martedì 10 maggio 2011

de nuptiis

Con evidente ritardo su tutto e tutti, approfitto dello strascico di Kate* per fare alcune riflessioni sul matrimonio.
La sempre poco affidabile Wikipedia mi viene in aiuto con una voce riguardante il matrimonio lunga così; in pratica sul matrimonio si possono dire un sacco di cose, io inizio il mio discorso citando gli articoli della nostra Costituzione in cui se ne parla esplicitamente:
Art. 29.
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30.
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
La parola "matrimonio" compare nella nostra costituzione solamente in questi due articoli: nell'articolo 29 si riconosce la famiglia fondata sul matrimonio come cellula base della società, mentre l'articolo 30 utilizza la parola "matrimonio" per dettare i principi relativi ai rapporti tra genitori e figli.

In questi due articoli non ho trovato riferimenti chiari al sesso dei coniugi, l'unica parola che potrebbe far pensare che si tratti di una coppia eterosessuale è "naturale", ma, se accettiamo la definizione che di omosessualità ci fornisce l'OMS, che ci dice che l'omosessualità è
una variante naturale del comportamento umano
potremmo dedurre che una famiglia composta da due coniugi dello stesso sesso potrebbe essere una società naturale fondata sul matrimonio, ovviamente se il matrimonio fosse loro permesso dalle leggi dello Stato; per ora due persone dello stesso sesso possono formare al massimo una società naturale.

Fatta questa premessa, mi sento di dare nuovamente un'occhiata alla solita Costituzione:
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Questo articolo ci dice che le leggi del nostro Stato dovrebbero garantire gli stessi diritti e doveri a ogni cittadino e che, se si dovessero venire a creare delle situazioni che non garantiscano più questa condizione, la Repubblica deve agire affinché si ristabilisca l'eguaglianza venuta meno.

Considerando che una legge deve necessariamente cambiare nel tempo per adeguarsi alla realtà dei fatti, mi chiedo quale sia il reale motivo per cui in Italia esistano alcune famiglie che non hanno alcun riconoscimento legale; se, secondo la Costituzione, la Repubblica ha il dovere di intervenire, l'atteggiamento che hanno quasi tutti i politici, di ogni schieramento, nei confronti delle famiglie omosessuali dovrebbe essere considerato anticostituzionale; di fatto, in netto contrasto con l'articolo 3 della nostra Costituzione, in questo momento si stanno negando delle possibilità ad alcuni individui discriminandoli per il loro sesso.

Probabilmente non è uno dei problemi più urgenti da risolvere in Italia, ma penso che un Paese in cui le stesse leggi introducono principi discriminatori non si possa ritenere un Paese civile.
Gandhi una volta disse:
"La grandezza di una Nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali."
In Italia ci sono molte leggi in difesa dei diritti degli animali, io penso che prima bisognerebbe difendere i diritti dell'animale uomo, solo a quel punto ci si può permettere di andare a guardare come vengono trattati gli altri animali.

PS: dopo tutto questo ragionamento mi chiedo come mai la comunità omosessuale italiana non riesca a organizzare nulla di serio se non manifestazioni di pura immagine, per esempio alle recenti dichiarazioni di un noto Sottosegretario (che ha giurato sulla Costituzione) in merito all'argomento è stato risposto in due modi che trovo poco utili:
  1. un flash mob di 60 secondi;
  2. un video piuttosto divertente.
*ma vi sembra normale che la cosa più bella del matrimonio sia stata una Pippa?

9 commenti:

  1. bert, questo è invece un argomento importantissimo, perchè se qualcuno facesse questa legge, io (e credo tanti altri, di qualunque orientamento sessuale) sentiremmo di essere finalmente in un paese abbastanza civile.
    io non sono sposata. un paio di anni fa il papà delle mie bimbe ebbe un incidente, era cosciente, e lasciò alle infermiere della medicina d'urgenza, dove era ricoverato, il mio numero di telefono. le infermiere pretesero di avere anche il numero di sua sorella: avrebbero chiamato lei se fosse successo qualcosa. ora, questo non mi turba più di tanto, e sai perchè? perchè lo sapevo fin da subito, perchè volendo mi potrei anche sposare. volendo. invece ci sono dei miei simili che non possono volere. e questo è totalmente assurdo.
    una volta ho detto a un mio amico omosessuale: "dai, ma chettifrega di quelle istituzione borghese che è il matrimonio. è superato, bastano i pacs". e invece lui m'ha risposto che voleva il matrimonio, come lo posso avere io. e lì ho capito.

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  2. Bert, annosa questione.
    Purtroppo, penso che in Italia pesi ancora troppo l'opinione della chiesa, sempre troppo presente e pressante perchè cambino certe cose o non vengano alimentati i pregiudizi.
    La cosa più utile sarebbe partire facendo sparire proprio la loggia di Palpatine, per cominciare. :)

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  3. Magari non centra niente, ma come libera associazione di idee:
    Oggi ero in ospedale con un pargolo e passavano alla tv gli spazi autogestiti per le amministrative. Ad un certo punto ho visto che a Treviso c'è una lista che sichiama Razza Piave. A parte che sembra l'incrocio tra una mucca ed un tipo di formaggio, mostravano i "valori" della nostra terra: i campi, il rispetto per i vecchi, la chiesa... poi torno a casa e lungo il tragitto è tutta una fabbrica, le case di riposo sono strapiene, le chiese vuote. Ma da persone che fanno leva su queste cose, che ci si può aspettare? Non certo l'apertura mentale per capire l'uguaglianza.

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  4. Non molto tempo fa, proprio pochi giorni prima di cambiare piattaforma e passare a Blogger, ho scritto un post in cui riflettevo su alcune affermazioni udite con le mie orecchie al corso prematrimoniale. Lo trovate qui: http://presanellarete.weebly.com/1/post/2011/04/un-post-difficile.html

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  5. è assolutamente vero.
    non viviamo in un paese civile solo perché abbiamo delle leggi che tutelano gli animali, sorry mr. ghandi.
    per il resto viviamo in un paese troppo bigotto e governato dal vaticano, cioè è il vaticano che detta le regole, per cui non accadrà mai quello che dici.
    m piacerebbe, ma sono sicurissima che non sarà mai possibile vederlo nemmeno in futuro..
    che amarezza.
    e.

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  6. Al di là dell'incongruenza tra princìpi costituzionali e loro reale applicazione (osservazione sul quale sono d'accordissimo), il nostro "Bel Paese" è indietro rispetto anche solo ad altri Stati Europei su parecchie (sarà "meno grave" dei mancati diritti ai gay, ma vogliamo parlare dell'ancora considerazione maschilista della donna in ambito lavorativo, per esempio ("un "piccolo" paragone con gli USA, in questo caso...)?!

    Ad ogni modo, nel caso specifico sono sostanzialmente d'accordo con gli altri commenti sopra... e condivido l'amarezza di emanuelas, pur essendo anch'io ottimista in genere...

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  7. (Buonasera.... Provo a scrivere qualcosina pure qui)

    Un articolo costituzionale solo per dar pari diritto agli omosessuali, o uno per garantire la giusta considerazione alle donne, renderebbero questo Paese, ai miei occhi, comunque troglodita.

    Dover mettere per iscritto, per legge, che il genere o le preferenze sessuali non devono in alcun modo cambiare i diritti di queste persone aumenterebbe la mia percezione della "differenza" di queste persone, che sono obbligata a non considerare differenti.

    Auspico invece che i nostri grandi "maestri di vita", i nostri pensatori attuali (tv? facebook? boh.), sdoganino omosessualità e bigottismo. Come? Non so. Non so davvero che dire, perché finché l'omosessuale o la donna saranno razze da proteggere, la differenza rimarrà. Anche se pensiamo di rendere "eguali" queste persone, un atteggiamento di forzata accondiscendenza comunque evidenzierà la differenza.
    Quando smetteremo di chiederci chi abbiamo davanti e passeremo a una relazione scevra dai giudizi, allora smetteremo di essere trogloditi.
    Che ci sia o meno una legge in merito.

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  8. @polly: tempo fa anche io pensavo che non ci fosse bisogno del matrimonio, oltretutto la parola mi sembrava poco adatta anche per motivi etimologici, però adesso mi rendo conto che effettivamente creare un nuovo tipo di unione sarebbe quasi come voler evidenziare che una differenza esiste.

    @MrJamesFord: io invece penso che Palpatine faccia solo il suo lavoro, un signore dei Sith (che potrebbe anche dire altro, ovviamente) deve affermare quelo che ritiene giusto, il problema non è lui, quanto la gente che non distingue il lato oscuro dalla Repubblica.

    @Adriana: benvenuta; anche io sono abbastanza d'accordo con quello che hai scritto: c'è un'enorme discrepanza tra quello che dice la Chiesa, quello che in molti recepiscono e quello che io ritengo sia giusto.

    @emanuelas: come dicevo a MrFord, secondo me il problema non è il Vaticano, ma il fatto che molti mettano sullo stesso piano i diritti che la Repubblica dovrebbe difendere con la propria personalissima fede.
    Mi rendo conto che il confronto è abbastanza azzardato, ma la cosa che mi rende ancora più perplesso è che si criticano i Paesi in cui vige la Shariʿa, mentre da noi si negano dei diritti proprio in nome di fantomatiche regole religiose.

    Vince: non penso si possa definire meno grave o che si possa semplicemente parlare di "visione maschilista": si tratta di evidenti disparità di trattamento; poi è ovvio non tutti i posti di lavoro possono permettersi un nido, però se si parla di licenziamenti per maternità...

    @Nespola sull'albero: il punto è che la Costituzione stabilisce dei principi che, secondo il mio parere, per ora non vengono rispettati; non c'è bisogno di creare qualcosa di nuovo, ma semplicemente di attenersi al testo che fondamentale delle nostra Repubblica.
    Personalmente credo che ci sia bisogno di modificare la legge, perché in questo momento, negando ad una certa parte della popolazione dei diritti, si negano, di fatto, i principi costituzionali. Inoltre penso anche che la legge ha anche il compito di educare quelli che tu chiami "trogloditi": fino al 1981 in Italia esisteva il matrimonio riparatore e le donne che si rifiutavano di sposare chi le aveva violentate erano spesso guardate con disprezzo, adesso questa legge ci sembra solamente stupida e ingiusta; in questo caso la legge è stata modificata anche grazie a persone coraggiose che, mettendoci la faccia, hanno mostrato a tutti quale fosse la situazione reale, ma, credo, che sia possibile anche effettuare il percorso inverso; la legge deve recepire le necessità attuali della popolazione e, secondo me, deve anche educare al rispetto della libertà altrui. Quasi dimenticavo, benvenuta!

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