Oggi voglio presentarvi un autore che ritengo interessantissimo, ma che non ha ancora ricevuto l'apprezzamento che avrebbe giustamente meritato.
Il nome dell'affascinante uomo con riporto (photoshoppato approssimativamente) qui sopra è Villain Scecspir e la sua storia è la seguente: nasce e diventa uno scrittore famosissimo in tutta Morterone. Ad un certo punto decide di andare a trovare un suo vecchio cugino in Inghilterra; l'Inglese lo deruba di tutti i suoi manoscritti, li traduce male (modificando e omettendo parti importantissime) e trucida il nostro beniamino a forza di monologhi femminili recitati da travestiti. Il nostro eroe conclude così la sua esistenza, mentre il cugino, grazie al lavoro del povero Villain, diventa uno degli scrittori più famosi di sempre.
Venuto a conoscenza di questa triste storia, voglio proporvi alcuni stralci delle opere originarie di Villain per onorare la sua memoria.
Prospero: Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni: aria fritta.
da Una pubblicità di fiammiferi
1ª strega: Il bello è brutto, il brutto è bello, il cane è il gatto, il gatto è il cane.
2ª strega: E mi sa che oggi non hai preso la pillola.
da Le streghe di Benevento
Lady Macbeth: Scompari, macchia maledetta! Scompari, dico! Niente questa non la levi nemmeno se t'ammazzi.
da Lady Macbeth e il sugo sulla camicia
Amleto: C'è del marcio in Danimarca. Per fortuna che mi sono portato l'amuchina.
da Un'alltra pubblicità
Amleto: To be, or not to be, that is the question:
Whether 'tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune,
Or to take arms against a sea of troubles,
And, by opposing, end them. To die, to sleep…
No more, and by a sleep to say we end
The heartache and the thousand natural shocks
That flesh is heir to: 'tis a consummation
Devoutly to be wished. To die, to sleep.
To sleep, perchance to dream. Ay, there's the rub,
For in that sleep of death what dreams may come
When we have shuffled off this mortal coil
Must give us pause. There's the respect
That makes calamity of so long life,
For who would bear the whips and scorns of time,
Th'oppressor's wrong, the proud man's contumely,
The pangs of despis'd love, the law's delay,
The insolence of office, and the spurns
That patient merit of th'unworthy takes,
When he himself might his quietus make
With a bare bodkin? Who would fardels bear,
To grunt and sweat under a weary life,
But that the dread of something after death,
The undiscovered country from whose bourn
No traveller returns, puzzles the will,
And makes us rather bear those ills we have
Than fly to others that we know not of?
Thus conscience does make cowards of us all,
And thus the native hue of resolution
Is sicklied o'er with the pale cast of thought,
And enterprises of great pitch and moment
With this regard their currents turn awry,
And lose the name of action.
Un teschio: Guarda che se non parli in italiano non ti capisce nessuno.
Oltretutto io non dovrei nemmeno essere qui, mah?!?
da Errori in scena
Romeo: Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano, sarei sicuramente il dello sfruttamento del lavoro sottopagato di un minorenne asiatico da parte di una multinazionale che produce capi scadenti a costi irrisori nei Paesi del terzo mondo per poi rivenderli qui da noi.
da Romeo in rosso
Romeo: Ma parla... Oh, dì ancora qualcosa, angelo splendente, così glorioso in questa notte, lassù, sopra la mia testa, come un messaggero alato del cielo quando abbaglia gli occhi stupiti dei mortali, che si piegano all'indietro per guardarlo varcare le nubi che si gonfiano pigre, e alzare le vele nel grembo dell'aria. Dì qualcosa, in modo che io possa smontare la tua tanto decantata divinità e ricondurti a quello che realmente sei: un montaggio pubblicitario che cerca di diffondere la religione trai popoli, dì qualcosa se hai le palle!
da Romeo in rosso
Giulietta: Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Mi sembravi un altro, sarà ora di andare fare una visita oculistica.
da Giulietta e l'età che avanza
Giulietta: Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.
Certo, se la chiamassimo cacca e fosse marrone e calda (se fatta di recente)... in quel caso non avrebbe lo stesso soave profumo, proprio no.
da Giulietta e l'età che avanza 2 - la demenza senile
Giulietta: Chi sei tu che avvolto nella notte inciampi nei miei più reconditi pensieri?
Ah... un ladro... che culo!
da Giulietta e l'età che avanza 2 - la demenza senile
Romeo: Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura... tanto questa crede a tutto.
da Giulietta e l'età che avanza 2 - la demenza senile
non sei andato in ferie vero? ;-)
RispondiEliminastresserentola
@stresserentola: No, a 'sto punto, direi proprio che non ci è andato... ;))
RispondiEliminaSempre peggio, sempre peggio... :))
Sir William, lo perdoni, perché non sa quello che fa!! :D
"Questo è un blog letterario (per un post)"
RispondiEliminanun è per me............x(
A parte la battuta, mi piaci!!!
RispondiEliminaintendo x come hai scritto il post =))
Da "Bert e la calata degli dei LanziLisergici"
RispondiEliminauhauhauahuahuahuah!!!
RispondiEliminamarò bert, che passi di alta letteratura...dillo, lo fai per farti votare ai mba :D
RispondiEliminaHahahah! Bravissimo Bert! Adesso però aspettiamo l'opera omnia di Scecspir!
RispondiElimina@Stresserentola: 5 giorni con una compagnia a tratti improbabile, ma è dal 17 agosto che ho avuto la brillante idea di andare ogni giorno all'università per studiare... si nota, vero?
RispondiElimina@Vince: e chi è sto William?
@dario: non è nemmeno per me. (non dirlo a nessuno, ma alcune parti le ho copiate)
@El_Gae: il problema è proprio quello, al massimo questo potrebbe essere tratto da "Il signore dell'acqua minerale - la compagnia delle bollicine"... che tristezza essere ridotto così senza LSD & co.
@Amammuzza: questo commento mi piace un sacchissimo!
@pollywantsacracker: cacchio, io puntavo a un VMA... ho nuovamente sbagliato mira :((
@Ladybug: devo prima fare approfondite ricerche di archivio, perché il cugino inglese è stato talmente furbo da distruggere tutti gli originali.