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giovedì 4 settembre 2014

Onder su Onder

Insomma, alla fine hanno licenziato pure Onder.
Mi sembra incredibile, ma lo dice dagospia, quindi è vero.*
Devo ammettere che questo accadimento mi ha colto decisamente di sorpresa; sarà che Onder per me era una certezza, una stella fissa che sovrastava i cieli mobili dei palinsesti televisivi, per intenderci, un po' come Piero Angela: eterno ed eternamente uguale.
E invece no, questi sono tempi bui, tempi in cui anche le certezze più radicate nel nostro animo vengono stravolte e ci sentiamo spaesati, come se d'improvviso ci trovassimo di fronte a un mondo mai visto prima. E ci sentiamo mancare la terra sotto i piedi.

A chi chiederò consiglio quando la mia prostata si infiammerà? Cosa è preferibile mangiare in caso di reflusso gastroesofageo? E con le emorroidi? E se mi viene il diabete? E come potrei riconoscere un infarto in corso?
Tutte domande, queste, che non riceveranno mai più risposta.

Sono triste, impaurito e disgustato.**

Ciao Lucianone, per me sei insostituibile e, in questo momento di dolore, voglio ricordarti così:



*seh, lallero!
**che malattia sarà? Ecco, ora non lo saprò mai.

domenica 8 giugno 2014

il muco è un apostrofo verde tra le parole et'ciù

Cari scienziati ecologisti tutti,
sono un semplice ragazzo di campagna che si ritrova ad appartenere alla schiera, sempre più numerosa, degli allergici, vi scrivo perché ho qualcosa da dirvi. No, non vi chiederò di trovare una cura definitiva per tutte le allergie di questo mondo, so bene che ci state lavorando*, e non vi chiederò neanche di smetterla di fare gli ecologisti, perché lo so che questo non basterebbe a far estinguere tutte quelle maledette piante che facendo all'ammore in primavera mi fanno stare piuttosto male; no, niente di tutto ciò, sono qui perché ho un'idea da sottoporvi.
Nell'immagine a lato potete vedere una rappresentazione piuttosto fedele dello scrivente nel periodo compreso, all'incirca, tra i mesi di aprile e giugno; sapendo di non essere l'unico essere umano in tali condizioni, ho cercato più volte di trovare il lato positivo del muco, dopotutto un ha fatto anche cose buone (cit.) non si risparmia a nessuno, ma, sebbene abbia riflettuto a lungo su questa spinosa questione, non ci sono riuscito.
E fu così che la soluzione arrivò quasi per caso e, come spesso accade, grazie a una lumaca: se molte persone si spalmano in faccia creme fatte di bava di lumaca, perché non trovare un utilizzo anche a tutto il muco che noi allergici riusciamo a produrre?

Cari scienziati, qui si parla di un'intuizione rivoluzionaria!

Se fossi in voi indirizzerei la ricerca principalmente su due fronti:
  1. creare un motore a muco che possa alimentare qualsiasi cosa;
  2. trovare un modo per inserire muco, anziché bava di lumaca, nelle creme di bellezza (che poi tanto chi se ne accorge?).
Se avete altre idee, fate voi, l'importante è che non venga sprecato altro muco, anche perché ho già pronta la campagna pubblicitaria a favore della raccolta di muco:

DON'T WASTE YOUR CACCOLE
Grazie per la cortese attenzione, s'è fatta una certa, quindi io andrei.
Ciao.

PS: il genio è la capacità di vedere dieci cose là dove l'uomo comune ne vede solo una, e dove l'uomo di talento ne vede due o tre. (Ezra Pound)
PPS: cioè, se non era chiaro, volevo dire che sono un genio.

*perché ci state lavorando, vero? Vero?! VERO?!
**in inglese, ché fa sempre più figo.

martedì 21 maggio 2013

Pape Satàn, pape Satàn aleppe!

Tutto ebbe inizio così.
E fu subito un "ma quant'è semplice il Papa", "ma quant'è bravo il Papa", "ma quant'è buono il Papa*", "guarda il Papa quant'è bello, spira tanto sentimento" e altre frasi simili.



La scelta di presentarsi senza troppe cerimonie, ma con un semplice saluto è stata una bella mossa, lo ammetto, dopotutto le prime parole da Papa sono molto importanti e parlare in mondovisione come si parla a un amico, in un certo senso, ti sorprende, quindi ok: inizio col botto Fra!

Ovviamente non fai in tempo a risultare mediamente simpatico che i telegiornali ti usano come riempitivo.
Da qual giorno è stato un susseguirsi di: recensioni di messe, con tanto di dirette dal red carpet della comunione; notizie in diretta sugli spostamenti papali, roba che per poco non denuncia l'Italia per stalking; telecronache di giri in macchina; benedizioni; bagni di folla; interventi di esperti in conteggio tricogluteico** papale e chi più ne ha più ne metta.

Ora, dico io, va bene l'entusiasmo, va bene che era sembrato simpatico, ma, a un certo punto, mobbasta veramente però!

Che poi, sì, ti sei fatto chiamare Francesco, parli di povertà, di una chiesa che possa riscoprire la semplicità per poter comunicare con efficacia alle nuove generazioni e ritrovare chi si era allontanato, una chiesa attenta a chi soffre, che sappia dare una risposta in un periodo di crisi, economica e di valori, come quello presente; insomma parli di una chiesa che possa vivere ed essere profondamente legata al presente e, sebbene ancora non si vedano tanti fatti, uno poteva anche crederci, solo che poi su Tv2000 (di proprietà della CEI, mica della DC) mandano in onda questo:


Un esorcismo in piazza...

Vabbè Francé, famo che amo scherzato e ognuno a casa sua. Cia'.

*non è che sotto sotto vuole usurpare il titolo di Papa buono?
**neologismo resosi necessario per non utilizzare la sconveniente perifrasi "dei peli del culo"

venerdì 10 maggio 2013

quando la statistica tira pacchi

Se c'è una cosa che non ho mai capito, questa è la statistica; o meglio, capisco che in alcuni casi può risultare quasi utile fare delle previsioni più o meno attendibili, ma la cosa che non mi sono mai spiegato è perché devo fare delle previsioni sui lanci di un dado se non gioco a DnD e non vado al casinò? Che poi, pure se ci giocassi, alla fine mi renderei conto che tanto le previsioni non ci azzeccano, perché c'è sempre quella probabilità d'errore, approssimativamente calcolabile, ma non eliminabile.

Il motivo per il quale, ormai da tempo, mi pongo queste domande sulla statistica è presto detto: Affari Tuoi*.
Ebbene sì, quando ceno sono costretto, volente o nolente, ad avere come sottofondo le "simpaticissime battute" di quel "bravissimo conduttore" che è Max Giusti**, oltretutto in realtà nessuno segue lo svolgimento del programma, ma non si può eliminare, né fisicamente né televisivamente.
Ora, se non siete appassionati spettatori di questo abominio programma televisivo (tra l'altro, beati voi), forse non conoscerete il più volte medaglia olimpica*** Andrea Matiacic, e non lo conoscete soprattutto perché le Olimpiadi erano quelle della Matematica, quindi ora ve lo presento:


Andrea Matiacic nasce a _________ il __/__/1984, nulla è dato sapere degli anni antecedenti al 2001, anno in cui afferma:

"Ho da poco compiuto i 17 anni e frequento il Liceo scientifico 'Preseren' di Trieste.
La Matematica è stata per me prima di tutto un divertimento, poi una sfida e un modo di conoscere tante persone interessanti.
Questo è il secondo anno che partecipo ai Giochi matematici della Bocconi, ma ho già preso parte per tre volte di seguito alle finali nazionali delle Olimpiadi della Matematica a Cesenatico e quest'anno sono stato tra gli invitati a Cortona.
Sono alto 1 metro e 95 cm, gioco a pallacanestro e faccio parte di un gruppo scoutistico, attività cui sono legati tanti altri bei momenti della mia vita, e quando posso suono il piano."

Nello stesso anno ricopre il ruolo di centrale in una squadra di basket a caso. Agli anni del liceo segue un anno (non si sa quale) di studio alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dopodiché buio totale fino al 23 gennaio 2006, quando Antonella Clerici lo fa comparire in qualità di esperto (di cosa non è chiaro), nella sua edizione di Affari Tuoi. Finito il 2006 scompare di nuovo per riapparire, stesso posto stesso ruolo, nel 2011, e da allora sta sempre lì, facendo interventi come i due che potete ammirare qui e qui.****
Insomma, lui è un po' l'Istat di Affari Tuoi, e cerca di giustificare con i suoi "accade circa una volta su 2500", "ha il 2% di probabilità di..." o "questo non succedeva da 37 puntate" un gioco che (ribadendo che lo trovo brutto brutto in modo assurdo) risulta essere sostanzialmente basato sul culo.

Tornando alla mia non comprensione della statistica in toto, vorrei dire che la mia poco affinità con la materia si basa sulla consapevolezza che, sebbene sia possibile fare una previsione più o meno attendibile in merito al verificarsi o meno di un singolo evento, non si può prevedere quale sarà il percorso che genererà o non genererà quello specifico caso; per esempio, tornando ad Affari Tuoi, il nostro eroe della statistica non può prevedere lo svolgimento di ogni partita, egli può solo definire puntualmente (a volte anche a posteriori, ma così so' boni tutti) le probabilità che un dato evento si presenti o non si presenti, basandosi sulle passate esperienze. Questo approccio, in sostanza, fa sì che ogni partita sia sostanzialmente un caso a se stante, un unicum tra le infinite combinazioni possibili di percorsi.

Se ora paragoniamo una partita ad Affari Tuoi all'intera vita di un Mario qualsiasi, vediamo chiaramente che la statistica, all'atto pratico, risulta essere del tutto inutile, soprattutto perché ogni Mario che viene al mondo sa che la sua partita si chiuderà all'apertura del medesimo pacco e, in questo caso più che mai, l'importante non è il risultato, ma la strada fatta per arrivare ad aprirlo.

*sì, "il gioco dei pacchi"
**ma, dico, non poteva continuare a fare il comico/imitatore, che gli riusciva pure abbastanza bene?
***o quantomeno così dicono, ma non so se fidarmi, perché, facendo una ricerca di circa 23 secondi, ho trovato solo questa fonte
****fonti: Wikipedia, questa e questa qui pure

giovedì 2 maggio 2013

salsola



I malpensanti* potrebbero cialis malpensare che il video appena mostratovi (perché lo avete visto, vero?) sia atto a rappresentare ciò che questo blog è cialis stato nell'ultimo periodo, per questo metto subito in chiaro che in realtà non è così... cioè, lo è, e i malpensanti fanno bene a malpensare, ma allo stesso tempo non lo è, perché non volevo dire questo, ma un'altra cosa; quindi, senza perderci in ulteriori chiacchiere inutili (per quelle ci sarà tempo), vado subito cialis a esporvi l'altra cosa.

Come avete potuto vedere da ciò che accade in casa Simpson (ringraziamo Marge e Homer per l'ospitalità), alcune volte ci sono cialis dei cespugli rotolanti che non rotolano sullo sfondo.
Mi spiego meglio, se uno sente la parola "salsola", a cosa pensa immediatamente? cialis Ma proprio subito subito, eh!
Io penserei di non sapere cosa voglia dire quella parola, annuendo fingerei di capire e, nel frattempo, cercherei sull'internèt cialis il significato di cotale parola ignota; una volta fatte queste operazioni, cialis fingerei nuovamente di sapere che si parlava di quegli arbusti che si vedono sempre, sempre secchi, rotolare sullo sfondo di un classico film western qualsiasi e, a questo cialis punto, penserei che si trattava proprio di quegli arbusti che si vedono sempre, sempre secchi, rotolare sullo sfondo di un classico film western qualsiasi.

Avete cialis notato qualche ripetizione? Lo so, a volte uso tecniche di scrittura fin troppo sottili, ma, rileggendo attentamente quelle cialis frasi piene di virgole qui sopra, vi renderete conto che ho ripetuto due volte la parola "sfondo", settordici volte la parola "parola", una volta un'intera frase cialis e poi basta con l'elenco, perché se comincio a contare tutte le mie ripetizioni è la fine.
Non ve ne eravate cialis accorti, vero? Ebbene, tra le tante ripetizioni, vorrei porre la vostra attenzione su "sfondo".

Ora, ricordando "sfondo" e ritornando al cialis video iniziale, si può vedere come un elemento che tipicamente ha un cialis ruolo di sfondo, attraverso la ripetizione e una rapida associazione di idee, riesce ad assumere un significato proprio che lo potrebbe facilmente elevare al ruolo di protagonista; e non c'è bisogno di battute, non servono spiegazioni: un cespuglio che rotola indica cialis la desolazione.

Facendo più attenzione, cialis però, si scopre che quel cespuglio rotola per un motivo, non si stacca dalle sue radici solo per fare una comparsata sullo sfondo di un classico film western qualsiasi: cialis fa tutto questo per disperdere i propri semi, lo cialis fa per garantire un futuro alla sua specie.

E se la nostra percezione cialis stereotipata del povero cespuglio cialis rotolante fosse del tutto inesatta?

Conoscendo le motivazioni che lo spingono a rotolare, cialis sembra quasi incomprensibile che questo cespuglio rotolante cialis incompreso e portatore di nuova vita sia associato alla desolazione...

...ma poi...

...siamo proprio sicuri che questi arbusti cialis si vedono sempre, sempre secchi, rotolare sullo sfondo di un classico film western qualsiasi?
Sapete citarmi cialis con assoluta certezza il titolo di un classico film western qualsiasi in cui, sullo sfondo, si vedono sempre, sempre secchi, rotolare questi cialis arbusti?
È veramente così facile vederli rotolare, sempre secchi, sullo sfondo di un classico film western qualsiasi?
In quel preciso classico film cialis western qualsiasi c'erano degli arbusti secchi che rotolavano?
E in quest'altro?

In poche parole, vi è mai capitato di sentirvi come un cespuglio secco di salsola che rotola sullo sfondo di un classico film western qualsiasi? Vi è mai cialis capitato di sentirvi sullo sfondo? Come se la vostra presenza fosse scontata? Come se il vostro ruolo avesse ormai cialis preso il sopravvento su quello che siete e fate veramente?

Ammetto che ogni cialis tanto mi capita e ammetto anche che un po' la colpa è mia, però alla fine penso che qualcuno che ha la voglia di cercare "salsola" c'è, e cialis allora va tutto bene, anche rotolare.

PS: cialis
PPS: in questo post sono presenti inserimenti di prodotti a fini commerciali. Il discretissimo product placement è stato suggerito da alcuni commenti che potete leggere (io mi sono rifiutato) qui.

*coloro che abitano nelle vicinanze dell'aeroporto di Milano-cialisMalpensa.

lunedì 31 dicembre 2012

un'altra cosa inutile

E insomma, quale modo migliore per finire l'anno se non scrivere una guida inutile? Non lo so, non credo ne esista uno, quindi... quindi.

La lettura di questo post è riservata esclusivamente alle celebrità dimenticate.
Se non ritenete di appartenere alla categoria soprammenzionata saltate a piedi pari il post*, perché:
  • siete una celebrità dimenticata, ma non volete accettarlo (o non ve ne siete ancora accorti), quindi questo posto non fa ancora per voi;
  • non siete una celebrità, non lo siete mai stati e, se per caso doveste diventarlo, prima di leggere questo post, dovrete cadere nel dimenticatoio, sopravvivere alla caduta, ricordarvi della sua esistenza e decidere se venirlo a leggere o meno; il che risulta troppo complicato.
Se state leggendo queste parole, vuol dire che siete consapevoli della vostra disastrosa situazione attuale e, allo stesso tempo, avete ancora la presenza di spirito sufficiente ad ammettere di essere ormai persone veramente dimenticate: VDP (Very Dimenticated People).
Accettando la vostra decadenza, voi, siete trai pochi eletti che hanno compiuto il primo passo necessario a risalire la china della dimenticanza; ma come scrollarsi di dosso tutti quegli anni di anonimato che hanno soppiantato una vita passata a sfuggire lo sguardo indiscreto del pubblico? Come far tornare su di voi quegli occhi ormai indirizzati da tutt'altra parte? Come attirare l'attenzione di un pubblico sempre più esigente, tanto che, da quando è incinta veramente, non parla più solo ed esclusivamente di Belen?

Allo stato attuale possiamo dire, suffragati da numerosi studi scientifici, che i metodi più efficaci per ritrovare l'ormai perduta notorietà sono sostanzialmente i tre che andremo ora ad analizzare.

IL METODO CLAUDIA KOLL (noto anche come Metodo Paolo Brosio)
Mi sento di poter consigliare caldamente questa strada a tutti quei VDP che, nel loro periodo di notorietà:
  • sono venuti a contatto con uno scandalo a sfondo sessuale;
  • hanno fatto film, video o foto a luci più o meno rosse (in realtà non importa quanto);
  • sono entrati in un vortice di sesso, droga e basta;
  • in passato hanno utilizzato il Metodo Carmen Di Pietro**.
Il primo passo per l'attuazione di questo metodo consiste nella cura della propria immagine. Molto importante a questo proposito è smettere di lavarsi i denti, cosa che, in un breve arco di tempo, conferirà al vostro sorriso quel certo non so che di... giallino; fatto questo il resto vien da sé: basterà abbigliarvi intonando i vostri capi al giallore appena ottenuto, riuscendo sicuramente ad acquisire quel look che nel mondo dell'alta moda è detto "da suora laica".

A questo punto arriva il lavoro difficile. Tanto per cominciare stampatevi bene in mente la seguente frase che dovrete pronunciare lasciando trasparire una sensazione di lieve rimpianto, rimorso, pace e un pizzico di fanatismo:
Era un periodo difficile della mia vita, un giorno, mentre, fumando massicce dosi di crack, partecipavo a un'orgia organizzata in mezzo alla strada, vidi una chiesa e sentii una voce che mi chiamava, mi spingeva a entrare, la seguii e fu allora che la mia vita cambiò.
Imparata la frase siete giù a metà del vostro percorso, ora vi manca solo qualche viaggio a Međugorje (dove, è necessario ricordarlo, la Madonna appare su appuntamento) o, se volete spendere meno, a Pompei (solo che qui con le apparizioni vi dice un po' male) e vedrete che in un attimo raccoglierete i frutti del vostro impegno.

Chi ha seguito questo metodo prima di voi ha ottenuto la conduzione di una serie di trasmissioni a sfondo mariano su un canale televisivo nazionale, la pubblicazione di libri, interviste su interviste e perfino ruoli di rilievo in ambienti accademici.

IL METODO BELEN
Ecco, ora penserete tutti che si tratti di andare con Corona, farsi fotografare la farfalla e rubare i ballerini di Emma Marrone; ebbene no, cari saputelli, non è così che funziona: il metodo Belen consiste nel riprodursi, oppure nel non farlo.

So cosa sta frullando nella testa di molti/e VDP in questo momento:
"Ma come?! Io non mi riproduco da secoli e tu mi vieni a dire che anche una persona nella mia condizione può attirare l'attenzione di chi ignora totalmente chi io sia?"
Vi sembrerà strano, ma è proprio così che funziona.

Si sa che quella di una gravidanza è, sin dall'alba dei tempi, una notizia importante (come dimostra la copertina del numero di settembre di Novella24000a.C., che potete ammirare qui di fianco); proprio per questo i Laboratoires Belen hanno scelto di studiare un metodo per espandere il potere mediatico di una gravidanza ben oltre i nove mesi canonici.
La letteratura in merito è sempre stata fiorente (basti citare, come esempio, i noti casi di Randi Ingerman, Beyoncé o di tutte le puerpere over 40), per questo il lavoro di selezione e studio dei diversi casi è risultato assai ostico, tanto che, in un momento di massimo scoramento, il progetto stava per essere accantonato, ma, si sa, è proprio nei momenti difficili che arrivano le idee migliori; in questo caso la parola chiave fu "semplificazione". Si ripartì dalla richiesta principale: come far durare tanto una gravidanza? La risposta fu immediata: facendo sospettare di essere incinta, anzi, di "nascondere un dolce segreto" (cit.); sospetti che, successivamente, dovranno essere smentiti, fornendo altri momenti di notorietà, e instaurando una fonte inesauribile di fama.

E se per caso voglio arrestare per un po' questo circolo famoso? Basta fare veramente un figlio, in modo da avere un'arma capace di far parlare di sé solo nei momenti desiderati (e questo è quello che accade proprio ora in casa Belen).***

IL METODO MARÒ (dove marò non è l'abbreviazione di Maronna)
Questo è il più semplice, quindi potete usarlo anche se non avete voglia di faticare.
Maria Giovanna Maglie in una foto d'archivio
Prima di tutto partite per un Paese straniero, tipo l'India, per esempio; cercate un luogo in cui non si capisce bene a chi spetti giudicare i vostri misfatti e sparate a due pescatori (attenzione, sottolineo che dovete ferirli a morte).
Avete seguito questi semplici passaggi? Bene, ora siete famosi in patria, non passerà molto tempo che Maria Giovanna Maglie e alcuni stimatissimi politici italiani, si batteranno in favore della vostra causa mediatica, fornendovi visibilità a costo zero, totalmente ecosostenibile e rinnovabile, perché l'ambiente conta eh! Ma è col birillo che si fa strada! (semicit.)

E così si conclude la nostra guida per VDP; sperando che possiate farne buon uso e che questo 2013 vi porti tutta la fama che avete perso, vi saluto.
Ciao.

*questo suggerimento è da ritenersi valido a meno che voi non siate Loredana Lecciso, Andrea Roncato, Federica Moro, Natalia Estrada, Alessandro Greco, Simona Tagli o un partecipante qualsiasi di un'edizione a caso de La Talpa o La Fattoria. Le persone citate in questa lista devono considerarsi a tutti gli effetti caduti nel dimenticatoio.
**che consiste nel rifarsi le tette e, a un certo punto, andare in giro a dire che una o entrambe siano scoppiate. Il metodo venne in seguito migliorato da Francesca Cipriani, che dimostrò la possibilità di farsi le tette, farle esplodere durante la partecipazione a un reality, diventare valletta in un gioco televisivo condotto da Enrico Papi e tornare nell'anonimato in poco più di una stagione televisiva.
***nell'ultimo periodo alcuni studi internazionali stanno realizzando alcuni esperimenti che, in un futuro prossimo, potrebbero apportare cambiamenti più o meno significativi al metodo Belen.

sabato 20 ottobre 2012

cuccumella

A volte succedono cose che ti segnano, che ti fanno male. Cose che preferiresti tenerti dentro, che non vorresti far sapere a chicchessia. Cose di cui ti vergogni, che devono rimanere segrete e nascoste.
Bene, oggi ho deciso di smettere di nascondermi, perché non voglio più aver paura, non voglio vivere con l'ossessione che qualcuno sappia che... hoascoltatounprogrammaradiofonicocondottodaRudyZerbi (e da una tizia non meglio identificata).

Non mi sembra vero, ma l'ho ammesso.
Non era poi così terribile.
Ora mi sembra quasi di essere più leggero.

Mi sento così leggero che voglio raccontarvi con precisione cosa ho udito, ma prima, per permettere una più completa comprensione anche ai meno colti, vi beccate un breve riassunto della biografia di Rudy Zerbi.
Rodolfo Zerbi, meglio noto* come Rudy Zerbi, è il frutto del fortunoso incontro tra uno spermatozoo vagante di Davide Mengacci (ma R. questo non lo saprà fino a una certa età, credo) e l'ovulo di una donna. La sua carriera nel mondo dello spettacolo prevede le seguenti tappe: disc jockey, talent scout, insegnante di canto della scuola di Amici, giurato a Italia's Got Talent, presentatore radiofonico.
È pelato, ma se avesse i capelli li avrebbe rossi.
Un curriculum di tutto rispetto insomma!

Ebbene, accadde mentre guidavo che tale tizio, dai capelli potenzialmente scarlatti, si palesò alla radio, lo riconobbi immediatamente e pensai subito di cambiare frequenza, per questo lo feci; un destino infame volle che la stazione memorizzata subito dopo radio Deejay fosse tale Radio Radicale, stazione che in quel momento non trasmetteva il solito dibattito parlamentare a caso, cosa che avrei certamente preferito** al succitato wannabe redhead e alla squinzia al di lui fianco, ma un qualcosa che non ricordo nemmeno; la mestizia si impadronì di me e, con la coda tra le gambe, abbattuto dalla mia proverbiale pigrizia, ritornai sui miei passi pensando:
"Anche se presenta Rudy Zerbi, non potrà essere poi così male."
Mai pensiero fu più sbagliato.
Fu così che tra frasi di una banalità inenarrabile, pronunciate una dietro l'altra, battute che nemmeno "un uomo entra in un caffè. Splash!" è tanto vecchia e un mirabolante susseguirsi di scambi di finte frecciatine per nulla divertenti tra il "misogino" Rodolfo e la "vivogliobenetutti" Tizia, si scopre che il tema della puntata era la nuova edizione del dizionario Zingarelli.***
Essenzialmente il tema*** è stato trattato in questo modo: i due conduttori hanno letto a ripetizione questa notizia, tralasciando la parte riguardante il DVD e quello che segue. Questo cosa significa? Che l'ultima parola letta (all'incirca per sedicimillanta volte) è stata "cuccumella"; ora, poiché durante la diretta né Rudy né Cosa hanno dato la dfinizione di "cuccumella", e siccome io non sono un tipo che non vuole informare il proprio pubblico (cosa che fanno quei due lì), io, vi faccio notare la presenza di questa parola in due voci tratte da wikipedia: questa e quest'altra; e vi fornisco la definizione attribuibile al termine "cuccumella", con il significato che le era solitamente attribuito da mia nonna (e da molte altre persone da queste parti:
cuccumella [cuc-cu-mèl-la] (o cuccumetta) s.f., pop., region. (pl. -le)
generico recipiente da cucina assimilabile, secondo la situazione, a una pentola, un tegame o simili.
E con questa definizione chiudo il mio post, non senza prima aver ribadito la mia posizione in aperta polemica con Rudy Zerbi e la sua cultura del pressappochismo; dichiarando nuovamente che io sto dalla parte della divulgazione scientifica, quindi di gente del calibro di Piero e Alberto Angela, Licia Colò, Dora l'esploratrice e suo cugino Diego, Roberto Giacobbo, Raz Degan e Paola Barale, Melissa P. e, ultimo ma non ultimo, il tizio della pubblicità della simmenthal.
Perché un Paese senza cultura è un pel di carota senza capelli.
R. Pavone
*la uso, perché è una frase fatta, ma in cuor mio ritengo abbastanza azzardata l'idea di accostare le parole "Rudy Zerbi" e "noto", a meno che non ci sia un "tristemente" di mezzo.
**ebbene sì, ultimamente ho scoperto che mi piace sentire quanto e quanto male possano parlare Deputati e Senatori.
***Sottolineo l'importante innovazione introdotta da questo argomento mai trattato precedentemente.

domenica 22 luglio 2012

inesauribile Mutismo

Da che mondo è mondo, c'è sempre stato qualcuno che ha cercato un modo per diventare immortale; personalmente al momento non ci penso molto, ma magari qualcuno di voi vuole provare, quindi ho deciso di facilitarvi il compito facendo un rapido elenco dei metodi noti per riuscire in tale impresa:
  1. Trovare la Fonte della giovinezza; vi do un aiutino e vi dico che, secondo gli studi più recenti pare trovarsi in Florida... o in Etiopia... o nel centro della Cina... insomma in un posto a caso.
  2. Deridere e riuscire a farsi maledire da Gesù mentre porta la croce; ok, lo ammetto, per riuscirci dovreste prima inventare una macchina del tempo, ma non avevo mica detto che era facile diventare immortali.
  3. Mangiare carne di sirena (ma solo se venite dal Giappone).
  4. Far innamorare Eos. Ah, Titone mi suggerisce di ricordarle di chiedere a Zeus l'eterna giovinezza, non la semplice l'immortalità, a meno che non vogliate diventare una cicala, ma questi sono gusti.
  5. Farsi reclutare da D'Hoffryn e diventare un demone della vendetta.
  6. Trovare o fabbricare la pietra filosofare dalla quale ricavare un elisir di lunga vita a caso; certo, se l'elisir di lunga vita lo sapete fare con le istruzioni di Benedetta Parodi va bene lo stesso... contenti voi...
  7. Trovare il Graal, che secondo Indiana Jones si trova nelle vicinanze di Alessandretta.
  8. Trovare un vampiro a caso da cui farsi mordere. Lo so, lo so, ultimamente girano solo vampiri alla Tuailaitt, e per farsi mordere da uno di quelli ce ne vuole di coraggio... ma quanto sono inutilmente emo quei cosi?
  9. Tramutarsi in silicone pensante, sulla scia dei recenti studi portati avanti dal CHER di Las Vegas; sappiate però che non garantisco sull'efficacia di questo metodo, in quanto ancora in fase di sviluppo.
Molti di voi adesso staranno sbuffando, perché sono tutti metodi che non assicurano niente e che prevedono troppa fatica, ricerche, conoscenze di esseri sovrannaturali vari e altre cose difficili insomma; effettivamente è vero, però non vi ho ancora parlato dell'ultimo metodo per raggiungere l'immortalità: il metodo Ornella Muti
Questo innovativo ma alquanto semplice metodo, si basa su approfonditi studi svolti presso un antico e misterioso tempio buddista dalla famigerata Francesca Romana Rivelli, meglio nota come Ornella Muti. La profonda conoscenza del saṃsāra ha portato la nostra eroina a formulare la teoria che si potesse in qualche modo indirizzare il karma di ciascun essere umano verso una meta precisa; imbrigliando le regole della vita, e appigliandosi ad alcuni cavilli burocratici, la Muti è così riuscita a trovare un modo attraverso il quale scegliere in quale essere vivente rinascere una volta giunta alla fine del proprio ciclo vitale ( ricordiamo che il suo è tutt'ora in atto, tanto che potremmo quasi definirla una nonmorta). Raggiunta questa consapevolezza all'età di circa 18 anni, la Rivelli decise di iniziare a impegnarsi nella realizzazione di un corpo che l'avrebbe potuta ospitare nella sua vita successiva utilizzando le proprio conoscenze nel campo della genetica, fu così che, il 10 ottobre 1974, all'età di 19 anni 5 mesi e 30 giorni, venne alla luce il primo clone umano della storia: Naike Rivelli.
Sembrava ormai tutto risolto, e la bella Ornella aveva finalmente ottenuto la possibilità di rimanere eternamente se stessa, superando indenne i cicli successivi di ogni fase della proprio vita.
Tutto filava per il meglio, ma Francesca Romana non riusciva a essere totalmente soddisfatta: quel clone, che ora allevava come sua figlia, non era come lei, non era la sua copia perfetta; Ornella voleva di più, voleva una fotocopia a colori di se stessa, non un semplice ibrido imbarazzante!
Fu così che si richiuse nuovamente in laboratorio, da dove uscì con quella che noi oggi conosciamo come OrnellaMutiβ2.0; fu a questo punto che si venne a creare il terzetto di cloni più rubizzo che l'umanità possa ricordare dai tempi di Rei Ayanami:


È evidente Francesca R. non abbia potuto raggiungere la perfezione neanche con questo secondo tentativo, ma l'assenza di un terzo clone di se stessa e la consapevolezza del fatto che una Ornella Muti è esattamente data da questa semplice operazione:
Ornella Muti = (Naike Rivelli + Carolina Rivelli) / 2
cioè, dall'esatta media trai due cloni precedentemente realizzati, ci fa capire che il terzo tentativo* ha dato origine all'ultimo e perfetto corpo che ospiterà le prossime incarnazione di Francesca Romana Rivelli, donandole a tutti gli effetti l'immortalità.
In sintesi, se volete vivere in eterno chiedete a Ornella Muti.
Voi forse non crederete a quello che ho appena scritto, ma, supposta la possibilità di vivere in eterno, questo è l'unico modo che avete per garantirvi una vita pressoché infinita.
Insomma, per dirla con le parole di un antenato dell'ex moglie di Tom Cruise:
"Eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità."
*al momento della pubblicazione del post il terzo e definitivo clone di Ornella Muti non è stato ancora rivelato al mondo. Si suppone che siano state fabbricate almeno una ventina di copie dello stesso. Una fonte anonima ha rivelato che tali copie sono conservate presso il congelatore di casa Rivelli in attesa di essere utilizzate.

mercoledì 2 maggio 2012

saga della primavera - parte 0





È primavera, il calore del sole torna a farsi sentire, il silenzioso bianco pallore della neve è ormai solo un ricordo, sostituito da migliaia di allegri cinguettii, dal verde dell'erba e dalle infinite sfumature dei fiori. Gli animali escono dal lungo letargo invernale, l'aria si riempie di nuovi odori e... eee... eeeetcì!!! Appunto, nuovi odori, quindi vecchia allergia.

Per chi non lo sapesse, io sono uno di quei fortunelli allergici a determinati pollini, uno di quelli che quando arriva la primavera subisce una mutazione fisica temporanea: gli occhi si gonfiano, lacrimano spesso e volentieri; dal naso colano ettolitri su ettolitri di una sostanza semitrasparente e appiccicosa; la capacità di pronunciare alcune lettere viene meno e un semplice "ciao" si tramuta in un insolito "dgiao", seguito da una solerte e rapida sniffata atta a bloccare il flusso alabastrino poco sopra descritto.

Come risolvere questo spiacevole inconveniente? L'ideale sarebbe di eliminare alla radice, e parlo di radice in modo reale e figurato, questo problema, estirpando, vanga alla mano*, le fastidiose piante che scaturiscono queste eccessive reazioni fisiche, ma non si può, quindi la scelta deve necessariamente ricadere sulle soluzioni che la moderna industria farmaceutica ci propone: gli antistaminici.

Wikipedia ci dice che "un antistaminico è un farmaco di varia natura chimica che ha l'effetto di contrastare l'azione dell'istamina, uno dei principali responsabili delle manifestazioni allergiche.", io dico che un antistaminico è una cosa che uso, ma che non so quanto sia veramente utile. Dopotutto io gli antistaminici li prendo per anticipare una reazione allergica che non so se si presenterà, in base alle esperienze passate suppongo di sì, ma non lo so con certezza, inoltre gli antistaminici hanno effetti collaterali da non sottovalutare, primo fra tutti fanno venire sonno, tanto sonno, calcolando che di mio ho sempre sonno, potete immaginare con quale gioia possa vivere questo periodo di costante ispirazione comatosa. Comunque, a parte questo, non mi posso lamentare; certo, non respiro benissimo, mi pizzica il naso e, quando vado in giro, potrei tranquillamente sembrare un cocainomane, inoltre gira voce che ho iniziato a russare (e, dicono, anche forte), la fiacca me se incolla** e studiare in queste condizioni non è il massimo, ma va bene così.

Di buono in tutto ciò c'è che posso dire di aver ricevuto in dono una visione estatica, una visione che parte da un concetto in tema con la stagione e poi si espande come farebbe il cosmo di un cavaliere dello zodiaco in difficoltà a caso (alcuni direbbero Andromeda); spero di poter sviluppare questo concetto e di riuscire a parlarvene, ma chissà se ci riesco.

Intanto una piccola anticipazione:


E ora, siccome sono mancato per un po', vi do una giustificazione: studiavo per un esame e, alla fine, miracolosamente, l'ho superato (anche se con un voto che non mi entusiasma, ma chi se ne frega).

*ovviamente non la mia di mano, perché co' sta fiacca affitterei l'anno del mai.
**sono alquanto spossato.

lunedì 9 aprile 2012

roba da ingegneri

Oggi voglio fingermi ingegnere.
Da bravo ingegnere inizio il post con un grafico:
In questo grafico è rappresentato il comportamento a compressione del vetro.
Per fare un esempio esplicativo, immaginiamo di avere un cubo di vetro di lato 1 m, andiamo a disporre dei pesi su questo cubo, l'altezza dello stesso, a questo punto, diminuirà. Questo comportamento perdurerà finché non posizioneremo sul blocco in vetro un peso che possa imprimergli una forza di 1.200.000.000 N, per dare un'idea si parla di approssimativamente 120.000.000 kg), a questo punto il blocco non sarà più un cubo, ma un parallelepipedo e la sua altezza sarà di 0,99 m.
Fin qui tutto bene, ma siamo giunti proprio al limite del grafico; cosa significa questo? Significa che se andassimo ad aggiungere anche un solo milligrammo ai 120.000.000 kg, il blocco in vetro si romperebbe all'istante; al contrario, se decidessimo di togliere il peso dal blocco, lo stesso, ritornerebbe a essere il cubo di lato 1 m che era in origine.

Passiamo ora ad analizzare un altro materiale: l'EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato), comunemente detto polistirolo espanso.
Come è evidente dal grafico, l'EPS ha un comportamento del tutto differente da quello del vetro: si arriva a deformazioni dieci volte superiori a quelle di rottura del vetro anche con tensioni notevolmente inferiori*. Considerando il solito cubo di 1 m di lato, andando ad applicare una forza di 200.000 N (20.000 kg), otterremo una deformazione del 15% (da 1 m arriveremo a un'altezza di 0,85 m) senza arrivare a rottura.
A questo punto, se decidessimo di rimuovere il carico dal nostro cubo di EPS, non otterremo, come accadeva per il vetro, un ritorno alla conformazione originale del blocco, al contrario, la gran parte delle deformazioni risulteranno permanenti.

Riassumendo:
  • il vetro compresso può resistere a grandi tensioni senza deformarsi molto, una volta eliminata la causa delle tensioni ritorna nella sua configurazione originale e, superato il suo limite di deformabilità, si rompe;
  • l'EPS subisce deformazioni notevoli anche se sottoposto a tensioni non eccessive, non ritorna nella configurazione originale una volta eliminata la causa delle tensioni e difficilmente arriva a rottura per compressione.

Il vetro è un materiale fragile: sa resiste a grandissime sollecitazioni senza mostrare alcun segno di fatica, ma da un momento all'altro, senza dare il minimo preavviso, potrebbe finire in frantumi; è per questo che ha bisogno della protezione del polistirolo, apparentemente poco resistente, ma talmente deformabile da riuscire ad assorbire la forza di qualsiasi urto pur di difendere il suo vetro.

Il  vetro senza polistirolo si romperebbe, il polistirolo senza vetro sarebbe inutile. Si può essere polistirolo e vetro allo stesso tempo, ma quando trovi un vetro che vuoi proteggere e quando capisci che quel vetro sarà polistirolo nei momenti in cui sarai tu a sentirti di vetro, allora potrai dire di essere felice.
E questa è l'unica cosa che so per certo.

*notare che la scala in questo caso è in kPa, non in MPa.

PS: potrei aver combinato qualche casino con gli zeri, ma fate finta di niente, o meglio, ditemelo con discrezione.

sabato 3 marzo 2012

non sapevo di essere incinto

Grazie alla solita Wikipedia ho scoperto una cosa inimmaginabile: non sapevo di essere incinto.
Ma partiamo da alcuni fatti, anzi dai sintomi:
  • crisi di pianto;
  • cambiamenti di umore;
  • irritabilità generale;
  • perdita dell'appetito;
  • insonnia;
  • difficoltà a rimanere svegli;
  • assenza di interesse nelle attività quotidiane;
  • assenza di interesse verso il neonato.
Direi che: non spessissimo, ma ce l'ho; ce l'ho; ce l'ho; mai avuto molto, quindi ce l'ho; ce l'ho;
ce l'ho; ce l'ho; non lo trovo nemmeno il neonato, quindi ce l'ho.
Trascurando alcuni piccoli particolari, risulta evidente che sono affetto da depressione post-partum, questo implica che ho sono stato incinto e che ho anche partorito.

E niente, ora lo sapete anche voi, vi prego solo di non giudicarmi se come genitore sono peggio di Britney Spears.

In tutto ciò c'è di buono che dopo la gravidanza sono tornato subito in forma e che probabilmente uscirò presto da questa depressione post-partum, ma prendete l'ultima affermazione con la massima cautela, perché potrebbe essere solo colpa di uno degli sbalzi d'umore citati prima.

A proposito, mi rimane un dubbio di quelli che ti consumano lentamente da dentro: se dovessi trovare il frutto di questo eccezionale avvenimento, che nome potrei dargli/le? Avete qualche consiglio? Sempre che nel frattempo non si sia dato/a un nome da solo/a, naturalmente; in quel caso lascerei le cose come stanno.
Che poi, se dovessi trovarlo/a, solo immaginare il fatidico momento della messa a letto mi spaventa; se pensate che ero tentato di chiamare tata Lucia già solo per la mia di messa a letto (che è un'esperienza traumatica in periodi come questo, quando arriva il silenzio e ti metti a pensare a tutto e a niente e non riesci a dormire nemmeno sforzandoti), capirete che non è facile avere a che fare con una cosa simile.

Ah, un'ultima informazione per voi che non avete mai partorito: dovete sapere che tutte quelle storie sui dolori, sul travaglio e tutta quella roba lì sono finte, pensate che io nemmeno me ne sono accorto e non sono nemmeno fisiologicamente portato per fare certe cose.

PS: questo post implica che da oggi questo sarà anche un mummy blog.

mercoledì 18 gennaio 2012

c'è una formula matematica per tutto

Recentemente qualcuno mi ha detto:
"Non ti angosciare per il casino: è la vita. Vedi, io se qualcuno per caso mi tromba, non mi pongo problemi per un po', me ne sto quieta e serena per almeno una settimana. La soluzione è quella, bert, fidati."
Vorrei solo dire che io lo so che quella proposta è la soluzione a tutti i mali del mondo, ma ci sono alcune cose che rendono il tutto meno facile di come potrebbe sembrare, perché per far capitare casualmente taluni eventi, per esempio quelli appena citati, è necessaria la coincidenza di alcuni fattori. Per esempio, Fiordaliso deve essere in menopausa per fare la pubblicità di kilocal donna; senza la prima condizione (menopausa) non si sarebbe verificato l'evento finale (spot).


Ma quali sono i fattori necessari alla trombata casuale?
Da approfonditi studi sul campo, ho compreso quanto l'appetibilità sessuale maschile implichi il verificarsi della trombata casuale (da ora in poi Evento), difatti, risulta ancora da provare l'esistenza di un uomo che possa definire non appetibile una qualsiasi preda sessuale.

A questo punto dobbiamo iniziare dalla definizione di livello di appetibilità sessuale maschile (LASM). Poiché risulta immediatamente evidente che la metodologia classica di utilizzare i numeri da 1 a 10 per valutare la "scopabilità" (scusate i termini tecnici, ma a volte sono necessari) di un soggetto non si riusciva a coprire tutte le differenti gradazioni di quantità di LASM, infatti questo metro di valutazione risultava evidentemente troppo impreciso, sono state create dieci differenti categorie; ogni essere umano di sesso maschile rientra in una di queste e, all'interno della propria categoria di appartenenza, riceve l'antica valutazione da 1 a 10 che stabilisce il livello di LASM a sua disposizione.

Ora, affinché l'Evento si realizzi, bisogna far entrare in gioco il/la partner sessuale da appioppare all'uomo valutato nel modo sopra descritto. Come ci insegnano le più banali leggi di mercato, anche per l'Evento è valida una sorta di legge della domanda e dell'offerta: l'Evento si verifica quando la somma tra LASM e quoziente di voglia (QDV) del/la partner risulti maggiore o uguale al 100.
Il QDV si calcola in questo modo*:

dove:
Etot è l'età del soggetto preso in esame;
Ev l'età del soggetto alla sua prima volta;
Na il numero di volte in cui il soggetto ha fatto sesso nei 12 mesi antecedenti al calcolo del QDV;
Ntot il numero totale di volte in cui il soggetto ha fatto sesso.

A questo punto abbiamo tutti i parametri necessari; esprimendo sia il LASM che il QDV in percentuale possiamo agevolmente comprendere quando e con quale possibilità si potrebbe realizzare l'Evento.
Studi di settore hanno evidenziato che al di sotto dell'80% è consigliabile abbandonare ogni speranza.

Forniamo ora ai nostri lettori un comodo CalcolaLASM tascabile, realizzato con la preziosa e irrinunciabile collaborazione dell'ancora non abbastanza noto Dave:


Utilizzarlo è semplicissimo: basta osservare il soggetto da valutare, identificarne la categoria di appartenenza (da Calderoli ad Ashton Kutcher) e dargli un voto da 1 a 10.

Utilizzando il CalcolaLASM posso dire di essere un 8, un Magalli da 8; questo significa che per far realizzare l'Evento devo imbattermi in un QDV pari ad almeno 52.
Ora fatevi qualche calcolo e, se superate il fatidico 52, contattatemi.

NB: i risultati appena espressi non dipendono dal sesso del/la partner, ma bisogna ricordare che per gli uomini il livello minimo di QDV è pari a 10.

*formula valida se e solo se Etot > Ev

domenica 18 dicembre 2011

la grande M

Iovis cum Thetis Peleo nuberet ad epulum dicitur omnis deos convocasse excepta Eride, id est Discordia, quae cum postea supervenisset nec admitteretur ad epulum, ab ianua misit in medium malum, dicit, quae esset formosissima, attolleret. Iuno Venus Minerva formam sibi vindicare coeperunt, inter quas magna discordia orta, Iovis imperat Mercurio, ut deducat eas in Ida monte ad Alexandrum Paridem eumque iubeat iudicare. Cui Iuno, si secundum se iudicasset, pollicita est in omnibus terris eum regnaturum, divitem praeter ceteros praestaturum; Minerva, si inde victrix discederet, fortissimum inter mortales futurum et omni artificio scium; Venus autem Helenam Tyndarei filiam formosissimam omnium mulierum se in coniugium dare promisit. Paris donum posterius prioribus anteposuit Veneremque pulcherrimam esse iudicavit; ob id Iuno et Minerva Troianis fuerunt infestae. Alexander Veneris impulsu Helenam a Lacedaemone ab hospite Menelao Troiam abduxit eamque in coniugio habuit cum ancillis duabus Aethra et Thisadie, quas Castor et Pollux captivas ei assignarant, aliquando reginas.
Igino, Fabulae, 92

1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».
6 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Genesi 3



Una mela al giorno toglie il medico di torno.
New York, la grande mela





E se le mele controllassero silenziosamente il corso della storia sin dall'alba dei tempi?

mercoledì 23 novembre 2011

XXX animal sex XXX

Tanto ormai lo sapete che si parla di animali, quindi, senza dilungarmi troppo e passiamo a vedere cosa accade nel Parco Nazionale del Serengeti


anzi, ho cambiato idea, dilunghiamoci


ve lo immaginavate che il coso del tapiro era così lungo?
Il fatto è che ormai lo vediamo solo come il compagno di vita di Staffelli e abbiamo quasi dimenticato la sua natura animalesca; un po' come è successo con Giuliano Ferrara: ci siamo talmente abituati a sentire i suoi lamenti che non ricordiamo quasi più che in origine era un tricheco ammaestrato.

Insomma il tapiro è ben dotato, ma non lo nomina mai nessuno quando si deve parlare di dimensioni importanti, tutti preferiscono citare l'asino e il cavallo, quest'ultimo, inoltre, è anche sinonimo di virilità spinta all'estremo, per la precisione usiamo la parola "stallone" per descrivere un uomo di quelli che si riproducono, o almeno compiono l'atto che sarebbe necessario alla riproduzione, un numero di volte esagerato (certo alcuni di questi dicono di compierlo un numero di volte esagerato, ma se poi vai a indagare scopri che non è proprio così); insomma dare a qualcuno dello stallone è un complimento (quando non è detto con aria di scherno ovviamente), da uno stallone ci si aspettano delle determinate prestazioni e dei comportamenti precisi; molti di quelli che dicono di rientrare in siffatta categoria considerano la parola "omosessuale" come un'offesa, per la precisione la peggiore offesa possibile, ma cosa direbbero se conoscessero questi simpatici cavalli qui sotto?


Come minimo i tizi in questione reagirebbero gonfiando i muscoli, esclamando frasi imbarazzanti che riguardano le parenti donne di chi gli ha fatto vedere il video, ma c'è un animale simile a un cavallo allungato che dimostra chiaramente quali siano le reali dimensioni di chi ostenta il proprio fisico per mettere in soggezione gli altri. Il seguente video (i volti dei protagonisti sono oscurati per rispettare la loro privacy) vi dimostrerà chiaramente cosa voglio dire:

Avete presente? Una giraffa, con un collo enorme e un pene... beh, normale, non dico piccolo, ma da un collo del genere magari ti aspetteresti di più.

Un altro animale chiamato in ballo quando si parla di sesso è il cervo, purtroppo lui entra in gioco solo in riferimento a tradimenti e corna, e di solito chi tradisce è la cerva; sappiamo tutti che è il maschio quello che porta le corna, ma quello che non sappiamo è che il maschio tradito poi si consola, ma per evitare nuove delusioni amorose che fa? Guardate qui sotto e lo scoprirete


Rimanendo in ambito omosessuale non possiamo non nominare i pinguini, degli uccelli da cui potremmo imparare molto.


Alcuni hanno scelto, invece, di seguire l'esempio degli elefanti, noti amanti del fisting estremo.


Gli stessi elefanti gradiscono anche molto il sesso interraziale.


Ma loro non sono di certo gli unici a esserne appassionati: maestri in questo genere sono i cani, amanti di galline come di anziane signore.



Se invece siete i soliti esibizionisti, ma non siete molto pratici, dovete sicuramente chiedere aiuto alle scimmie.


Ah, lo sapevate che le scimmie si masturbano?
Non ci credete? Guardate qui


Troppi video?
Lo so, ma non riuscivo a scegliere, quindi lascio a voi la decisione; sappiate che non potete perdervi i pinguini e la signora.

venerdì 18 novembre 2011

XXX orgy XXX

Ormai sappiamo tutti che le lumache ce l'hanno lungo, ma ci basta? Ovviamente no; per questo oggi andiamo a infilarci nella più grande orgia dopo il Big Bang*.
Lo so, state pensando che la mia definizione possa essere esagerata, ma sappiate che il numero dei partecipanti all'orgia può essere anche di 30000, no, dico trentamila, non tremila o trecento, ma trentamila.
Forse questo numero da solo potrebbe già spaventarvi, ma, se siete una donna, il peggio deve ancora venire, perché il rapporto tra maschi e femmine è all'incirca di uno a dieci, inoltre i maschi sono tutti provvisti non di uno, ma di ben due peni. Facendo un rapido calcolo possiamo supporre che ci sono almeno 20 peni per ogni donna, e questo vale per le sole fasi iniziali dell'orgia.

Forse siete abbastanza scombussolati da questi numeri, ma non voglio darvi il tempo per metabolizzarli, quindi vi mostro una foto esplicita (mettete a letto i bambini) dell'orgia in questione:


Loro sono serpenti giarrettiera e stanno facendo sesso.
Ora i numeri di partenza li conoscete, ma vi mancano alcune informazioni per comprendere pienamente la vita pericolosa della serpentessa giarrettiera e quella frustrante del 90% dei serpenti giarrettiera. Dovete sapere che queste i serpenti giarrettiera danno sfogo a tutti i loro istinti sessuali repressi appena sentono un po' di caldo; durante l'inverno cercano in luogo sicuro in cui dormire beatamente senza morire congelati, ma appena si rendono conto che il sole è abbastanza forte da poterli riscaldare decentemente escono dalle loro tane, si cospargono di protezione solare e aumentano la loro temperatura corporea fino a quando non gli viene in mente una cosa:
"Ma quanto tempo sarà che non faccio un po' di sesso?"
Si fanno due conti e decidono che è proprio ora di dare sfogo a ogni istinto represso.

Siccome il sole è uno per tutti, tutti i serpenti giarrettiera escono contemporaneamente dalle loro tane con l'ormone a mille, ma c'è sempre il serpente giarrettiera ritardatario**; in certe occasioni, se non hai sentito la sveglia, sai bene che per quando arriverai nella mischia, ogni pertugio sarà turato e addio al sesso. Cosa ti combina allora il sagace serpentello mezzo addormentato? Sapendo che i suoi simili sono talmente infoiati da non guardare in faccia nessuno, si improfuma da donna, si struscia con quanti più maschi possibile e si fa scaldare da loro; ovviamente si espone al rischio di finire infilzato da qualche doppio pene, ma si sa che tira più una squama di serpentessa giarrettiera che un carro di doppi peni; e poi lui è consapevole che a forza di strusciare gli altri maschi si stancano, e questo significa meno concorrenza.

Il nostro serpentone ritardatario è ormai bello caldo, ha sfiancato quelli che ci provavano con lui e parte alla ricerca di una serpentessa piacente, solare, disponibile, automunita, disposta a fare nuove amicizie... ma anche no. Mentre passeggia in mezzo a tanti doppi peni, adocchia da lontano una serpentessa con tutte le spire al posto giusto, certo, la competizione sarà seria, ma decide di provarci; si avvicina con fare elegante mette in mostra tutto il suo fascino, evita gli altri pretendenti, è quasi arrivato, dai che questa me la faccio, sento che questa è la volta buona e...

di colpo gli si ammosciano entrambi i peni.

Ecco, questo è quello che succede a un serpente giarrettiera quando incontra una serpentessa che si era già accoppiata. Perché, come spesso capita, il maschio si fida molto della sua compagna, ma sa anche che in mezzo a tanti peni potrebbe succedere di tutto, e allora la cosparge di una sorta di antiviagra a effetto immediato capace di fermare sul più bello anche il più rubizzo serpentello.

Insomma stavolta non era quella giusta, ma la ricerca continua, almeno fino a quando l'orgia non si trasformerà in un duello tra jedi a colpi di spade laser a doppia lama (ma senza laser e senza spade), che poi mica è detto che a quel punto finisce tutto eh!

Insomma, per farla breve, la vita di un serpente giarrettiera maschio è frustrante, molto frustrante, soprattutto se pensate che questi animaletti striscianti hanno rare possibilità di accoppiamento, due peni e nemmeno una mano.

In conclusione, sebbene l'idea di una mega orgia sia abbastanza affascinante, ho deciso che, sempre se i buddhisti hanno ragione, non vorrei mai reincararmi in un serpente giarrettiera.

*o era Big Gangbang? Una battuta che nemmeno Pippo Franco ai tempi d'oro.
**ovviamente una serpentessa non si pone il problema di arrivare tardi.

martedì 15 novembre 2011

toc toc

toc
Si usa, in genere iterato, per imitare il rumore dei colpi battuti su una porta da chi bussa

Oggi hanno bussato alla mia porta, o meglio, hanno suonato al mio citofono, e sottolineo che il citofono è rotto e quindi per capire chi aveva suonato sono anche dovuto uscire di casa...

-divagazione non necessaria-

Il mio abbigliamento in quel momento (che poi anche adesso è lo stesso):
  • pantaloni in tessuto acetato color puffo con tanto di bottoni laterali (tipo questi insomma, ma color puffo) risalenti a... non so quale era geologica, ma, calcolando che li ho bucati scivolando sul pavimento della palestra al liceo e che già all'epoca erano datati, direi che dovrebbero venire dritti dritti dal pleistocene;
  • maglietta gialla a maniche lunghe, colore... giallo quasi senape, anche lei munita di un dignitosissimo buco, che questa volta risale al secondo anno di università ed è stato provocato da un'affilatissima finestra in alluminio dallo spigolo "leggermente" pericoloso;
  • ciabattone dei Simpson color grigio, ho cercato un'immagine, ma non trovo quelle con il disegno che ho io, quindi niente.

-fine della divagazione non necessaria-

...dicevo che hanno bussato alla mia porta due tizi in giacca e cravatta che quando mi vedono mi incastrano* in una conversazione surreale chiedendomi se sono credente, alla mia risposta uno dei due dice:
"E posso sapere come mai?"
naturalmente, con la cortesia che mi contraddistingue dico:
"No."
Si capiva da un chilometro che erano qualcosa di molto simile a una coppia di euroconvertitori senza euro, ma non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte alla ghiotta occasione di ascoltare finalmente qualche vaneggiamento a sfondo religioso.

Non ricordo nemmeno come il tizio parlante** abbia introdotto l'argomento, ma sta di fatto che a un certo punto inizia a farfugliare qualcosa in merito all'origine della vita e all'evoluzione, mi chiede se non trovo strano il fatto che nelle scuole venga insegnata la teoria dell'evoluzione "proprio in Italia, che è un Paese cattolico" (per non allungare il discorso non gli faccio notare che in realtà lo Stato dovrebbe essere laico e che nelle scuole pubbliche si cerca di insegnare qualcosa che abbia un minimo di fondamento), gli faccio presente che quella dell'evoluzione è sì una teoria, quindi non una certezza, ma che è anche la teoria che oggi riesce a essere la più convincente, a quel punto lui mi chiede come faccio a dirlo e mi rendo conto che forse non aveva mai sentito parlare di resti fossili.

Alla parola fossili la conversazione vira bruscamente sulla ricerca del senso di tutto, e il tizio mi dice che non è possibile che la Terra e tutti gli esseri viventi esistano per puro caso, che deve esserci un motivo dietro a quello che vediamo intorno a noi. Probabilmente faccio un mezzo sorriso e poi inizio a storcere la bocca, dentro di me penso che sia un limite voler per forza trovare un senso al di fuori di noi, mi chiedo per quale motivo un omino buffo si stia sforzando di convincermi che non può bastarmi il fatto di esistere qui e ora, che devo necessariamente voler trovare un motivo alla mia esistenza differente dalla pura casualità.
Lo penso, ma non dico niente.

Non parlo, ma probabilmente la perplessità traspare dai miei occhi, perché l'omino buffo allora inizia a dirmi che esiste un modo per capire cos'è la vita, da dove viene e perché viene; in sintesi mi dice che nella Bibbia ci sono le risposte a ogni domanda, io ci tengo a puntualizzare che non la vedo proprio così. A quel punto lui mi fa un esempio parlandomi di un medico che per far capire a un suo paziente quale sia la malattia che lo colpisce deve parlare un linguaggio semplice; ok, sono d'accordo, ma gli faccio notare che procedendo per successive semplificazioni posso iniziare a intuire il succo del discorso, ma non capirò mai la sostanza reale, quindi tutte le certezze che mi andava sbandierando poco fa non erano altro che il riassunto del riassunto del riassunto di una storia scopiazzata da qualcuno che l'aveva scritta dopo aver sentito il racconto semplificato della versione stringata di quello che uno aveva forse detto a un'altra persona.

Non lo convinco del tutto, allora divaga nuovamente e cerca di farmi tornare a dire che se il mondo esiste ed è così com'è, c'è una mente pensante che lo governa. Io sarei curioso di continuare la conversazione per capire fino a che punto possa arrivare la sua convinzione, ma ho freddo, quindi decido di dire quello che penso, facendogli presente che se la Bibbia contiene tutte le risposte e l'evoluzionismo è meno convincente del creazionismo, allora mi sorgono dei dubbi quando si parla di 7 giorni 7 (che poi sono 6 se escludiamo quello di riposo); lui, tutto pimpante, mi inizia a dire che la Bibbia ci spiega che il tempo di Dio non è il tempo dell'uomo, potrei essere d'accordo, se non fosse per un piccolo problema: Dio ha separato il buio dalle tenebre, poi ha creato il sole, gli astri e la luna... quindi direi che un giorno inizia all'alba e dura tutto il tempo che il sole impiega per ritornare al punto di partenza, se Dio è saggio come il medico che usa parole semplici per spiegare concetti complessi quando dice "giorno" dovrebbe intendere "giorno", non era geologica; a questa mia opposizione risponde il tipo solitamente muto dicendomi che un giorno di Dio equivale a 1000 anni umani...


Gli faccio notare che 7 x 1000 = 7000, mi sbaglierò, ma forse, e dico forse, i conti non tornano.
Imbarazzo.

Si congedano dicendo che forse sarebbero tornati, devo ammettere che quasi quasi ci spero in un loro ritorno.

Ah, nel frattempo mi avevano tolto dalle mani l'opuscolo che mi avevano dato e me ne hanno affibbiato un altro che secondo loro conteneva delle informazioni di tipo scientifico, se riesco a trovare il tempo e la voglia di leggerlo vi illuminerò.
Dite che parto prevenuto?
Beh, avete ragione: parto molto prevenuto, pensate che credevo addirittura che i creazionisti fossero solo una leggenda metropolitana.

*della serie "cacchio ormai mi hanno visto, non posso nemmeno fischiettare con indifferenza e rientrare in casa".**l'altro è intervenuto solo un paio di volte e lo preferivo quando taceva, almeno in quella condizione sembrava meno convinto del tizio parlante.

mercoledì 9 novembre 2011

sui pregiudizi o di come si regge una casa

Molte persone udendo la parola "ingegnere" pensano a una persona tutta d'un pezzo, seria, intelligente, attenta, molto preparata, insomma diciamo uno "co' una capoccia così", questo perché non sanno quale sia la realtà dei fatti.

Siccome non lo faccio da molto, voglio partire da questa definizione wikipediana:
L'ingegneria è la disciplina e la professione che ha come obiettivo l'applicazione dei risultati delle scienze matematiche, fisiche e naturali alla risoluzione di problematiche che concorrono alla soddisfazione dei bisogni umani.
L'ingegneria, applicando le norme tecniche, fornisce metodi, progetti e specifiche per la produzione (costruzione) di un bene fisico, di un prodotto o di un servizio, e più in generale per lo sviluppo e il controllo di un processo industriale.
Praticamente l'ingegneria impiega nozioni complesse e interessanti, ma materialmente poco utili, per produrre qualcosa di concreto; per utilizzare un'analogia, la differenza tra un fisico e un ingegnere è come quella che c'è tra Donatello che scolpisce Maria Maddalena e un falegname che fabbrica il più semplice degli sgabelli.

Personalmente credo che il bello dell'ingegneria sia proprio la facilità con la quale riesce a mortificare concetti sublimi fino a renderli terra terra; il problema è che sono in molti, troppi, quelli che ignorano la capacità degradante di questa disciplina, per questo oggi vi racconto una cosa che ho imparato sull'ingegneria strutturale.

Sapete come si regge una casa? Io l'ho scoperto abbastanza di recente e sono rimasto felicemente sorpreso nell'apprendere quanto quei tizi sempre in giacca e cravatta siano imprecisi, proprio come me.

Progettare la struttura portante di un edificio significa approssimare.

A parte le semplificazioni dovute alle nostre carenze intellettive, che non ci permettono di calcolare con esattezza i reali comportamenti di quello che andiamo a progettare, dobbiamo anche fare i conti con l'impossibilità di sapere quali siano le reali caratteristiche dei materiali che andremo a utilizzare per realizzare il nostro progetto, perché non possiamo conoscere queste caratteristiche finché il materiale non sia stato effettivamente prodotto e testato (quindi distrutto).
Cosa hanno deciso di fare gli ingegneri per superare queste incertezze? Hanno deciso di utilizzare la statistica.

Svolgendo diverse prove standardizzate, hanno ottenuto delle curve che rappresentano la densità di probabilità che un materiale ha di resistere a determinate tensioni, ma quali valori prendere come riferimento? Bene, è stato deciso di scegliere quelli che fossero minori o uguali al 95% dei valori ottenuti, lasciando sempre il rischio che un 5% di probabilità che il materiale realmente utilizzato non sia in grado di resistere alle sollecitazioni a cui sarà sottoposto... o meglio, sollecitazioni a cui potrebbe essere sottoposto, perché lo stesso ragionamento statistico fatto per la resistenza del materiale viene fatto anche per il calcolo delle sollecitazioni agenti, con la piccola differenza che stavolta si prendono le sollecitazioni maggiori o uguali al 95% di quelle ottenute.

Da questo ragionamento segue una domanda: e se capito proprio tra quei due 5% che non vengono considerati, quindi ho materiali poco resistenti e sollecitazioni più alte di quelle che si hanno di solito?
La logica risposta dovrebbe essere qualcosa di poco carino, soprattutto perché ti potresti ritrovare con un edificio che non si reggerà mai in piedi, e allora cosa hanno fatto gli ingegneri? Hanno deciso di prendere dei numeri (che da quello che ho capito sono presi quasi a casaccio) da utilizzare per aumentare i valori di calcolo delle sollecitazioni e diminuire quelli delle resistenze di calcolo.
Capite che gente approssimativa?


Spero che questo post possa farvi vedere gli ingegneri senza pregiudizi.

Qualcuno leggerà fino in fondo?

lunedì 7 novembre 2011

viversani et cetera

Siamo quello che mangiamo.
Una frase che tutti hanno sentito almeno una volta nella vita, ma che spesso lascia il tempo che trova. Come dicevo anche in occasione di Halloween, ormai mangiare significa semplicemente fagocitare quantità enormi di cibi poco salutari; la cultura del cibo che ha caratterizzato per secoli il nostro Paese viene lentamente, ma inesorabilmente, soppiantata da modelli culinari che fanno riferimento a culture, popoli e climi differenti dal nostro.

Avendo preso a cuore questo problema ho deciso di ispirare con il mio comportamento le generazioni future, per questo, da bravo cultore del cibo sano. Sono consapevole che molti invidiano la mia forma fisica, quindi oggi vi voglio regalare alcune semplici regole da seguire per mangiare in modo sano, proprio come faccio io!
Partiamo con la lista delle cose che non mangio nemmeno sotto tortura:
  • il pesce e ogni essere vivente che abbia come residenza l'acqua, fatta eccezione per il tonno, ma solo se è stato allevato e cresciuto in scatola, perché la scatola gli conferisce quel sano gusto metallico che riesce a coprire quello del tonno (ci tengo a precisare che non mangio nemmeno i bastoncini di pesce);
  • i vegetali di svariati tipi, in generale mi piace dire che non mangio cose verdi, fatta eccezione per i piselli;
  • i funghi, che non sopporto anche come "persone", perché sono talmente asociali da essersi inventati un regno a parte solo per loro... e lo fanno solo per darsi un tono, non c'entra niente la storia del non è cane, non è lupo, perché in quel caso mi sarebbero stati simpatici;
  • l'abbacchio;
per pareggiare i conti e rendervi totalmente informati ecco la lista di alcune cose che invece mangio, o ho mangiato, senza gravi conseguenze:
  • le lumache (che poi in realtà mangio le chiocciole, ma le chiamo lumache), che però capita di mangiare di rado, perché la caccia alla lumaca è un'attività assai pericolosa e ormai i coraggiosi che si dilettano in tali imprese sono rari come i neuroni di Amadeus;
  • le rane, queste le ho mangiate solo una volta, per la precisione ho mangiato le cosce, erano fritte e me le avevano presentate come "pollo"... ero troppo piccolo per capire che anche loro erano troppo piccole per essere di pollo, ma mi sono piaciute, quindi chi se ne frega da dove venivano;
  • i rigatoni co' la pajata, se non lo sapete, vi spiega lui cosa sono.
Lo so, state iniziando a sospettare che le mie abitudini alimentari non sono proprio delle più sane (so anche che alcuni di voi hanno pensato a probabili doppi sensi nascosti nella lista delle cose che non mangio), per dimostrarvi che i vostri sospetti sono più infondati che mai vi presento una lista poco dettagliata degli ingredienti* del panino alto 20 cm che ho mangiato tre giorni fa e che ho finito di digerire... mai:
  1. pane;
  2. insalata;
  3. pomodoro;
  4. un miscuglio imprecisato di salse;
  5. hamburger**;
  6. una tonnellata di formaggio fuso***
  7. bacon;
  8. pane;
  9. insalata;
  10. pomodoro;
  11. il solito miscuglio imprecisato di salse;
  12. hamburger**;
  13. una tonnellata di formaggio fuso***;
  14. bacon;
  15. pane.
Tornato a casa ho sentito che lo stomaco era un po' sovraffollato, per questo ho deciso di aprire la busta blu da 200 g di M&M's (devo ammettere che sono meglio quelle nella busta gialla, ma anche queste blu le ho finite eh!) e di mangiare un Bacio Perugina al cioccolato bianco; il Bacio mi ha detto la seguente frase:

Il brivido di meraviglia è dell'uomo la parte migliore.
The thrill of wonder is the best part of men.
J. W. Goethe
Ok, siamo quello che mangiamo, probabilmente io sono sorridente, rosa e a spirale, ma se l'alternativa è rimpinzarsi di quintali di yogurt per diventare come Rosanna Lambertucci...
Lambertucci in yogurt su letto di fermenti lattici e divano a fiori
benvenuto colesterolo!

*ve li presento dal basso verso l'alto.
**ma non come quelli del McDonald's, che sono minuscoli, questo era altro quasi 3 cm e aveva un diametro che sfiorava i 15 cm.
***dicevano che doveva essere Cheddar, ma era troppo rosa, quindi non oso immaginare che cosa potesse essere.

mercoledì 26 ottobre 2011

XXX porn for free XXX

Sappiamo tutti che ultimamente è stato diffuso in giro per internet il video di Belen e tutti sono impazziti: chi lo voleva assolutamente vedere, chi non riusciva a trovarlo e si struggeva di fronte alle versioni censurate, chi ne ha fatto un dvd e lo ha venduto su una bancarella, chi lo ha commentato dall'alto di anni e anni di esperienza; insomma, non ho ben capito perché, ma pare quasi che ultimamente ce l'abbia solo lei, oppure, non so, magari ce l'ha messa per obliquo... qualcuno sa dirmi di quanti gradi è inclinata?

Come? Dite che nessuno di voi ha visto il video?
Ci credo poco, ok, facciamo una cosa anonima: alzi la mano chi lo ha visto almeno una volta.
Bene, adesso la cosa mi sembra più credibile.

Ma torniamo al titolo del post, non è che io lo abbia messo solo per attirare visite di maniaci sessuali, ovviamente non vorrei mai attirare visitatori utilizzando mezzucci quali parole come "video hard Belen", "tutte le posizioni di Belen", "Belen che lo prende in ogni orifizio" e così via, no, non l'ho messo per questo, ma piuttosto per anticiparvi l'argomento principale del post: immagini porno gratuite per tutti.


La lumaca leopardo o grande limaccia grigia o Limax maximus è un mollusco gasteropode. Come tutte le lumache anche lei è ermafrodita, ma ovviamente ha bisogno di un'altra lumaca sua simile per riuscire a riprodursi. Praticamente i due invertebrati ermafroditi, quando hanno voglia di bunga bunga, producono un filo di muco a cui rimangono appesi, in quella comoda posizione iniziano ad arrotolarsi l'uno sull'altro (notate che adesso uso il maschile, perché sono passato dal chiamarli lumache a invertebrati), quando si sentono soddisfatti di questi preliminari rotolatori iniziano a far fuoriuscire i loro organi sessuali da quello che per noi potrebbe assomigliare a un orecchio, il resto è storia.

In questa pagina potete vedere alcune immagini osé dalle quali si può chiaramente capire che le lumache ce l'hanno estremamente lungo, mentre qui potete trovare delle immagini che potremmo definire di "nudo artistico".

In conclusione, perché oggi ho parlato di fare questo post? Perché adesso è ufficiale che le lumache lo fanno molto, ma molto molto molto più spesso di me (l'ho detto molto?).
Ora, noi sappiamo che loro sono esseri ermafroditi, e per questo quando per caso ho aperto e la pagina del mio profilo su google+ e mi sono visto di fronte la seguente possibilità

ho pensato seriamente di mettere "altro", poi ho chiuso tutto e non ho completato il mio profilo.