domenica 9 gennaio 2011

sfilare... saltare...



Sfilare... saltare... sono sempre io: Fiona May!

Queste sono alcune delle parole più note della famosa saltatrice in lungo italiana.
Partendo dal presupposto che stimo molto questa donna per i seguenti motivi*:
  • due argenti alle Olimpiadi;
  • due ori e un argento ai mondiali;
  • la vittoria a Ballando con le stelle (che implica anche sopportare per molte ore i sorrisi "spontanei" di Milly);
  • il sapersi riciclare come attrice in "Butta la luna" (non l'ho vista, quindi non mi esprimo).
Mi sono reso conto che con Fiona May, si è inaugurata** la moda degli sportivi*** in TV.
Una moda del genere può essere dannosa? E, se la risposta a questa domanda è sì, per chi?
Sono giunto a una conclusione ben precisa e, con brevi esempi, vorrei dimostrarvi che i livelli del danno possono essere vari.

LIVELLO 0
I successi di Fiona May nello le portano la notorietà; l'atleta attende la fine della sua carriera sportiva per iniziare un nuovo percorso fatto di pubblicità (che ci informano costantemente della crescita della sua prole), reality show e serie televisive.

danni: inesistenti.
requisiti necessari: talento in più campi; intelligenza; grande personalità; versatilità non indifferente.

LIVELLO 1
Federica Pellegrini ottiene il suo primo argento alle Olimpiadi di Atene a soli 16 anni. Il suo talento, e la giovane età, la portano subito alla ribalta, ma tutte queste attenzioni (e pressioni) causano all'atleta degli attacchi di panico che le impediscono addirittura di entrare in vasca. A questo punto l'attenzione dei media si sposta dal talento ai problemi della ragazza, la quale impara a ignorare (per quanto possibile) i riflettori puntati su di lei, torna ad allenarsi, e, con l'aiuto di chi le è vicino, a vincere sempre di più. La sicurezza e la maturità acquisita la fanno riavvicinare ai media, ma stavolta è lei a controllarli.

danni: la comparsa di attacchi di panico; il rischio di interrompere una carriera eccezionale; una pubblicità che ancora non ho capito, se mangiare i pavesini significa allenarsi, allora io potrei ancora diventare il nuovo Phelps.
requisiti necessari: raggiungere traguardi importanti da giovani; qualcuno che dia i consigli giusti al momento adatto; grande intelligenza e determinazione.

LIVELLO 2
Carolina Kostner è stata sempre considerata una pattinatrice di grande talento; a 18 anni si classifica terza al mondo, da quel momento l'attenzione dei media per lei aumenta esponenzialmente. I suoi impegni si dividono tra partecipazioni televisive, pubblicità, allenamenti e gare; c'è qualcuno che lavora esclusivamente sulla sua immagine, e lavora tanto bene che la ragazza viene scelta come portabandiera dell'Italia nella cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006.
La pressione è troppa, è da questo momento che Carolina mostra al mondo quello che ai miei occhi l'ha resa celebre: la capacità di cadere in ogni gara importante.

danni: una pubblicità senza senso (con una canzone orribile in sottofondo) in cui Carolina pattina in un campo si grissini; un'atleta talentuosa che rischia di rovinare la propria carriera a causa di pressioni esterne; lividi sparsi sul fondoschiena.
requisiti necessari: raggiungere traguardi importanti da giovani; qualcuno che curi attentamente l'immagine dell'atleta; eccessive dosi di insicurezza.

LIVELLO 3
Andrew Howe è uno di quelli nati per l'atletica: campione di salto in lungo, ottimo corridore... insomma qualunque cosa faccia gli riesce bene. Come alcune volte accade, i più talentuosi sono anche quelli meno costanti, inoltre, la schizofrenia dimostrata nella scelta della specialità in cui gareggiare non gli è sicuramente stata di aiuto. Anche per lui alle prime vittorie corrispondono le prime apparizioni TV, ma soprattutto corrisponde l'incontro con una ragazza (poi diventata la sua vicina di casa), che, oltre a rubargli puntualmente il kinder bueno, fu in grado di prevedere il risultato della trasferta olimpica dell'atleta:


danni: una vicina fastidiosissima; una carriera praticamente interrotta (ripartirà?).
requisiti necessari: raggiungere traguardi importanti da giovani; accento reatino; eccessive dosi di sicurezza; talento in più campi.
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Tutto questo per dire cosa?
Di preciso non lo so, ma mi sono reso conto che la mia reazione di fronte alle altrui aspettative è quasi di livello 3, forse è anche per questo che non sopporto Andrew Howe.
E voi, vi rivedete in qualcuno di loro?

PS: ma quanto tempo è che non mangio un kinder bueno?

*Ovviamente non parlo della sua vita privata, perché non ne so molto, ma mi sembra realizzata anche in quel campo.
**Aldo Montano non lo conto, perché la sua è stata una parentesi e, per fortuna, si è conclusa.
***e con "sportivi" intendo "sportivi, ma non calciatori".

6 commenti:

  1. Mah, io non riesco riconoscermi in nessun profilo in particolare: se ci si aspetta che io faccia qualcosa in un certo modo (perché, magari, non ho deluso le aspettative la volta precedente), questo mi rende abbastanza teso, ma non al punto di avere attacchi di panico, e non mi sono mai capitati "scivoloni" clamorosi fino ad ora, per fortuna (non che sia infallibile :P).

    E devo dire che non mi è neanche mai capito ancora che qualcuno prevedesse esiti "poco positivi"... :D

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  2. @Vince: quindi nessuno dei tuoi vicini è un ladro specializzato in furti di kinder bueno...

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  3. No, per fortuna no (anche perché non gli do il tempo di rubarli... ahahah... :P) :D

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  4. io li trovo tutti odiosi sti sportivi citati, per enne motivi ~x(
    Bueno proprio non lo digerisco, è irritante da matti.

    I più simpatici ahahahahah :
    - josefa idem
    - valentina vezzali
    - gonzalo canale ( :X )
    - vale the doctor ( :X )

    OK sono fuori tema e mi è partito l'ormone =))

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  5. @Leti: a me Fiona sta simpatica, la pellegrini non troppo, ma la ammiro (sarà che i miei tempi sono più o meno il doppio dei suoi?) gli altri due invece...

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  6. si ma terminala la frase.. ahahah

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