giovedì 5 aprile 2012

gente come noi

Signore e signori, buonasera!
È con immenso piacere che vi do il benvenuto a questa prima puntata di Gente come noi, la nostra nuova rubrica di approfondimento antropologico.
Ma, prima di cominciare, sigla!



Dicevamo che questa è la prima puntata di Gente come noi, una rubrica in cui si racconteranno storie vere di vita vera di persone vere o, come direbbe Garrison, storie veri di vita veri di persone veri o, come direbbe Wendy Windham*, storie veri di vitte veri di personi veri.

In questa prima puntata vi presentiamo la storia vera del tizio vero che ieri stava seduto sulla mia stessa panchina. Via con l'evvevuemme (cit.):


(La voce del protagonista dell'RVM è stata modificata e distorta per assicurare la di lui riservatezza.)
Se vedi la pianta del MAXXI, cioè, è troppo strana è... tu vedi il prospetto e non sembra, non la capisci, ma se vedi la piantaaa... che poi io 'sta Zaha Hadid me la immagino giovane... e pure figa!
[...]
A me piace tantissimo la fotografia, ma mi sto analogizzando, le digitali non danno le stesse emozioni delle analogiche: tu guardi una foto fatta da un'analogica e ti emoziona sempre.
[...]
Perché io alla maturità ho fatto il tema storico/politico, non mi sono omologato alla massa [...] solo che quella bastarda ce l'aveva con me e si è fissata su delle incongruenze cronologiche che non significavano niente, e allora m'hanno abbassato il voto.
[...]
No, dai, non mi dire che hai pure pagato il biglietto per vedere il film dei soliti idioti! Non fanno ridere per niente, come ti è venuto in mente di pagarci pure il biglietto del cinema?! A me non piacciono proprio... Cioè, io me li guardo su youtube, non ci vado a pagare il biglietto.
[...]
Che poi io al liceo sono stato proprio penalizzato. Ieri mi hanno chiesto quanto vale la derivata di 52x; oh, non c'ho dormito tutta la notte! Ancora non lo so quanto fa, cioè, è terribile, non riesco a capirlo**.
Questa storia è molto complessa, ancorché assai comune negli ultimi tempi: un tizio spaventosamente che, imitando atteggiamenti e modi di fare altrui, si convince di essere eccezionalmente fuori dal coro, interessante ed eccezionale.
Per prima cosa non si può fare a meno di notare il particolare della scarpa completamente sbagliata, difatti, sebbene un occhio poco avvezzo a tali sottigliezze potrebbe non notarlo, il tipo in questione non indossa la scarpa d'ordinanza: il mocassino. Ora noi potremmo stare ore e ore a disquisire in merito al mocassino, ma non è questa la sede preposta, quindi sprecheremo solo altre due parole sull'uso improprio del fantasmino; è risaputo, infatti che la categoria di riferimento del soggetto in analisi sia solita inserire il nudo piede nel succitato mocassino. Queste due gravi mancanze ci portano ad azzardare l'ipotesi che il soggetto in questione, che da adesso in poi chiameremo con il nome di Candido, sia ancora nella fase embrionale della propria metamorfosi, diremo allora che Candido è un wannabe (e non wallaby) qualcosa o qualcuno.

Il senso di frustrazione, derivante dal non aver ancora compreso che essere se stessi è l'unico modo per non omologarsi (NdR: cosa a cui evidentemente tiene, avendolo ribadito più volte), è chiaramente visibile durante la descrizione dei suoi anni da liceale, anni in cui veniva maltrattato dai professori, che, non capendo la sua unicità e genialità, arrivavano finanche a controllare le inesattezze cronologiche in un tema storico per ostacolarlo; e se non è il classico accanimento verso il diverso questo, allora mi domando cosa sia. E mi rispondo, senza nemmeno troppe difficoltà, che è semplicemente il dovere di un professore notare, in un tema storico, le inesattezze storiche.

Candido è il classico tipo che si crede originale, ma, in quanto classico, è originale come un Mutandari; nella sua ricerca di una propria unicità, Candido, si è scontrato con tutta una serie di cliché che ha scelto di tenersi stretti, se li è tatuati sulla pelle e li mostra pavoneggiandosi, perché Candido ancora non sa che la sua originalità è solo la copia della copia della copia della foto scattata con una polaroid da un aborigeno australiano ambidestro a un mimo sordo che pestava inconsapevolmente una copiosa quantità di escrementi di canguro rosso sotto il caldo sole dell'outback australiano.

È proprio da questa nostra nuova rubrica che vogliamo partire per lanciare un appello importante rivolto a tutti quelli che ogni giorno incontrano personaggi simili: aiutateli, ditegli che la derivata di 52x è 2 log 5 52x, strappategli i fantasmini di dosso e fategli capire che quello è il vero se stesso che tenta di ribellarsi a tutte quelle scelte omologanti che si è autoimposto; e se non capisce, "rendetelo inoffensivo".

E siamo così giunti alla fine di questa prima puntata. Una fine triste, difficile da accettare, ma noi siamo con Candido e speriamo che un giorno potrà comprendere e comprendersi.

Sigla.



*Wendy, dove sei finita? Ho in mente un programma perfetto per te, torna!
**e qui interviene la ragazza seduta con lui: "Secondo me fa 2x. So' sicura: 2x."

PS: Candido, se mi stai leggendo, sappi che ieri ti ho odiato un po'.

6 commenti:

  1. *_* :))))))))
    Questa nuova rubrica "Me piasce una cifra!"
    La parte matematica è quella che mi ha attirato di più!!! :D
    Ora devo amdare!
    Commento meglio dopo!
    Grandissimo comunque!

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  2. Molto bella questa rubrica, Bert!
    Ma sai che la foto "australiana" è nota a me e Julez? Ora non ricordo il nome, ma sicuramente ci andammo, ai tempi del viaggione!

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  3. Ho riso un minuto e venti secondi cronometrati solo per l'intuizione del titolo e della sigla... hai uno spunto comico davvero fenomenale, grazie per questa nuova rubrica!

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  4. E da ieri sera che mi chiedo: ma Bert nel titolo usa il plurane maiestatico?
    Si, perchè ho capito una mazza a parte le prese per il culo del malcapitato con i fantasmini, la povera Wendy di cui mi aspettavo di osservare il sorriso a 58 denti e le poppe al vento e non certo Claudio Villa e le indecifrabili (per me) formule matematiche.

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  5. @Marco: ooooook, allora a dopo :)

    @MrJamesFord: bello! Dovrebbe essere proprio Uluru, l'Ayers Rock, prima o poi voglio andarci anche io.

    @guiotz: oh, chi si rilegge! Sono rimasto indietrissimo con la tua Bibbia, devo assolutamente rimettermi in paro :)
    PS: Spagna è Spagna, e fortunatamente ha accettato di cantare per noi la sigla di apertura e chiusura della rubrica.

    @dario: dici che lo uso spesso questo plurale? Sai che mica ci avevo fatto caso... sarà sintomo di demenza?

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