mercoledì 30 novembre 2011

la tata o vita discreta di un personaggio

Avete presente tata Lucia?
Se non ce l'avete presente, partite dal presupposto che tata Lucia non ha una vera vita.

Tata Lucia abita in un asilo, ma finge di snobbare allegramente i bambini che ha intorno; è talmente presa dal suo essere tata che appena squilla il telefono si precipita ad ascoltare la richiesta d'aiuto della famiglia di turno, corre in mezzo alla strada, rimedia (non è dato sapere in che modo) qualcuno che la accompagni e parte alla volta della destinazione indicatale via telefono*.

Considerando che trova sempre un mezzo di trasporto uscito direttamente dalla prima metà del diciannovesimo secolo, la durata media dei vari viaggi è di circa 6/7 mesi; in questo periodo di tempo tata Lucia entra in modalità risparmio energetico, riducendo al minimo le attività cardiache e cerebrali**, per poi riattivarsi appena un minuto prima di giungere presso la residenza della famiglia in difficoltà. Scesa dal suo mezzo di matusalemmiana memoria, la nostra si dirige spedita verso il citofono/campanello e si presenta:
"Sooono la taaaaata Luciaaa"
le vocali allungate sono un piccolo inconveniente dovuto all'ibernazione autoimposta per sopravvivere al viaggio, ma tali incertezze non la scoraggiano mai, tanto che, dopo uno scambio di brevi saluti di presentazione con i componenti della famiglia da aiutare, se ne esce con la sua mitica e temibile frase:
"Ora mi metto in un angolino; voi fate come se non ci fossi."
ora, la richiesta è abbastanza strana, ma pare che qualcuno riesca a fingere che lei (come anche i cameraman) non ci sia. Contenti loro...

In questa fase, aiutata dall'invisibilità, tata Lucia studia la vita della famiglia, cerca di individuare gli eventuali problemi e quali potrebbero essere i metodi più efficaci per risolversi.
Riconosciuta la malattia e stabilita la cura, tata Lucia si autoproclama dittatrice della casa e impone le regole che genitori e figli dovranno rispettare pena... non si sa. Solitamente il cambio di regole provoca uno stato di agitazione negli individui definiti adulti, agitazione solitamente eccessiva, perché le regole imposte dalla dittatrice buona si rivelano ben presto utili ed efficaci mezzi per modificare in meglio la vita di tutti.

Finito il suo lavoro, la tata se ne va, e così, lentamente come era arrivata, si dirige verso il suo asilo, verso quei bambini che scorrazzano senza alcun controllo in un mondo felice, quei bambini che lei bellamente ignora, in attesa di una nuova telefonata e di una nuova famiglia a cui aggrapparsi giusto per il tempo che serve a sentirsi parte di qualcosa, perché è l'unico modo che le resta per continuare a esistere, e lei lo sa, lo sa molto bene.

E, detto ciò, vi saluto.
Adesso mi metto in un angolino; voi fate come se non ci fossi.

*a volte usano un portatile, grazie al quale viene trasmesso un videomessaggio di aiuto.
**durante i viaggi più lunghi il suo elettroencefalogramma può diventare piatto per diversi giorni.

9 commenti:

  1. Eccezionale disamina! L'asilo delle tate sembra la casa di X-Men, tutti in attesa di essere chiamati a salvare il mondo. E secondo me lei è un X-woman, l'invisibilità ne è la prova.
    E deve averci anche qualche altro potere perchè riesce a far fare sempre tutto e subito anche a bulletti così monelli che in confronto via Pal era la scuola delle suore.

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  2. L'avevo detto che potevi darci grandi soddisfazioni parlando di programmi televisivi... grazie Bert! Aggiungo solamente che Tata Lucia, nel presidiare l'asilo, è coadiuvata da altre due tate. Vige chiaramente un regime monacale-conventuale, con la Lucia a fare da madre superiora e le altre consorelle nel ruolo di subalterne. Temo vengano sottoposte a torture indicibili (in ginocchio su ceci, cilicio sottotonacale, celle detentive...), altrimenti non si spiega come mai, nel corso delle varie stagioni del programma, nessuna delle tate-monachelle abbia resistito per più di due inverni, ma sia fuggita dalle grinfie della badessa Lucia lasciando il posto ad altre. Immagino che le ex tate siano ora maitresse alcolizzate che frequentano regolarmente il Casino di Monte Carlo alla ricerca di tardoni danarosi da conquistare al tavolo dei dadi.

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  3. guiotz, mi fai tornare in mente l'asilo di suor maria e miss pony. grandi maestre di vita quelle!
    bert, ma perchè mai dovrei mettere la mia famiglia nelle mani di una sconosciuta despota-suora (ridondanza, le suore sono sempre despoti!) camuffata da esperta? ne ha di figli, lei? non credo e quindi che cacchio ne sa? bello farsi bravi con i figli degli altri, tsè! mi inorridisce quasi più di wife-swap in cui io moglie per una settimana cambio famiglia e cedo la mia a qualche altra malcapitata (sconosciuta anch'ella!) e mi accollo un'altra famiglia rischiando di trovare figli più o meno maleducati e homer simpson sul divano. follie allo stato puro. roba da restare zitelle a vita!

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  4. forse mi sta sfuggendo qualcosa...
    la tua non è una lunga metafora?
    chiccazz'è 'sta lucia?

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  5. bert, non fare il maiale con la storia dell'angolino ;)

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  6. @El_Gae: quindi quello è un asilo per giovani mutanti e tata Lucia è la Xavier italiana? Wow, mi si apre un mondo.

    @guiotz: e se fosse una sorta di vampira che segue una ferrea dieta a base di tate?

    @andrà tutto bene: non saprei, ma alcuni lo fanno...

    @economistapercaso: in che senso?

    @ciku: potrebbe esserlo. Non credevo che qualcuno potesse accorgersene, ma forse sei stata aiutata dal non conoscere tata Lucia, che è quella della pubblicità della nutella.

    @polly: io sto nel mio angolino e faccio quello che faccio, voi fate come se non ci fossi :)

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  7. http://www.sostata.tv/tata-lucia/
    sarebbe questa??? Non vedo tv grazie xD
    E, ove necessitasse, per il SOS line compongo l' 899 :D:D

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