lunedì 18 luglio 2011

di capelli biondo cenere o cosa ne so io?

Più di un mese fa ho conosciuto un ragazzo dai capelli biondo cenere con cui ho parlato per un po'. I nostri discorsi sono stati abbastanza surreali, perché lui mi raccontava cose che io non sarei mai stato in grado di raccontare con tanta facilità a un tizio sconosciuto, mentre io, che come al solito ho la delicatezza di un elefante, ogni tanto credo di aver fatto delle affermazioni che, ripensandoci a mentre fredda (probabilmente con questo caldo la mente è l'unica cosa che ogni tanto risulta essere fredda), non erano proprio adatte a un discorso tra due persone che si conoscevano da pochi minuti; probabilmente siamo stati entrambi fuori luogo, ma sul momento il tutto sembrava talmente normale che non si sono creati momenti di imbarazzo.

Dicevo che abbiamo parlato un po' di tutto, ma, siccome ogni tanto sono un po' lento, è solo da poco tempo che ho compreso la logica conclusione di una parte della conversazione: io non so assolutamente nulla.
Ci ho messo un po', ma l'ho capito.

Per la precisione l'ho capito con un paio di settimane di ritardo: dopo una discussione abbastanza sconfortante tra me e un professore, stavo guidando verso casa (riuscirò a lavare la macchina prima della fine dell'estate?), quando mi è tornata in mente questa sua domanda:
"E tu che ne sai?"
E la mia risposta:
"È vero. Non lo so."
Si parlava di...


Premetto che il biondo cenere in questione è un tizio che potrei definire quantomeno strambo, ma strambo nel senso migliore del termine, perché è un po' sconclusionato, non ti ascolta molto, sembra confuso, disilluso e, ogni tanto, amareggiato come pochi altri, ma, quando meno te lo aspetti, riesce a dimostrarti praticamente che i problemi esistono, che di situazioni che potrebbero buttarti giù ce ne sono milioni e milioni, e che per superare tutto basta fregarsene un po' e prendere le cose come vengono, dirigendosi sempre verso quello che si vuole*.

Dicevo che dalla conversazione con questo personaggio ho concluso che se una situazione non la vivi in prima persona, non saprai mai di cosa parli; puoi provare a immaginare quale sia la realtà, ricordare i racconti di chi ha vissuto esperienze simili, informarti per tentare di capire meglio, cercare di immedesimarti in una particolare situazione, ma non sarai mai in grado di capire fino in fondo.
Da questa esperienza ho dedotto di essere essenzialmente ignorante di fronte a tutto.

Per molti questo potrebbe essere un punto di partenza banale, dopotutto qualcuno diceva "Io so di non sapere." già qualcosa come 25 secoli fa, effettivamente anche io credevo di aver compreso totalmente questa frase, ma mi sbagliavo, forse adesso sono più vicino a comprendere cosa significhi non sapere.
Magari sto sbagliando anche ora, ma secondo me questo è il mio primo vero passo verso l'abbattimento di alcuni pregiudizi che neanche mi rendo conto di avere.

*sappiate che questa è stata l'impressione che ho avuto dopo un paio di ore di "conoscenza", quindi probabilmente ho scritto un mucchio di cavolate.

5 commenti:

  1. infatti è importante "sapere" di non sapere. Dando molto peso al primo sapere. Per questo dico semplicemente che "non so".

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  2. @El_Gae: lo dico spesso anche io, ma molti lo prendono come il sintomo di un'indecisione infinita...

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  3. Questo post è (per me) pieno di spunti interessanti... ergo, stavolta... Vince likes this post... :P
    -"I nostri discorsi sono stati abbastanza surreali, perché lui mi raccontava cose che io non sarei mai stato in grado di raccontare con tanta facilità a un tizio sconosciuto (...)"
    Allora non sono l'unico pazzo in giro ad aver fatto ciò?!? :D

    - (...) Ho concluso che se una situazione non la vivi in prima persona, non saprai mai di cosa parli; puoi provare a immaginare quale sia la realtà, ricordare i racconti di chi ha vissuto esperienze simili, informarti per tentare di capire meglio, cercare di immedesimarti in una particolare situazione, ma non sarai mai in grado di capire fino in fondo."
    Aspetta, dove l'ho sentito un pensiero simile?! ... Finalmente ci sei arrivato! Voglio il copyright anche in questo caso... :D

    Per tutto il resto (Mi pare di avertelo anche detto varie volte... Altro copyright!! :D), io sono allora un ignorantone di prima categoria. ;)

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  4. @Vince: prima di tutto Bert doesn't care, dopodiché, andiamo ad analizzare punto per punto quello che dici:
    - sinceramente la situazione mi appare piuttosto differente;
    - a parte il fatto che i diritti d'autore vanno pagati a chi dimostra di possedere la frase in questione... il post stava anche a significare che sarebbe utile, a volte, capire profondamente quello che si dice, non pensare semplicemente di averlo capito;
    - per tutto il resto c'è mastercard, e lei sa bene che sei un ignorante.

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  5. Che Bert doesn't care non c'erano dubbi... anche se è tutto da dimostrare.
    Poi:
    - la situazione è sì differente, ma la frase citata in questione credo si adatti perfettamente ad un contesto di non moltissimo tempo fa;
    - io non posseggo le frasi in questione, ma ne rivendico lo stesso il pioneristico utilizzo :D ... e, se il sottoscritto, a volte, si è lanciato in tali considerazioni al riguardo, è perché sa bene nello specifico di cosa parla, l'ha conosciuto profondamente sulla sua pelle, in prima persona (sennò, non avrebbe detto nulla), e questa tua risposta dimostra alla fine che non hai ancora capito un ca... ... appieno... ma non te ne si può fare una colpa, perché, come dici, bisogna spesso vivere le cose in prima persona per capirle a fondo;
    - mastercard dice che sa che io sia un ignorante, ma che anche tu non scherzi al riguardo. :P ;)

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