venerdì 29 luglio 2011

uomini e donne - parte I

Siccome sono una persona banale, voglio cominciare a parlare delle differenze che esistono tra uomini e donne, ovviamente partiremo dalle basi della banalità per raggiungere progressivamente picchi inauditi (probabilmente citerò anche il fatto che le donne vanno sempre al bagno in due, per farvi comprendere quanto sarò originale).

Iniziamo questa nuova rubrica (che rubrica non è, anche perché potrebbe durare una sola puntata) da un assioma universalmente ritenuto valido:
se sei un uomo e sei andato a lette con un'infinità di donne, allora sei un mito; se sei una donna e hai fatto altrettanto, allora sei una ragazza di facili costumi.
Ovviamente l'assioma, proprio in quanto assioma, è indiscutibilmente vero e non ha bisogno di essere dimostrato, ma siccome io sono rincretinito, voglio dimostrarvi la sua validità.

Prima di tutto andiamo ad analizzare da vicino il concetto di uomo macho. L'immagine di macho per antonomasia è perfettamente descritta da un personaggio che compare in quell'opera di rara complessità che fu Beverly Hills 90210.

L'attore era Luke Perry e il personaggio era Dylan McKay (ho scoperto il cognome oggi).
Da un'attenta analisi del soggetto in questione possiamo delineare alcune caratteristiche fondamentali:
  • occhi piccoli;
  • fronte alta;
  • una barca di soldi (qui basta anche fingere semplicemente di averceli);
  • una storia tormentata alle spalle;
  • un fratello* che fa l'attore in friends (cosa che potrebbe rientrare nel punto 4);
  • almeno una moto;
  • frequentare il liceo alla tenera età di 25 anni.
Ovviamente queste sono caratteristiche necessarie, ma non sufficienti a diventare un vero macho, perché per essere macho c'è bisogno di alcune donne. Nello specifico le donne in questione erano tutte quelle belle che comparivano per caso sul set del telefilm, quindi era nettamente esclusa la semprevergine** figlia del produttore (che potete ammirare qui e qui). Ovviamente non basta nemmeno andare a letto con tutte quelle belle (ma anche non eccessivamente) che compaiono sul set, perché si deve anche imparare a stare con una e farle capire di pensare all'altra, mettersi con l'altra e andare a letto con quella che ora dorme nella stanza della prima, arrivare fino a Londra  per cercare la stessa prima della fila che aveva lasciato la stanza alla terza, divertirsi un po' con lei e tornare finalmente indietro da quella che ha in mano il numero 2.
Se avete fatto, ma anche solo millantato tutto questo, potete essere definiti macho.
La qualifica di macho vi porterà un'infinita ammirazione dalla gran parte del mondo maschile e, contrariamente a quanto ogni ragionamento logico potrebbe far presupporre, una fila, di cui da qui a malapena si può distinguere la fine, di donne appartenenti a due categorie:
  1. quelle disposte a tutto per una notte di sesso sfrenato con voi;
  2. quelle che "io lo cambierò".
Siccome le appartenenti alla seconda categoria non ci interessano, in quanto sono essenzialmente delle fastidiose illuse, passiamo a descrivere la donna da sesso sfrenato, che, essendo l'equivalente femminile del macho, chiameremo, per comodità, macha.

Per parlare della donna macha, purtroppo, non possiamo fare a meno di nominare uno dei più gravi cataclismi che abbiano mai colpito il globo terracqueo: Sex and the City (il film***).
Dovete sapere che questo film è terribilmente brutto e ha come protagoniste queste donne:
Ecco, in particolare dobbiamo esaminare l'esemplare più vecchio dei quattro, tale... quella bionda. Lei, soprattutto nella serie, è il prototipo di macha; dal suo comportamento possiamo dedurre con certezza che una donna macha:
  • impiega 12 ore per scegliere con chi andare a letto e far(se)lo;
  • passa le altre 12 ore a raccontare nei minimi particolari cosa ha fatto nella precedente dozzina di lassi temporali formati da gruppi di sessanta minuti****.
Questa è la vita standard di una donna macha (potrebbero essere un ottimo titolo per un best-seller; se qualcuno lo dovesse scrivere voglio parte dei diritti), niente di più, niente di meno.

Come è facile intuire, essenzialmente, la differenza tra macho e macha sta nel numero di rapporti sessuali effettivamente consumati; considerando che, di solito, per un uomo la ricerca di una donna disponibile a fornirgliela (la fiducia) non è affatto facile, solitamente il macho millanta un numero infinito di storie con le partner più disparate, le quali, per pudicizia (a detta del macho stesso) non confermeranno mai.
Per quanto riguarda il lato femminile, invece, possiamo notare una discreta, in alcuni casi estrema,  facilità nel trovare un uomo (ma anche più di uno) disposto a darglielo (il consenso informato), tanto che la macha non ha alcun bisogno di inventare incontri impossibili, anzi; notiamo altresì che il suo piacere sta tutto nel raccontare i particolari intimi degli incontri avuti con uomini dall'ego di dimensioni inversamente proporzionali al proprio... consenso informato di cui sopra.

Date queste evidenti conclusioni, possiamo affermare con certezza che l'assioma di partenza è assolutamente confermato, infatti, se sei un macho sei l'equivalente di un mito, quindi, a qualcosa di tanto vero quanto lo è una favoletta inventata almeno 24 secoli orsono, in pratica una consensoinformazzata; se sei una donna macha, sei oggettivamente una donna navigata, che ha avuto molte esperienze, insomma una lurida bagascia traditrice! Ma come ti viene in mente di raccontare in giro che ce l'ho picc... fate finta di non aver letto le ultime parole.

*in realtà Matthew Perry non è il fratello (come Katy Perry non è la sorella), sono solo io che li voglio ricordare così.
**non tenertela tanto stretta, perché non la vuole nessuno... e ringrazia che sei raccomandata, perché altrimenti David non ti guardava nemmeno da lontano.
***semplicemente perché della serie ho guardato solo pochissime puntate.
****notare l'eleganza dell'autore che utilizza inutili perifrasi per evitare fastidiose ripetizioni.

11 commenti:

  1. Ti straquoto una cosa che nei blog (soprattutto i Mommy-blog) è impossibile dire. Sex and The City è una cagata pazzesca! Detto questo a me SJ Parker è sempre piaciuta un sacco.

    RispondiElimina
  2. Wow Beverly Hills...ok è vero Sex and city è una cagata!

    RispondiElimina
  3. Mitico Bert, un post illuminante.
    Ai tempi della mia post-infanzia/prima adolescenza e della visione sfrenata di Beverly Hills Dylan era il mio punto di riferimento: dici che mi devo preoccupare!? ;)

    RispondiElimina
  4. el gae: ti faccio presente che io che potrei essere quasi quasi definita una mamma blogger (orrore), non ho mai visto sex and the city in vita mia. So solo che ci sono delle tipe che si sollazzano con vibratori ai piedi e scarpe con i tacchi nella patat...ahem...mi sono confusa.
    Torno nei ranghi.
    Post divertentissimo,
    però non ho mai capito perché tutti credono che per una donna sia facile farsi chiunque. Io non sono stupenda, ma neanche un cesso, eppure non è così facile come sembra.

    RispondiElimina
  5. :))!!!
    Io non ho mai visto SEX & THE CITY, ma Bervely Hills si'! Il mio preferito in realta' era Brandon.
    Tempo fa su FB leggevo la risposta di un ragazzino alla domanda di una 15enne "perche' un uomo che si fa tante donne e' figo e una donna che si fa tanti uomini e' una zoccola?" e ancora rido...
    Lui ha risposto: "Perche' una chiave che apre molte serrature e' molto utile, invece una serratura che si fa aprire da molte chiavi no!!!"

    RispondiElimina
  6. Dylaaaan :X :X

    avevo anche l'album con le figurine (SI LO SO).

    SJP è orrenda!

    e cmq quoto Polly sulle ultime paroline :))

    RispondiElimina
  7. Bert debbo però darti una tristerrima notizia.
    Luke Perry e Matthew Perry non sono fratelli.

    RispondiElimina
  8. =)) ah ah ah ah ah ah
    non fa una grinza
    sarai messo al bando dai mommy blog
    ma ci sono verità che non possono temere censure
    applausi
    stresserentola

    RispondiElimina
  9. @El_Gae: non so, a me sta quasi simpatica, solo che Sex and the City... no, ogni volta che penso a lei penso anche alla serie, e a quel punto dimentico perfino Mars Attacks!

    @secondo binario: sono felicissimi di ricevere tutte queste manifestazioni "d'affetto" in merito a Sex and the City.

    @MrJamesFord: no, calcolando lo spessore degli altri personaggi maschili era naturale scegliere lui.

    @polly: a dir la verità non l'ho mai capito nemmeno io, però credo che sia per il fatto che di uomini che "basta che respirano" è pieno il mondo, di donne di quel genere ce ne sono poche; sempre per questo motivo è nata la professione di meretrice.
    Se solo riuscissi ad accontentarti della capacità di respirare (autonomamente, ma anche con l'ausilio di macchine), potresti andare a letto con un'infinità di uomini. Personalmente credo che non sia entusiasmante l'idea,ma c'è chi la trova una cosa bella.

    @Amammuzza: una metafora eccezionale, e il ragionamento non fa una piega :))

    @Leti: mia sorella aveva anche il gioco da tavolo; ogni giocatore poteva scegliere la patente di guida di un personaggio della serie... non ricordo altro, ma quelle patenti finte mi piacevano un sacco.

    @Nespola sull'albero:lo so, ma un tempo pensavo che lo fossero, e adesso mi piace ricordarli così... dici che devo aggiungere una nota per non creare (poca) confusione? Attendo delucidazioni, grazie.

    @stresserentola: ci sono rischi che sono disposto a correre affinché la verità trionfi (tanto frequento solo due "mommy blog" che in realtà non lo sono e non lo vogliono essere, sono solo blog di due mamme, che è nettamente diverso).

    RispondiElimina
  10. Bert, non so.
    Forse per amore della correttezza scientifica.

    RispondiElimina
  11. @Nespola sull'albero: giusto, mi hai convinto! Per amore della scienza questo e altro :D

    RispondiElimina

Ogni commento è ben accetto, soprattutto il tuo!