Voglio raccontarvi la cosa che mi spaventa di più, ma per farlo dobbiamo tornare indietro di qualche anno, per la precisione... non mi ricordo, facciamo 6 anni (tanto voi che ne sapete quando è successo); facendo un rapido calcolo devo riportarvi alla memoria il non troppo lontano 2004.
Il 2004, per chi usasse tipi di datazioni differenti dalla mia, è stato l'anno in cui Masini vinse il Festival di Sanremo, la RAI compì 50 anni, nacquero i dARI e Facebook, venne trasmessa l'ultima puntata di Friends, si sciolsero i Ragazzi Italiani, Simon & Garfunkel e le Lollipop, furono proiettati per la prima volta sul grande schermo The Aviator e
Ferro 3 - La casa vuota, mentre sui piccoli schermi dei PC imperversava
1 Night in Paris e, soprattutto, l'anno in cui morì la grande
Giuni Russo.
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l'ho conosciuta tardi e mi manca |
Insomma credo sia chiaro cosa intendo per 2004.
------*da qui in poi siamo nel 2004*------
Possibile? Forse mi sbaglio, ma ho la netta sensazione che qualcuno sia interessato a me, proprio a me: basso, senza un filo di muscolo, logorroico, a tratti paranoico, che vuole dimostrare una sicurezza pressoché inesistente. Mi pare strano. Beh, sarebbe una bella cosa, se non fosse per un "piccolo" problema: a me quel qualcuno non piace per niente, e non parlo del semplice aspetto fisico (anche se devo ammettere che non è proprio il mio ideale), ma anche, e soprattutto, del resto. Spero fortemente di essermi sbagliato.
Un invito a cena, a casa sua... ha invitato tutto il gruppo dei nostri amici... ma sì, ci vado!
Tutto a posto, per fortuna mi ero sbagliato, è una cena come tante altre. Aspetta un attimo, si avvicina, che vorrà?
Mi chiede di uscire un attimo fuori, e che cacchio! Che mi invento?
Devo andare, non ho scelta.
Lo sapevo non mi ero sbagliato.
È piuttosto freddo fuori, e io mi trovo nella situazione più spiacevole che mi sia mai capitata: devo riuscire a spiegare bene che i miei sentimenti non sono uguali ai suoi, anzi, sono totalmente diversi, ma non posso essere troppo diretto (non come al solito, insomma), anche perché facciamo parte dello stesso gruppo di amici e non voglio creare situazioni irrisolte o, ancora peggio, qualche lite.
Alla fine me la cavo parlando di transfert (insomma uso parole a caso), e dicendo che in realtà l'oggetto dei suoi sentimenti era un altro tizio... effettivamente è quello che penso, e sono quasi convincente, scende qualche lacrima, per fortuna non ho il cuore (almeno così dicono) e le lacrime non mi strappano parole di cui mi sarei potuto pentire.
------*fine del 2004*------
Dopo un po' siamo tornati ai nostri normali rapporti. Fino a poco tempo fa.
Ultimamente mi pare di intuire che la stessa situazione, con la stessa persona, potrebbe ripetersi, e questo mi spaventa, è la mia paura più grande, che mi invento stavolta? Devo smettere di uscire con loro per riuscire a liberarmi di questa palla al piede? O è meglio fare finta di niente fino a quando non ci sarà una qualche svolta? Il fatto è che ho sentito discorsi riguardanti segnali che io avrei dato, di cui non mi sono mai reso conto, e questo mi infastidisce molto, perché mi costringe a controllare ogni azione, ogni parola, ogni gesto; una situazione insostenibile!
Mi rendo conto che non è proprio carino parlare così di una persona "innamorata", ma non riesco a preoccuparmi dei sentimenti altrui, soprattutto se non capisco neanche bene me stesso: io sono quello che è tutto tranne che attraente, quello che di solito diventa l'amico, non il "fidanzato", quello che non sa assolutamente come comportarsi quando prova attrazione, figuriamoci quando deve rifiutare (per la seconda volta) qualcuno.
Insomma qual è la strada migliore? Fare finta di niente o isolarmi dal gruppo (anche se, devo ammettere, che il "distacco" non sarebbe poi così tragico)?
PS: 1, 2, 3, 4 credo che meritino un ascolto, almeno per curiosità.
Bert (un po' più confuso del solito)