Se i dannati in ingresso all'Inferno dantesco dovevano lasciare ogni speranza, ai nostri spettatori occorrerà - un impegno certo meno gravoso - parcheggiare comodamente fuori dal saloon - e dalla sala - un pò di buon senso, e godersi questo tuffo nel Cinema attraverso le parole di due recensori d'eccezione per la prima volta all'opera insieme su un post congiunto: MrFord e Bert uniscono le forze per portare sui vostri schermi le non recensioni di due pellicole pronte a fare la Storia della settima arte, e chissà che non ne seguano altre.
Per cominciare, abbiamo scelto Il grande Lebowski e Transformers 3, che ci siamo prodigati a raccontare al nostro meglio in modo che tutto - ma proprio tutto - venisse sviscerato al servizio dello spettatore.
Anche perchè i recensori, questa volta, i film non li hanno proprio visti.
13 ottobre 1932 – ore 06:13 a.m.
13 ottobre 1932 – ore 06:13 a.m.
Oceano, l’inquadratura si restringe passando da un campo lunghissimo fino al primissimo piano del volto di un giovane ragazzo che alza lo sguardo e, pieno di commozione, grida:
Dissolvenza verso il bianco.
Il grande Lebowski
È passata una generazione e mezza da quel 13 ottobre e ormai la famiglia Lebowski è una tipica famiglia americana.
Dal giorno del suo arrivo erano cambiate molte cose per Gottfried: adesso era il proprietario di una catena di macellerie kosher, si era sposato, aveva avuto un figlio ed era nato suo nipote Jeff.
Tutto andava per il meglio fino al giorno in cui suo figlio e la moglie persero la vita in un tragico incidente causato da uno scontro tra Rhino e l’Uomo Ragno.
"America!*"La camera ruota bruscamente nella direzione dello sguardo del ragazzo mostrando una statua della libertà appena visibile, poi, sempre velocemente, si concentra su Gottfried Lebowski, un giovane ebreo tedesco di origini polacche, che, udendo quella parola, alza gli occhi e vede per la prima volta quella che da quel giorno sarebbe stata la sua nuova patria.
Dissolvenza verso il bianco.
Il grande Lebowski
È passata una generazione e mezza da quel 13 ottobre e ormai la famiglia Lebowski è una tipica famiglia americana.
Dal giorno del suo arrivo erano cambiate molte cose per Gottfried: adesso era il proprietario di una catena di macellerie kosher, si era sposato, aveva avuto un figlio ed era nato suo nipote Jeff.
questa l'ho presa qui. |
È così che ci vengono presentati due grandi Lebowski: Gottfried e Jeff. Il primo è grande per età, esperienza e posizione sociale, il secondo è grande fisicamente, infatti, dal giorno della loro somparsa, Jeff cerca di rimpiazzare i suoi genitori con il cibo, per la precisione con carne di animali macellati secondo la tradizione kosher. Gottfried, sentendosi in colpa per non aver mai pronunciato una frase di quelle alla zio Ben** prima che il figlio morisse, non riesce ad arginare la carenza di affetto di Jeff, ma anzi, cerca in ogni modo di colmare quel vuoto assecondandone l'inestinguibile voracità del nipote.
Quella che sta per iniziare è una storia di confronti generazionali, di rimorso, di mancanza di affetto, ma anche la storia della caduta di una famiglia.
Non passerà molto tempo che Gottfried sarà costretto a indebitarsi con la temibile associazione mafiosa vichingo-americane nota come IKEA. In un turbine di violenza, corruzione, ricatti, violenza, carne macellata, violenza, sangue e violenza, il grande Gottfried riesce a recuperare, pagando con la vita, il cibo per Jeff, che nel frattempo diventa l'uomo con il peso specifico più alto del mondo.
Jeff, raggiunto il guinnes world record, entra casualmente in contatto con Barbara d'Urso; questo malaugurato incontro segnerà, casualmente, la sua fragile psiche per sempre, tanto che scoprendo, casualmente, il corpo del nonno ucciso, casualmente, dalla mafia vichinga, casualmente, cerca, casualmente, una via di riscatto aprendo, casualmente, una propria società*** per azioni, ovviamente azioni losche, casualmente.
Nel giro di tre giorni si ritrova ad essere il più importante boss mafioso di New York (e forse del mondo); ora i suoi amici lo chiamano Big Lebowski, mentre i suoi nemici tremano udendo il suo nome d'arte: Kingpin!
Jeff, raggiunto il guinnes world record, entra casualmente in contatto con Barbara d'Urso; questo malaugurato incontro segnerà, casualmente, la sua fragile psiche per sempre, tanto che scoprendo, casualmente, il corpo del nonno ucciso, casualmente, dalla mafia vichinga, casualmente, cerca, casualmente, una via di riscatto aprendo, casualmente, una propria società*** per azioni, ovviamente azioni losche, casualmente.
Nel giro di tre giorni si ritrova ad essere il più importante boss mafioso di New York (e forse del mondo); ora i suoi amici lo chiamano Big Lebowski, mentre i suoi nemici tremano udendo il suo nome d'arte: Kingpin!
Che dire? Un'opera controversa e violenta che scava a fondo nelle personalità di nonno e nipote: due big Lebowski che hanno amato, sofferto, fallito, combattuto, ricattato, ucciso, morto (hanno?) senza mai dimenticare la macellazione kosher.
È ormai impressa indelebilmente nella mia mente la scena in cui il Gottfried, macellando (sempre seguendo il metodo kosher) il vicino di casa per sfamare il piccolo Jeff, recita con un perfetto accento sardo alcuni versetti sardonici, concludendo il tutto con una riflessione sull'incertezza che caratterizza da sempre la vita dell'uomo:
*Questa scena potrebbe ricordarvi qualcosa.
Transformers 3
Premessa:
Megan Fox, bizzosa e piena di sè, nel corso di un'intervista critica aspramente il clamorosissimo regista Michael Bay, ma non per il suo assolutamente assente talento, bensì per una presunta associazione comportamentale a un certo signor Adolf inviso a Spielberg e al suo staff, praticamente giocandosi il posto nell'irrinunciabile e già annunciato blockbusterone dell'estate Transformers 3.
Incipit:
Gli Autobots, belli freschi e tranquilli a spararsi mojitos di gasolio sul loro pianeta, vengono raggiunti dalla notizia bomba dell'allontanamento della Fox dal cast.
Dovete sapere che il pollice deforme ed orripilante della Megan più famosa del mondo è divenuto, nel corso degli anni, un oggetto di culto per i robottoni trasformabili, attratti dallo stesso come noi umani dagli scarafaggi ribaltati.
Sconvolti per l'accaduto, decidono di ubriacarsi fino al livello "molesto" proibito dal loro computer centrale e viaggiare il più velocemente possibile verso Los Angeles.
Primo tempo:
Il Signor Spielberg ed il Signor Bay sono belli spalmati sulla terrazza di un lussuoso hotel di L.A. sorseggiando due mojitos - con il rum, non il gasolio - a bordo piscina e a discutere di quanto potrà rendere la vendita del merchandise dei robottoni, a quanti tordi andranno a vedersi la schifezza con la sostituta di Megan Fox in 3D e a quanto Shia LaBeouf sia stato il salvatore di entrambi loro, quando Optimum prime fa la sua comparsa, completamente ubriaco, centrando in pieno la vasca con il piede sinistro provocando quattro morti, due esplosioni di protesi al silicone e un'ingente fuoriuscita d'acqua. Prime non vuole sentire ragioni. Senza il pollice della Fox gli Autobots non girano proprio un cazzo.
Intervallo:
Spielberg e Bay, di nascosto, chiamano proprio LaBeouf chiedendogli aiuto ancora una volta. La sua missione è di recuperare i Decepticons e farli precipitare a L.A. prima che gli Autobots distruggano tutto quello che si trovano a tiro. Il buon Shia, che è un ragazzo sveglio, chiede ai suoi datori di lavoro per quale motivo il suo vecchio amico Prime, compagno di mille avventure, dovrebbe comportarsi in quella maniera indecorosa.
Secondo tempo:
Shia, chiamato in aiuto Bumblebee, l'unico Autobot straight edge, corre come un matto seminando pattuglie della stradale a profusione, fino ad arrivare alla base segreta dei Decepticons, dove è costretto a contrattare per altri due spin off con protagonisti i soli Decepticons nel ruolo di buoni e cattivi contemporaneamente in cambio del favore che è costretto a chiedere loro a nome della produzione.
Nel pieno della crisi, con Spielberg e Bay asserragliati nella villa di Schwarzy e costretti a farsi difendere a suon di lanciagranate dall'ex Governatore della California mentre una selva di Autobots sempre più ubriachi dopo essersi passati tutte le stazioni di servizio della costa cerca di entrare nella proprietà di Conan il barbaro, Shia torna a capo dei Decepticons che nel frattempo hanno rintracciato la Fox asportandole i pollici per sostituirli con due protesi metalliche trasformabili in ammennicoli d'intrattenimento vario.
Gli Autobots cessano immediatamente le ostilità, ammirati.
LaBeouf è acclamato ancora una volta come l'eroe protagonista da Spielberg e Bay, che scoprono di essere innamorati, vengono cacciati da Schwarzy e corrono a Las Vegas per essere sposati da Elvis non prima di aver siglato un contratto milionario con i Decepticons.
Appendice:
Megan Fox, libera dalla sua deformità, diviene il sex symbol globale che avrebbe sempre voluto e ottiene il potere di spedire sulla strada l'odiato Michael Bay.
MrFord
"E con quello che avanza che ci faccio... lo surgelo o si rovinerà?"
Un film da vedere, che potrebbe insegnare molto a macellai, recordman, nonni, nipoti, vicini di macellai kosher, barbaredurso, mafiosi, poeti, artisti, eroi, santi, pensatori, scienziati, navigatori e trasmigratori.
Bert
Bert
*Questa scena potrebbe ricordarvi qualcosa.
**Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
***Bruce Wayne, al suo posto, avrebbe fatto proprio il contrario: fregarsene delle società e iniziare a menare la gente vestito da pipistrello.
***Bruce Wayne, al suo posto, avrebbe fatto proprio il contrario: fregarsene delle società e iniziare a menare la gente vestito da pipistrello.
Transformers 3
Premessa:
Megan Fox, bizzosa e piena di sè, nel corso di un'intervista critica aspramente il clamorosissimo regista Michael Bay, ma non per il suo assolutamente assente talento, bensì per una presunta associazione comportamentale a un certo signor Adolf inviso a Spielberg e al suo staff, praticamente giocandosi il posto nell'irrinunciabile e già annunciato blockbusterone dell'estate Transformers 3.
Incipit:
Gli Autobots, belli freschi e tranquilli a spararsi mojitos di gasolio sul loro pianeta, vengono raggiunti dalla notizia bomba dell'allontanamento della Fox dal cast.
Dovete sapere che il pollice deforme ed orripilante della Megan più famosa del mondo è divenuto, nel corso degli anni, un oggetto di culto per i robottoni trasformabili, attratti dallo stesso come noi umani dagli scarafaggi ribaltati.
foto di classe degli Autobots (1984/1985). |
Primo tempo:
Il Signor Spielberg ed il Signor Bay sono belli spalmati sulla terrazza di un lussuoso hotel di L.A. sorseggiando due mojitos - con il rum, non il gasolio - a bordo piscina e a discutere di quanto potrà rendere la vendita del merchandise dei robottoni, a quanti tordi andranno a vedersi la schifezza con la sostituta di Megan Fox in 3D e a quanto Shia LaBeouf sia stato il salvatore di entrambi loro, quando Optimum prime fa la sua comparsa, completamente ubriaco, centrando in pieno la vasca con il piede sinistro provocando quattro morti, due esplosioni di protesi al silicone e un'ingente fuoriuscita d'acqua. Prime non vuole sentire ragioni. Senza il pollice della Fox gli Autobots non girano proprio un cazzo.
Intervallo:
Spielberg e Bay, di nascosto, chiamano proprio LaBeouf chiedendogli aiuto ancora una volta. La sua missione è di recuperare i Decepticons e farli precipitare a L.A. prima che gli Autobots distruggano tutto quello che si trovano a tiro. Il buon Shia, che è un ragazzo sveglio, chiede ai suoi datori di lavoro per quale motivo il suo vecchio amico Prime, compagno di mille avventure, dovrebbe comportarsi in quella maniera indecorosa.
Spielberg risponde stizzito che il suo amico è fatto come un cavallo, mentre Bay, privo di talento ma più razionale, afferma: "E' colpa del pollice di Megan Fox!"
LaBeouf rabbrividisce e sussurra: "Effettivamente anche a me ha sempre fatto schifo! Quasi non riuscivo a baciarla, per colpa dei pollici!"
E Bay incalza: "No, loro vogliono il pollice, o non girano!"
LaBeouf rabbrividisce e sussurra: "Effettivamente anche a me ha sempre fatto schifo! Quasi non riuscivo a baciarla, per colpa dei pollici!"
E Bay incalza: "No, loro vogliono il pollice, o non girano!"
Secondo tempo:
Shia, chiamato in aiuto Bumblebee, l'unico Autobot straight edge, corre come un matto seminando pattuglie della stradale a profusione, fino ad arrivare alla base segreta dei Decepticons, dove è costretto a contrattare per altri due spin off con protagonisti i soli Decepticons nel ruolo di buoni e cattivi contemporaneamente in cambio del favore che è costretto a chiedere loro a nome della produzione.
I Decepticons, soddisfatti, volano così alla ricerca del loro obiettivo, con la promessa di tornare a Los Angeles a cose fatte.
Risoluzione:
Risoluzione:
Nel pieno della crisi, con Spielberg e Bay asserragliati nella villa di Schwarzy e costretti a farsi difendere a suon di lanciagranate dall'ex Governatore della California mentre una selva di Autobots sempre più ubriachi dopo essersi passati tutte le stazioni di servizio della costa cerca di entrare nella proprietà di Conan il barbaro, Shia torna a capo dei Decepticons che nel frattempo hanno rintracciato la Fox asportandole i pollici per sostituirli con due protesi metalliche trasformabili in ammennicoli d'intrattenimento vario.
Gli Autobots cessano immediatamente le ostilità, ammirati.
LaBeouf è acclamato ancora una volta come l'eroe protagonista da Spielberg e Bay, che scoprono di essere innamorati, vengono cacciati da Schwarzy e corrono a Las Vegas per essere sposati da Elvis non prima di aver siglato un contratto milionario con i Decepticons.
Appendice:
Megan Fox, libera dalla sua deformità, diviene il sex symbol globale che avrebbe sempre voluto e ottiene il potere di spedire sulla strada l'odiato Michael Bay.
MrFord
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- l'Uomo Ragno e Rhino hanno devoluto in beneficenza i proventi della loro fugace apparizione;
- per non incorrere in giustificabili suicidi di massa, il volto di Barbara d'Urso sarà oscurato;
- nessun pollice di Megan Fox è stato maltrattato durante le riprese del film;
- Michael Bay è pregato di restituire al legittimo proprietario la spada di Conan entro le prossime 16 ore.
Sto lavorando e non sono riuscito a finirlo. Sono dovuto scappare in bagno appena ho letto "Barbara D'Urso". Finisco dopo!
RispondiEliminaio megan fox me la tengo volentieri così com'è, con tutte le sue "deformità"!
RispondiEliminae a ford lascio volentieri il muscoloso schwarzy..
o shia labeouf, se preferisce :D
Ahaha, ma che bella questa collaborazione!! Cavoli queste storie mi hanno molto coinvolto. A tratti emozionato. Certo ammetto che quella vena horror non me l'aspettavo. Quando è comparsa Barbarella con il suo sguardo disarmante ho dovuto coprirmi il volto.
RispondiEliminaBella anche la dedica al grande Elvis di Mr Ford.
Complimenti ragazzi, un bel lavoro! :D
@El_Gae: sì, fa quell'effetto un po' a tutti.
RispondiElimina@Marco (Cannibal Kid): Megan, anche prima di vedere i pollici deformi, non mi ha mai convinto, sarà che sembra sempre un po' troppo battona, un po' va bene, anzi benissimo, ma se esageri mi aspetto che da un momento all'altro mi elenchi le tariffe.
@Marco: però nota che sono stato bravo e vi ho risparmiato quella temibile visione.
Bert, la foto degli Autobot è bellissima!
RispondiEliminaC'è anche il mio preferito dei tempi, che se non sbaglio nel cartone animato si chiamava Mistero - quello che diventa un auto di formula uno -. :)
Marco, muchas gracias! Elvis rules!
@MrJamesFord: io invece sono sempre stato affezionato ai Distructor (bei tempi quando i Decepticons ancora si chiamavano così) e l'assurda trasformazione in pistola di Megatron.
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