domenica 10 aprile 2011

nuove cose vecchie

Ieri ho scoperto cos'è la Via Crucis... no, non è proprio così, mi spiego meglio: sapevo cosa fosse anche prima, ma ieri ho avuto modo (non chiedetemi perché) di partecipare per la prima volta a una Via Crucis, anzi, a mezza, la mezza finale.

Premetto che sarebbe stato bello assistere a una di quelle rappresentazioni piene di violenza e sangue alla The passion, ma la mezza Via Crucis a cui ho assistito io non era così, era piuttosto del tipo:
  • età media: 109179812 anni;
  • numero di partecipanti: massimo 15;
  • numero di partecipanti con tutti gli arti sani: massimo 2;
  • persone che cantano: un numero prossimo a quello dei partecipanti;
  • numero di persone intonate: un o-piccolo rispetto al numero dei partecipanti;
credo che gli indizi possano bastare per farvi immaginare l'allegra brigata.

Ritornando a prima della premessa, entravo speditamente in chiesa (ripeto, non chiedetemi perché) quando mi si para di fronte l'allegra brigata al completo, con tanto di sacerdote e crocifero. Tutti mi fissano, cerco di fingere naturalezza, ovviamente non sono molto convincente; mi dirigo verso un viso noto e rifletto sulla scena, piuttosto surreale, che ho di fronte.
Osservando il tutto dalla mia postazione, la prima immagine che mi balza in mente è quella di una folla inferocita armata di forconi, non so bene con chi potevano essere inferociti, magari ce l'avevano proprio con me... in ogni caso erano arrivati alla sesta stazione, che sarebbe "Santa Veronica asciuga il volto di Gesù", genuflessione, provo un po' di imbarazzo, perché si inginocchia chi praticamente non ha le ginocchia, mentre io che potrei farlo senza sforzi (almeno non troppi) non lo faccio, qualcuno legge qualcosa, non capisco molto e comunque non seguo, risposta dei partecipanti alla Via Crucis, parte un canto, che in seguito si ripeterà con piccole variazioni nel tragitto tra le varie stazioni... ecco, la cantilena, non ricordo nemmeno le parole, ma la mia sensazione è che spesso questi canti vengano eseguiti solo perché parte di un rito, il significato delle parole è ormai sepolto sotto anni e anni di ripetizioni continue, l'unica cosa che importa è quella cadenza ritmata e costante che accompagna lo svolgersi del racconto e  il procedere dei cantori stessi nel loro deambulare affaticato lungo le navate della chiesa; su di me la melodia stonata ha un forte potere estraniante.

Finisce il canto, settima stazione, nuova genuflessione, nuova lettura, stesse voci che rispondono, ripartono canto e processione; si continua così fino in fondo, nel frattempo mi rendo conto che quello che si sta svolgendo di fronte a me in quel momento è una rappresentazione pura e semplice della realtà.
In quella minima processione c'erano tutti: quelli della prima fila; quelli che ci credono; quelli che cercano conforto; quelli che passavano per caso; quelli che lo fanno per abitudine; quelli che osservano...
Probabilmente io ero uno degli spettatori.

Otto genuflessioni dopo il sepolcro è chiuso. Il sacerdote, in piedi di fronte all'altare, legge una preghiera, la preghiera, in sintesi, dice di non perdere tempo, di utilizzare ogni momento per fare del bene, si parla di emarginati... noto uno stridente controsenso, probabilmente faccio una faccia strana.

Cosa ho imparato da questa nuova esperienza?
Tre cose:
  1. questi riti sono tanto più coinvolgenti quanta meno gente vi partecipa;
  2. alla fine forse credo anche io in qualcosa, probabilmente è qualcosa di completamente diverso, ma ammiro chi si inginocchia facendo uno sforzo sovrumano e chi porta la croce e nel frattempo con una forza ancora maggiore affronta un cancro;
  3. è sempre utile portarsi dietro uno di quei nuovi lubrificanti antifrasistridenti.

9 commenti:

  1. che spettacolo le 'nonnine'..
    comunque mi soffermerei più a lungo, sul tuo 'non chiedetemi perché', quindi te lo chiedo.. ma perché lo hai fatto..??
    e.

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  2. Santa madre... deeeehhh... voi faaate... che le piaghe del Signoreeee siano impresse nel mio cuoooreee...
    Oddio, la ricordo ancora (ascoltata l'unica volta in cui fui in qualche modo "costretto" a partecipare ad una Via Crucis e a leggere addirittura un passo...) ;))

    Anche io sono in qualche modo sempre distratto dalle tremila tonalità di chi canta, quando mi capita ogni tanto, ma di rado, di assistere a qualche funzione religiosa... :D

    La cadenza delle preghiere è fondamentale ormai, più delle parole: non sarebbe la stessa cosa. Mi hanno raccontato che, quando ancora era in uso il latino in chiesa, un "requiescat in pace" diventava, ad esempio, almeno da queste parti, una sorta di "schiàtt' in pace"... :))

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  3. è il genere di cose che mi fa salire su un'angoscia esistenziale di quelle... come le scale buie delle case di pietra dei paese e certi inni cantati da quattro vecchiette in chiese enormi e vuote... ;)

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  4. Io invece sono incantato da questo tipo di processioni. Erano molte più numerose quando ero bambino, oggi la società moderna con il suo ritmo stressante le ha travolte. Se ne vedono solo nei paesini. Al di là di ogni giudizio sulle religioni, è veramente toccante, come dici tu, vedere queste persone dedicare anima e corpo (seppur malandato) a questo tipo di riti. A loro va il mio massimo rispetto. Un rispetto che viene meno quando però decidono di voler inculcare a tutti i costi le loro credenze e ideologie negli altri senza accettare alcun confronto o peggio ancora quando emettono sentenze per i comportamenti degli altri.

    La Via Crucis mi metteva sempre tanta tristezza, in effetti non c'era molto da festeggiare. La musica e i canti cadenzati a lutto mettevano un'angoscia sovraumana. Forse proprio per questo motivo che non mi è mai piaciuta la festa di Pasqua. Pasquetta invece sì :)

    P.S.: ...e comunque Street Figher non lo compro ;;)

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  5. ....madò.

    w pasquetta e la grigliata in montagna ;;)

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  6. @emanuelas: no comment :))

    @Vince: però il canto non era quello... non riesco proprio a ricordarlo ~x(

    @Lucy Van Pelt: sì, effettivamente un po' di angoscia la metteva...

    @MirkoS: però la sensazione di angoscia la trovo abbastanza "interessante"... nooooooo, non si può stare senza street fighter!!!!

    @Leti: sì, ovvio, anche se ho sempre beccato l'acqua, e se non pioveva l'allergia cercava di farmi fuori in ogni modo possibile e immaginabile.

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  7. .............. posso dirti che ti adoro??????

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  8. @Carolina: solo se poi io posso sentirmi alquanto imbarazzato.

    @Luca Chioatero: grazie mille, e benvenuto!

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