lunedì 29 novembre 2010

è Natale, anzi no

Anche quest'anno è arrivato il Natale, anzi no.
Se non sbaglio, il Natale ha una data fissa, non è come la Pasqua, che ti lascia la sola certezza che sarà di domenica (non ho mai capito se quando cade si fa male né quando si chiama alta, bassa o di media statura), il Natale arriva sempre il 25 dicembre, né prima né dopo, ed è una delle poche date che ricordo abbastanza distintamente (insieme al 1492, scoperta dell'America; 1789, presa della Bastiglia; 1861 proclamazione del Regno d'Italia e 1870 presa di Roma).

Di anno in anno ho visto crollare questa mia certezza di fronte a evidenti segnali di anticipazione del Natale, per esempio, quest'anno è arrivato il 24 ottobre (e non sono stato l'unico ad essersene accorto).
Questo fatto sinceramente mi lascia un po' perplesso, da piccolo ero abituato ad aspettare il Natale con ansia: non vedevo l'ora di fare l'albero e il presepio, di poter passare qualche giorno con tutta la mia famiglia, di scoprire cosa mi avrebbe portato Babbo Natale; ora, invece, il Natale è arrivato, in anticipo, ed io non vedo l'ora che arrivi il 6 gennaio, sperando che anche quella data non venga spostata.
Secondo me eliminare l'attesa toglie la maggior parte della magia del Natale: se a metà ottobre inizio a vedere milioni di luci, alberi e addobbi dovunque... beh, posso dire che mi annoio facilmente? È come vedere una città vestita da Moira Orfei, se la vedi per un breve periodo riesce a stupirti, ma incontrarla, vestita allo stesso modo, ogni giorno per due mesi diventa stancante.

Come se essere circondatidal Natale fuori casa non bastasse, il calendario di mia madre coincide in tutto e per tutto con quello di negozi e centri commerciali. In questo momento mi ritrovo circondato da alberi di Natale e presepi (sì, più di uno), e questo mi confonde ancora di più (come se non bastasse la mia confusione di base).

Insomma, ammetto che è bello riunirsi per Natale, scambiarsi i regali (io non sono mai stato capace di farli, quindi in realtà di solito li ricevo e basta), mi piace addirittura sentire le canzoni natalizie (e qui sotto vi metto una delle mie preferite, e questa la può "ascoltare" anche Polly) e ogni tanto apprezzo anche i film che trasmettono in TV a Natale, ma posso accettare tutto questo al massimo a una settimana dalla vigilia, non posso farcela per due mesi di seguito.


Un bel gioco dura poco, e io non ho abbastanza pazienza per sopportare un Natale lungo quasi tre mesi (perché per farlo finire del tutto si deve arrivare come minimo al 6 gennaio); insomma io non voglio vivere nella città del Natale, vederlo per la prima volta è molto diverso dal viverci dentro.

Sarà per questo che da qualche anno a questa parte per me il 25 dicembre è un giorno come un altro?
Nella speranza di ricevere la visita dei tre spiriti del Natale, o almeno con quella che anche quest'anno trasmettano Canto di Natale di Topolino, me ne ritorno al mio solito Natale.

PS: mi aspetto da un giorno all'altro la nuova pubblicità di Natale targata Coca-Cola.

9 commenti:

  1. Il Natale, per strada, è commercio.

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  3. Anch'io da piccolo non vedevo l'ora di fare l'albero, il presepe (per quest'ultimo esaurivo mio padre due mesi prima, tipo loro; poi, negli anni ho imparato a farlo da solo, il presepe... :P), e mi piaceva quando potevo magari respirare in anticipo l'aria del Natale.
    Negli ultimi anni, anch'io ho incominciato a non sopportare tanto, come dice Occhi di Notte, il lato commerciale, questa caccia al consumismo sfrenato anticipato... I regali, però, amo sempre riceverli... ed anche farli, se vogliamo... ;)
    E sono pure d'accordo che molto spesso il 6 gennaio sia una "liberazione"... Mi starò "bertizzando" sempre di più?!? :P

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  4. io adoro il natale, e non mi stancherò mai di ripeterlo..
    ma quando è troppo è troppo..
    pure per me, concordo!!
    ;-)

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  5. @tutti: da quello che vedo in giro siamo molti a non sostenere due mesi di Natale... eppure ogni anno arriva prima!
    Ma se scrivo a Babbo Natale di non far arrivare il Natale prima dell'8 dicembre per gli anni a venire, dite che mi accontenterà?
    Non sono stato troppo buono, ma chiedo solo un regalo, la butto un po' sul pietoso, magari lo convinco, io ci provo.

    PS: presepe o presepio? Io dico presepio.

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  6. Da Garzanti Linguistica:
    presepio
    Sillabazione/Fonetica
    [pre-Sè-pio]
    Etimologia
    Dal lat. praesae¯pe, praes(a)epi°um, propr. 'recinto chiuso, greppia', comp. di prae¯- 'pre-' e saepi¯re 'cingere con una siepe'
    Definizione
    meno com. presepe , s. m.
    1 rappresentazione plastica della nascita di Gesù che si fa tradizionalmente a Natale, con statuette raffiguranti i personaggi principali dell'evento descritto dai Vangeli, collocate su uno sfondo paesaggistico convenzionale che ha al suo centro la grotta di Betlemme; anche, dipinto, scultura che rappresenta la nascita di Gesù
    2 (lett.) stalla, mangiatoia; in partic., quella in cui nacque Gesù: in poveri / panni il Figliuol compose, / e nell'umil presepio / soavemente il pose (MANZONI Il Natale). :D

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  7. :-/ devo dire che concordo.. arriva troppo presto e rovina il significato.. ma commercialmente si è costretti.. cè chi inizia 2/3 mesi prima a comprare i regali.. cè chi inizia ad esporre articoli natalizzi prima e a zero soldi pur d'attirare persone (senza far nomi grossi centri commerciali) uccidendo il piccolo negoziante... cè chi và dal piccolo negoziante e dice tè nn hai nulla vado via solo perchè nn hai esposto il natale..

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  8. @anonimo: è vero, se non mostri non vendi e chi mostra prima vende di più... e così il Natale inizia sempre più presto :(

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