Se non ce l'avete presente, partite dal presupposto che tata Lucia non ha una vera vita.
Tata Lucia abita in un asilo, ma finge di snobbare allegramente i bambini che ha intorno; è talmente presa dal suo essere tata che appena squilla il telefono si precipita ad ascoltare la richiesta d'aiuto della famiglia di turno, corre in mezzo alla strada, rimedia (non è dato sapere in che modo) qualcuno che la accompagni e parte alla volta della destinazione indicatale via telefono*.
Considerando che trova sempre un mezzo di trasporto uscito direttamente dalla prima metà del diciannovesimo secolo, la durata media dei vari viaggi è di circa 6/7 mesi; in questo periodo di tempo tata Lucia entra in modalità risparmio energetico, riducendo al minimo le attività cardiache e cerebrali**, per poi riattivarsi appena un minuto prima di giungere presso la residenza della famiglia in difficoltà. Scesa dal suo mezzo di matusalemmiana memoria, la nostra si dirige spedita verso il citofono/campanello e si presenta:
"Sooono la taaaaata Luciaaa"le vocali allungate sono un piccolo inconveniente dovuto all'ibernazione autoimposta per sopravvivere al viaggio, ma tali incertezze non la scoraggiano mai, tanto che, dopo uno scambio di brevi saluti di presentazione con i componenti della famiglia da aiutare, se ne esce con la sua mitica e temibile frase:
"Ora mi metto in un angolino; voi fate come se non ci fossi."ora, la richiesta è abbastanza strana, ma pare che qualcuno riesca a fingere che lei (come anche i cameraman) non ci sia. Contenti loro...
In questa fase, aiutata dall'invisibilità, tata Lucia studia la vita della famiglia, cerca di individuare gli eventuali problemi e quali potrebbero essere i metodi più efficaci per risolversi.
Riconosciuta la malattia e stabilita la cura, tata Lucia si autoproclama dittatrice della casa e impone le regole che genitori e figli dovranno rispettare pena... non si sa. Solitamente il cambio di regole provoca uno stato di agitazione negli individui definiti adulti, agitazione solitamente eccessiva, perché le regole imposte dalla dittatrice buona si rivelano ben presto utili ed efficaci mezzi per modificare in meglio la vita di tutti.
Finito il suo lavoro, la tata se ne va, e così, lentamente come era arrivata, si dirige verso il suo asilo, verso quei bambini che scorrazzano senza alcun controllo in un mondo felice, quei bambini che lei bellamente ignora, in attesa di una nuova telefonata e di una nuova famiglia a cui aggrapparsi giusto per il tempo che serve a sentirsi parte di qualcosa, perché è l'unico modo che le resta per continuare a esistere, e lei lo sa, lo sa molto bene.
E, detto ciò, vi saluto.
Adesso mi metto in un angolino; voi fate come se non ci fossi.
*a volte usano un portatile, grazie al quale viene trasmesso un videomessaggio di aiuto.
**durante i viaggi più lunghi il suo elettroencefalogramma può diventare piatto per diversi giorni.