Domani parto... ah, non ve l'avevo detto? Domani parto e torno quando torno, me ne vado in Puglia insieme a un gruppo abbastanza improbabile di cui non sono convinto, ma ormai è deciso: parto.
No, sto divagando... dicevo che domani parto, quindi oggi era necessario un incontro ravvicinato di non so quale tipo con una valigia, e qui iniziano i problemi.
La parte che mi riesce bene nella preparazione di una valigia è rimandare; rimando rimando rimando, fino a quando non mi rendo conto che dovrei almeno capire cosa portarmi dietro.
Se siamo in estate la faccenda è abbastanza sbrigativa, per prepararsi ai passi preparatori atti alla preparazione della valigia preparata svolgo queste quattro semplici azioni:
- arraffare qualche costume e avere l'impressione che l'anno scorso non fossero così stretti;
- osservare con attenzione la pila di magliette e prendere esclusivamente quelle che stanno più in alto;
- i pantaloni sono la parte complicata, infatti, per calcolare quanti possano essere necessari a sopravvivere, si deve utilizzare la nota regola del "tutti quelli che puoi afferrare con una sola mano (e un solo tentativo) sono quelli che ti serviranno";
- sovrastimare il numero di mutande et similia.
Per chiarire cosa significhi sovrastimare, sappiate che una legge empirica ci dice che:
dove:M ≥ n + 3 ∀ n ∈ N
M = numero di paia di mutande
n = numero dei giorni da passare fuori
A questo punto potrete pensare che il più sia fatto, e invece no.
I miei problemi iniziano qui, perché a questo punto bisogna trovare una valigia che possa contenere quei quattro stracci, ma che non sia talmente grande da occupare spazio inutile o da permettere ai quattro stracci di cui sopra di arrotolarsi in un'inutile lotta contro le forze di gravità e centrifuga. Solitamente la misura ideale non esiste, bisogna fare una scelta. Cosa fare?
Prendere la valigia più grande ci mette di fronte a due rischi:
che i quattro stracci, durante il viaggio, si trasformino in quattro stracci sgualciti;
che ci venga in mente di riempirla, perché tanto c'è spazio.
Solitamente, siccome non sopporto gli indumenti che si trasformano, né ho il coraggio di ricominciare dall'inizio, scelgo di prendere quella più piccola. La mia decisione standard mi pone di fronte a uno dei miei grandi nemici: il Tetris.
Sì, perché, sebbene ci abbia giocato non so per quanto tempo, a me Tetris non piaceva; adesso provo la stessa sensazione di inadeguatezza quando devo incastrare alla perfezione in una valigia troppo piccola una quantità di indumenti che, teoricamente, ha un volume superiore a quello umanamente incastrabile.
Come ovviare a questo problema?
Semplicemente rimandando nuovamente.
Per esempio adesso dovrei andare a incastrare, invece sto scrivendo un post, giusto per fare un esempio...
Maledette magliette, perché mi guardate con quella faccia supplicante? Perché non mi lasciate traccheggiare in santa pace, perché?
Devo andare, non la smettono di guardarmi con quegli occhioni lucidi... maledette!
Ci rileggiamo prossimamente.
E la tragedia/valigia!
RispondiEliminaBert, non crucciarti troppo: qualcosa, in viaggio, ci si inventa sempre! ;)
RispondiEliminaBuone vacanzeeeee!
RispondiEliminabuone vacanze beeeert ;)
RispondiEliminaUh questo è puore il mio metodo.
RispondiEliminaBuone vacanze!
(Io di solito sgualcisco e me ne fotto)
A ma tutti in Puglia e nessuno che avvisa!!! Sappiate che non vi parlerò per il resto della vostra vacanza! Se ne parla al ritorno! Ecco!!
RispondiEliminaCredo di aver espresso il mio odio per fare le valigie nel mio ultimo post! :D
Condivido appieno ogni cosa!!! :D
Buone vacanze in Puglia! E shame on u per non avermi ricordato che eri qui! :D
Ciao bertolì!
@sulsecondobinario: il bello è che quando devo tornare riesco a prepararla in un momento...
RispondiElimina@MrJamesFord: sì, poi se c'è il mare va quasi sempre bene.
@MirkoS: grazie, anche se ormai sono finite (ma quanto non mi va di ricominciare a studiare?).
@Leti: grazie anche a te!
@Nespola sull'albero: grazie mille.
PS: alla fine anche io ho inzeppato e sgualcito qualunque cosa, ma non lo dite in giro.
@Marco: in realtà, come al mio solito, non era prevista la partenza, ma sappi che quando l'ho saputo te l'ho fatto sapere (ma un sinonimo di sapre no?), quindi shame on me, ma non troppa, giusto un po'. Grazie!