venerdì 30 settembre 2011

mens'ana

Ultimamente mi è capitato spesso di andare a pranzare qui*.
Considerando che si tratta di una mensa, non si può di certo affermare che si mangi male, e poi mangiare in uno stanzone pieno di persone che di solito incroci lungo più o meno stretti corridoi, totalmente intrisi (tanto loro quanto i corridoi) di quell'aura particolarmente triste e grigia che in certi giorni l'università riesce a effondere con una facilità impressionante, e vederli, almeno per un momento, sorridere e parlare del più e del meno è quantomeno piacevole... certo, non lo è sempre, soprattutto se incontri quello che inizia a parlare allegramente dei corridoi di cui sopra, ricordandoti che, almeno per te, il tempo in cui non sarai più costretto a non doverli attraversare durerà ancora un po' (e un po' è sempre troppo, quando ti costringono a fare qualcosa).

A parte i motivi che ho appena accennato, quello che rende questa mensa veramente speciale è la fantasia, e non parlo di quei pannelli colorati appesi ai muri (che fanno tanto "vorrei essere Mondrian, ma evidentemente proprio non posso") o dei poster che contengono immagini e citazioni tratte da Vacanze romane**, no, mi riferisco alla fantasia che impiegano a ideare i vari menu del giorno, per la precisione sono sorprendenti i nomi che riescono a inventare per descrivere quello che, almeno ai loro occhi, è l'alimento irrinunciabile per ogni studente universitario: la patata.

In questi giorni ho avuto il piacere di leggere i seguenti nomi:
  • patate lesse;
  • patate al forno;
  • patate al rosmarino;
  • patate gratinate;
  • patate sabbiate.
Ovviamente questa variegata lista di definizioni, nella realtà, riporta sempre e solo alla stessa cosa: patate lesse.

Devo aggiungere, per dovere di cronaca, che un giorno ho letto la scritta "purè di patate"; quella volta effettivamente il nome era portatore di una parte di verità, perché il purè (se preferite potete fingere che io abbia scritto "la purea") della mensa ha sempre un sano colorito verde radioattivo, e questo è inquietantemente vero, quindi non so se si tratti di purè di patate o purè di plutonio... dopotutto sempre per P comincia.

*per quale motivo hanno messo la mensa in 3d su google maps?
**possibile che non lo abbia mai visto? Possibile? A quanto pare sì.

mercoledì 28 settembre 2011

PPA (probabibili prossimi attentati)

Se vi dico: cantante inglese, baronetto, occhiali, Luigi XIV e Diana, voi cosa rispondete?
  1. Mara Maionchi
  2. L'Armando
  3. Elton John
Se avete risposto Mara Maionchi avete quasi indovinato, se avete risposto l'Armando avete seri problemi mentali, se avete risposto Elton John avete risposto bene.

Il caro vecchio Elton è noto, oltre che per i suoi successi musicali, per le spese folli che lo hanno spesso portato sull'orlo della bancarotta, ma come è riuscito a risollevare ogni volta le proprie finanze da quel profondo rosso in cui erano venute a trovarsi? Semplicemente dedicando una canzone (sempre la stessa riadattata) alla memoria di una donna prematuramente scomparsa.

Fino ad oggi Elton ha dedicato la sua Candle il the Wind a Marilyn Monroe e a Lady Diana Spencer; due donne che avevano più di una cosa in comune: erano entrambe bione, ricche e famose; due donne la cui morte è ancora oggi avvolta da un alone di mistero.
Potrebbe essere una semplice coincidenza*, se solo non esistesse la seguente foto:


Questa è un'immagine presa direttamente dal computer di Elton John, che ho incrociato sul treno (dicono che abbia comprato casetta vicino alla stazione di Nuovo Salario).
Da queste poche righe, si capisce immediatamente che il baronetto sta lavorando a una nuova versione della funerea Candle in the wind, ma a chi potrebbe mai dedicare questa nuova versione? I riferimenti sono piuttosto ambigui, ma leggendo attentamente il primo verso della canzone non possiamo non pensare a un'altra donna bionda, ricca e famosa, per la precisione alla bellissima Camilla**. A questo punto, però, mi sorge un dubbio: perché scrivere una canzone da dedicare alla morte di una donna ancora viva?

Il dubbio è inquietante e la risposta non può che essere una: Elton John ha provocato la morte di Marilyn e Diana, è un efferato assassino seriale e sta per colpire nuovamente; la sua prossima vittima sarà Camilla.
Sembrerebbe tornare tutto:
  • le vittime presentano caratteristiche simili
  • la mancanza di denaro che, ripresentandosi negli anni, scatena la follia omicida apparentemente sopita
  • una canzone rituale con la quale il killer firma il suo operato
Delle prove talmente evidenti che Roberta Bruzzone, quando gliele hanno fatte notare, ha seriamente pensato di cambiare lavoro per iniziare a fare la sciampista.

Attenta Camilla, stai molto attenta.

*noi di Voyager pensiamo di no.
**che quando è nata si chiamava Camilla Rosemary Shand, poi è diventata Camilla Parker Bowles e adesso è semplicemente Camilla. In pratica aveva un cognome ne ha presi altri due e alla infine li ha persi tutti.

lunedì 26 settembre 2011

Enzo o, come dicevan tutti, Enzo

Questa foto raffigura Marisa Jossa (sulla destra), Miss Italia 1959, la prima Miss Italia di Enzo Mirigliani
Qui sotto potete ammirare Roberta Capua*, figlia di Marisa Jossa e Miss Italia 1986, la ventottesima di Enzo Mirigliani.
Questa, invece, è la patente di Maria Perrusi, Miss Italia 2009, cinquantunesima e ultima Miss di Enzo
Qui sotto possiamo ammirare la figlia di Enzo, Patrizia**, attuale organizzatrice del concorso
L'ultima della serie è Stefania Bivone, Miss Italia 2011, la seconda incoronazione per Patrizia e l'ultima che Enzo avrebbe potuto vedere
Caro Enzo,
adesso tu sei morto, sinceramente mi dispiace tanto quanto posso dispiacermi per la morte di una persona che non conosco, quindi un po', ma non tantissimo; se ti sei arrabbiato per l'ultima frase, ti ricordo che 94 anni non sono pochi, anzi.
Questo post te lo voglio dedicare, perché ti ho dato per morto due giorni fa, quindi volevo scusarmi se ti ho portato sfiga, anche se non crederò di essere stato io la causa del tuo decesso fino a quando non mi faranno leggere i risultati di un'eventuale autopsia... adesso che ci penso, ti chiedo scusa anche perché già un paio di anni fa ti avevo fatto morire (lo vedi che allora non è colpa mia!).
Nella speranza che non inizierai a organizzare Miss Aldilà (e te lo sconsiglio, perché se esistono paradiso, purgatorio e inferno, credo che ti farebbero fare tre concorsi separati, e sarebbe veramente stressante), ti mando un saluto.
____________________________________

MOMENTO VOYAGER: scorrendo alcune foto delle passate Miss Italia, ho notato che le reginette lanciano uno strano messaggio in codice; solo ora mi rendo conto che quegli indici e quei medi (a detta di alcuni i più belli d'Italia per un anno), cercavano di avvertirmi del fatto che avrei pronosticato la morte del loro patron due anni prima e due giorni prima del giorno in cui sarebbe realmente avvenuta. Segue un documento fotografico scioccante, per la drammaticità delle immagini, ne sconsigliamo la visione ai soggetti facilmente impressionabili... vi siete allontanati dallo schermo? Ok, la prova è in piccolo qui sotto, ma se ci cliccate sopra, rimarrete sbalorditi dall'evidenza.

Solo coincidenze?
Noi di Voyager crediamo di no.

*posso dire che è una delle persone più insulse che mi vengono in mente in questo momento? Sul serio, posso?
**che in realtà si chiama Eugenia.

giovedì 22 settembre 2011

una notizia buona e una cattiva

PADANI, ATTENTI AL SATELLITE!
Dicono che domani e dopodomani i pezzi un satellite potrebbe cadere sull'Italia.
Per la precisione potrebbe accadere in questi momenti: tra le 21.25 e le 22.03 del 23 e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 del 24.
Citando testualmente l'ansa, posso dire che "la zona di caduta individuata è un'area di 200 chilometri che sara' via via ristretta con il passare delle ore.L'area di caduta dei frammenti individuata comprende Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna".
Se non sbaglio Umberto Bossi vive a Gemonio.


Cerca nella mappa - Parti da qui - Arriva qui

EINSTEIN NON C'HA CAPITO NIENTE... FORSE
Gira voce che forse qualcuno ha superato la velocità della luce.
Questo significa che quello che tutti considerano un genio, forse, ha praticamente fatto quello che faccio io: dire cavolate a tutto andare.
Io spero che sia vero, proprio come spero che riescano subito a fare questa benedetta macchina del tempo; come prima cosa mi faccio dire di non scegliere questa facoltà, probabilmente mi faccio dire anche di fermarmi al secondo anno d'asilo con le scuole, tanto...

Quale sia la notizia buona e quale quella cattiva non lo so, vedete un po' voi.

mercoledì 21 settembre 2011

sdepressione

Due brevi immagini della giornata di oggi:

Herpes pulsante che deturpa e lacera la carne viva a ogni sorriso.

Ore di sforzi inutili che portano solo confusione e sconfortanti paragoni.

Terminate le immagini, per fortuna, il tutto è migliorato. C'è sempre l'herpes e la sensazione di non potercela fare, ma una notizia insperata, una inattesa e lo sforzo immane necessario a salire le scale mi hanno sdepresso.

martedì 20 settembre 2011

uomini e donne - parte III

Benvenuti al consueto appuntamento con quella che è ormai diventata la rubrica più letta da Flavia Vento e Carlo Rubbia.

Oggi ci occuperemo di cibo e, a proposito di cibo, vi presento la nostra ospite non parlante di oggi: direttamente dalla cucina di casa sua (che prima stava su Italia1, ma adesso si è trasferita su La7) Benedetta Parodi!

cosa lo rende un programma da "bambini accompagnati"?
E grazie Benedetta per il tuo interessantissimo intervento, ma adesso purtroppo dobbiamo salutarti, perché so che ti devi preparare per la tua prossima sfida ai fornelli, un piatto che risulta indigesto anche ai più grandi chef: l'uovo al tegamino.

Ma torniamo a noi e andiamo a esprimere il consueto assioma di partenza:
Se sei un uomo più mangi e più persone avranno stima di te; se sei una donna puoi nutrirti con quantità esagerate di cibo (ma solo in pubblico) oppure sarai costretta a fingere di non avere fame, anche quando il tuo stomaco, in mancanza d'altro, si sta autodigerendo.
Il problema quando si parla di cibo è uno solo: il modello di riferimento.
Per l'uomo è da sempre valido il proverbio omo de panza omo de sostanza, che costringe anche quelli con il morbo di Crohn a divorare qualunque cosa gli capiti a tiro; il concetto è chiaro: se mangi anche i sassi sei un uomo vero, se non lucidi il tuo piatto rendendolo brillante come i denti del Mitaka di Maison Ikkokuchiana memoria c'è qualcosa che non va. E così l'uomo, per non risultare strano, è costretto, sin dalla più tenera età, a ingurgitare a ogni pasto una quantità di cibo pari o superiore al proprio peso corporeo.

Tutt'altra storia per la donna. Come dice il Duca di Mantova La donna è mobile (e non si parla di IKEA o simili) e, proprio come la donna, è mobile anche il modello a cui ha fatto riferimento nel corso dei secoli; parlando di abitudini alimentari, per comprendere quali siano state le figure femminili da ammirare e imitare, basti pensare che si è passati dalla venere di Willendorf a Twiggy (una delle due l'ho vista dal vivo ed era bella sul serio); e con questo ho detto tutto.
Twiggy, che poi col tempo si è evoluta in Kate Moss, ha introdotto quello che oggi, per molte, è il modello ideale di bellezza, un modello che può essere riassunto con una parola e un numero: taglia 40 (ma, volendo, anche 38).

Proprio per rispettare il modello imperante, molte donne sono quasi costrette al digiuno perenne, ma cosa accade quando una donna è invitata a mangiare da qualche parte?
A quel punto le alternative che le si presentano sono due:
  1. mangiare una foglia di insalata scondita e mentire spudoratamente affermando di essere sazia, mentre in realtà azzannerebbe volentieri tutti i commensali, con l'oscuro intento di assaporare il loro fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti;
  2. mangiare fino a scoppiare per dimostrare agli altri che il suo fisico è merito di un metabolismo iperveloce, quando sa benissimo che quel lauto pasto le procurerà almeno una settimana a base di acqua, gambi di sedano (uno a pranzo e uno a cena) e palestra (dalle 8 alle 16 ore al giorno senza interruzioni).
Certo, le donne che aspiravano alle rotondità della Venere di Willendorf non se la passavano meglio, sempre impegnate a spararsi litri e litri di lardo di Colonnata* fuso direttamente in endovena com'erano (per non parlare della mortalità indotta dai chili di colesterolo che andavano intasando arteria dopo arteria), ma almeno loro non presentavano il classico nervosismo tipico di chi si priva giornalmente del cibo in nome di una 40. Che poi... cosa vuol dire 40?
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-Momento Franca Sozzani-
Forse qualcuno non lo sa, ma la mitica taglia 40 non è qualcosa di standard, infatti, ogni azienda di abbigliamento stabilisce in completa autonomia la misura corrispondente a ogni taglia; cosa significa questo? Che se entro in una 40 rosso Lavandino, potrei non entrare in una 40 Rocco Tarocco. Per quale motivo non riescono a unificare le misure corrispondenti alle taglie? Perché ogni azienda crede di sfruttare le taglie a proprio vantaggio; per esempio, se io sono un produttore di abiti d'alta moda, la mia 40 potrebbe essere molto più stretta della 38 di una ditta di abbigliamento sportivo, questo perché l'alta moda deve essere esclusiva, quindi solo un minuscolo numero di donne potrà entrare nella taglia che credono essere la loro; in pratica il peso e le dimensioni di chi andrà a comprare un determinato abito sono parte integrante dei meccanismi di marketing che ti porteranno a scegliere un indumento piuttosto che un altro, o almeno questo è quello che i produttori credono.
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Riassumendo: parlando di cibo l'uomo deve mangiare, sempre e comunque, mentre la donna si è vista privare progressivamente del cibo nel corso dei millenni.
In questo preciso momento storico possiamo dire di essere arrivati alla svolta decisiva, perché abbiamo una Beth Ditto per ogni Kate Moss e, proprio in mezzo a questi estremi, tante donne dal peso normale che si fanno milioni di complessi inutili. Colpa della moda?
Io credo che probabilmente la colpa è di chi si ostina a diffondere e dare credito a queste famose leggi non scritte; alla fine anche Kate Moss è "ingrassata", perché non lo può fare una che non fa la modella?

PS: avete notato quante guest star mi sono venute a trovare in questo post?
PPS: posso autodefinirmi fashion blogger per un giorno? Prendo il silenzio per un sì.

*sarà anche puro e semplice grasso, ma quanto è buono!

lunedì 19 settembre 2011

chiamatemi ciellino


Ai tempi tel tio tenaro, tel relatifismo, tell'allontamento talla fete, il cenere umano infoca il soccorso ti un eroe per riconqvistare la lipertà. Finalmente arrifò Bert, l'infincibile re ciellino, forciato tal fuoco ti mille crigliate.
La lotta per il potere, le sfrenate passioni, gli intrighi, i tradimenti furono affrontati con inthomito coraggio da colui che, zolo, potefa cambiare il monto.*


Sono tempi bui per la chiesa cattolica: il Papa denunciato all'Aia, una massa di miscredenti che vuole fargli pagare l'ICI, la carenza delle vocazioni e i NAS che chiudono il limbo; questi sono i chiari segni di un attacco indiscriminato nei confronti della chiesa. Proprio in un momento del genere, in cui attaccare sarebbe facilissimo, ho deciso di ergermi a difesa dei cattolici valori quale estremo baluardo vaticanista, se dovessi perire nel raggiungimento di tale intento, ne sarà valsa la pena.

Sì, lo voglio comunicare pubblicamente: ho deciso di schierarmi apertamente in difesa della chiesa cattolica.
È stata una scelta sofferta la mia, scaturita da una repentina conversione sulla via del divano, avvenuta per intercessione di Tom Hanks.

Sono il primo ad ammettere che alcune volte la chiesa se l'è cercata, ma alcuni piccoli errori non possono e non devono cancellare quanto di buono è stato detto o fatto; sappiamo tutti che la perfezione non è di questo modo, ma quando si parla degli errori della chiesa tutti diventano intransigenti, come se, in questo caso, non potessero essere ammessi.

Qualcuno potrebbe dire che ci sono autorità ecclesiastiche che incitano alla discriminazione e all'odio con i loro discorsi, altri che le violenze sessuali nei confronti dei bambini, e il fatto che vengano nascoste, rinnegano tutte quelle belle parole che sentiamo ripetere da sempre; fino a qualche giorno fa la pensavo così anche io, ma mi sono dovuto ricredere di fronte all'evidenza logica e teologica di una semplice affermazione:
Il codice da Vinci è un film che nessuno dovrebbe guardare.

Penso che sia un'argomentazione inoppugnabile, per questo sto decisamente dalla parte della chiesa cattolica.

Adesso chiamatemi pure ciellino, se volete.

*da leggersi con la erre alla tedesca.

venerdì 16 settembre 2011

tutta colpa di Manuela e di quelle come lei

Post in due premesse e una conclusione.

PREMESSA I
Oggi, mentre ero in metropolitana, ho letto una notizia sconvolgente:
"MANUELA ARCURI NON SI È PROSTITUITA"
il giornale era di una signora che fingeva di leggere, ma che in realtà lo stava usando solo per farsi aria, per questo ho potuto leggere solamente il titolo; un titolo che mi è bastato e mi ha sconvolto.
Arrivato a casa, sono andato di corsa a informarmi in merito a questa terribile notizia buttarmi sul divano in uno stato di semicoscienza; una volta ripreso possesso delle mie (poche) facoltà* mentali, ho cercato la notizia e ho appreso... quello che avevo appreso leggendo titolo sottotitolo e occhiello dell'articolo dal giornale della signora sventolante.

In pratica era la solita notizia inutile, ma diversa da quelle a cui siamo abituati, perché si parlava di una che ha deciso di declinare un cordiale invito** (oltretutto sembrerebbe che l'invito non sia mai stato fatto direttamente e il gran rifiuto non sia stato motivato seriamente, la prossima volta, Manuela, vieni accompagnata da mamma e papà).
Dal modo in cui è stata presentata la notizia, io capisco che l'atto di coraggio di Manuelona è qualcosa di raro e che, ormai, si fa prima a fare l'elenco di chi non te la darebbe rispetto a quello di chi te la darebbe anche se non gliela chiedi... e magari poi ti dice pure grazie (ma solo perché è andata a scuola dalle suore).

PREMESSA II
Non so perché lo stessi facendo, ma mi sono ritrovato a navigare con il cellulare e sono giunto su questa pagina:
notate come il titolo
"Berlusconi non va dai pm. Le feste? Mai finite"
si accosta elegantemente a quel
"Depressa? Fai sesso"

CONCLUSIONE
Se quello che scrivono i giornali (cioè che tutte tranne Manuela Arcuri farebbero una cosa a tre con uno che ha il doppio della loro età) è vero, e se la lodevole opera di convincimento di libero.it funziona, per quale motivo qui non si batte chiodo?
Eppure sono alto, biondo e con gli occhi azzurri.

*che brutta parola.
**fare una cosa a tre.

giovedì 15 settembre 2011

miti musicali - vol. 1

Ieri, mentre cercavo informazioni su quello della plastilina, mi sono imbattuto in qualcosa di eccezionale:


Immediatamente mi sono chiesto:
"E mo questo chi è?"
Facendo una rapida ricerca, ho scoperto che si tratta di un certo Günther, e che questo certo Günther è talmente famoso da essersi addirittura meritato una pagina sulla wikipedia nostrana. Comprendere che tale era la sua fama mi ha incuriosito, anche perché non capivo come potevo essermelo perso fino a oggi (c'è anche su wikiquote, mica pizza e fichi!); fortunatamente, anche se in ritardo, l'ho scoperto, per questo vorrei condividere con voi la mia felicità presentandovi... ah, non vi ho detto che è un ex modello tramutatosi in cantante, insomma, adesso è un cantante, quindi ecco il video della mia canzone preferita (per ora)


a seguire il mitico testo (preso da qui):

DING DONG SONG

Oh...you touch my tra la la
Mmm...my ding ding dong
(Mmm!)

La
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la

Oh...you touch my tra la la

La
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la

Deep in the night
I'm looking for some fun
Deep in the night
I'm looking for some love
Deep in the night
I'm looking for some fun
Deep in the night
I'm looking for some...

You tease me
Oh, please me
I want you to be my love toy
Come near me
Don't fear me
I just can't get enough of you, boy

Oh...you touch my tra la la

La
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Oh...you touch my tra la la)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong) (My ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la

Deep in the night
I'm looking for some fun
Deep in the night
I'm looking for some love

You tease me
Oh, please me
I want you to be my love toy
Come near me
Don't fear me
I just can't get enough of you, boy

Oh...you touch my tra la la

La
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Oh...you touch my tra la la)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la

(My ding ding dong)

Mmm...my ding ding dong

La la la
La
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la
La
La la la
La la la
La la la la la la

Oh...you touch my tra la la

La
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Oh...you touch my tra la la)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong) (My ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Oh...you touch my tra la la)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm...my ding ding dong)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Oh...you touch my tra la la)
La la la
La la la
La la la la la la
La (Mmm!)
La la la
La la la
La la la la la la

Oh...you touch my tra la la
Mmm...my ding ding dong

Se volete conoscerlo meglio questo è il suo sito ufficiale.
Ho conosciuto Rocco Siffredi a giugno, in un meeting sulla moda. Penso che fra me e lui non ci sia troppa differenza. Lui è una pornostar, io un pornosinger.
Günther - da PlayBoy, 12 gennaio 2006

Grazie Günther, di tutto cuore!

PS: da grande voglio essere lui.

mercoledì 14 settembre 2011

Körperwelten e "piccole" correzioni artistiche

Körperwelten viene tradotto in inglese come Body Worlds ed è il titolo di una insolita mostra che sta facendo il giro del mondo.

Prendiamola alla larga.
Wikipedia ci dice che la plastinazione è un procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. Questa tecnica rende i reperti organici rigidi ed inodori, mantenendo inalterati i colori. La plastinazione è stata inventata e brevettata dall'anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens.

Tralasciando il fatto che a me la parola scelta ricorda solo la plastilina, forse vi state chiedendo che cosa c'entri la mostra con questa plastilina, ecco, c'entra, perché il vecchio Gunther ha deciso di plasti(li)nare un po' di corpi (ovviamente donati dai rispettivi propietari, che, ci tengo a precisarlo, erano già morti all'atto della donazione, ma avevano deciso prima di morire che li avrebbero donati una volta morti... e qui morì la chiarezza) e di metterli in pose più o meno strambe, pose tipo queste qui sotto:



E prima o poi lo spazio per mettere corpi umani plasti(li)nati finisce, e allora cosa ci fai con un mucchio di corpi messi in pose strane, se non spedirli in giro per il mondo e organizzare un sacco di mostre?
Niente, quindi Gunther ha deciso di organizzare queste mostre.

Leggendo quanto viene affermato qui, mi sembrerebbe di capire che la mostra ha uno scopo prettamente divulgativo, ma stamattina ho sentito di sfuggita le parole dello stesso Gunther, ospite non so in quale programma di Rai Uno, il quale parlava, riferendosi alla mostra stessa, di arte. Ok, io capisco che il corpo umano può essere definito un'opera d'arte (almeno in un certo senso), ma, se questa affermazione è vera, perché fare assumere ai corpi queste posizioni? Mi chiedo fino a che punto il corpo umano, definito di per sé un'opera d'arte, necessiti di essere mostrato in pose atte a spettacolarizzare il tutto, è come prendere il David di Michelangelo e mettergli un pene da 40 centimetri; questo migliorerebbe l'opera d'arte? Probabilmente no, ma molti lo andrebbero a guardare solo a causa di quel maestoso membro marmoreo.

Ci sono tantissimi musei di anatomia umana, c'era veramente la necessità di portare in giro per il mondo dei cadaveri bloccati eternamente in pose strane per divulgare qualcosa, o si tratta semplicemente di un tentativo (a quanto pare riuscito) di spettacolarizzare l'anatomia?

Non capisco il motivo della mostra e del suo successo, ma a questo punto, visto che funziona, propongo il mio progetto di revisione del David:

ok, potevo impegnarmi di più, lo so.
Nell'attesa che qualcuno mi contatti per dirigere i lavori necessari a migliorare la statua in questione, mi congedo.

Ah, da oggi, e fino al 12 febbraio 2012, questa mostra si trova a Roma.
Probabilmente io non andrò a vederla.

PS: se volete donare il vostro corpo a Gunther (ma solo se siete morti), potete trovare tutte le informazioni qui.

martedì 13 settembre 2011

l'arte del bere

Finalmente trovo il coraggio di dirlo: io non so bere.

Forse sono l'unico a cui succede questa cosa, spero di no, ma quando mi capita di usare un bicchiere dal raggio esageratamente grande riesco a rovesciarmi addosso una quantità spropositata del liquido contenuto nel bicchiere stesso; ovviamente questo accade anche con i bicchieri dalla forma insolita, che poi, ma perché dovete fare i bicchieri quadrati? Se per millenni l'uomo ha bevuto in bicchieri e tazze circolari ci sarà un motivo, oppure, caro il mio designer, pensi che c'era bisogno della tua geniale intuizione per rivoluzionare il modo di bere? Se pensi di avere avuto un'idea geniale, sappi che non è così.

Ritornando ai bicchieri normali, non ho ancora ben capito quale sia il mio problema, se si tratta di un difetto puramente fisico (per esempio mio cugino ha il naso troppo grande che lo costringe, quando ha a che fare con bicchieri dal diametro ristretto, a piegare la testa all'indietro di un centinaio di gradi) o se è proprio un fatto mentale.

Vi spiego cosa accade, inizio a bere e procede tutto normalmente fino al momento in cui non sento una minuscola gocciolina d'acqua che si blocca nel punto esatto in cui il labbro superiore e quello inferiore si uniscono, nel punto esatto in cui si formano quegli accumuli bianchi di saliva quando si parla ininterrottamente per molto tempo.


FINGETE CHE QUI CI SIA UN'IMMAGINE
DI QUEGLI ACCUMULI DI SALIVA
(l'ho cercata, ma non l'ho trovata, se ne trovate una ditemelo)


Quell'unica piccola gocciolina incastrata nell'angolo sinistro della mia bocca (perché di solito accade a sinistra), mi fa capire che da un momento all'altro potrei rovesciarmi addosso quello che sto bevendo; e l'attimo in cui sento quella goccia, che non sa se uscire o rimanere bloccata in quel minuscolo spazio, è un attimo eccezionale, perché sento di essere a metà tra il realizzare qualcosa di incredibile (bere come fanno tutti) e fare la figura di quello che non riesce a non sbrodolarsi.

Come accade quasi per tutte le cose, c'è un istante in cui si è consapevoli di quello che sta per accadere, il mio istante è quello in cui la goccia titubante è sospesa a metà tra il vuoto e l'interno della mia bocca; farei in tempo a riabbassare il bicchiere ed evitare la figura di quello con seri problemi di coordinazione (lasciamo perdere che in realtà ce li avrei pure), ma scelgo sempre di rischiare.

Rischio e puntualmente perdo, ma continuo a provarci, nella speranza che un giorno possa imparare finalmente a bere proprio come un bravo ometto... a proposito, non ometto che quel secondo in cui capisco di trovarmi di fronte a una svolta è assolutamente godurioso, sembrerà strano, ma sapere di essere nel preciso istante in cui tutto potrebbe cambiare, perché qualcosa come 0,27 secondi dopo potresti ritrovarti fradicio o colmo di un asciutto successo, ti rende quasi onnipotente; se, poi, a questo stato di onnipotenza segue la decisione di rischiare, che ti butta in un abisso pieno di dubbi e ti toglie il fiato per il tempo necessario a scoprire cosa accadrà, passi dall'assoluta consapevolezza alla più totale incertezza nel giro di un attimo, ti senti come sospeso e quel secondo si dilata, come se il tempo si fermasse.


Mentre chi ti sta di fronte pensa che stai facendo l'azione più banale di questo mondo, tu stai sfidando il destino.

Di solito queste sfide le perdo, e chi mi sta di fronte non so cosa possa pensare, ma sono certo di aver compiuto un atto di coraggio, ho combattuto e ho perso, ma almeno ho combattuto.

Insomma, sono l'unico che quando ha in mano un bicchiere troppo grande o dalla forma strana riesce a fracicasse* completamente?

*fracicarsi: bagnarsi, inzupparsi, infradiciarsi.

sabato 10 settembre 2011

trilogia della Chiappetta - vol. 3

- PREMESSA -

A causa dei recenti tagli di bilancio, il volume finale della trilogia sarà composto del solo capitolo finale.
Per ringraziare l'affetto e la devozione con cui ci avete seguito in tutti questi anni, abbiamo deciso di pubblicare qui le scene tagliate, alcuni brani estratti dai capitoli censurati e le immagini eliminate dai volumi 1 e 2.
Vi ringraziamo per la cordialità e la fermezza con cui avete supportato il nostro lavoro.
Buona lettura!

- CAPITOLO PRIMO E ULTIMO -

51 cose da fare invece di essere Valerio Pino:
  1. lanciarsi un'anguria in faccia con una fionda gigante;
  2. ascoltare tutta la discografia di Justin Bieber;
  3. ascoltare tutta la discografia di Cher;
  4. guardare tutta la filmografia di Cher;
  5. contare le operazioni di chirurgia plastica di Cher;
  6. fare una stima dei costi derivanti dalle operazioni di chirurgia plastica di Cher, attualizzando il tutto al 14 settembre 2010;
  7. chiedere a Nancy Brilli se si è mai rifatta qualcosa e sentirsi rispondere di no;
  8. vincere il Nobel per le buone intenzioni (sulla fiducia);
  9. morire e, dopo tre giorni, rimanere morti;
  10. ritrovare la salma di Mike;
  11. capire quale strana malattia mentale ha il tizio che scrive gli oroscopi per Vanity Fair;
  12. capire quale strana malattia mentale ha chi lo paga;
  13. capire quale strana malattia mentale ho io che ho postato il link;
  14. andare a caccia di ornitorinchi;
  15. farsi pungere dall'aculeo velenoso di un ornitorinco;
  16. andare in vacanza a Ischia con Bear Grylls (perché ha fatto tutto ciò?);
  17. impedire a Fiammetta Cicogna di comparire nuovamente in tv;
  18. montare un mobile IKEA;
  19. scoprire di averlo montato male;
  20. incontrare uno scotoma scintillante dal vivo;
  21. dare 100 colpi di spazzola a Melissa P.;
  22. fare bere una Red Bull a una zebra mentre si trova nei pressi di una pozza d'acqua piena di alligatori per vedere cosa accade;
  23. se tutto va come nella pubblicità, scippare la borsetta di alligatore alla zebra;
  24. cambiare canale quando in tv compare Amadeus;
  25. chiedere a Carla Fracci perché si ostina a mantenere sempre quello stile che fa tanto sposa cadavere;
  26. imparare a suonare il clavicembalo;
  27. diventare solista in un'orchestra ascellare;
  28. circumnavigare in solitaria Valeria Marini;
  29. scrivere una lettera di stima a Valeria Marini;
  30. scrivere una lettera di disistima a Carla Bruni;
  31. indagare sulla morte di un Kennedy a caso (vale anche Leon S. Kennedy);
  32. intercettare un primo ministro a caso (tanto prima o poi qualcosa di divertente o compromettente la trovi);
  33. imparare a utilizzare decentemente un programma di modellazione 3d;
  34. insegnare qualcosa a qualcuno (anche qualcosa che ignori completamente);
  35. scrivere una lettera al Papa e chiedergli se è eticamente accettabile uccidere una persona per salvarne altre due, sapendo che i due che sopravvivranno sono feroci criminali e che la persona da uccidere è una donna incinta da un giorno;
  36. mangiare una vagonata di M&M's (quelle con la nocciolina dentro, ovviamente);
  37. fare altrettanto con gli orsetti gommosi;
  38. litigare con Vittorio Sgarbi;
  39. capire il senso delle pubblicità di Fastweb con George Clooney;
  40. colonizzare Marte e sperare che la Canalis non arrivi anche lì;
  41. fare un grosso sospiro e reprimere la rabbia;
  42. darsi per un giorno al cannibalismo;
  43. farsi insultare da Gordon Ramsey;
  44. imparare la lingua di Jabba the Hutt;
  45. leggere un libro di Alfonso Luigi Marra;
  46. leggere un libro di Alfonso Signorini;
  47. mettere in lavatrice una maglietta bianca e ritrovarne una rosa;
  48. imparare tutte le parole di Ramaya (mia zia già le sa);
  49. tradire Luca Marin con Filippo Magnini o viceversa;
  50. mandare qualche sms a Italo Bocchino;
  51. qualunque cosa.
- CONTENUTI EXTRA -


da: Volume 1 - Capitolo 2
Come potete capire chiaramente da questo video, Pinone è un "autoritario con barba", dorme nudo (adesso che lo so mi sento molto più tranquillo) e vuole smettere di fare il ballerino... ballerino? E quando lo sei diventato? In ogni caso non so se sia un bene, perché vuole iniziare a parlare.
Notiamo anche, sempre dal video, che nega di cantare (almeno si è reso conto che la sua Style non era una canzone), ma si rende conto che ha sempre lavorato con il corpo, "ha sempre usato il corpo"... secondo me non per ballare. A proposito di corpo, la leggenda narra che il giovane Valerio Pino, quello delle prime edizioni di Amici, si vergognasse a ballare senza maglietta; il Valerio Pino di oggi non sa cosa siano le magliette, a volte dimentica anche i pantaloni, più spesso perfino le mutande.
Ah, sappiate che un po' di "romanticità" (ma esiste 'sta parola?) ce l'ha anche lui.

da: Volume 2 - Capitolo 1
Ogni volta che gli chiedono della sua "carriera da ballerino" dice che ha fatto un provino per entrare all'Accademia di Danza di Roma, ma non specifica mai se l'hanno preso oppure per entrare lui intendeva solo entrare nell'edificio, non entrare come allievo.
Si accettano scommesse: è entrato o no?
Il sì è pagato 1 a 21310298, il no 1 a -2114893.

da: Volume 2 - Capitolo5
Molti studiosi si sono interrogati sui motivi che hanno portato Valerio Pino, nato a Cosenza, a cercare di parlare in qualcosa di più simile al milanese che a uno qualunque dei dialetti oggi parlati in Calabria... mistero della fede.

Immagini mai viste (qui):
ma una foto vestito no?

un filmato mai visto (qui e probabilmente anche altrove):

cose che non interessano proprio a nessuno

Pensavo che per oggi non avrei scritto*, poi ho visto un blogroll in cui compare il link a quegli obbrobri grammaticali che sono i miei post e ho notato che veniva visualizzato il titolo e una foto che non posto nuovamente, ma era Marco Carta a torso nudo che si piastrava i capelli. Sconcertato da quella visione (lo so che la foto l'ho messa lì io, ma era solo per fare felici alcuni ricercatori del web) ho deciso che dovevo fare in modo che la di colui immagine non continuasse a rappresentare questa isola mediamente felice e mediamente no.

In seguito alle peripezie appena esposte, sono stato costretto a scrivere qualcosa, ma ancora non so cosa... sapete che faccio? Vi racconto cosa ho fatto oggi.

Ho preso il treno per andare a studiare con una mia amica all'università, ovviamente sono arrivato con i soliti quindici/venti minuti di anticipo, insieme abbiamo provato a concludere qualcosa, ma ci siamo arenati per colpa di migliaia di dubbi inutili. Erano all'incirca le 14:00 quando ci rendiamo conto che non avevamo pranzato e che lei doveva prendere il treno per tornare a casa, quindi abbiamo deciso che ci saremmo rifocillati alla stazione Termini. Al McDonald's c'era la fila, per questo ci siamo diretti verso Mr. Panino, io ho optato per speck e formaggio... credevo fosse caldo, invece era freddo e ci sono rimasto un po' male. Mentre aspettavamo insieme il suo treno, la mia amica vede due ragazzi (nel senso di un ragazzo e un ragazzo) che si baciavano e dice che non ama chi si bacia più che appassionatamente in pubblico, io concordo con il suo pensiero, ma sono anche un po' felice che quei due abbiano scelto di farlo.

Improvvisamente si scopre da quale binario sarebbe partito il treno e, per qualche secondo, mi sento quasi come Simba durante la carica degli gnu.


La situazione torna alla normalità e, in attesa della partenza del treno, iniziamo una discussione senza fine e un po' tanto teorica sempre riguardante i baci di prima Il treno parte e io me ne vado in libreria, perché c'è l'aria condizionata, nel frattempo una mia amica mi manda un messaggio e mi dice che mi aspettava a piazza Bologna; compro questo libro** e parto.

Scendo dalla metropolitana e azzecco al primo colpo l'uscita giusta (cosa incredibile per me), incontro la mia amica e, insieme, ci dirigiamo verso piazzale delle Provincie; entriamo in un bar, vediamo delle crostatine ai frutti di bosco e decidiamo di prendercene una (per uno, che stavolta fa due), andiamo verso la cassa, diciamo alla signora cosa volevamo e... la signora si impalla per almeno 5 minuti: silenzio, guarda la cassa e non muove un muscolo. Dopo dieci secondi di questo blocco totale io avevo già iniziato a ridere e la mia amica di seguito. Alla fine la signora riesce a farci lo scontrino e scopriamo che, per due crostatine da 2 € e un caffè, abbiamo pagato 4,20 €, se non si fosse capito la cassiera era un po' confusa, ma mai quanto il tizio che è entrato, mentre io azzannavo la crostatina, dicendo di essersi perso nel bar e di non trovare il bancone (incrementando la quantità di riso sulla bocca degli stolti, che in questo caso saremmo io e la mia amica di prima). Finito l'attacco di ridarola, che è continuato anche al di fuori del bar, arriviamo dove dovevamo arrivare e incontriamo chi dovevamo incontrare.

Si stava per concludere la mia (nostra) avventura all'interno dei confini di Roma, infatti, era arrivato il momento di salpare alla volta di un'agenzia di viaggi paesana.
Il viaggio si è svolto all'interno di questa macchina, io ero seduto dietro, considerando che i sedili dietro praticamente non esistono, mi sono ritrovato ripiegato in quattro parti come l'Heather Parisi dei tempi migliori (e per una volta ho ringraziato il fatto di non essere dotato di gambe lunghe), l'unico problema è che io non sono l'Heather Parisi dei tempi migliori, quindi, per piegarmi in quel modo, credo di essermi anche spezzato.

Arrivati all'agenzia di viaggi la tizia ci dice:
Provate a ripassare tra un po'.
Ok, ripasseremo.
A questo punto la guidatrice, giustamente, decide di accompagnare a casa la ragazza che mi aspettava a piazza Bologna, mi ripiego in quattro, risaliamo in macchina e la accompagniamo, ci rifermiamo in un bar, ma stavolta il prezzo era giusto (OK).

Alla fine di tutto ciò vengo riaccompagnato alla mia macchina, che se qualcuno si azzarda ancora una volta a dire che i posti dietro sono scomodi potrei ucciderlo, e me ne torno a casa solo soletto.

In pratica una giornata in cui non ho concluso proprio un bel niente! Strano, ma nemmeno troppo.
Oltretutto adesso forse non sarò più rappresentato da un Marco Carta con tanto di piastra, ma da una Heather Parisi a testa in giù gambe aperte... sarà meglio o peggio?
Ai posteri l'ardua sentenza.

*effettivamente è già domani, quindi in realtà pensavo bene.
**ma proprio questa versione qui, perché ce n'erano due e, dopo aver letto la prima frase, ho scelto la traduzione di Fernanda Pivano. Ah, se l'avete letto ditemi cosa ne pensate, io l'ho comprato un po' d'istinto e un po' perché stava sullo scaffale di fronte a me.

giovedì 8 settembre 2011

intervallo

Per ingannare l'attesa che durerà fino all'episodio finale della trilogia della Chiappetta, oggi vi propongo il consueto post che va a presentare 25 chiavi di ricerca con cui qualcuno ha trovato questo blog, il tutto suddiviso in 5 comode categorie.

RICERCHE HOT:
  1. due amici di Napoli cercano esseri soprannaturali porno;
  2. da Zurigo vogliono una guida di come fare l amore anale, se ne avete scritta una mandatemela che la pubblico;
  3. ancora una coppia, ma stavolta da Rimini, vorrebbe vedere galeazzi nudo;
  4. se siete di Giarre e conoscete una certa giulia spogliarellista, ditele che qualcuno l'ha cercata;
  5. a Triuggio cercano disperatamente un camionista nudo;
  6. una ricerca internazionale, infatti, da Tirana qualcuno vuole jill cooper nudo, ma non era una donna?
  7. da Brande ci arriva la più bella ricerca della categoria hot: principe azzurro porno;
  8. da Milano l'immancabile snooki jersey shore tette;
  9. qualcuno a Opera ha trovato la guida che cercavano quelli di Zurigo, infatti cerca sedere aperto (o magari è una versione di Studio Aperto dal titolo più coerente con gli argomenti trattati);
  10. a Roma qualcuno ha paura di quello di Opera, per questo cerca un tappo anale;
  11. domandone finale da Pocenia:  a cosa serve l'anello per il pene? A farlo sentire ricco? A farlo luccicare? A dimostrare che è sposato o fidanzato? Non lo so proprio.
CELLULITE:
  1. due di Pescara, invece, culi belli con cellulite;
  2. amica martina stella al mare cellulite, questa viene da Milano e non l'ho capita molto bene, ma mi ha fatto ricordare che ancora esiste Martina Stella;
  3. da Roma cercano ballerina cellulite, ce l'avranno con la Fracci?
CERCHIAMO DI ESSERE UTILI AL PROSSIMO:
  1. a Napoli un tizio dice: cerco pezzi da ricambi della bilancia della nonna, per fortuna che non li cercava uno di Roma;
  2. da Ispra vogliono sapere come leggere il contatore d'acqua con numeri neri e rossi, chi scrive è evidentemente daltonico;
  3. un altro Napoletano è arrivato sul blog cercando come vestirsi bene uomo, ammetto che ha proprio sbagliato posto... ok, tra un po' diventerò un fashion blogger, così soddisferò la sua ricerca;
QUI C'È QUALCOSA CHE NON VA:
  1. da Roma mi chiedono quando sono morti i robinson, ma sono morti? Ma proprio tutti tutti tutti? E che è successo?
  2. l'aria di Puglia ha fatto male a qualcuno che, da San Severo, ha voluto cercare capelli tonio cartonio;
  3. questa è bellissima e spero che qualcuno me la spieghi: fantagenitori e segnali occulti, grazie mille cercatore di belle cose improbabili che viene da Catania;
  4. a Cagliari vogliono gente brutta che diventa bella, mi pare giusto;
MARCO CARTA (MA L'HO MAI MENZIONATO?):
  1. a Vicenza cercano piedi marco carta;
  2. forse a Vicenza non sanno che è meglio cercare marco carta piedi, come fanno due persone di Roma, una di Caserta, una di Udine e una di Saronno;
  3. a Cagliari e Campobasso sono decisamente più diretti e meno feticisti, infatti cercano marco carta porno.
Ricapitolando, se avete scritto una guida sul sesso anale, se sapete a cosa serve un anello per il pene, se avete la cellulite e siete una ballerina o un'amica di Martina Stella al mare, se avete i pezzi di ricambio per la bilancia della nonna di uno di Napoli, se non siete daltonici e sapete leggere i numeri rossi, se avete ucciso i Robinson, se avete fatto lo scalpo a Tonio Cartonio o se siete Marco Carta, contattatemi per rendere fruttose queste ricerche.
Vi ringrazio in anticipo per la collaborazione.

i piedi non si trovano, si trova lui nudo, ma niente piedi

mercoledì 7 settembre 2011

trilogia della Chiappetta - vol. 2




Quello che (spero) avete visto qui sopra (sì, mi piace l'Arlesienne, per questo ve la ripropongo spesso e volentieri) non è Valerio Chiappetta, ma Alessandro Riga.
Cosa c'entra con la trilogia della Chiappetta? C'entra, perché sia il Riga sia il Pino in Chiappetta che il Riga abbiano avuto il primo contatto con la danza nella stessa scuola di Crotone, per la precisione questa.
Nel seguente video il massimo sforzo artistico del Chiappetta:



Non voglio dire niente, giudicate voi i risultati.
Ringraziamo (ma sono veramente certo di quello che ho appena scritto?) Giovanna per la cortese partecipazione al capitolo 2.

- CAPITOLO 3 -

Non voglio parlare di pettegolezzi spiccioli, quindi in questo capitolo non ripeterò che il nostro eroe dal buffo cognome dice di essere stato fidanzato con la "ballerina professionista" di Amici (evidentemente una clausola del contratto prevede che si accoppino tra loro almeno una volta l'anno), che potete ammirare in una foto qui a sinistra, e con Ricky Martin (e questo scoop gli ha portato qualcosa come sei minuti e mezzo di pubblicità in Italia e Spagna).
Non vi ricordo, inoltre, che dice di essersi accoppiato anche con uno di questi che compaiono qui sotto (sempre se ho capito di quale edizione stesse parlando).

quale mi stava simpatico e quale ha il naso rifatto? Risposte a fondo pagina


Non dirò niente di tutto ciò, perché io detesto il gossip fine a se stesso.
Per i motivi appena esposti: fine del capitolo 3.

- CAPITOLO 4 -

Questo capitolo si è reso necessario per evidenziare una dichiarazione rilasciata dal Chiappetta qui (ve l'ho linkato anche ieri, ma magari non lo avete letto, quindi vi riporto il punto interessante):
“Il presidente Berlusconi dovrebbe vedermi nudo. Forse cambierebbe idea”
In merio a cosa? Parlava forse della finanziaria di turno?
Purtroppo non lo sapremo mai, ma stiamo pur certi che la modestia è tutto e Pino in Chiappetta lo sa bene.

- CAPITOLO 6 -

Una piccola postilla a proposito di quello che non ho detto nel capitolo 3: lo scoop della storia con Ricky Martin ha portato al Pinone un lavoro come testimonial di Quiiky viaggi, che dice di sé di essere: primo ed unico Tour Operator Italiano specializzato nel Turismo Gay & Lesbian.
A questo punto, so che sto divagando, ma non posso fare a meno di chiedermi: c'era bisogno di un tour operator a parte?
Inoltre, cosa avrà mai fatto di male il turismo Gay & Lesbian da meritarsi un tour operator che ha come testimonial Valerio Pino?


- CAPITOLO 7 -

In questo capitolo non dirò (come suggeriva ieri polly) che a mediaset sono stati un po' ipocriti a cacciarlo perché aveva avuto alcuni rapporti sessuali dietro le quinte, mentre molti altri vengono presi solo se hanno avuto rapporti sessuali con qualcuno; allo stesso modo non dirò che non è carino diffondere lo "scoop" sull'omosessualità di qualcuno, in quanto penso:
  1. dove sta lo scoop?
  2. ma saranno pure cazz... affari suoi? No?!?
risposte: quello con quelle orecchie strane che sta all'angoletto in basso a sinistra (che, secondo me, nel suo campo era anche bravo) e il penultimo, partendo da sinistra, della seconda fila (o il secondo, partendo dall'alto, della terza colonna).

martedì 6 settembre 2011

trilogia della Chiappetta - vol. 1

- INTRODUZIONE ALL'OPERA -

Era una notte buia e tempestosa*, ed io stavo facendo zapping, quando, inaspettatamente, incappo in una replica di Queen Size; siccome a condurre il programma è La Pina, che mi sta sempre simpatica, ho deciso di fermarmi a guardarlo.
se non la conoscete, questa è lei, ma non è sempre così.
Ecco, l'ospite della puntata in questione mi ha fatto pensare che, parlando del mio amore sviscerato nei confronti di Elisabetta Canalis, potrei aver fatto pensare di essere uno che tratta uomini e donne in maniera diversa. Per non fare la figura del sessista, ho deciso di realizzare una trilogia su Valerio Pino (non so se poi sarà una trilogia, potrei non trovare il coraggio per gli altri due volumi).
Rendendomi conto che l'argomento è talmente vasto e interessante, questo post si limiterà a descrivere la sua folgorante carriera, questo anche per presentarlo ai pochi che non hanno idea di chi sia il fenomeno in questione.

- CAPITOLO 1 -

Valerio Pino nasce Chiappetta (e Chiappetta resta ancora oggi), ma decide di palesarsi al mondo come Valerio Pino, chissà perché?
Dalla biografia presente sul suo sito personale, apprendo che è nato nell'agosto del 1981, che pensa di essere talmente internazionale da dover pubblicare una biografia in spagnolo e inglese, ma non in italiano, e che evidentemente ha qualche problema l'inglese stesso; ecco alcuni brevi stralci della sua biografia che, credo, dimostrino quanto appena affermato:
[...] With eight years old he joined a dance school [...] until the fiveteen [...] With only eighteen years old [...]
il temibile Garrison
Il Chiappetta deve la sua notorietà a Maria de Filippi, che lo ha chiamato come "ballerino professionista" nella seconda edizione di Amici, per poi riconfermare la sua presenza anche per l'anno successivo. Il Chiappetta, parlando successivamente di questa biennale esperienza, ci racconta di come si sentisse maltrattato dai coreografi della trasmissione (che all'epoca erano Steve La Chance e Garrison Rochelle) e del suo vizio, che poi ricomparirà anche in anni recenti, di tromb... fare l'amore dietro le quinte dei programmi in cui lavora. A tale proposito, visto che il post è un post di cattivo gusto, considerando anche di chi sto parlando, ho deciso di chiedervi chi è il "ragazzo davvero carino, una tentazione irresistibile" nominato dal Chiappetta? Per rendere ancora più esaltante questa sagra del cattivo gusto, vi fornisco una pratica battaglia navale** con la quale potrete scegliere il vostro candidato (sempre se ho azzeccato l'edizione a cui si riferiva).
TAN-TA-DA-TA-DA-TA-DAN. SFIDA!!!
Finita l'esperienza straziante ad Amici, già mi immagino Garrison che maltratta il povero Pino in Chiappetta, il Valerione nazionale decide di trasferirsi in Spagna. La trasferta spagnola lo trasforma da ballerino alla corte di Maria, in insegnante di portamento nel programma televisivo spagnolo Supermodelo, trasmesso dal canale televisivo Cuatro (che probabilmente sarà una sorta di Retequattro spagnola, quindi una rete di livello). Proprio in questo frangente Valerio si distingue per la sua professionalità/incapacità/poca credibilità/ma con chi è andato per essere preso come insegnante di portamento?
Agevolo un filmato che vale più di un milione di parole:


Come avrete sicuramente capito, in quel momento era convinto di trovarsi a Roma e che quella fosse la scalinata di piazza di Spagna.
Aggiungo a queste eloquenti immagini la notizia della sua improbabile capacità di tradurre letteralmente detti italiani in spagnolo e di iniziare a imprecare in italiano in diretta tv, che tanto in Spagna non capiscono.

L'esperienza spagnola continua sulle orme di Carmen Russo, infatti, proprio come la procace donna Turchi, il nostro Pino marittimo partecipa all'edizione iberica dell'Isola dei famosi. Evidentemente anche lì i famosi sono personaggi sconosciuti, proprio come da noi.

A questo punto dovrebbe esserci (non so in quale ordine di preciso) un ritorno in Italia, una fuga in America (con tanto di storia con Ricky Martin), un ritorno in Spagna con un look alla "ultimo dei Mohicani" e una "canzone", per la precisione questa qui sotto:


Imbarazzante è dire poco...

Conclusasi l'avventura nella terra delle parole che finiscono con la S, Valerio decide di tornare in Italia, per la precisione proprio nella trasmissione che lo aveva lanciato anni prima: Amici.
Il viaggio in Spagna, oltre ad averci fatto scoprire il talento del Chiappetta come insegnante di portamento, lo ha trasformato da così a così. Sebbene le sue capacità coreutiche non fossero cresciute di pari passo con muscoli e peli, ce lo ritroviamo a essere nuovamente chiamato "ballerino professionista", fino a quando non torna alla ribalta il vecchio vizio di tromb... fare l'amore dietro le quinte, cosa che, oltretutto, non avrebbe saputo nessuno se lui stesso non fosse andato a dirla a non so quale giornale (sicuramente uno serio, perché una notizia del genere è veramente necessaria); un vizio, questo, che causerà il suo allontanamento da mediaset.
Poteva essere il momento giusto per togliercelo dalle palle, ma non è stato così, infatti, è diventato addirittura il primo ballerino dell'ultimo Festival di Sanremo... probabilmente, perché i presentatori erano talmente agghiaccianti da dover avere un corpo di ballo all'altezza.

Non riesco ad andare avanti, quindi: fine del primo volume.

Stay tuned per i rimanenti due, ma anche no.

*non riesco mai a posizionare esattamente nel tempo un avvenimento, sarà grave?
**lo so, certe cose non si dovrebbero fare.

sabato 3 settembre 2011

scrittori emersi e riaffondati

Questo è un blog letterario (per un post).
Oggi voglio presentarvi un autore che ritengo interessantissimo, ma che non ha ancora ricevuto l'apprezzamento che avrebbe giustamente meritato.


Il nome dell'affascinante uomo con riporto (photoshoppato approssimativamente) qui sopra è Villain Scecspir e la sua storia è la seguente: nasce e diventa uno scrittore famosissimo in tutta Morterone. Ad un certo punto decide di andare a trovare un suo vecchio cugino in Inghilterra; l'Inglese lo deruba di tutti i suoi manoscritti, li traduce male (modificando e omettendo parti importantissime) e trucida il nostro beniamino a forza di monologhi femminili recitati da travestiti. Il nostro eroe conclude così la sua esistenza, mentre il cugino, grazie al lavoro del povero Villain, diventa uno degli scrittori più famosi di sempre.

Venuto a conoscenza di questa triste storia, voglio proporvi alcuni stralci delle opere originarie di Villain per onorare la sua memoria.

Prospero: Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni: aria fritta.
da Una pubblicità di fiammiferi

1ª strega: Il bello è brutto, il brutto è bello, il cane è il gatto, il gatto è il cane.
2ª strega: E mi sa che oggi non hai preso la pillola.
da Le streghe di Benevento

Lady Macbeth: Scompari, macchia maledetta! Scompari, dico! Niente questa non la levi nemmeno se t'ammazzi.
da Lady Macbeth e il sugo sulla camicia

Amleto: C'è del marcio in Danimarca. Per fortuna che mi sono portato l'amuchina.
da Un'alltra pubblicità

Amleto: To be, or not to be, that is the question:
Whether 'tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune,
Or to take arms against a sea of troubles,
And, by opposing, end them. To die, to sleep…
No more, and by a sleep to say we end
The heartache and the thousand natural shocks
That flesh is heir to: 'tis a consummation
Devoutly to be wished. To die, to sleep.
To sleep, perchance to dream. Ay, there's the rub,
For in that sleep of death what dreams may come
When we have shuffled off this mortal coil
Must give us pause. There's the respect
That makes calamity of so long life,
For who would bear the whips and scorns of time,
Th'oppressor's wrong, the proud man's contumely,
The pangs of despis'd love, the law's delay,
The insolence of office, and the spurns
That patient merit of th'unworthy takes,
When he himself might his quietus make
With a bare bodkin? Who would fardels bear,
To grunt and sweat under a weary life,
But that the dread of something after death,
The undiscovered country from whose bourn
No traveller returns, puzzles the will,
And makes us rather bear those ills we have
Than fly to others that we know not of?
Thus conscience does make cowards of us all,
And thus the native hue of resolution
Is sicklied o'er with the pale cast of thought,
And enterprises of great pitch and moment
With this regard their currents turn awry,

And lose the name of action.

Un teschio: Guarda che se non parli in italiano non ti capisce nessuno.
Oltretutto io non dovrei nemmeno essere qui, mah?!?
da Errori in scena

Romeo: Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano, sarei sicuramente il dello sfruttamento del lavoro sottopagato di un minorenne asiatico da parte di una multinazionale che produce capi scadenti a costi irrisori nei Paesi del terzo mondo per poi rivenderli qui da noi.
da Romeo in rosso

Romeo: Ma parla... Oh, dì ancora qualcosa, angelo splendente, così glorioso in questa notte, lassù, sopra la mia testa, come un messaggero alato del cielo quando abbaglia gli occhi stupiti dei mortali, che si piegano all'indietro per guardarlo varcare le nubi che si gonfiano pigre, e alzare le vele nel grembo dell'aria. Dì qualcosa, in modo che io possa smontare la tua tanto decantata divinità e ricondurti a quello che realmente sei: un montaggio pubblicitario che cerca di diffondere la religione trai popoli, dì qualcosa se hai le palle!
da Romeo in rosso

Giulietta: Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Mi sembravi un altro, sarà ora di andare fare una visita oculistica.
da Giulietta e l'età che avanza

Giulietta: Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.
Certo, se la chiamassimo cacca e fosse marrone e calda (se fatta di recente)... in quel caso non avrebbe lo stesso soave profumo, proprio no.
da Giulietta e l'età che avanza 2 - la demenza senile

Giulietta: Chi sei tu che avvolto nella notte inciampi nei miei più reconditi pensieri?
Ah... un ladro... che culo!
da Giulietta e l'età che avanza 2 - la demenza senile

Romeo: Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura... tanto questa crede a tutto.
da Giulietta e l'età che avanza 2 - la demenza senile

venerdì 2 settembre 2011

i dolori del giovane (ma neanche troppo) Bert

Tutti dicono che il nuoto è uno sport completo e che permette uno sviluppo armonioso e sano di tutto il corpo. Io dico che con me, che lo pratico a livelli infimi da una ventina di anni, non ha funzionato; e lo dico perché non riesco a immaginare come sarei potuto essere se le affermazioni comparse poco sopra fossero state vere.

Immaginate uno che fa nuoto da 20 anni, togliete un centimetro per ogni anno di nuoto da altezza e larghezza delle spalle, eliminate ogni accenno di muscolo (potete lasciare qualcosa sulle gambe, ma con moderazione), aggiungete una leggera gobba ed eliminate l'arco plantare da entrambi i piedi (quel tanto che basta per far quasi strusciare a terra la caviglia del nostro nuotatore modello).
Fatto?
Ecco, ora avete di fronte qualcosa di molto simile a Quasimodo: me.

Ora, con un immenso sforzo di fantasia, cercate di incastrare quell'essere abominevole appena descrittovi nella seguente tavola illustrativa.
Come potete vedere... ok, vi lascio ancora un attimo di tempo per mettere Quasimodo in un corpo sano.

Come potete vedere, queste tavole mettono in risalto alcuni muscoli del corpo umano. Una antica legenda ci spiega che i muscoli in rosso sono quelli che mi facevano male questa mattina (e ancora adesso si fanno sentire), mentre la zona blu è stata colpita da un apparente principio di crampo; sottolineo l'importanza della zona blu, perché quello, se si fosse sviluppato pienamente, sarebbe stato il mio primo crampo in piscina (ovviamente non fanno testo quelli che mi colpiscono sotto la pianta del piede, perché quelli arrivano anche mentre guardo la tv sdraiato sul divano).

Analizzata la situazione muscolare (ma siamo sicuri che anche io sia fatto come questo tizio grigio?), passiamo al resto del corpo parlando in primis dell'onnipresente fegato.
Il fegato è quello che compare nell'immagine qui di lato; il mio è un po' diverso, forse più simile a questo... ok, ormai avrete capito cosa intendo. Bene, dovete sapere che, secondo me, il mio fegato si sente trascurato e approfitta del mio ritorno in piscina per farmi sentire la sua presenza con fitte assurde che mi impediscono di allungarmi con la dovuta perizia, ovviamente questo porta la mia lent... velocità a livelli tali che un essere umano qualunque non riesce neanche a immaginare, quindi non provo nemmeno a spiegarvi che in pratica sto fermo (o quasi).

Superato lo scoglio del fegato, la mia istruttrice (che mi serve, perché se andassi a fare nuoto libero dopo due minuti uscirei o mi fermerei a parlare con chiunque, probabilmente anche da solo, concludendo... nulla) mi dice di fare un esercizio che non saprei spiegarvi nemmeno se poteste vedermi, sappiate solo che dovevo girare la testa di continuo; ovviamente, dopo nemmeno 200 metri mi inizia a girare la testa anche quando non la muovevo, ma questo mi pare normale per uno entrato in acqua (a proposito, ve l'ho detto che era gelata? No, non ve l'ho detto, allora ve lo dico adesso: era gelata! Che poi, se fosse stata, calda dopo tre minuti sarei diventato qualcosa come un tinta unita rosso Valentino con mal di testa annesso, quindi sicuramente meglio fredda, ma non ci ero proprio abituato) con la pressione sotto la pianta dei piedi (piatti).

In pratica sono a tutti gli effetti un catorcio ambulante.
A questo punto mi sorge un dubbio: l'istruttrice, dicendomi che nuoto bene, stava
  1. prendendomi per il culo;
  2. cercando di incoraggiarmi;
  3. facendomi un sincero complimento proveniente dal più profondo del suo cuore;
  4. strafatta di acidi.
Io spero che la risposta esatta sia la 4, perché altrimenti lunedì si ricorderà di avermi minacciato con il delfino e io e il delfino non ci vediamo da molti anni per colpa di una mia botta di culo (nel senso che sono caduto dallo snowboard e ho dato una culata pazzesca) che mi causa, ancora oggi, uno strano dolore alla schiena, il quale mi impedisce di fare il movimento corretto per delfinare*.

Mi raccomando, nei commenti vorrei il vostro parere sincero in merito al quesito a risposta multipla di poco sopra.
Grazie.

*in realtà il video l'ho messo per la colonna sonora.