mercoledì 16 marzo 2011

Maico lui

Qualche giorno fa, tornando dall'università, incontro alla fermata del treno un mio compagno di classe delle elementari; da quello che ricordo è più o meno da quel periodo che non mi capitava di parlare con lui.
Questo incontro fortuito mi ha fatto capire una cosa... no, non ho capito che è piacevole parlare con persone che conosci da sempre, ma che non incontri spesso; ho capito di essere mezzo sordo.

Sarà che il treno non è proprio silenziosissimo, sarà che tre quarti del mio cervello dormivano, sarà che magari lui ogni tanto non parlava con un tono di voce così alto (e altrettanto facevo io, perché quando ti rendi conto di non sentire ti viene il terrore di urlare e allora, per evitare, il tuo tono di voce diventa quasi inudibile) o semplicemente sarà che il mio solito infelice periodo allergico sta iniziando sul serio, ma nella mia testa (o almeno nel quarto di cervello ancora "sveglio") si rincorrevano questi pensieri:
Che ha detto?
Magari adesso seguo il labiale e cerco di interpretare la parte iniziale del discorso... no, è inutile, non ho capito proprio niente.
[a questo punto il cervello si dissocia dal corpo e inizia a dargli consigli su come agire]
Senti, io, senza sapere né leggere né scrivere (in quanto cervello, di suo, non ha occhi per leggere e mani per scrivere) ti consiglio di proporre un sorriso di circostanza e un lieve cenno con la testa che potrebbe essere interpretato come un "eh sì!".
Secondo me funziona.
Fortunatamente il cervello aveva ragione, ha funzionato; ancora più fortunatamente non mi aveva fatto una domanda o, se me l'ha fatta, la risposta poteva essere un sì oppure, più probabilmente, non ha avuto il coraggio di farmi notare che non stavo rispondendo...

se volete vi presto UN orecchio, tanto...
Il brutto è che in questo periodo mi capita spesso di non capire quello che mi si dice, e quando inizio a non sentire qualcuno è la fine, perché il problema non è una frase in particolare, non capisco proprio una mazza; inoltre, dopo 25 volte che chiedo "come?", mi sembra veramente poco carino continuare su quella strada e si ripresenta il mio sorriso abbinato al cenno di assenso, il che mi fa sembrare più ebete di quanto non sia (se questo è possibile) e magari mi impedisce di venire a conoscenza di alcune grandi verità della vita, tipo:
Che fermata è la prossima?
Se qualcuno dovesse conoscere la risposta è pregato di scriverla a voce alta.
Grazie.

PS: in giro ho trovato questo post scritto da qualcuno che ogni tanto, proprio come me, non sente, secondo me è molto interessante e per questo lo linko.

PPS: e se non avete colto la citazione nel titolo del post... beh... dai!

12 commenti:

  1. Ho capito: pure se ho, come sai, una voce tenorile bella squillante (a volte, fin troppo... :P), dovrò munirmi per il futuro di una cosa del genere... :D

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  2. @emanuelas: come con la settimana enigmistica?

    @Vince: no, al massimo di questo

    @MrJamesFord: non lo so... cavolo, non è che è la mia? Non è che dormivo e l'ho superata?

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  3. ;)) Il "cornetto acustico" è stata la prima cosa che m'è venuta in mente... :D Mi piacciono entrambi, potremo sperimentarne uno per volta... :P

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. sorridi e annuisci :D
    il 90% delle volte funziona...

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  6. @Lucy Van Pelt: sì, per mia fortuna è così. Benvenuta!

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  7. Quando mio figlio era piu' piccolino, io gli parlavo e lui non mi sentiva...o per lo meno cosi' credevo.
    Abbiamo fatto al visita otorino e abbiamo scoperto che mio figlio era solo distratto.
    Tu da cosa sei distratto????
    Forse hai le scimmiette in testa che battono i piatti, come Omar Simpson???
    Comunque sia, anche mezzo sordo mi fai troppo ridere!!!

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  8. @Amammuzza: di solito sul treno sono distratto dal sonno, ne ho una quantità formato famiglia, ma anche la scimmietta...

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