mercoledì 31 agosto 2011

le non recensioni di MrBertFord 2.0

Quando un mese – vista il giorno – è appena finito e un nuovo mese sta per cominciare; un mese in più per amare, per sognare, per vivere, per dire, per fare, per baciare, per lettera, per testamento, ma anche no.
Buonanotte.

No, aspettate, il "buonanotte" non c'entra niente, ma l'introduzione (qualcuno si è accorto che la frase è parzialmente rubata?) era per farvi presente che quest'anno il mese di agosto finisce alla grande con la seconda coppia delle attesissime recensioni di MrBertFord!

Se non sapete di cosa parlo, dovete solo vergognarvi (se non avete voglia di vergognarvi dovrete leggere qui o qui).

la reazione di Morandini
Grandi novità per questa fantastica puntata delle recensioni che hanno fatto cadere in depressione Morando Morandini, anzi, grande, perché è una sola: i voti finali! Per inciso, il voto dei Decepticon è totalmente falsato, in quanto non viene giudicata la reale qualità del film in questione, ma solamente la presenza della loro beniamina... in fondo li capisco, anche io mi sarei trovato in imbarazzo nel dover dare un voto a uno dei miei idoli.

Ma ciancio alle bande, andiamo a cominciare.

DIRTY DANCING - IL REMAKE -
di MrJamesFord

Ormai da tempo si vociferava di un ritorno sugli schermi di Baby e Johnny Castle, e finalmente pare che l'attesa dei milioni e milioni di fan in tutto il mondo della coppia di ballerini più amata del grande schermo dopo Fred Astaire e Ginger Rogers sia terminata.

Sotto l'egida dei Decepticons e la produzione di Rick Rubin, prestato al Cinema dal suo grande amico Trent Reznor che pare abbia convinto il leggendario barbuto guru rock a seguito di una sbronza terrificante a prendere parte a questo progetto, sono finalmente pronte a partire le riprese di quello che promette di essere un cult imperdibile.
La regia, dopo l'insuccesso di Michael Bay, verrà affidata a Tony Scott, il mitico fratello sfigato di Ridley già più volte omaggiato al saloon, che pare abbia contrattato fino all'ultimo per avere Denzel Washington nel ruolo del dottor Houseman, modificando il personaggio in modo da renderlo un ex agente della Swat profondamente reazionario capace di autosuturarsi.
A fronteggiare l'ostico genitore della protagonista troveremo un lanciatissimo Taylor Lautner, che per interpretare il ruolo che fu del compianto Patrick Swayze ha deciso di tingersi i capelli di biondo credendo che il remake fosse quello di Point break e di buttarsi in un corso intensivo di danza classica presso l'accademia di Amici.

Chiuso il cerchio a proposito di regia e produzione ed approvato il budget per le esplosioni che, da contratto, Tony Scott necessita di inserire in ogni sua pellicola, restava soltanto da definire il ruolo più conteso della Storia del Cinema: quello di Baby.
A contendersi la parte dopo una selezione durata giorni e giorni, infine, sono giunte cinque promettenti attrici spinte da ognuna delle personalità di spicco dietro la creazione di questo nuovo, incredibile capitolo della settima arte: Tony Scott, memore di Domino, propone Kiera Knightley; Denzel Washington, memore di un po' di curve, Beyoncé; Rick Rubin, obnubilato dall'alcool, Amy Winehouse; Taylor Lautner, incapace di pensare a seguito dello sforzo fisico sostenuto negli allenamenti di danza, Justin Bieber; e per chiudere in bellezza, i Decepticons alla carica con la loro beniamina Megan Fox, guidata dalla forza dei suoi pollici deformi.
io tifo per questa coppia
Incapaci di risolvere la questione se non menandosi bottigliate a tutta caldara, i selezionatori giungono alla conclusione che è sempre più utile che a menare le mani e fare tutta la fatica fossero le aspiranti, che da che mondo è mondo devono sbattersi il più possibile per soddisfare le loro ambizioni e le richieste dei produttori.
Sfruttando l'antico e scientifico metodo della pagliuzza più corta viene dunque scelta l'antichissima pratica della lotta nel fango, che vedrà protagoniste le future Baby.

Appurato il forfait per motivi di salute di Amy Winehouse, il primo incontro ad andare in scena è quello tra Justin Bieber e Megan Fox: senza neppure fare troppa fatica, la protagonista idolo dei Decepticons a passo di danza rifila un paio di schiaffoni al Biberon, che finendo con la faccia nel fango finisce per inzozzarsi il fantomatico ciuffo, entrando così in una crisi mistica che ne provoca la sconfitta.

Il secondo match, decisamente più combattuto, tra Keira Knightley e Beyoncé, prosegue con continui cambi di fronte così a lungo da provocare il coma etilico di Rick Rubin, che viene portato d'urgenza in terapia intensiva per essersi intossicato con la sua stessa barba, avendola respirata in stato d'incoscienza.
Dopo quattordici ore di lotta e danza, danza e lotta, quando anche le speranze del fango stanno per giungere al termine, ecco la zampata decisiva di Beyoncé, che con un acuto un po' troppo acuto stende la Knightley e si aggiudica la semifinale.

Sotto pressione dei Decepticons e con l'arrivo dell'arbitro speciale per la finale - in rispetto della danza, in diretta da Black Swan, Natalie Portman - l'incontro ha inizio subito dopo, con una freschissima Megan Fox che, eseguendo il micidiale colpo di pollice Samoan Spike appreso anni prima grazie agli insegnamenti del fu Umaga ha immediatamente la meglio su Beyoncé, aggiudicandosi la parte.

I Decepticons esultano proprio quando Denzel, aizzato da Jay Z, protesta a suon di pistolettate contro il risultato inficiato dalla durata del match precedente e sulla scarsa sensibilità razziale della produzione: protetta al volo Megan Fox con i loro corpi d'acciaio, i Decepticons ingaggiano così una battaglia terrificante rispondendo ai detrattori del loro idolo, il tutto mentre Taylor Lautner, con Bieber tra le braccia, si prodiga in una danza nel pieno del ring di fango in modo da evitare di essere crivellato di proiettili.

Tony Scott, vecchio volpone, approfittando della situazione filma il tutto decidendo di tenerlo per il montaggio finale, o al massimo per una director's cut in grado di fruttare milioni.
Il ring avrà pure deciso - sempre che qualcuno sopravviva -, ma lui la sua Baby l'ha trovata: e certo anche un'indimenticabile Dirty Dance.

Voto finale:

ACCERCHIATO
di Me

Estremo centro periferico di Pechino. Un mezzogiorno di un giorno a caso di un mese caldo a caso.
Un fievole boato squarcia il caotico rumore ordinato della savana pechinese. La folla, che si era radunata lì pensando che fosse la notte di capodanno, viene improvvisamente accecata da un insolito intenso bagliore: il sole; segue un'altrettanto intensa sensazione di calore e un rapido mulinare di vento.

E nulla più.

Nell'oscuro miscuglio di smog e polvere prodotto dal rapido turbinare dell'aria, si inizia a notare la sagoma di un uomo...

- Oh, c'è Maurizio Costanzo!
- No, guarda che ti sbagli, non è lui.
- Secondo me è Maurizio Costanzo.
- Ti dico di no, non lo vedi che questo ha il collo!?
- Allora è Maria de Filippi, sicuro!
- No, non è nemmeno lui, ehm... lei, i capelli sono diversi.
- Hmmm... la salma di Mike?
- Sai che dall'accento potrebbe quasi sembrare... però... no, è impossibile: non ha ancora detto "allegriazombie!".
- Ma allora chi cacchio è?
- Aspetta, aspetta, aspetta. Ce l'ho: è Paola Barale che ha lasciato Raz Degan e si è rimessa con Gianni Sperti.
- Sì, certo. E Buona Domenica era un programma di approfondimento culturale! Ma ti rendi conto di quello che dici?!?
- Allora, visto che sei tanto bravo, dimmelo tu chi è.
- Sento, io non lo riconosco, ma adesso glielo chiedo.
- Scusiiii, lei in mezzo all'oscuro miscuglio di smog e polvere prodotto dal rapido turbinare dell'aria, mi potrebbe dire il suo nome?

- Jean Claude

- Che ha detto?
- Jean Claude.
- Ma quello di Mai dire...?
- Dici che è lui? Allora è vero che la telecamera ingrassa almeno di due taglie.
- Qual è il suo vero nome?
- Mica me lo ricordo, però un autografo glielo vado a chiedere, tu che fai, vieni?
- Eccccerto! Ogni volta che lo vedo, mi piscio sotto dalle risate; adesso che ce l'ho a portata di mano almeno autografo e foto glieli chiedo. Mica sono scemo!

Wham!
Slash!
Sbam!
Tonk-tumb.
Un calcio volante aveva atterrato i due uomini; dalla polvere, ormai poco turbinante, comparve finalmente lui Jean Claude van Damme.
Come un cioccolatino di quelli buoni, il calciante Jean, era appena arrivato dal Belgio con l'intento di ritrovare la più sacra reliquia per qualunque combattente calcioso: il cappello di Chuck Norris in Walker Texas ranger.
La ricerca e la conseguente conquista furono piuttosto facili, perché il cappello era stato messo all'asta, ma, a causa della ben nota maledizione di Chuck, non si era presentato alcun compratore eccetto il nostro eroe Claude.

Ottenuta la sacra reliquia, Van la indossò e si rese conto che la mitica leggenda della maledizione era vera: in un istante si manifestò un terribile cerchio alla testa, il cappello era stretto e ormai Damme era definitivamente e indissolubilmente accerchiato.

La ricerca della misteriosa Molly (divoratrice di capsule molli), il rapporto conflittuale tra JCVD e la sua madre adottiva Cinese - magistralmente interpretata dell'indimenticabile Po, deceduta sotto due tonnellate di prugne secche della California (lasciate cadere su di lei dal suo arcinemico di sempre: il sole) a una sola settimana dalla fine delle riprese -, il temibileArmando e il suo cane purulento che cercheranno di ostacolare JCVD con tutte le loro forze, vi terranno incollati allo schermo per tutti e 3 i minuti del film. L'inespressività facciale di JCVD accompagnerà dolcemente lo spettatore in questo dramma adolescenziale senza adolescenti, e nessuno potrà evitare di chiedersi:
"Ma dov'è Dawson Leery quando c'è il disperato bisogno di qualcuno da prendere a calci in faccia?"
E ve lo chiederete almeno fino alla scena topica in cui si scoprirà che Roberto Giacobbo è il nuovo compagno di Elisabetta Canalis*, la quale, a sua volta, si paleserà finalmente come l'ultimo dei cavalieri templari, nonché la prima delle zocc... incapac... mezze troiett... bagasc...  showgirl.

Alla parola showgirl irromperanno sulla scena Elizabeth Berkley e Valeria Marini, che, con una magistrale interpretazione di "I wanna be loved by you", richiamerà in vita Mike Bongiorno, pronto a ricostituire, insieme al Chiambretti di turno, il mortifero terzetto sanremese.
Sarà proprio il redivivo Mike a concludere il racconto ponendo allo spettatore la fatidica domanda:
"La uno, la due o la trè?"
Questo finale aperto, che ci lascia presagire la possibilità - certezza? - di un prossimo episodio chiarificatore, ci concede ben trè possibili interpretazioni, sta allo spettatore scegliere quale parte dell'intera e complessa opera prendere in considerazione: il primo, il secondo o il terzo minuto?

Possiamo finalmente dire di trovarci di fronte al primo film totalmente interattivo della storia; altro che HD, altro che 3d, altro che 4d, altro che altro! Questo è l’unico film in cui lo spettatore, per la prima volta, assume il ruolo definitivo di concorrente di TeleMike. Personalmente la mia via è la terza, e voi cosa farete: lasciate o raddoppiate?

*della quale probabilmente ci siamo definitivamente liberati a discapito deicittadini USA. George for president! È riuscito a realizzare un mio sogno, io lo voto.

Voto finale:

domenica 28 agosto 2011

regio decreto 28 agosto 2011

L'estate è agli sgoccioli, o poco ci manca, e lo scrivente ha deciso di indossare nuovamente la sua pesante corona per legiferare nel tentativo di ridurre un fenomeno ormai dilagante: quello dei palestrati.
È inutile negarlo: i palestrati sono ovunque.
La Palestra creò i palestrati a sua immagine, maschio e femmina li creò. E vide che era cosa buona.
Jill Cooper (20, 33-34)
In realtà la Palestra si sbagliava di grosso, perché un fisico curato è una cosa buona solo per chi ce l'ha... ma nemmeno troppo, perché poi, se sei un palestrato, ti senti in dovere di sbattere in faccia a chi ti sta intorno i risultati delle tue fatiche, e l'ostentazione non è mai una buona cosa. La Palestra, dopotutto, non può sapere che al di fuori delle sue mura c'è tutto un mondo di gente che non si alzerebbe dal divano nemmeno pagata a peso d'oro, di persone che mangiano liberamente, che non hanno un filo di muscoli in più di quelli strettamente necessari alla sopravvivenza e che, pur di non faticare, sono disposti ad apparire come una massa informe.

Tu sei consapevole di appartenere a quella categoria e ne sei fiero, ma cosa ti combina l'estate? Cosa succede in spiaggia?

Succede che, dovunque ti giri, il tuo sguardo incrocia qualcuno più in forma di te, e tu (anche se sai bene che effettivamente per essere più in forma di te basterebbe semplicemente riuscire ad alzarsi dal letto senza avere il fiatone), che per tutto l'inverno eri riuscito a negare l'evidenza, nascondendola sotto strati e strati di vestiario preso a caso da un armadio che, attraverso taglie ormai troppo piccole, cerca disperatamente di dirti che sì: stai aumentando di volume e il volume in eccesso non è sicuramente massa muscolare; ti ritrovi davanti a quella verità che non avresti mai voluto affrontare, quella notizia sconvolgente che sapevi, ma fingevi di ignorare: devi iniziare a fare un po' di attività fisica.

In un primo momento la mia reazione a questa scoperta dell'acqua tiepida è stata la classica:
"Da settembre inizio con palestra, piscina, jogging, un'alimentazione sana ed equilibrata, bocce, pugilato, yoga, arrampicata libera, base jumping, hydrospeed, curling, minigolf, lotta libera e découpage."
Ovviamente mi sono reso conto da subito che la cosa non era fattibile, quindi ho deciso di trovare una soluzione più realistica, rapida e, soprattutto, meno faticosa per me. Ho pensato molto a come ovviare al problema dei palestrati e ai danni che causano alle persone che li circondano; in un primo momento credevo che sarebbe stato utile inserire un messaggio da tatuare sul corpo di ogni palestrato, proprio come succede per le sigarette, qualcosa del tipo:
QUESTO È UN PALESTRATO.
I PALESTRATI NUOCIONO GRAVEMENTE ALLA SALUTE
TUA E DI CHI TI STA INTORNO.
oppure
I PALESTRTI INVECCHIANO LA PELLE.
e altre frasi del genere, ma poi ho pensato che un tatuaggio sarebbe durato per tutta la vita e, siccome c'è sempre tempo per comprendere i propri errori, il tatuaggio non mi pareva corretto nei confronti di quei palestrati che in futuro si sarebbero pentiti e sarebbero tornati a vivere una vita libera da muscoli scolpiti.
Scartata la prima soluzione, considerando che io sono un re, ho pensato:
"Quale modo migliore per insegnare qualcosa ai miei sudditi se non fare una legge atta a eliminare per sempre questa grave deformazione mentale che è la passione per la palestra?"
Ovviamente nessuna.
E legge fu:

mercoledì 24 agosto 2011

più originale di un tg d'estate

25 agosto 2011, ore 09:45 (blogger ha deciso di sbagliare data e ora)
Aggiornamento dell'ultim'ora: qui non fa caldo... per adesso.

Rimini, Rimini - e tre

Ieri sera, in seconda serata sulla mitica Rete4, è comparso, quasi per magia, Rimini, Rimini - un anno dopo; non l'ho visto, non ce l'ho fatta, ma il film in questione ha avuto il pregio di farmi ricordare dell'esistenza di una persona: Eva Grimaldi.
L'avevo completamente rimossa e credevo che fosse sparita dalla circolazione in seguito a Il bello delle donne, mi sbagliavo di grosso, perché Wikipedia dice che ha lavorato anche in Caterina e le sue figlie 3 (e che sarebbe?) e... uno di quei cosi dove credo ci sia anche Gabriel Garko, visto che il titolo è composto da due parole a casaccio unite da una "e".

Segue un generatore casuale (ringrazio sempre jumpinshark per questo) di probabili titoli di miniserie televisive che potrebbero avere come protagonista Gabriel Garko.
Aggiornare la pagina per scoprirne di nuovi.

A proposito di Gabriel Garko, vorrei far notare un'ingiustizia bella e buona commessa (lei in Commesse non c'era, vero?) nei confronti della bella Eva: non ha ricevuto nemmeno un premio per la sua migliore e più duratura interpretazione. Vi state chiedendo di cosa stia parlando? Mi pare superfluo, ma lo specifico: il ruolo che avrebbe dovuto portarle un riconoscimento è quello della fidanzata di Gabriel Garko.

In ogni caso non volevo parlare di questo, quanto del fatto che io Eva Grimaldi l'avevo rimossa totalmente, invece lei, zitta zitta, continua a lavorare come se nulla fosse, e non come benzinaia (cosa che faceva prima di diventare attrice, la mia non era una battutaccia che voleva sminuire il lavoro dei benzinai), ma sempre in tv... un cosa che per me ha dell'incredibile, talmente incredibile che Eva si è meritata un posto di tutto rispetto tra le fila dei nonmorti.

COMUNICO UFFICIALMENTE CHE EVA GRIMALDI, ALIAS QUELLA CHE STAVA CON GABRIEL GARKO, IN DATA ODIERNA, 24 AGOSTO 2011, È DA CONSIDERARSI UFFICIALMENTE E A TUTTI GLI EFFETTI NONMORTA.

martedì 23 agosto 2011

una cattiveria gratuita

Gigi D'Alessio.
E pensate che avrei anche potuto postare una sua "canzone". Stavolta ve la siete cavata con poco, ma solamente perché mi sono trattenuto, dopotutto era la prima di cattiveria gratuita.

lunedì 22 agosto 2011

uomini e donne - parte II

Oggi, ricordandovi la banalità della rubrica, parliamo di bagni* partendo dal solito assioma:
se sei un uomo e devi andare al bagno, ci andrai; se sei una donna e devi andare al bagno, preparati ad affrontare code interminabili e ricordati di portarti almeno un'amica per aumentare a tua volta la lunghezza della coda.
Partiamo immediatamente fornendo una legge empirica che permette di calcolare il tempo che una donna dovrà attendere prima di entrare nel bagno di un qualsiasi locale pubblico:
T = D!1+C
dove:
T è il tempo di attesa in minuti
D il numero di donne nel locale
C il numero di donne con il ciclo 

È vero, noi uomini siamo fisicamente avvantaggiati dal fatto che possiamo tranquillamente fare il 50% dei nostri bisogni fisiologici in piedi, considerando anche che non abbiamo la necessità di dare ascolto a quelle ragazze, mentalmente provate, che "in quei giorni" vanno in motocicletta, si lanciano da un paio di paracadute, fanno la ruota, disegnano un palloncino rosso o il mar Rosso, si allenano sulla diagonale e fanno una miriade di cose che non si permettono di fare quando non hanno il ciclo; possiamo sicuramente comprendere alcuni motivi dell'apparente lentezza femminile.


E con questo ho finito le giustificazioni, ma ancora non capisco come mai questa lentezza sia così esasperante.

Calcolando che per espletare le funzioni vescicali il tempo che uomini e donne impiegano dovrebbe essere lo stesso, mi domando se il problema sia tirare giù (e poi nuovamente su) un paio di pantaloni o una gonna... che poi, da quello che capita di vedere grazie all'accoppiata gonna + calze, possiamo comprendere che la vestizione non è assolutamente qualcosa di meticoloso: chi non ha mai visto una donna uscire da un bagno con la gonna incastrata all'interno delle calze?

Probabilmente lo scopo dell'amica che si portano sempre dietro è proprio quello di correggere eventuali grossolani errori, oltre a reggere la famosa porta... anche qui poi ho un bel dubbio: giusto per capire, ma se la porta dei bagni degli uomini ha la possibilità di essere chiusa, credete forse che quella del bagno delle donne non lo possa fare? Io penso che esistano anche lì dei metodi di chiusura, ma magari mi sbaglio.

L'amica fermaporta, no, ma continuiamo a parlarne; secondo me il sovraffollamento, causato da questo accessorio, apparentemente indispensabile, contribuisce, e non poco, all'allungamento dei tempi di minzione. Avete mai visto un uomo andare in bagno dicendo all'amico di turno:

"Mi accompagni?"

Io no? Anche perché cosa farebbe l'amico? Come potrebbe essere d'aiuto? Glielo sgrulla? O magari i due si mettono vicini e indirizzano l'uno il getto dell'altro?
Perché l'amica, di solito, non ha il semplice ruolo di fermaporta, non se ne sta lì con le mani in mano: lei si deve occupare di intrattenere con amene discussioni la tizia seduta (che poi in realtà di solito non è seduta, quanto sospesa) sulla tazza; dopotutto si sa che se non parli la vescica non si svuota, perché, se gli uomini non sanno fare due cose contemporaneamente, le donne non riescono a farne una per volta.

Riassumendo possiamo dire che uomini e donne entrano in bagno per fare le stesse cose, ma con metodologie del tutto differenti; se i primi entrano, fanno quello che devono fare, si lavano le mani (questa purtroppo alcuni la saltano) e escono; le seconde:
  • cercano qualcuno che abbia dei fazzoletti;
  • entrano in bagno in coppia;
  • disinfettano la tavoletta del wc;
  • la ricoprono di 37 strati di carta igienica (né uno di più, né uno di meno);
  • intavolano discorsi filosofici con l'amica che si sono portate dietro;
  • si lavano le mani (mi piace pensare che anche alcune di loro questa la saltino);
  • "per errore" il loro sguardo incrocia lo specchio;
  • distolgono lo sguardo, ma forse prima mi do un'aggiustatina ai capelli... che per caso hai una spazzola, un po' di rossetto, una matita, del mascara, un po' di cera da scaldare che tanto le strisce ce le ho io, un tosaerba per rifinire il lavoro e una fiamma ossidrica che non si sa mai?
A questo punto l'amica decide che anche lei deve andare in bagno e si ricomincia invertendo i ruoli.

Notate qualche differenza? Io no.
Come diceva Cesare Cremonini, che mi sta antipatico sin dai tempi dei Lùnapop, Gli uomini e le donne sono uguali.

*servizi igienici, gabinetti, latrine, wc, toilette, cessi, vespasiani, ...

domenica 21 agosto 2011

ho per caso scritto Gioconda sulla fronte?

100 anni fa la famosissima Gioconda (se preferite Monna Lisa) veniva rapita da casa sua, il Louvre, per mano di un tizio italiano di cui non ricordo il nome*. Il tizio in questione la rapì perché pensava che fosse di diritto una cittadina italiana; non sapeva che in realtà il caro vecchio Leonardo l'aveva venduta a Nonricordochì e, guarda caso, Nonricordochì era il re di Francia, il che, a tutti gli effetti, ci fa pensare che Lisa è sì nata in Italia, ma è ormai naturalizzata francese.
Devo dire che i Francesi mi stanno in generale antipatici, ma quella volta avevano ragione loro, senza considerare che, oltretutto, questa erronea convinzione ha generato cose del genere:


PS: ripeto che non sopporto i Francesi e, forse, sarebbe stato carino avere Lisa come vicina di casa, ma se per pareggiare i conti con la Gioconda si sono presi anche Carlà... beh, devo dirlo: grazie mille miei odiati Francesi.

*wikipedia dice che si chiamava Vincenzo Peruggia.

sabato 20 agosto 2011

il coniglio lunare o una cosa che se la dici a un Giapponese ti sputa in faccia per quanto è banale

Tanto tempo fa una scimmia, un coniglio e una volpe vivevano insieme come tre amici. Durante il giorno si divertivano sulle montagne, la notte tornavano nella foresta per riposare. Tutto questo durava da molti anni.

Il Signore dei Cieli venne a sapere dei tre amici e volle vedere personalmente se ciò che aveva sentito corrispondeva a verità. Si presentò da loro celandosi sotto forma di un vecchio vagabondo. «Ho viaggiato a lungo attraverso montagne e valli e sono molto stanco; potreste darmi qualcosa da mangiare?», disse loro, poggiando a terra il suo bastone per riposare.

La scimmia raccolse delle noci e gliele portò; la volpe prese dei pesci dalla trappola che aveva preparato nel fiume. Il coniglio vagò alla ricerca di qualcosa ma tornò indietro senza aver trovato nulla.

La scimmia e la volpe risero di lui dicendo: «Sei un buono a nulla!». Il coniglio, dispiaciuto di non essere riuscito a trovare nulla per il vecchio vagabondo, chiese alla scimmia di raccogliere dei rami e alla volpe di dar loro fuoco.

Così disse al vecchio: «Per favore, mangia me!» e si gettò nel fuoco. Il Signore dei Cieli fu molto colpito dal sacrificio del coniglio e, commosso, disse: «Ognuno di noi merita rispetto; non ci sono vincitori o perdenti, ma il piccolo coniglio ha dato un'eccezionale prova di bontà d'animo».

Detto ciò, riportò il coniglio alla sua forma originaria. Prese con sé il piccolo corpo e lo portò nel palazzo della luna, dove avrebbe riposato in eterno.
Questa era la leggenda (o almeno una delle numerose versioni) del coniglio lunare, famosissimo in Giappone (come in Cina e in tutta l'Asia), ma quasi sconosciuto da noi. Ieri, probabilmente per colpa di un principio di insolazione, riflettevo su questo coniglio e, all'improvviso, ho compreso una cosa che i veri fan di Sailor Moon sapevano da anni: la protagonista dell'anime si chiama (in Italia) Bunny, bunny vuol dire coniglio e Bunny rappresenta la luna, se 2 + 2 = 4 (e non ne sono certo) viene chiaramente chiamato in ballo il coniglio lunare.
Siccome questa era una mia supposizione, sono andato a cercare qualche conferma e ho scoperto che in Giappone Bunny si chiama Usagi Tsukino (月野 うさぎ), la pronuncia di questo nome (in Giappone si legge prima il cognome) è praticamente identica alla parola giapponese per "coniglio della luna" (月の兎).

Arrivato a questo punto, mi interessa anche fornirvi alcuni esempi di pareidolie lunari nostrane, quindi ecco una rapida carrellata di cosa nasconde la luna:
il lato oscuro della luna
lunoticon
dopotutto è ancora agosto

E voi cosa ci vedete nella luna?

venerdì 19 agosto 2011

percorsi salentini - appendice

Due immagini dedicate agli amici baresi:
andata...
...e ritorno
Prima di partire alla volta della Puglia avevo letto questo post.
Domenica 7 agosto 2011
ore 6:00
una miriade di campane, suonate da un campanaro impazzito, riescono a svegliarmi (cosa praticamente incredibile).
Ore 6:15
stavo quasi per riaddormentarmi che si riparte dall'inizio; questa volta, leggermente più sveglio di un quarto d'ora prima, noto che non esiste alcuna melodia, se c'era, era incomprensibile e talmente brutta da essere scambiata per un errore madornale.
Ore 6:30/6:45/7:00/7:15
continua a ripetersi la stessa scena.
Ore 7:16
Chiamo Virgo e gli chiedo di usare su di me i Sacri Anelli Celesti Danzanti, perdo alcuni sensi (ma perché l'udito lo toglie per ultimo?) e cado tramortito a letto.

Se vi trovate nei pressi di Parabita, in questo parcheggio qui potrete (forse) trovare una rete wi-fi non protetta, ma non ditelo a nessuno.

Si dice:
Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu.
È assolutamente vero, e vi assicuro che lu ientu, quando ci si mette, è veramente un rompicogl***i.

A Lecce potrete mangiare carne fino a scoppiare qui, ma, se vi capita quello che è successo a noi, dovrete aspettare un bel po' prima di sedervi (è anche colpa nostra, l'ora in cui ci siamo presentati era quanto di più sbagliato possa esistere).

Sempre a Lecce, se volete parcheggiare all'angolo tra via Giuseppe Giusti e via Santi Giacomo e Filippo, ricordatevi di portarvi dietro le vecchie mille lire (io nel portafoglio le ho sempre):
se la ingrandite potrete leggere la tariffa oraria

Pensate a me la prossima volta che mangerete un rustico, ve lo chiedo per favore.

Probabilmente nessuno se lo stava domandando, ma durante la mia vacanza ho visto due stelle cadenti: la prima il 7 e la seconda l'11. Il primo desiderio non si è avverato, ma ero stato poco preciso, quindi in futuro potrebbe anche avverarsi; per il secondo credo ci vorrà ancora molto tempo, purtroppo.

Durante la vacanza mi sono venute in mente due invenzioni utilissime:
  1. la macchina con due lati all'ombra, molto utile per i lunghi viaggi estivi;
  2. il vino in cartone che sa di tappo. Grazie a questa invenzione anche chi non riesce a imitare il suono del tappo potrebbe spacciare il vino in cartone per vino in bottiglia.
In questo periodo al castello di Otranto sono esposte alcune opere di Dalì, qualcosa di abbastanza distante da quello che di solito mi viene in mente pensando al baffuto pittore, si tratta più che altro di pura grafica e la cosa mi è piaciuta. Girando per le stanze del castello ho potuto apprezzare anche alcune opere di Massimo Pasca (che non sapevo proprio chi fosse), che ho trovato estremamente ironiche.

sedie volanti al castello di Otranto
Massimo Pasca - pene d'amore

Qualcuno può spiegarmi l'usanza dei cerchi negli uliveti?
Ho notato che spesso compaiono intorno agli ulivi dei cerchi di terra bruciata e un giorno ho visto un uomo intento a bruciare in cerchio... a cosa servono? Cosa significano? Sono opera di civiltà extraterrestri? Quell'uomo era un alieno? Sono dei messaggi per l'umanità?
Chi può illuminarmi in merito parli.

Cercando di fare una classifica della canzone ascoltata più volte alla radio, ho capito perché le classifiche non sono attendibili: il rischio che potessero aggiudicarsi il titolo Zucchero o Jovanotti mi ha costretto a barare pesantemente. A volte, per raggiungere un bene superiore, è inevitabile commettere azioni illegali.
Alla fine si è aggiudicata il Titolo Katy Perry, seconda classificata L'Aura con Gira l'estate.



Odio profondamente tutti quei coglioni che buttano qualunque cosa in terra, dovunque guardassi potevo vedere almeno una bottiglia.

giovedì 18 agosto 2011

sono un supereroe

Grazie alle ultime approfondite ricerche di JuleZ ho scoperto che sono simile all'Uomo Ragno (probabilmente prima dell'incontro con il ragno geneticamente modificato, vista la mancanza totale di addominali... ma è possibile reggersi in piedi senza addominali?). Per correttezza verso il mondo accademico, devo ammettere che in realtà la mia scoperta è arrivata qualche giorno prima del test, che comunque ha dato maggiore attendibilità scientifica alla mia promozione da superuomo a supereroe; ma prendiamo il discorso dall'inizio.

Da sempre so di poter diventare invisibile quando nessuno mi guarda, ma non è questo il superpotere che mi ha reso un supereroe, infatti, con la mia invisibilità non vista non ho mai salvato la vita di nessuno, proprio per questo fino a pochi giorni fa potevo definirmi solamente un superuomo, non un supereroe.
Ci ho dovuto riflettere a lungo, ma alla fine ho capito per quale motivo sono stato spedito su questo inospitale pianeta: salvare centinaia di vite umane senza che loro se ne accorgano.
Avete presente la precrimine di Minority Report? Ecco, io agisco un po' come loro, ma con più discrezione (non irrompo nelle case altrui all'improvviso, io!): svento numerosi omicidi al giorno semplicemente grazie alla mia superpigrizia.

La mia è una dote naturale che mi permette di salvare vite umane su vite umane, se vi state chiedendo in che modo ci riesca, è presto detto: quando vengo colto da un raptus omicida, la mia superpigrizia si attiva e mi impedisce di fare sforzi inutili. Dietro all'apparenza di un semplice Bert (re incontrastato di Bertlandia), si cela il più grande spettacolo* supereroe che la storia abbia mai avuto.

Naturalmente ogni supereroe che si rispetti ha bisogno di un supercattivo all'altezza della situazione, e chi potrebbe essere il mio arcinemico? La risposta è ovvia, ma ve la darò lo stesso: sempre io.
In un primo momento potrebbe sembrare scomodo, ma non trovo una persona più adatta di me per ricoprire quel ruolo; in fondo chi è che mi mette sempre i bastoni tra le ruote? Io. Chi mi impedisce di commettere omicidi su omicidi? Sempre io. In pratica sono allo stesso tempo, un superplusbuonissimo supereroe e il potenzialmente più pessimo assai molto genio del male mai esistito.

Un avviso a tutte quelle persone che, camminando per la strada, non si rendono conto di essere state salvate da un supereroe come me, né di essere scampate a un possibile efferato omicidio programmato nei minimi particolari sempre da me stesso medesimo: il pericolo è dietro l'angolo, io sono dietro l'angolo, ma, per vostra fortuna, c'è sempre un poco amichevole Bert di quartiere a vigilare.

Che poi, diciamocela tutta, se per puro caso una volta ci dovesse scappare l'omicidio, che volete che sia? Dopotutto tra: attenuanti; buone condotte; arresti domiciliari; condizionali; indulti; occhioni da Gatto con gli stivali**
e chi più ne ha più se ne tenga, ché io ho già i miei che mi bastano e avanzano; alla fine ti fai una settimana in galera, tutto spesato... e poi, detto tra noi, ho sentito dire che lì si sta anche freschi, e in questi giorni chi è che non vorrebbe stare un po' al fresco? Per non parlare del fatto che ormai se non hai almeno una condanna penale non sei proprio nessuno. Mi fa quasi impressione pensare che al mondo ci sia ancora gente incensurata, ma come si fa!?! Certa gente è proprio senza vergogna, dopotutto non è mica così difficile commettere qualche reato... ho capito, vi posto un video che vi spiega qualcosa in merito, mano al sindaco di Australia:


Camilla non è bella, ma è molto simpatica.

*non sopporto Jovanotti.
**ex lege 1 gennaio 23.

mercoledì 17 agosto 2011

percorsi salentini - parte 3

- itinerario 3 -
TRA BIRRA, MUNICEDDEH E P

Ogni guida turistica che si rispetti deve necessariamente informare i viaggiatori in merito ai prodotti tipici della terra da descrivere, ovviamente io non sono una guida che si rispetti, quindi vi parlerò solo di quello che ho mangiato io, il che significa "astenersi amanti del pesce".
Ovviamente le occasioni per assaggiare piatti tipici del luogo sono molteplici, ma esiste un'opportunità migliore di una sagra paesana per scoprire quali siano veramente le usanze di un luogo?
Forse no, o forse sì; se l'ho chiesto io a voi, significa che non lo so. Poiché, nel dubbio, e in presenza di qualche sagra, è sempre meglio parteciparvicisi (civisi ad libitum) per non rischiare in seguito di pentirsene, l'improbabile compagnia di cui facevo parte, e al cui confronto l'armata Brancaleone era un esempio di efficienza, decise di testare tre sagre tre a scelta; nell'ordine:
  • birra e sound (che di salentino aveva il sound, ma nemmeno troppo);
  • festa della municeddah (sarà tipica?);
  • festa della pasta fatta in casa.
Partiamo dagli elementi che accomunavano le tre feste (o sagre, se preferite):
  1. LE FILE: file infinitamente lunghe di persone si dirigevano con sguardo affamato verso stand allestiti alla perfezione, ma sempre troppo lenti per soddisfare i famelici desideri degli astanti. Proprio in mezzo a questa confusione ho scoperto di essere un animale da sagra, infatti, ero sempre il primo a portare a casa un piatto di qualcosa, oltre a essere uno di quelli che litiga con i vecchi... dalla regia mi dicono di dire gli anziani... gli anziani che volevano saltare la fila (ovviamente senza chiedere e senza motivi di salute che potevano giustificare tale richiesta, perché se mi si presentava uno mezzo zoppo che mi chiedeva se poteva passarmi avanti sarebbe stata tutta un'altra storia);
  2. LA MUSICA: anche se una volta si trattava di semplici file registrati (ma se il computer stava sul palco, dovevo considerarlo un artista?), la pizzica era onnipresente e maledettamente irresistibile, tanto che anche un tronchetto di legno come me doveva almeno tenere il tempo con una qualche parte del corpo, fosse stato anche solo il lobo dell'orecchio sinistro;
  3. LA SUPERORGANIZZAZIONE: fondamentalmente l'organizzazione era sempre la stessa, evidentemente c'è qualcosa di tipico anche nel creare un'infinità di file lunghissime; per esempio si faceva una fila per la cassa, una per le bibite, una per i panini, una per il primo, una per il secondo, una per la frittura, una per i contorni, una per niente... e così via. File su file che hanno costretto qualcuno all'isolamento forzato, infatti, mentre eravamo tutti insieme a mangiare e parlare (con la bocca piena, ovviamente), c'era sempre un tipo solitario incastrato nella fila per la frittura, una fila che la Salerno-Reggio Calabria se la sogna.
Passiamo ora ad analizzare nello specifico i menù da me scelti nelle due sagre più tipiche (elimino la festa della birra, perché birra e pizza non mi pare proprio un menù tipico). Per prima cosa vi informo che municeddeh significa lumache*, e che ce n'erano due tipi: con il pomodoro o senza. Io ho scelto la variante pomodorosa, ma non mi ha soddisfatto pienamente, devo dire che in vita mia ne ho mangiate di meglio, ma posso anche capire che non sia semplice cucinare pentoloni di lumache per non so quante persone affamate. Accanto a questi allegri, morti e bavosi gasteropodi ho piazzato tre scatolette di cartone: una contenente alcune  polpettine, una di pittule e una di patate fritte; della serie se non è fritto e non ha le corna io non lo mangio. Mentre io sguazzavo tra olii e sughi, seduti vicino a me, un gruppo di individui nordici (devo dire simpatici) si stava allegramente abbuffando con... un sedano. No comment.
 
Il menù della seconda sagra** prevedeva un sacco di P, Per la Precisione:
  • Pittule;
  • Pasta;
  • Panino col Pezzetto***;
  • Polpette;
  • Patate fritte;
Potevo risParmiarmi le Patate, ma mi sembrava discriminatorio non Prenderle; alla fine il mio stomaco arrancava, anche Perché, essendo arrivati troPPo Presto, avevo avuto l'idea di imProvvisare un aPeritivo, che tradotto significa che mi sono mangiato un Paio di etti di noccioline Prima di cominciare a mangiare. Questa volta le Polpette erano molto Più formaggiose del giorno Precedente, e questo non ha contribuito a una facile vittoria, ma alla fine, l'ho sPuntata anche su di loro.

In pratica non vi ho parlato dei piatti tipici, anche perché secondo me ha poco senso farlo, se li volete assaggiare andate in Salento e mangiateli, in alternativa potete rapire una donna salentina e farveli preparare, ma non so se sia fattibile come cosa.
 
*in realtà avrei dovuto scrivere chiocciole, perché erano quelle con il guscio.
**ma allora non mi seguite proprio! La seconda, visto che ho tolto dal conto quella della birra, è quella della pasta fatta in casa.
***che, per chi non lo sapesse, sarebbe carne di cavallo.

martedì 16 agosto 2011

riassumendo

Agosto è l'ottavo mese dell'anno, il che significa che siamo arrivati esattamente ai 2/3 del 2011.
Duemilaundici... probabilmente non dimenticherò con troppa facilità questo anno, per diversi motivi, alcuni brutti altri pessimi; non so come mai, ma per me è più facile ricordare gli avvenimenti spiacevoli piuttosto che quelli felici, perché alcune buone cose in questi due terzi di anno ci sono state, per fortuna, altrimenti era da suicidio in diretta TV al Festival di Sanremo, che oltretutto istigava al suicidio di suo.

Ma non pensiamo a cose tristi come Sanremo e torniamo alle scoperte sconvolgenti che ho fatto in questi ultimi giorni partendo dal 14.

Ignoro i motivi di questa cosa, anzi, forse qualcuno ce l'ho presente, ma sta di fatto che quest'anno il 14 di agosto mi ha fatto un brutto effetto. La giornata era iniziata con un senso di stanchezza immotivata e nervosismo diffuso che mi hanno tallonato da vicino per tutto il giorno; non avevo voglia di combinare niente, e questo non ha migliorato la situazione, anzi... il fatto è che se non fai niente ti metti a pensare e se inizi a pensare nel giorno sbagliato il rischio di perdersi in ragionamenti autodistruttivi e inconcludenti è alto, anzi altissimo. Mentre ragionavo sul nulla cercando di deprimermi ancora di più di quanto non lo fossi (possibile?), non ricordo come, dove o perché, ma ho visto/ascoltato/letto (non so quale delle tre) di qualcuno che studiava non so cosa, ma che lo studiava con lo scopo di diventare il migliore nel suo campo, concentrandosi su ogni minimo particolare, come se lo scopo della vita del tizio sconosciuto fosse diventare "qualcuno" nel suo campo... all'improvviso ho intuito una cosa: non sono affatto così.

Me ne sono reso conto il 14 agosto 2011, e lo scrivo qui, per fissare il concetto una volta per tutte.
Se fino a poco tempo fa non disprezzavo il sogno di poter diventare un nome, adesso ne farei sinceramente a meno, non è mica un cambiamento da poco!

Il 15 è passato, non ho pensato a niente e non ho fatto niente, ma mi sentivo sulla via della ripresa, e con una velocità sorprendentemente maggiore del solito; forse il merito è stato della giornata in famiglia e del mare, o magari della partita a burraco (ma quanto fa vecchio come cosa?) e dell'elevata glicemia postprandiale; non so, ma di certo qualche elemento velocizzante c'è stato.

E arriviamo al 16 agosto, una data fatidica, perché oggi ho deciso che da domani ricomincio a studiare e, forse, per la prima volta da tempo, potrei anche rischiare trovare la materia interessante (probabilmente è solo una mia speranza, ma non distruggetela, per favore). Ah, ho anche sentito un sacco di gente che avrei dovuto chiamare da un po' e ho fatto il primo passo nella direzione di quello che, alla fine, diventerà il mio prossimo abbonamento telefonico (adesso ne mancano non so quanti, ma sono fiducioso, sarò rapido!).

Lo so, lo so, qualcuno potrebbe dire:
"E chi se ne frega?"
cioè, io al posto vostro l'avrei detto, sì, so anche che non sarebbe stato carino, ma dopotutto di solito non sono carino, al massimo posso trattenermi dall'essere pessimo, e non è detto che ci riesca sempre.
Insomma, visto che probabilmente io mi sarei annoiato a leggere una cosa del genere, faccio un breve riassunto per chi non vuole leggere tutto, ma poi si pente perché pensa che potrebbe essersi perso qualcosa e, alla fine, dopo aver letto tutto, inizia a maledirmi perché in realtà scrivo cose noiose e non sono nemmeno tanto bravo da renderle almeno stilisticamente attraenti o interessanti (effettivamente è già tanto che io riesca a scrivere frasi comprensibili... almeno ogni tanto).

RIASSUNTO DEL RIASSUNTO per evitare maledizioni
Il 14 mi sono svegliato e ho capito che sono un fancazzista.
Il 15 mi sono svegliato.
Il 16 mi sono svegliato e ho capito che forse sarebbe stato il momento adatto per riprendere a studiare.

Che post penoso...

lunedì 15 agosto 2011

15

Ferragosto; mi sono sempre domandato da dove venisse questa festa, quest'anno ho letto sulla solita Wikipedia che addirittura i Romani il 15 si facevano i gavettoni e mangiavano il cocomero*, dopo aver passato la notte di fronte a un mega falò sulla spiaggia, dove, probabilmente, anche loro hanno cantato almeno una volta il Canticum solis o Hic parvus magnus amor**.
Insomma alla fine questo fatidico 15 è arrivato anche quest'anno e, insieme a lui, è arrivata anche la consapevolezza che le mie vacanze dovrebbero essere praticamente finite, ma vammelo un po' a spiegare che dovrei ricominciare a studiare il più presto possibile, perché altrimenti la laurea non la vedo nemmeno da lontano.


|§| INTERVALLO |§|


Ferragosto sei una festa maledetta, perché mi ricordi che devo studiare, ma contemporaneamente mi costringi a pensare che potrei anche andare in giro a fare gavettoni o mangiare quintali di cocomero*, se solo mi piacesse; e poi stai proprio al centro di quel mese che "moglie mia non ti conosco"; e non ti conosco no, perché io in un'ipotetica partita di calcetto scapoli/ammogliati starei dalla parte degli scapoli, anzi, starei fuori, probabilmente anche molto lontano, dal campo, perché non mi è mai piaciuto il calcio o il calcetto o il calciotto. A proposito di calcio, ma quanto sono brutte le pubblicità del Danaos con Stefania Sandrelli? Sarà che io quella donna non l'ho mai sopportata, la trovo talmente insulsa e finta che... niente.

Ah, comunque buon Ferragosto a tutti!

*anguria per i nordici.
**avrò tradotto bene? Ci credo poco.

domenica 14 agosto 2011

percorsi salentini - parte 2

- itinerario 2 -
TRA MARI RETI E CICALE

Se per voi vacanza estiva significa rilassarsi di fronte a un mare spettacolare circondati da ogni comfort, allora questo itinerario non fa per voi.

Dai miei cinque giorni salentini ho capito che esistono due azioni che in Puglia ad agosto non vanno assolutamente d'accordo, e queste sono:
  1. svegliarsi tardi;
  2. trovare un posto in spiaggia.
Ovviamente l'alzataccia necessaria all'occupazione temporanea di uno spazio demaniale è un'alternativa che io non avrei accettato nemmeno in un periodo di non vacanza, quindi si è optato, senza alcuna obiezione, per una tardiva lotta alla conquista dell'ultimo centimetro di spiaggia semilibera.
Le azioni giornaliere propedeutiche allo spiaggiamento erano sempre le solite, nell'ordine:
  • designare la meta da raggiungere;
  • aprire lo sportello difettoso della macchina;
  • ricercare un nome che potesse permettere al navigatore di capire quale fosse la meta prescelta;
  • agganciare al parabrezza la mitica ventosa atta a sorreggere il navigatore;
  • accendere la macchina*;
  • sbagliare strada una ventina di volte con tutto il navigatore acceso;
  • non ascoltare chi, leggendo i cartelli, indica la strada esatta;
  • mandare finalmente aff@nk#lo il navigatore;
  • pagare una cifra variabile per parcheggiare in una landa terrosa, incustodita e assolata, molto assolata;
  • scaricare qualunque cosa** dalla macchina.
Compiute queste semplici azioni, si poteva finalmente partire alla ricerca della spiaggia.
Per rendere questo itinerario completo e utile, passeremo ora alla descrizione esemplificativa di due visite turistiche effettuate dall'autore nei giorni scorsi.

PUNTA DELLA SUINA: attraversando un sempre polveroso parcheggio a pagamento, si raggiunge una pineta (ma di pini che non fanno pinoli e comunque, anche se li avessero fatti, non ci sarebbero stati i sassi per aprirli), superata la quale ci si trova in una piccola spiaggia di scogli e sabbia.
L'ora di arrivo era quella che era e, probabilmente per questo motivo, era impossibile reperire una superficie sabbiosa libera da corpi umani in cui piantare l'ombrellone; l'impresa era ardua e la decisione di cercare un po' più avanti si rivelò presto infruttuosa, tutto quello che trovammo furono le tracce di "uno del GF".***
Desistemmo abbastanza presto e ci imboscammo nella pineta. Mai scelta fu più azzeccata!
Steso all'ombra avevo quasi raggiunto l'illuminazione, quando me ne allontanai improvvisamente, perché scoprii che desideravo ancora qualcosa (e il desiderio allontana dalla via dell'illuminazione): desideravo un tizio con la chitarra che facesse da sottofondo musicale alle mie vacanze. No, non ero diventato improvvisamente pazzo, e nemmeno più pazzo del solito, il fatto era che vicino a noi, buttato per terra proprio come me, c'era un gruppo di tizi nordici e, in mezzo a loro, uno con una chitarra che ha accennato addirittura un pezzo di Maria; inutile dire che quell'uomo diventò immediatamente il mio mito per un giorno. Il problema è che a un certo punto si accasciò dormiente a terra per non alzarsi più, oltretutto gli amici lo avevano precedentemente abbandonato lì da solo, e questo dimostra che in realtà si trattava di un semplice accessorio e, se un accessorio è un bene materiale, mi allontanavo ancora di più dall'illuminazione.
Avevo ormai perso la retta via e, insieme a lei, anche il chitarrista; non potevo fare altro che allontanarmi dalla pineta della perdizione. Fortuna volle che nel frattempo ci avesse raggiunto un'altra parte del gruppo, la quale parte si era impossessata di un appezzamento di spiaggia vista mare; il passo fu lento e accaldato, ma giunsi ugualmente nei pressi del secondo accampamento.
Alla fine della giornata scoprii, con mia enorme sorpresa, dell'esistenza di una rete wi-fi sedicente libera, la quale mi permetteva di leggere email e chattare su WhatsApp, ma non di navigare in internet: ormai questa spiaggia aveva tutto.

LAGHI ALIMINI: in realtà non so bene se la spiaggia abbia un nome, quindi vi beccate questo nome generico... ah, la foto di google è vecchia, perché adesso tutta quella spiaggia non c'è più.
Anche per arrivare qui abbiamo sbagliato strada più volte, alla fine siamo riusciti a trovare addirittura un parcheggio (sempre a pagamento) coperto. Coperta la macchina, ci apprestiamo a seguire le frecce che indicavano la spiaggia; solita pineta, ma suoni differenti, o quantomeno più forti del solito; ecco un breve estratto di quello che si poteva ascoltare durante la discesa verso il mare****



Si trattava di cicale, un numero spropositato di cicale che frinivano in una pineta infinita e nemmeno troppo fresca. Arrivati in fondo alla pineta ci si parano davanti alcune file di ombrelloni tutti uguali e un paio di strisce infinitesime di spiaggia libera, ci dirigiamo verso la solita parte di gruppo che si accaparra un pezzo di spiaggia e ci accampiamo in una posizione improbabile; in seguito avremmo scoperto che una decina di metri più avanti c'erano chilometri di spiaggia libera disponibili. Qui ci sono stati alcuni problemi, perché la spiaggia era poca, la sabbia più calda del solito e rimaneva appiccicata dovunque, però sono rimasto millemila ore in acqua, quindi me ne sono allegramente fregato.
La risalita verso la macchina è stata lunga e polverosa, ma ha ispirato in me un momento di omaggio alla pura arte italiota, infatti, mentre tutti arrancavano, anche grazie al contributo delle solite cicale, ho cominciato a canticchiare alcune sigle di Fantastico, esibendomi in:
per terminare con due pezzi leggermente fuori tema: La notte vola e Un altro amore no.
E se queste non sono le conseguenze di una sovraesposizione ai raggi solari ditemi cosa possono essere.

Rinnovandovi l'invito a seguire il prossimo imperdibile itinerario, vi informo che, dopo queste spiagge,
il mio cuore gronda cicale.

*le ho messe tutte, perché il guidatore le eseguiva con estrema lentezza, probabilmente nel tentativo di far morire qualcuno per asfissia.
**in "qualunque cosa" è compreso anche il lungo arnese, ma è escluso il pallone (ma perché non ce l'avevamo?).
***non abbiamo scoperto chi era... in realtà nemmeno abbiamo cercato di capirlo, anche perché per me sarebbe risultato impossibile, ho solo una vaga idea del fatto che c'è stato un Grande Fratello. 
****sarà anche facile notare il rumore del mio passo non proprio felpato.

sabato 13 agosto 2011

percorsi salentini - parte 1

PREPREMESSA
Tuttocittà diceva che il viaggio sarebbe durato 7 ore e 31 minuti, in realtà è durato 11 ore e passa... e non è stata tanto colpa del traffico, quanto di un autista troppo prudente e rispettoso dei limiti di velocità, anche di quelli più improbabili. Ovviamente con questo non voglio dire che si deve necessariamente contravvenire al codice della strada, ma ogni tanto sarebbe bello non farsi superare da ogni camion esistente al mondo.
Lo dovevo dire e l'ho detto.

PREMESSA
Benvenuti in questa prima parte della nuova rubrica di approfondimento turistico da me tenuta (male), nei prossimi giorni (forse, ma chi può dirlo?) vi consiglierò alcune cose da fare (ma anche no) per vivere pienamente (ri-ma anche no) il Salento.

- itinerario 1 -
TRA SANTI E MADONNE

Appena arrivati dove dovevamo arrivare (dopo le 11 ore e spicci di cui sopra), cerchiamo il tizio che avrebbe dovuto portarci verso la casa che pensavamo di aver affittato, lo troviamo, ma ci dice di aspettare, perché stavano finendo di pulire la casa stessa; dopotutto 11 ore erano poche, un po' di attesa ci voleva proprio.
Attendiamo.
Alla fine prende il coraggio al guinzaglio e ci conduce in un appartamento composto da due camere, cucina e bagno. Da questa descrizione sembrerebbe tutto normale, in realtà le due camere, cucina e bagno erano totalmente ricoperti di polvere, la luce del bagno non si accendeva e di finestre nemmeno a parlarne, i materassi erano a dir poco luridi e le reti erano... delle tavole. Probabilmente ho fatto una faccia mezza (ma anche tutta) schifata quando ho fatto notare qualche "piccola imperfezione" al tizio in questione, ma se quella era la casa, ce la saremmo fatta bastare. Certo, avremmo dovuto dare almeno una pulita a tutto, ma ci serviva solo un posto per dormire e ci si poteva adattare.
Cosa c'entra tutto ciò con il percorso? Ci stavo arrivando, ma visto che siete impazienti, vi mostro alcune foto* scattate in una delle due camere da letto appena citate

ecco una vista generale
lei è proprio di quelle parti
con tanto di drago
un presepio preventivo
lui non l'avevo mai sentito
in pratica c'era una sorta di pantheon fatto in casa. Visto il mobile, mi ero impadronito di quella stanza, quando, proprio sul più bello, il tizio di prima ci dice che aveva trovato una sistemazione migliore e ci porta in una casa degna di tale nome, ma senza madonne, purtroppo.

In seguito, durante tutta la settimana ci imbattiamo in improbabili santi tamarri, aureole luminose fosforescenti, gesti benedicenti che fanno tanto "bella zi'!", una miriade di padri Pii, un terrazzino trasformato in cappella votiva** (con tanto di padre Pio scala 1:1, milioni di santini, foto di parenti morti e lumini sempre accesi) e altre amenità simili.
Se vi state chiedendo quale sia il motivo per cui seguire questo percorso tematico e andare alla ricerca di santi e madonne quando invece si potrebbe semplicemente andare al mare, vi dico che, a volte, ma non sempre (purtroppo), il fervore religioso genera occasioni di puro divertimento.
Seguono alcuni esempi pratici.


Sebbene sia quasi certo che il messaggio che l'affissore voleva mandare non avesse nulla di blasfemo, non ho potuto fare a meno di ridere leggendo quel "donna accogliente".
Il giorno seguente ho scoperto un'altra immagine che mi ha confermato il sospetto insinuatosi nella mia mente alla lettura della parola "accogliente", questa:


Secondo alcuni approfonditi studi da me condotto quel "WM" sta per "Vietato ai Minori", il motivo della W al posto di una semplice V è presto detto: utilizzando VM, Valeria Marini poteva citare l'autore di tale opera per violazione dei diritti d'autore, in quanto, come tutti sappiamo, la nota... lei è la creatrice di una famosa (ma dove?) linea di moda chiamata appunto VM.
Come se non bastasse l'imbarcazione rappresentata in questa... cosa (ricordate sempre che si chiama WM) sembrerebbe una tipica nave scuola. E, se 1 + 1 = 2, non aggiungo altro.

Dopo aver scomodato quella donna accogliente di Maria (WM), vi lascio con il meglio del meglio: un ossimoro che ghiaccio bollente in confronto è una mezza sega
Scienze religiose.
Un istituto un perché.

Rinnovandovi l'invito a seguire il prossimo imperdibile itinerario, vi informo che, dopo questo viaggio,
il mio cuore gronda santini.

*di scarsissima qualità come tutte le successive, perché le ho scattate con il cellulare aiutato solamente dalle mie mani perennemente in movimento.
**purtroppo non mi sembrava carino fotografarlo, perché era notte e tra un santino e l'altro si intravedeva la finestra del salotto di una casa, e il salotto era occupato da persone vive, non da statue di santi a dimensioni naturali.

venerdì 12 agosto 2011

già di ritorno

Sì, sono tornato; io credevo che sarei tornato domani, ma ho scoperto che domani è oggi, quindi eccomi.
Come al solito sono in vena di copiare, quindi, prima di raccontarvi della mia vacanza (in realtà non so se lo farò), copiando da JuleZ, vi faccio vedere a chi assomiglio:
Al primo tentativo* sono venuti fuori loro... diciamo che non ero proprio soddisfatto, quindi ho cambiato foto.
I risultati del secondo** tentativo sono stati i seguenti:
Decisamente meglio. C'è un musicista, uno scemo, un premio Nobel e perfino Johnny Depp; potevo accontentarmi, ma ormai ci avevo preso gusto, quindi l'ho fatto di nuovo:
Stavolta (a parte Thorpe, che dovrebbe averlo aggiunto un cieco, o forse un Ceco, o forse un Ceco cieco), direi che ci siamo! Ci sono scrittori ultrafamosi, attori che accontentano un po' tutti i gusti, il solito premio Nobel (ma non è che mi toccherà vincerne uno?) e un pattinatore che non sapevo chi fosse, ma che ha vinto un sacco di roba (le due solite donne non le calcolo, perché c'era*** di meglio).
Potevo accontentarmi, ma siccome il troppo stroppia, ho continuato e ho scoperto che assomiglio a:

Di questo ottetto**** vi faccio notare Rock Hudson, Bob Marley e la mitica Gillian "Dana Scully" Anderson.

In pratica da queste immagini viene fuori che assomiglio due volte a: Johnny Depp; Carl Sagan (chi?); Elsa Benitez (allora posso fare la modella?); un vincitore di un premio Nobel. Assomiglio inoltre a:  uno scrittore famoso morto; un attore famoso morto; un cantante famoso morto; un cugino di Darwin, nonché patrocinatore dell'eugenetica, morto; una che ha vinto l'Oscar recitando il ruolo di una pazza che poi muore.

Riassumendo sono evidentemente bello, di quelle bellezze particolari e allo stesso tempo innegabili, dai tratti un bel po' asiatici, talmente sveglio da meritare un paio di Nobel, una modella, uno che spezza le caviglie e, soprattutto, sono un aspirante morto.

Sono veramente così?
Chiedo conferma a quei pochi che mi conoscono dal vivo e a quei tanti che mi conoscono dal non vivo (dal morto?).

PS: anche qui sotto continuano i morti.

*sono stati esclusi per motivi di spazio due personaggi a me sconosciuti, tali Leslie Cheung (52%) e Henrik Larsson (51%).
**stavolta l'esclusione è di pregio: Britney Spears (45%).
***anche qui sono state escluse una somiglianza improbabile e una a me quasi ignota: Imelda Marcos (49%) Jason Schwartzman (47%).
****qui con gli esclusi mi ha detto male, perché, insieme a Yuri Gagarin (46%), mi sarebbe toccato anche Benicio del Toro (46%), che dicono sia uno che piace.

venerdì 5 agosto 2011

dei miei problemi con alcuni oggetti - parte 1

Oggi voglio parlarvi dei problemi che ho nel relazionarmi con qualunque essere appartenente alla specie Valigia.
Domani parto... ah, non ve l'avevo detto? Domani parto e torno quando torno, me ne vado in Puglia insieme a un gruppo abbastanza improbabile di cui non sono convinto, ma ormai è deciso: parto.
No, sto divagando... dicevo che domani parto, quindi oggi era necessario un incontro ravvicinato di non so quale tipo con una valigia, e qui iniziano i problemi.

La parte che mi riesce bene nella preparazione di una valigia è rimandare; rimando rimando rimando, fino a quando non mi rendo conto che dovrei almeno capire cosa portarmi dietro.
Se siamo in estate la faccenda è abbastanza sbrigativa, per prepararsi ai passi preparatori atti alla preparazione della valigia preparata svolgo queste quattro semplici azioni:
  1. arraffare qualche costume e avere l'impressione che l'anno scorso non fossero così stretti;
  2. osservare con attenzione la pila di magliette e prendere esclusivamente quelle che stanno più in alto;
  3. i pantaloni sono la parte complicata, infatti, per calcolare quanti possano essere necessari a sopravvivere, si deve utilizzare la nota regola del "tutti quelli che puoi afferrare con una sola mano (e un solo tentativo) sono quelli che ti serviranno";
  4. sovrastimare il numero di mutande et similia.

Per chiarire cosa significhi sovrastimare, sappiate che una legge empirica ci dice che:
M ≥ n + 3             ∀ n ∈ N
dove:
M = numero di paia di mutande
n = numero dei giorni da passare fuori

A questo punto potrete pensare che il più sia fatto, e invece no.
I miei problemi iniziano qui, perché a questo punto bisogna trovare una valigia che possa contenere quei quattro stracci, ma che non sia talmente grande da occupare spazio inutile o da permettere ai quattro stracci di cui sopra di arrotolarsi in un'inutile lotta contro le forze di gravità e centrifuga. Solitamente la misura ideale non esiste, bisogna fare una scelta. Cosa fare?

Prendere la valigia più grande ci mette di fronte a due rischi:
che i quattro stracci, durante il viaggio, si trasformino in quattro stracci sgualciti;
che ci venga in mente di riempirla, perché tanto c'è spazio.
Solitamente, siccome non sopporto gli indumenti che si trasformano, né ho il coraggio di ricominciare dall'inizio, scelgo di prendere quella più piccola. La mia decisione standard mi pone di fronte a uno dei miei grandi nemici: il Tetris.
Sì, perché, sebbene ci abbia giocato non so per quanto tempo, a me Tetris non piaceva; adesso provo la stessa sensazione di inadeguatezza quando devo incastrare alla perfezione in una valigia troppo piccola una quantità di indumenti che, teoricamente, ha un volume superiore a quello umanamente incastrabile.
Come ovviare a questo problema?
Semplicemente rimandando nuovamente.
Per esempio adesso dovrei andare a incastrare, invece sto scrivendo un post, giusto per fare un esempio...

Maledette magliette, perché mi guardate con quella faccia supplicante? Perché non mi lasciate traccheggiare in santa pace, perché?

Devo andare, non la smettono di guardarmi con quegli occhioni lucidi... maledette!
Ci rileggiamo prossimamente.

giovedì 4 agosto 2011

bellerrimo stacanovismo

L'altro giorno stavo pranzando e, non so come (ma lo sospetto), si è accesa la televisione su canale5.
Mi sono trovato davanti due tipi palestrati truccati da statue di marmo e una tipa, molto più vecchia di quanto volesse farci credere, vestita da qualcosa simile a una vestale: era una puntata di Beautiful, credo la numero 298614298376981641029360953.

La cosa mi ha inizialmente spaventato, ma, memore del seguente video


mi sono chiesto dove trovano il tempo per lavorare i protagonisti della soap.
Se io fossi uno di loro, sarei costantemente occupato a:
  • sposarmi;
  • andare a letto con la sposa;
  • andare a letto con parenti, amiche e conoscenti della sposa;
  • andare a letto con tutte quelle che la sposa non conosce;
  • andare a letto con le mie madri*, figlie, nipoti, cugine e trisavole;
  • andare a letto da solo;
  • morire;
  • resuscitare;
  • organizzare funerali;
  • organizzare resurrezioni;
  • uccidere qualcuno, ma forse no;
  • farmi vedere mezzo nudo, e questo implica ore e ore di palestra per mantenere il fisico;
  • tirarmi la faccia per non far notare che interpreto un ventenne quando in realtà ho 93 anni (e questo già da 10 anni);
  • riandare a letto con tutti quelli sopra;
  • diventare cieco;
  • ritornare a vedere;
  • assistere a numerosi parti in contemporanea;
  • capire quanti figli ho e con quante persone diverse;
  • imparare a riconoscere i nuovi attori che hanno sostituito qualcuno;
  • andare a ballare da Milly "sorriso poco forzato" Carlucci;
vi rendete conto? Come potrei anche solo pensare di gestire una casa di moda internazionalmente nota?
Penso che una vita del genere logorerebbe chiunque, invece loro no, loro sono sempre (finti) giovani e belli (insomma), ovviamente poi è normale che ogni tanto qualcuno non sia proprio rilassato al massimo.

Parlando di Stacanovismo, secondo me loro sono gli Алексей Григорьевич Стаханов 2.0 (versione NTSC). Altro che Capitan** America, questa è la vera propaganda statunitense!
Praticamente ci martellano incessantemente da più di venti anni con questa super famiglia.
Credo che qualcuno debba fare qualcosa, perché questa propaganda infinita potrebbe causare gravi problemi al nostro Paese:
i valori che contraddistinguono da sempre la nostra cultura sarebbero rimpiazzati da sesso e denaro; il potere diventerebbe l'unica cosa per cui vale la pena vivere; scandali sessuali potrebbero arrivare a compromettere la credibilità delle più alte cariche dello stato; corruzione ovunque... come? Dite che ormai è tardi e che convinene aprire una casa di moda?


E io che mi vesto a caso?
Che fine farò?

Maledetta soap opera!

*perché in beautiful nemmeno la madre è sempre certa.
**mi rifiuto di scrivere Captain, quasi come mi rifiuto di scrivere Spider-Man, perché dopotutto sono diventati famosi in Italia con un nome geneticamente modificato, non capisco la necessità di farli tornare alle loro origini non OGM.