lunedì 30 maggio 2011

sesso, arte e gelati

Se c'è una cosa di cui si può stare sicuri è che il sesso vende, è sempre stato così e, molto probabilmente, la situazione non cambierà.
Molti pensano che la necessità di vendere mostrando corpi nudi, o quasi, sia una caratteristica tipica dell'epoca contemporanea, ma, cercando di tornare indietro nel tempo, possiamo notare facilmente che il tema del nudo sia stato piuttosto importante nella storia delle arti visive.
Se non siete convinti, vi propongo sei gruppi (dai nomi cretini) di opere (impaginate alla bell'e meglio) di gente nota:

scusate le spalle

Pierre-Auguste Renoir
Ragazzo con il gatto (1868-69)
Edgar Degas;
Ragazza che si asciuga (1885)
Jean-Auguste-Dominique Ingres;
Grande odalisca (1814)
Peter Paul Rubens; Venere allo specchio (1615)
quando non c'era il tantum rosa

Pierre-Auguste Renoir
La bagnante (1888)
Giorgione; Venere dormiente (1510 ca.)

ma è una tetta quella o no?
Tiziano Vecellio;
Maria Maddalena (1533)

Paul Gauguin;
Donna che tiene in mano della frutta (1893)
ce l'ho solo io

Francisco Goya; Maja desnuda (1800)
Jules Joseph Lefebvre;
La Verità (1870)
Édouard Manet; Olympia (1863)
ollellé ollallà faccela vedé faccela toccà

Tintoretto; Venere, Vulcano e Marte (1550)
Guido Reni; Susanna e i vecchioni (1620)
Peter Paul Rubens; Angelica e l'eremita (1630 ca.)
le scandalose

Amedeo Modigliani; Nudo sdraiato (1917)
Eric Fischl; Ragazzaccio (1981)
Pablo Picasso; Les Demoiselles d'Avignon (1907)






Henri Matisse; Il nudo blu (1907)




A questo punto qualcuno potrebbe dire che le pubblicità di oggi non siano neanche lontanamente paragonabili alle opere che compaiono qui sopra; probabilmente avrebbe ragione, ma rimane il fatto che il sesso suscita curiosità e la curiosità porta visibilità, che per un pubblicitario è la cosa più importante.

Perché tutto questo ragionamento? Perché qualche giorno fa ho visto in TV la pubblicità del nuovo gelato prodotto dalla mamma del mitico Cornetto, il tipo in questione si chiama X-Pop Max e potete ammirare una sua foto qui di lato.
L'avete vista? Ebbene, da qui non si nota molto, ma vi assicuro che visto in TV questo gelato ha una forma che dire fallica è dire poco. Ora io vorrei tanto scrivere una lettera del genere:

Preg.mo/a signor/a Algida,
Le invio questa missiva per porLe le seguenti domande:
pensava forse che il Calippo non fosse un gelato abbastanza fallico? O forse un solo prodotto di tali sembianze non era abbastanza?
La ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione dimostratami.


Il Suo affezionatissimo,
Bert.

domenica 29 maggio 2011

la bussola non d'oro

Ieri sera sono andato a vedere Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare; la saga in sé non mi ha mai fatto impazzire e questo episodio, con tanto di Penelope Cruz e (finalmente) senza Orlando Bloom e Keira Knightley, non mi ha fatto ricredere; ma non voglio fare una recensione del film, anche perché non sarei in grado. Più che altro vorrei proporvi il quesito* che mi è venuto in mente osservando il film dalla fila D posto 3:

se vi dovesse capitare tra le mani la bussola di Jack Sparrow, verso cosa punterebbe?

Questa bussola, per chi non lo sapesse, ha la particolarità di puntare sempre verso la cosa che più desidera chi la possiede; se venissi in possesso di questo strano oggetto, verso cosa mi indirizzerebbe?
Ci ho pensato un po' e ho capito che essenzialmente non ne ho la più pallida idea, anzi, mi è venuto anche un altro dubbio: se arrivassi veramente di fronte a quello che desidero di più, lo saprei riconoscere? Inoltre, se avessi una bussola del genere, la userei o preferirei andare avanti alla cieca confidando nella fortuna?

Siccome tutte queste domande per me rimangono senza risposta, ve le giro direttamente.

*oggi ho scoperto che la mia domanda non è originalissima, se la sono fatta in molti in giro per la rete.

sabato 28 maggio 2011

frasi sfatte

Una volta Ben Parker ha detto:
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Siccome io non sono l'Uomo Ragno... chissenefrega!
Mi interessa molto di più rendervi partecipi del messaggio di una Pryntyl coi baffi (cit.):
prima o poi ciò che aspetti arriva.
E vi assicuro che non è una frase fatta, perché per dimostrare la validità di questa affermazione, la suddetta Pryntyl, ha spedito per l'ennesima (dove N=2) volta il premio per il look più assurdo di sempre, se qualcuno non sapesse di cosa si tratti, qui sotto potete ammirare una foto (fatta male) del premio in questione*.

Il film è bello perché è bello, figuratevi per uno che è cresciuto (?) a pane e cartoni animati giapponesi (アニメ) cosa possa essere, ma lo è diventato ancora di più per colpa di un corriere sbadato.

Dopo mesi di attesa, mi ero ormai rassegnato all'idea che Ponyo fosse tornata per sempre in fondo al mare, ma il 24 maggio ricevo una missiva elettronica che fa crollare ogni mia certezza: il destino infingardo non avrebbe vinto e Ponyo sarebbe arrivata lo stesso. Certo, non sarebbe stata proprio la stessa partita qualche mese fa, ma è sempre Ponyo, io l'aspettavo, lei è arrivata e questo mi basta per credere alle parole di JuleZ.

Siccome la suddetta, definendosi "Pryntyl", mi ha anche fatto scoprire una canzone, che nella mia immensa ignoranza non avevo mai sentito, e questa canzone mi è piaciuta molto, la faccio sentire anche a voi:

Ricordandovi che quando sei triste basta una sirena, e riringraziando JuleZ, ripeto il messaggio iniziale, perché vale per tutti:
prima o poi ciò che aspetti arriva.
*la frase in corsivo andrebbe letta con una voce tipo guida turistica.

martedì 24 maggio 2011

l'era del calzino bianco

Ieri si parlava anche di gambaletti, oggi vi pongo una domanda, una di quelle domande che mi tormentano da anni:
perché molti detestano i calzini bianchi?
Partiamo da un presupposto certo: i calzini* fanno parte della grande famiglia della biancheria intima (inizialmente solo da uomo). Sarà un caso, ma a me il termine "biancheria" fa venire in mente qualcosa di bianco; forse è per questo che la mia mente malata collega alla parola "calzino" l'immagine di un calzino bianco, alla parola "mutanda" le classiche mutande bianche, alla parola "canottiera" una canottiera... indovinate un po'... sempre bianca!

Per quale motivo gente come Enzo Miccio, tanto per dirne uno, che va in giro conciato così o così, pronunciando frasi come questa, afferma con totale sicurezza che il calzino bianco è inguardabile?
So bene di non essere un esperto di moda, l'ho anche dimostrato qui**, ma a volte il suo modo di vestire mi sembra piuttosto improbabile, e di cose improbabili sì che me ne intendo!

Forse è la totale assenza di stile che mi fa pensare certe cose, ma (che Karl Lagerfeld mi perdoni per quello che sto per affermare) credo fermamente che i calzini bianchi meritino molto più rispetto da parte di tutti.

Personalmente definirei agghiaccianti altre cose, per esempio la moda di indossare maschere funebri mentre si è ancora in vita... non capite di cosa sto parlando? Un'immagine vale più di mille parole:
no, ma... siete veramente belli, sì, proprio belli
Di cose che trovo molto più inquietanti dei calzini bianchi ce ne sarebbero altre, ma questa visione mi impedisce di continuare, non ce la faccio, non me la sento proprio.
Vi lascio con un video in cui l'unica persona che ha fermato il tempo cospargendosi di plastica si chiede cosa potrebbe accadere se riuscisse addirittura a tornare nel passato.

Chissà cosa potrebbe succedere se ci riuscisse e tornasse indietro nel tempo proprio con quegli... ehm... abiti?

PS: ovviamente nel titolo c'è "nascosta" una citazione.

*o calze da uomo.
**perché Ponyo non è riuscita ad arrivare? Perché?

domenica 22 maggio 2011

...fatti capanna, ma anche no

Ieri dicevo di volermene andare al mare, oggi invece dico che mi sono reso conto che c'è una parte di me che vuole andare al mare più di ogni altra: La Pancia.

La data di nascita di La Pancia non è ancora stata accertata, ma, in questo caso specifico molti storici sono concordi nel datare le sue prime apparizioni intorno al 2007; quello che inizialmente sembrava un rigonfiamento poco rilevante, dovrà attendere la stagione autunno/inverno 2010/2011 per raggiungere la sua fama (e forma) attuale. Recenti scoperte hanno dimostrato che proprio durante i mesi invernali appena trascorsi La Pancia, celata da maglioni (pochi, perché non li sopporto) e felpe, ha studiato un ambizioso piano di espansione territoriale che la porterà, entro il 2015, alla conquista dei Paesi scandinavi e di gran parte della zona mitteleuropea.

Diciamo che ormai credevo di essermela fatta amica: eravamo d'accordo su cosa mangiare, quando mangiare, quanto mangiare, come mangiare, dove mangiare e adesso perfino sulla voglia di andare al mare! Ma c'è un problema, infatti, mi dicono che La Pancia non sia l'accessorio must dell'estate 2011. Capirete che un tizio fashion* come me non può permettersi simili errori di stile, solo che adesso non ho il coraggio di dirglielo: si era impegnata tanto per crescere che la notizia la distruggerebbe; per questo motivo, a sua insaputa, stamattina ho fatto qualcosa che non accadeva da millenni: gli addominali**.

Dopo una notizia del genere ci voleva un intervallo musicale.

Ho scoperto, con mia immensa sorpresa, che non mi sono stancato prima di stancarmi... no, così non è chiaro; diciamo che non mi sono sentito stremato prima di scocciarmi. Alla fine saranno stati una settantina, non sono molti e, considerando che probabilmente li avrò fatti anche male, potrebbero contare come una trentina, non di più, che praticamente non sono niente; non ho nemmeno fatto in tempo a fingere di sudare.

Ho deciso di dedicare questo post a tutte le gocce di sudore cadute nell'infame guerra contro Jill Cooper.

*ma dove?
**questa esperienza mistica mi ha fatto chiedere alcune cose: dove si possono trovare la costanza e la voglia di allenarsi? Le vendono da qualche parte o me le sono semplicemente dimenticate imballate in uno degli scatoloni (alcuni devo ancora aprirli) del famoso e terribile trasloco?

sabato 21 maggio 2011

descrivo cose...

DESCRIZIONE UN PO' PIÙ PARTICOLAREGGIATA #1:
erano all'incirca le 9.30 del giorno del mio compleanno e io mi trovavo più o meno qui.
Prima di partire da casa mi ero premunito di scotch e busta da lettere fatta da me (stranamente era quasi decente); sapevo cosa volevo fare: trovare un posto in cui la busta sarebbe rimasta in indisturbata solitudine per almeno dieci ore, un posto accessibile, ma abbastanza protetto; dopo aver camminato un po' con fare sospetto per quella strada, trovo il luogo adatto. A questo punto mi sono sentito un po' stupido, proprio per questo ho aspettato un momento in cui non ci fosse nessuno nei paraggi e finalmente ho posto la busta nel posto in cui andava posta (secondo me), insomma ho lasciato la busta al palo.
A questo punto avevo lasciato la busta in balia al suo destino, spedisco le istruzioni per il suo ritrovamento (erano istruzioni tipo rapitore che riconsegna un rapito, non istruzioni tipo mappa del tesoro) e spero che tutto si svolga come previsto; alla fine vengo a sapere che, stranamente, quell'idea (che quando ero in mezzo alla strada mi aveva fatto sentire un po' stupido) aveva funzionato.
Ulteriori chiarimenti sui fatti potete trovarli qui. 

DESCRIZIONE UN PO' PIÙ PARTICOLAREGGIATA #2:
la mia solita paura di non trovare parcheggio (tutt'altro che immotivata) mi aveva fatto arrivare dove dovevo arrivare con un paio d'ore di anticipo. La zona era quella intorno alla città universitaria; per ammazzare il tempo mi era venuto in mente di andare a controllare che nella basilica di San Lorenzo fuori le mura fosse tutto a posto (in pratica una sorta di giro turistico in un posto che, bene o male, conosci), ma scopro che proprio in quel momento c'era un funerale in corso (strano, ma vero...), quindi decido di abbandonare la basilica. Visti il tema funebre e la vicinanza, ho la brillante idea di entrare per la prima volta nella mia vita nel mitico cimitero del Verano.
Ho girovagato un po' lì dentro cercando di scorgere qualche nome noto, perché dicono che ci sia gente tipo: Giacomo Balla; Giuseppe Gioachino Belli; Eduardo, Peppino e Titina De Filippo; Gabriella Ferri; Grazia Deledda (ma non stava a Nuoro?); Rino Gaetano; Natalía Ginzburg*; Ettore Petrolini; Gianni Rodari; Trilussa; Giuseppe Ungaretti e molti altri.
Alla fine non ho incontrato nessuno di questi qui sopra, ma ho scoperto che Silvio Spaventa (ma chi è?) è nato a Bomba, effettivamente anche io me ne sarei spaventato, e che Mr. Verano ha scelto di portare avanti un noto stereotipo affiancando le famiglie Ballerini e Gay, ma soprattutto ho scoperto la tomba dell'Amore.
Se qualcuno dovesse essere colpito da una botta di cimiteriale romanticismo, la strada per la tomba dell'Amore è questa.
Grazie alla tomba dell'Amore ho riscoperto il mio lato nonromantico, e sono arrivato alla conclusione di essere più romanticista che romantico. 

DESCRIZIONI MOLTO MENO PARTICOLAREGGIATE:
  • ho visto una tomba che si fingeva piazza;
  • a San Lorenzo organizzavano un torneo di burraco;
  • ho incontrato una macchina che trasportava una mucca finta e muggiva (la macchina, non la mucca);
  • insieme alla macchina c'erano alcuni tizi (che portavano dei cappelli da cow boy chiazzati come mucche) che regalavano un po' di gelati di questa gente qui;
  • credo di essere stato abbastanza chiaro e deciso nel mettere la parola fine a una storia;
  • ho visto una suora che mandava a fanculo l'autista di un autobus;
  • ho incrociato un bambino che era arrivato a superare l'ottava palestra di non so quale versione di Pokémon, per la precisione due di queste palestre erano state superate a Londra e una a Roma;
  • ho visto una macchina della polizia passare su un ponte pedonale, prendere una strada contromano e cercare di investire tre pedoni... non ce l'hanno fatta;
  • mi hanno detto una cosa che mi ha sconvolto e ho scelto di dimenticarla;
  • grazie alla notizia sconvolgente di cui sopra mi sono reso conto che sto diventando "una persona meglio";
  • ho assistito alla scomparsa e al ritrovamento di un giacchetto. Una persona lo aveva raccolto da terra e poggiato su un muretto (in mezzo a tutta questa roba -etta esiste ancora gente gentile);
  • ho visto centinaia di studenti stravaccati sul prato della città universitaria e mi sono sentito un po' sfigato, perché, visto che la sede della mia facoltà non si trova lì, io non l'ho mai potuto fare;
  • ho scoperto che Corona ha iniziato a pubblicare una rivista (ma non linko il sito, mi rifiuto);
  • ho visto lo spettacolo di Marisa Laurito e mi è anche piaciuto**;
  • ho scoperto che voglio andarmene una giornata al mare, magari il 2 giugno... qualcuno vuole venire?
Diciamo che questo è un riassunto abbastanza esaustivo di quello che è successo in questi giorni; interessava a qualcuno?

*con lei ho un conto in sospeso.
**è una sorta di baracconata seminostalgica: vi dico solo che inizia con lei che canta dondolandosi su un'altalena piena di fiori. Alla fine dello spettacolo tutto il teatro ha cantato nell'ordine: Reginella, Roma nun fa la stupida stasera e Oh mia bela Madunina (ovviamente la prima è imbattibile).

mercoledì 18 maggio 2011

un urlo agghiacciante nella notte

Magari non proprio quello che scrivo nel titolo, sarà che non sono abituato a urlare, suonare il clacson, sbattere le porte o fare qualunque cosa faccia troppo rumore, diciamo più UN URLO AGGHIACCIANTE NELLA NOTTE (ma sottovoce).

Perché "urlo"? Perché ho da poco compiuto 26 anni... significa che sono molto più vicino ai 30 che ai 20.
Ecco, da oggi ho trent'anni! Non è vero, lo so, però è sempre meglio portarsi avanti, e poi, ragionando così, rimangono 30 almeno fino a 35, così non sbaglio di sicuro*.

Dicevo che sono 30 e non ho ancora concluso niente di serio nella vita, ma che razza di persona inutile sono?

Mah... sapete, fino a qualche ora fa questo argomento era quasi in grado di deprimermi, ma adesso, forse è colpa dell'ora tarda (tard'ora?), non mi interessa più; cioè, mi interessa un po', ma non troppo. Che poi ho programmato di morire a 433 anni (preferibilmente ucciso da un colpo di Stato, perché per quell'epoca dominerò il mondo ovviamente), quindi ho 400 anni e spicci per fare cose serie... ovviamente tutto questo accadrà se quando mi lancerò dal paracadute non si dovessero verificare degli imprevisti, perché prima o poi mi lancio, devo solo trovare il momento giusto; una volta mi ero convinto e sono morti qualcosa come 4 paracadutisti in 2 giorni, e queste sono cose che fanno pensare.

quello con la corona dovrei essere io, ma mi hanno fatto un po' più basso
Insomma oggi è il mio compleanno, se ci riesco faccio un regalo** a qualcuno, io non ne voglio. 

*ammetto che ogni tanto quando mi chiedono quanti anni abbia devo farmi due conti.
**magari definirlo regalo è un po' troppo, si tratta di tre fogli di carta.

lunedì 16 maggio 2011

choose your destiny!

Tanto tempo fa, in una camera non troppo lontana (ma anche in altri luoghi), un imperatore malvagio era solito ripetermi queste parole*:



Parole sante le sue! E pensare che provenivano dalla bocca di un sadico assassino che aveva in mente solo la distruzione totale della Terra.

In pratica credo che sia arrivato il momento di prendere una decisione chiara, per non correre poi il rischio di diventare stronzo, anche se, volente o nolente, alla fine stronzo ci diventerò lo stesso. Probabilmente è proprio questo fatto dell'essere o apparire stronzo che mi frena un po', perché la decisione io l'avrei anche mezza presa, ma come dirlo riuscendo ad apparire il meno stronzo possibile?

Questo è il dilemma, perché si fa presto a chiamare stronzo qualcuno, ma avete mai provato a mettervi dall'altra parte del muro? Io non ho mai sentito parlare di donne stronze, se non in casi veramente eclatanti, invece noi siamo tutti stronzi, indistintamente, sempre e comunque, non abbiamo scusanti, l'equazione schematizzata qui sotto è valida per tutti
Io questo assioma non l'ho mai capito, mi servirebbe un confronto, magari a quattr'occhi, con qualcuno che possa spiegarmi come funziona la cosa, perché è facile dare a qualcuno del "secondo membro dell'equazione" (basta con il turpiloquio... ma membro lo potevo dire?), perché i punti sono due:
  • siamo proprio fatti così, quindi è inutile che ce lo dite, perché lo sapete in partenza quello a cui andate incontro;
  • lo dite a tutti, indipendentemente dal comportamento; e allora io per quale motivo mi pongo il problema?
Spero che qualche esperta (perché sono certo che non c'è un uomo al mondo che abbia chiara la faccenda) sia in ascolto e si palesi per sciogliere i miei dubbi in merito... magari anche abbastanza in fretta, perché prendere tempo fa aumentare esponenzialmente le dimensioni del "secondo membro" (ecco, l'ho ridetto) e io vorrei, al massimo, un destino** da stronzetto.
Grazie!

*per chi non può sentirle, le parole erano quelle del titolo del post.
** giusto per citare nuovamente il titolo.

sabato 14 maggio 2011

machete live!

E mentre aspetto che blogger faccia ricomparire quei commenti che ha cancellato, vi racconto che sono andato a vedere Machete e che mi è piaciuto.
Non sto a raccontarvi per filo e per segno la trama del film (e non perché potrei rovinarvi la sorpresa, sappiamo tutti che la trama conta come il due di coppe quando briscola è bastoni), ma vi dico che Robert De Niro interpreta il senatore John McLaughlin, cioè, in parole povere, uno che vuole risolvere il problema dei clandestini con una rete elettrificata.

Fino a pochi giorni fa pensavo che un personaggio del genere potesse comparire solo in un film come quello di poche righe sopra, che fosse un'esasperazione di alcune figure politiche americane, una macchietta, una summa di luoghi comuni, un nonosocos'altrodirequindimifermoqui; ebbene, forse mi sbagliavo.

Mi accingo a introdurre le mie argomentazioni citando innanzitutto il secondo emendamento della Costituzione degli U.S.A.:
A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed.
che, Wikipedia dixit, per i non anglofoni dovrebbe suonare più o meno così:
Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.
Il testo definisce come diritto infrangibile di ogni cittadino (questo è stato definitivamente ribadito anche di recente) la possibilità di detenere e portare armi; ovviamente questo emendamento è da ritenersi strettamente connesso al dovere che ha ogni cittadino di proteggere la propria patria dal pericolo reale e imminente che gli Imperi spagnolo e britannico rappresentano ancora oggi (se avete il coraggio ditemi che questa non è realmente pericolosa).

E fino a qui niente di nuovo; tutti sappiamo che negli U.S.A. è più facile trovare un'arma che qualche cibo ipocalorico. La cosa che non avrei mai immaginato potesse accadere seriamente è invece questa... non credete al tgcom? Effettivamente non avete tutti i torti, allora beccatevi anche questo link e quest'altro.

Sì, avete letto bene (e se non avete cliccato sui link, leggete quello che scrivo dopo i due punti): in Texas è legale portare armi da fuoco a scuola. Alcuni dicono che una maggior presenza di armi nei campus e negli edifici scolastici potrebbe impedire il ripetersi di eventi come questo o questo... certo, mi pare giusto: aumentare il numero di armi per diminuire la possibilità che qualche studente impazzito faccia una carneficina; logico!

In conclusione vota e fai votare
Jeff Wentworth
o, se proprio non vuoi, vota e fai votare
John McLaughlin
A volte è imbarazzante rendersi conto di quanto siano vicine la realtà e la fantasia.

Ed infine un rapido elenco di cose da mettere nello zaino:
  • una crostatina al cioccolato;
  • un succo di frutta rigorosamente alla pera;
  • il sussidiario (esisteranno ancora?);
  • un AK-47.

mercoledì 11 maggio 2011

apologia della TV

Girando per qualche blog ho notato che sono in molti a non guardare la TV, alcuni hanno addirittura scelto di non avere un televisore; potete facilmente comprendere che, per un teledipendente nato negli anni '80, un atteggiamento del genere sia pura fantascienza.

Siccome mi sento in dovere di difendere la categoria dei teledipendenti, ho deciso di scrivere qualcosa di nostalgico in cui credo veramente, con la speranza che queste mie strane parole possano "riconvertire" qualcuno alla TV.

Probabilmente sono stato troppo tempo di fronte ad un televisore (acceso), ma i ricordi più vividi che la TV impresso nella mia memoria (oltre a Mazinga e Colpo grosso) sono fatti di immagini e parole che mi sono capitate di fronte per caso, non ero io a cercarle, mi capitavano di fronte soprattutto a pranzo e a cena, e sono queste:

  • 1987: la perestrojka, ricordo di aver sentito questa parola un sacco di volte, l'avevo imparata e avevo capito che si trattava di qualcosa di russo, non ne sapevo molto di più, ma la ripetevo spesso, considerando che avevo due/tre anni, è già tanto che me la ricordi ancora oggi;
  • 9 novembre 1989: il crollo del muro di Berlino.Ricordo chiaramente di aver visto le immagini trasmesse dal tg1, la gente in festa e, soprattutto, quell'uomo che prende a picconate il muro. L'unica cosa che avevo capito era che in molti erano felici;
  • 23 maggio 1992: la strage di Capaci. Questa la ricordo bene, e non potrò mai dimenticare queste parole
  • 19 luglio 1992: la strage di via d'Amelio. Anche di questa ho un ricordo chiaro e penso che ricordare sia importante.
È vero che la TV molto spesso è equiparabile a un cumulo di immondizia, ma assistere a questi avvenimenti mi ha reso più consapevole, mi ha fatto capire dove vivevo, cosa c'era intorno al mio mondo, cosa accadeva alle altre persone. Innumerevoli immagini di guerra, fame, caschi blu e molotov mi hanno fatto capire che non tutto il mondo era come casa mia, che c'era gente che veniva uccisa per difendere la vita e la libertà di tutti, anche la mia.

Probabilmente molti penseranno che oggi possa bastare internet per rimanere informati, ma io non penso che questo sia del tutto vero: se da bambino non fossi stato esposto a queste immagini (anche contro la mia volontà, dopotutto io preferivo certamente vedere i cartoni), adesso non ricorderei chiaramente quei momenti, quelle lotte per la libertà e la giustizia che hanno fatto la storia d'Italia e del mondo.

La TV è solo un mezzo e, come tutti i mezzi, bisogna solo saperla usare.

martedì 10 maggio 2011

de nuptiis

Con evidente ritardo su tutto e tutti, approfitto dello strascico di Kate* per fare alcune riflessioni sul matrimonio.
La sempre poco affidabile Wikipedia mi viene in aiuto con una voce riguardante il matrimonio lunga così; in pratica sul matrimonio si possono dire un sacco di cose, io inizio il mio discorso citando gli articoli della nostra Costituzione in cui se ne parla esplicitamente:
Art. 29.
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30.
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
La parola "matrimonio" compare nella nostra costituzione solamente in questi due articoli: nell'articolo 29 si riconosce la famiglia fondata sul matrimonio come cellula base della società, mentre l'articolo 30 utilizza la parola "matrimonio" per dettare i principi relativi ai rapporti tra genitori e figli.

In questi due articoli non ho trovato riferimenti chiari al sesso dei coniugi, l'unica parola che potrebbe far pensare che si tratti di una coppia eterosessuale è "naturale", ma, se accettiamo la definizione che di omosessualità ci fornisce l'OMS, che ci dice che l'omosessualità è
una variante naturale del comportamento umano
potremmo dedurre che una famiglia composta da due coniugi dello stesso sesso potrebbe essere una società naturale fondata sul matrimonio, ovviamente se il matrimonio fosse loro permesso dalle leggi dello Stato; per ora due persone dello stesso sesso possono formare al massimo una società naturale.

Fatta questa premessa, mi sento di dare nuovamente un'occhiata alla solita Costituzione:
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Questo articolo ci dice che le leggi del nostro Stato dovrebbero garantire gli stessi diritti e doveri a ogni cittadino e che, se si dovessero venire a creare delle situazioni che non garantiscano più questa condizione, la Repubblica deve agire affinché si ristabilisca l'eguaglianza venuta meno.

Considerando che una legge deve necessariamente cambiare nel tempo per adeguarsi alla realtà dei fatti, mi chiedo quale sia il reale motivo per cui in Italia esistano alcune famiglie che non hanno alcun riconoscimento legale; se, secondo la Costituzione, la Repubblica ha il dovere di intervenire, l'atteggiamento che hanno quasi tutti i politici, di ogni schieramento, nei confronti delle famiglie omosessuali dovrebbe essere considerato anticostituzionale; di fatto, in netto contrasto con l'articolo 3 della nostra Costituzione, in questo momento si stanno negando delle possibilità ad alcuni individui discriminandoli per il loro sesso.

Probabilmente non è uno dei problemi più urgenti da risolvere in Italia, ma penso che un Paese in cui le stesse leggi introducono principi discriminatori non si possa ritenere un Paese civile.
Gandhi una volta disse:
"La grandezza di una Nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali."
In Italia ci sono molte leggi in difesa dei diritti degli animali, io penso che prima bisognerebbe difendere i diritti dell'animale uomo, solo a quel punto ci si può permettere di andare a guardare come vengono trattati gli altri animali.

PS: dopo tutto questo ragionamento mi chiedo come mai la comunità omosessuale italiana non riesca a organizzare nulla di serio se non manifestazioni di pura immagine, per esempio alle recenti dichiarazioni di un noto Sottosegretario (che ha giurato sulla Costituzione) in merito all'argomento è stato risposto in due modi che trovo poco utili:
  1. un flash mob di 60 secondi;
  2. un video piuttosto divertente.
*ma vi sembra normale che la cosa più bella del matrimonio sia stata una Pippa?

lunedì 9 maggio 2011

ai miei tempi

Ai miei tempi c'era la lira, magari qualcuno non se la ricorda, quindi dico subito che funzionava proprio come gli euro di oggi, ma con alcune piccole differenze:
  • ai tempi della lira l'aria era pulita, le montagne verdi, il cielo sempre più blu, il dollaro una moneta forte, tutti sapevano che la lira non valeva niente in partenza e che ogni giorno il suo valore irrisorio diminuiva;
  • a quei tempi un milione era poco e chi aveva i soldi doveva essere almeno miliardario, oggi quelli che hanno i soldi hanno i milioni, di conseguenza tutti gli altri hanno le pezze al culo;
  • da quando è arrivato l'euro la moneta forte ce l'abbiamo noi, l'unico problema è che con la moneta forte ci compri meno cose di quelle che potevi comprare con la moneta debole, per esempio con cento lire ai miei tempi potevi comprarci una gomma, adesso con cinque centesimi ci puoi comprare due monete da due centesimi e una da uno.
Da questa descrizione potrebbe sembrare che si stava meglio quando si stava peggio, e invece no, perché le lire avevano un problema: sulle banconote comparivano i volti degli italiani più noti di sempre e, ogni tanto, quelle facce venivano cambiate; dov'è il problema?
Da nessuna parte, se non fosse che gli italiani noti, con il passare degli anni, sarebbero certamente finiti; non ci vedete ancora niente di strano o problematico? Allora vi dico che, secondo me, se oggi ci fosse ancora la lira, le nostre banconote probabilmente avrebbero questo aspetto:


E non venite a dirmi che le mie sono ipotesi improbabili, perché, al contrario, mi sembrano anche abbastanza ottimistiche, se non ci credete pensate che potevo anche metterci Bruno Vespa o la faccia piangente di Barbara d'Urso... e chi sa di cosa parlo capisce che non sarebbe stata una bella cosa.

Riassumendo: prima la nostra moneta andava sempre giù, quindi nella melma ci stavamo solo noi; poi l'euro andava sempre su, quindi il dollaro andava giù, e nella melma ci siamo finiti tutti; adesso ci siamo quasi abituati alla puzza, ma almeno sulle nostre banconote compaiono solo monumenti e palazzi che non esistono.

domenica 8 maggio 2011

feste confuse

Premetto che le feste che non hanno una data fissa mi hanno sempre confuso; la seconda domenica di maggio è la festa della mamma, una festa mobile, quindi una festa che mi confonde; come se non bastasse questa festa in realtà non è solo mobile, ma anche fissa, l'unico problema è che viene fissata in giorni diversi. Probabilmente non sono stato chiaro, quindi cercherò di spiegarmi meglio; oggi ho scoperto che non esiste una data comune in tutto il mondo per la festa della mamma, ma ogni Nazione in cui viene festeggiata (perché in molte questa festa non c'è proprio) si è scelta una data o una prima, seconda, quarta o ultima domenica di un certo periodo; potete facilmente intuire che, se con una semplice festa mobile ero confuso, con questa miriade di date non ci sto capendo più niente, quindi posto due video (uno diretto da Lasse Hallström, mica pizza e fichi) di due canzoni che hanno dei titoli in cui compare la parola "mamma", anche se in realtà non c'entrano un fico secco con la festa della mamma o con la figura della mamma in generale.



In conclusione, siccome oggi è la festa della mamma in questi Stati: Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Cuba, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ecuador, Hong Kong, Italia, Giappone, Lettonia, Malta, Malesia, Paesi Bassi, Porto Rico, Nuova Zelanda, Perù, Filippine, Singapore, Slovacchia, Sudafrica, Svizzera, Taipei Cinese, Turchia, Uruguay, Stati Uniti d'America, Venezuela;
Auguri a tutte le mamme presenti, passate, future o aspiranti tali (anche degli Stati che non festeggiano oggi o non festeggiano per niente)

venerdì 6 maggio 2011

una luce poco fa

Pochi minuti fa ho visto la prima lucciola dell'anno, e quando dico "lucciola" non intendo qualcosa di questo genere, ma uno di quei simpatici insetti dal sedere luminoso.
Probabilmente non c'era bisogno di dirlo, ma da oggi volevo tornare a essere ottimista e le lucciole mi mettono allegria, mi fanno lo stesso identico effetto delle stelle, direi che è un bell'inizio.


Da domani voglio ricominciare a fare qualcosa di utile, devo ricominciare.
La storia del parcheggio di stamattina, che sembrava fine a se stessa, in realtà non lo era poi tanto, perché ultimamente mi sento proprio come mi sono sentito ieri mentre ero in macchina: faccio centinaia di chilometri per rimanere sempre nello stesso punto.

Mi sono stancato, ho deciso che ricomincio dalle lucciole.

PS: flickr mi ha detto שָׁלוֹם.

240 min

In quattro ore si possono fare un sacco di cose:
  • visitare Roma o Milano (sì, certo...);
  • viaggiare in treno da Roma a Genova;
  • partire in macchina da Roma e arrivare a Potenza o Pisa (dipende da quanto corri, ma tuttocittà dice che il tempo è più o meno quello);
  • guardare una parte de Il regno o una versione di Cleopatra a scelta;
  • altre cose che non mi vengono in mente.
Io ieri ho fatto tutt'altro e voglio raccontarvelo, voglio rendervi partecipi di come ho passato un ottavo della mia giornata.

Partiamo dal presupposto che tuttocittà, considerando il luogo di partenza ed il posto in cui mi sono fermato, dice che il mio tragitto doveva durare una quarantina di minuti o poco più, considerando che sono passato per la mitica tangenziale est (se non la conoscete, questa è un'immagine vecchia, adesso la situazione è peggiorata) proprio nel momento in cui tutto il mondo finisce di lavorare a torna a casa; averci messo una decina di minuti in più è comprensibile, anzi, mi ha detto anche troppo bene. Ero arrivato, adesso il problema era trovare un parcheggio.

Ecco, il parcheggio; il problema del parcheggio è rimasto tale per altre 3 ore e spicci.
In definitiva ieri ho passato un ottavo della mia giornata in mezzo al traffico e alla ricerca di un parcheggio; penso che avrei potuto fare qualcosa di più utile o almeno più divertente.
Ogni tanto maledico chi parcheggia in modo "alternativo", ma in giornate come quella di ieri mi sento di comprenderli.

PS: ovviamente alla fine ho trovato solo mezzo posto, ma la macchina non intralciava il traffico, erano quasi le 22.00 e avevamo fame, quindi ho rischiato la multa... a dirla tutta ci mancava solo quella per completare la serata.

giovedì 5 maggio 2011

Franco detto Franz

C'era una volta in una piccola casa di Praga un certo Franz.
Franz era un tizio strano che parlava strano e scriveva cose strane; una di queste ha come protagonista un animale (che alcuni dicono indefinito, ma che a me sembra chiaramente un serpente) e la sua tana.

E ora, dopo questa attenta descrizione, per la serie "che cos'ha lui più di me?"*, due racconti brevi (molto brevi) certamente migliori di quelli del tizio qui sopra (qualcuno ci crede?).

LA BOCCIA
Gira, gira, gira, gira, gira, gira, gira.
#TOC TOC#
AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!!!
Era il solito imbecille che batte sul vetro...
Che palle la vita del pesce rosso**.


LOMBRICHI
Striscia e scava e mangia e striscia e scava e mangia; e non dimenticarti di digerire e defecare!
Ristriscia riscava e rimangia... Oh, sta piovendo! Vediamo che succede al piano di sopra.
Striscia e scava e sali e mangia e striscia e scava e sali e mangia; sono fuori.
Ma guarda un po' dove sono finito; è proprio carino qui!
E questa che cosa sarebbe? Sembra quasi la ruota di una bicicletta...
#SPLAT#
AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!!!
Lo sapevo, ogni volta che esco finisce che mi taglino a metà... prendiamola con ottimismo, almeno così ho qualcuno con cui parlare.
Tu, laggiù, tutto bene?
Prrrrrrrrrr!

*probabilmente quello che aveva in più si potrebbe definire talento nello scrivere, ma non in italiano, perché lui scriveva in tedesco, quindi io ho la capacità di scrivere male in italiano, cosa che lui non aveva: 1 a 1.
**non vale per tutti i pesci rossi, ecco un esempio.

mercoledì 4 maggio 2011

minore di tre

Per i temi trattati la parte finale del seguente post sarà scritta in l33t.

Le innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni ci hanno permesso di comunicare con chiunque da e verso qualunque posto del mondo, di rimanere sempre aggiornati su... praticamente tutto, di sapere cosa sta facendo qualcuno in un determinato momento (anche quando essenzialmente non ce ne fregherebbe niente) e di essere praticamente sempre visibili e controllabili (che culo!).
A nuovi mezzi di comunicazione corrispondono nuovi linguaggi; vista l'esigenza di rapidità e di risparmio (a volte non necessario) di caratteri, questo nuovo linguaggio si è evoluto fino alla comparsa delle famigerate emoticon.
Immagino le conosciate tutti, alcune a volte risultano quasi incomprensibili, ma ce n'è uno in particolare di cui vorrei parlare:
<3
che, con molta fantasia, dovrebbe essere equivalente a questo:
14 53M|O11|=1(4210N3 M1 53M|3|24 4|3|34574N24 3((3551\4, 017|237(_)770 11 519N1|=1(470 N0N 3' Q(_)3110 13773|2413, |O3|2(|-|3' (0N "<3" 51 1N73N|)3 Q(_)41(054 71|O0 "71 \09110 |33N3" 0 Q(_)41(054 |)1 51M113.
La semplificazione mi sembra abbastanza eccessiva, oltretutto, il significato non è quello letterale, perché con "<3" si intende qualcosa tipo "ti voglio bene" o qualcosa di simile.
N0N |-|0 M41 (_)5470 Q(_)3574 3M071(0N (0N54|O3\01M3N73, M4 M1 |23N|)0 (0N70 (|-|3, M0170 |O|20|34|311M3N73, |-|0 14N(1470 Q(_)3570 M35549910 4 Q(_)451 7(_)771 1 M131 |O|20|=3550|21 |)1 M473M471(4 0 51M111. 1N |234174' M1 53N70 |)1 507705(|21\3|23 11 M35549910 1N(0N54|O3\013 5010 |21|=3|23N|)0M1 4 (_)N0 |)31 |)3571N474|21.
Non ho mai usato questa emoticon consapevolmente, ma mi rendo conto che, molto probabilmente, ho lanciato questo messaggio a quasi tutti i miei professori di matematica o simili. In realtà mi sento di sottoscrivere il messaggio inconsapevole solo riferendomi a uno dei destinatari.
50N0 (4M|31473 (_)N 54((0 |)1 (053 |)4 Q(_)4N|)0 Q(_)3574 |O3|250N4 (3|2(4\4 |)1 (0N519114|2M1: N0N |-|0 1N7|24|O|2350 14 57|24|)4 5(_)993|2174; 131 3' M0|274; 10 N0N 50N0 4N|)470 4 7|20\4|214; 09N1 74N70 |O3N50 4 (0M3 54|23|3|33 4N|)474 53 13 4\3551 |)470 45(0170.
Sono cambiate un sacco di cose da quando questa persona cercava di consigliarmi: non ho intrapreso la strada suggerita; lei è morta; io non sono andato a trovarla; ogni tanto penso a come sarebbe andata se le avessi dato ascolto.
|=0|253 5|349110, M4 |24((|-|1(_)|)3|23 7(_)770 Q(_)3570 1N (_)N "M1N0|23 |)1 7|23" N0N M1 |O4|23 91(_)570, 3' 7|20|O|O0 |O0(0.
Forse sbaglio, ma racchiudere tutto questo in un "minore di tre" non mi pare giusto, è troppo poco.

martedì 3 maggio 2011

miracolo! miracolo!

miracolo
[mi-rà-co-lo]
s.m.
1 Fenomeno sensibile straordinario, che avviene al di fuori delle normali leggi della natura, attribuito all'intervento divino
Gridare al miracolo, renderlo pubblico; estens. manifestare la propria meraviglia per un determinato evento in maniera eccessiva, sproporzionata rispetto all'evento stesso
fig. Sapere vita, morte e miracoli di qualcuno, essere al corrente di tutto ciò che lo riguarda
ST Corte dei miracoli, nella Parigi medievale, rifugio di mendicanti nel quale i finti storpi, ciechi e sim. riacquistavano miracolosamente l'uso delle gambe, la vista e sim.; estens. ambiente in cui si rifugiano accattoni
Ogni tanto si sente gridare al miracolo, qualcuno ha anche detto che il beato Giovanni Paolo II ha ucciso Bin Laden (e io non vedo l'ora di vedere come verrà rappresentata la sparatoria tra il papa morto e lo sceicco morituro nel film della Bigelow); quando sento certe cose mi chiedo come mai ci sia bisogno dei miracoli.
Se i miracoli esistono, qual è la loro utilità?
Parlando di guarigioni miracolose potremmo essere portati a pensare che l'utilità del miracolo si trovi proprio nella guarigione; ragionando in questo modo il fine e il mezzo del miracolo andrebbero a coincidere, si potrebbe quindi dedurre che un miracolo è fine a se stesso. Devo ammettere che una conclusione del genere mi andrebbe bene, dopotutto il cristianesimo ci dice che Dio è Amore, e una guarigione fine a se stessa ci potrebbe stare. Ovviamente la guarigione miracolosa di qualcuno porta la speranza in altri, perché "potrebbe succedere anche a me" e questo ragionamento aumenta il numero dei "fedeli".


Quindi una guarigione miracolosa potrebbe essere fine a se stessa e, come effetto collaterale, generare fedeli. Siccome, da quello che so, la fede è sempre accompagnata dalla speranza di una ricompensa (terrena o ultraterrena che sia), questo ragionamento potrebbe filare, se non fosse che quello che non riesco ad accettare è proprio il concetto di "credere per ottenere qualcosa". Mi rendo conto che è anche uno dei concetti alla base delle religioni in generale, però ogni tanto mi vengono in mente alcune domande, per esempio a chi si professa cristiano vorrei chiedere:

se non ti avessero detto che Cristo è morto e risorto, il suo messaggio sarebbe stato meno valido?

Personalmente credo che il suo messaggio, che trovo certamente condivisibile, sia la cosa più importante; non ho bisogno di miracoli, non ne voglio e non mi servono fenomeni straordinari per credere in qualcosa; se si parla di uguaglianza, rispetto e pace c'è veramente bisogno d'altro per avere successo?
A quanto pare sì, forse le veline sono sempre esistite e sono state sempre sopravvalutate.

lunedì 2 maggio 2011

dead!

Osama Bin Laden è morto.
Come si può leggere qui*, in tutto il mondo la reazione è stata più o meno la stessa, molti hanno usato la parola "giustizia".

Se a morire in questo stesso modo fosse stato un altro, si sarebbe parlato di un'esecuzione sommaria, ma è morto Bin Laden, anzi, è stato ucciso Bin Laden, quindi in questo caso era giustizia, anzi, Giustizia, nel senso assoluto del termine: Bin Laden era un simbolo, e abbattere un simbolo significa stare dalla parte del giusto, chi vince è il giusto.
Di sicuro non era una persona da ammirare, ma credo che in questo caso non si possa parlare di Giustizia; o ci troviamo ancora nel mitico Far West ottocentesco e non me ne sono accorto?

Non riesco a pensare che questa sia Giustizia e non condivido i festeggiamenti di piazza, forse anche perché in questi anni ho visto la cattura di molti boss mafiosi, di molti simboli, simboli immediatamente rimpiazzati. Una persona è una persona, un'idea, per quanto evidentemente sbagliata, è un'altra cosa.

Tutto questo ovviamente non significa che i soldati che lo hanno ucciso dovevano rimanere fermi a farsi sparare; hanno svolto il loro lavoro e hanno cercato di tornare a casa vivi, come è logico che sia.

PS: sono vicino a Polly che oggi ha perso un personalissimo sex symbol e mi scuso con MrFord per aver espresso un parere negativo sul Far West.

*l'articolo è stato aggiornato, qualcuno ha fatto notare che non c'è da festeggiare.