mercoledì 28 dicembre 2011

roba a caso

Natale è passato; si è litigato, riso, giocato e, contro ogni più rosea previsione, anche quest'anno sono sopravvissuto.
Nel frattempo mi è venuta in mente qualcosa che riguarda le mele, sì, ancora loro, che tornano misteriosamente sulla mia strada; solo coincidenze... a voi finire la frase.

Per riflettere meglio sulle coincidenze riguardanti questo strano frutto che, guarda caso, può presentarsi ai nostri occhi con gli stessi colori delle luci di un semaforo: verde, giallo e rosso; ho deciso di partire per l'Europa dell'est, dove, per due soldi, un topolino il padre di Branduardi comprò.

Vista l'importanza della mia ricerca e l'urgenza di sciogliere il bandolo* della matassa, domani parto per la città nota per aver dato i natali alla famigerata Cicciolina (che, vi ricordo, quest'anno ha spento 60 candeline).

In conclusione vi auguro in anticipo un buon 2012, anche perché è l'ultimo anno prima della fine del mondo, come minimo deve essere un anno da ricordare... ah, vero, se finisce il mondo non c'è nessuno che se lo ricorderà, ma non fa niente, in ogni caso BUON ANNO.

*notate che la mela rientra in gioco anche qui, perché Bandolo è il nome dato al bambino che Biancaneve, svegliatasi dal sonno indotto dalla mela avvelenata, si ritrovò in grembo. Al principe dissero che era il suo, fortuna che non sapeva contare.

sabato 24 dicembre 2011

Vigilia & Co.



Per me il periodo di Natale dovrebbe essere un po' così, come in questo video: con Magalli, Adriana Volpe, Marcello Cirillo, Johnny Dorelli e se arriva qualcuno che non ti aspettavi ti stringi un po'; insomma, almeno per come la vedo io, basta aggiungere un posto a cavolo per fare Natale.

Quest'anno, però, alla mia tavola ci sarà un posto in meno e la cosa mi rende piuttosto triste, ma non mi va di intristire tutto il mondo, quindi cercherò di concentrarmi sulle liti fratricide scaturite dalla voglia di non fare niente, ma qualcuno dovrà cedere o non si mangia; sui numeri della tombola, anche se tanto, oh, avessi vinto una volta che è una!*; sulla cena a base di pesce, che non mangio; sulle lanterne rosse da ristorante cinese che non so per quale motivo mia madre ha deciso di appendere; sul fatto che... cacchio dovrei studiare, ma non mi va per niente; sulle persone che ancora ci sono.

E così, per essere assolutamente originale, utilizzo una frase mai sentita prima d'ora:

BUON NATALE A TUTTI!

*ma nemmeno perdo, perché non mi piace la tombola, quindi richiedo sempre dei prestiti a fondo perduto... chissà se, con la crisi che c'è, me li concederanno anche quest'anno ?

giovedì 22 dicembre 2011

altro che i Maya

Ho provato sulla mia pelle le sensazioni* dell'iliaca Cassandra; il dono della profezia e la condanna a non essere ascoltati ti portano la nomina di iettatore e tu, con tuo sommo rammarico, sai di non poter fare nulla per impedire l'inesorabile scorrere degli eventi e la realizzazione della tua nefasta previsione.

Stolti, oh voi che non mi avete ascoltato, ora siete immersi in una trista valle di lagrime et parsimoniosa disperazione, e tutto questo perché non avete prestato orecchio alle parole pronunciate da queste mie screpolate labbra ormai quattro doppie coppie di settimane orsono. La punizione dei cieli sta per ricadere impietosa su di voi, poveri pazzi, ancora ignari di ciò che vi aspetta, ma verrà presto il giorno in cui vi pentirete di ogni scherno perpetrato nei confronti di chi, da saggio e inascoltato consigliere, cercava solo di salvarvi da fine certa.
anfora pestana del Pittore dell'Oreste di Boston (Vienna, 724 [261]).
Foto: Kunsthistorisches Museum Wien.


E oggi torno ad affermarlo con voce tonante, per la salvezza della vostra anima e per riaffermare il volere di una forza superiore a me, ma inferiore a quelli alti due metri, perché dovete aprire gli occhi e accettare che tra poco è Natale.

*no, Aiace Oileo non c'entra niente.

domenica 18 dicembre 2011

la grande M

Iovis cum Thetis Peleo nuberet ad epulum dicitur omnis deos convocasse excepta Eride, id est Discordia, quae cum postea supervenisset nec admitteretur ad epulum, ab ianua misit in medium malum, dicit, quae esset formosissima, attolleret. Iuno Venus Minerva formam sibi vindicare coeperunt, inter quas magna discordia orta, Iovis imperat Mercurio, ut deducat eas in Ida monte ad Alexandrum Paridem eumque iubeat iudicare. Cui Iuno, si secundum se iudicasset, pollicita est in omnibus terris eum regnaturum, divitem praeter ceteros praestaturum; Minerva, si inde victrix discederet, fortissimum inter mortales futurum et omni artificio scium; Venus autem Helenam Tyndarei filiam formosissimam omnium mulierum se in coniugium dare promisit. Paris donum posterius prioribus anteposuit Veneremque pulcherrimam esse iudicavit; ob id Iuno et Minerva Troianis fuerunt infestae. Alexander Veneris impulsu Helenam a Lacedaemone ab hospite Menelao Troiam abduxit eamque in coniugio habuit cum ancillis duabus Aethra et Thisadie, quas Castor et Pollux captivas ei assignarant, aliquando reginas.
Igino, Fabulae, 92

1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».
6 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Genesi 3



Una mela al giorno toglie il medico di torno.
New York, la grande mela





E se le mele controllassero silenziosamente il corso della storia sin dall'alba dei tempi?

venerdì 16 dicembre 2011

lo Spirito del Natale presente

Parto subito alla grande con una cosa che sicuramente non sapete: c'è crisi.
Rincaro la dose: è Natale e c'è crisi.

"io, novello..."
Come conciliare la festa che ci fa spendere più soldi di tutte con la crisi?
Ecco qui che arrivo io, novello Spirito del Natale presente, a risolvere la giornata.

Sentirsi costretti a fare un regalo è già snervante di suo, se poi ci mettete la sopracitata crisi e il fatto che in questo periodo ogni negozio è stracolmo di gente e stravuoto di cose regalabili vendute a prezzi decenti; fare un regalo di Natale è un'esperienza terribile, da non augurare nemmeno ad Alfonso Signorini.

La mia soluzione nasce dall'antico adagio del
"basta il pensiero."
e ancora una volta la saggezza popolare ci viene in aiuto, ma non come pensate tutti, perché non basta fare un regalo orribile e poi tirare fuori questa frase fatta, no, ricordatevelo, NON BASTA! Perché se fai un regalo devi pensarci, devi conoscere i gusti del destinatario del regalo e fare il giro dei negozi per cercare il prezzo migliore, tutto ciò avendo sempre il terrore che alla fine non troverai quello che volevi veramente regalare.

Come utilizzare quindi questo antico detto a nostro favore? Semplicemente pensando a un regalo da non fare, quindi, il nostro pensiero per questo Natale sarà un nonregalo.
Per fare un nonregalo gradito ovviamente si devono conoscere i gusti di chi riceverà il nonregalo, li si deve conoscere e si deve pensare alla cosa che il suddetto ricevitore non vorrebbe mai avere in ragalo nella vita. Per fare un esempio, se avete un amico o un'amica convinto/a animalista, il nonregalo più adatto è una pelliccia fatta con qualche animale in via di estinzione, facciamo una pelliccia di panda, ecco, a questo punto sapete cosa nonregalare, il pensiero è fatto, ora dovrete solamente scrivere su un foglio di carta a caso una frase tipo questa:
"Avrei potuto regalarti una pelliccia di panda, ma non l'ho fatto, quindi questo foglietto ha lo stesso valore della vita di un panda, lo dono a te con tutto il mio cuore.
Buon Natale."
Ecco, adesso, per esempio, se siete amici di Marina Ripa di Meana, avete bello e pronto un nonregalo adatto a lei.

Ovviamente ci sono dei casi in cui è difficile trovare un nonregalo adatto, ma vi voglio dare un piccolo spunto per i nonregali più complessi:
"Potevo darti un calcio nelle palle e farti molto male, non l'ho fatto, questo biglietto ti ha risparmiato molto dolore; questo è il mio regalo di Natale per te.
Buone feste e felice anno nuovo."
E se qualcuno non apprezza il gesto, potrete sempre riprendervi il nonregalo e dargli un calcio nelle palle.

mercoledì 14 dicembre 2011

libro cuore senza cuore - Vol. 3

-Capitolo 3-

LE MEDIE - presentazione

E alla fine arrivarono le medie.
Diciamocelo chiaramente, il periodo delle scuole medie è sempre abbastanza penoso; siamo tutti, e dico tutti, al massimo della stupidità e della bruttezza; colpa degli ormoni in subbuglio, colpa di non si sa cosa, ma sta di fatto che alle medie di solito si fa schifo, in tutti i sensi.

E così, proprio nel momento più sbagliato, ti vedi costretto, ancora una volta, a convivere con una ventina di tuoi coetanei, e, per forza di cose, per non affogare nel mare di incertezze che in quel periodo cominciano a presentartisi in fila per tre col resto di due, cerchi di aggrapparti a schemi ben consolidati, di uniformarti al modello di persona che gli altri si aspettano da te, fino a diventare il personaggio di una sit-com americana.

Per questi motivi, generalizzando si può dire con tranquillità che la mia classe delle medie era composta da vari livelli di:
  • Mark Lenders de noantri, che sarebbe quello aggressivo a prescindere, che pensa di essere sempre il migliore, che si vede bellissimo, anche se, se vai a guardare, sei alto come me e ti metti delle "scarpe" che ti fanno essere abbastanza ridicolo ai miei occhi;
  • Megan Fox dei poveri che, di solito, era accoppiata al Mark Lenders di turno ed era tanto più bella quanto più riusciva a fartelo credere, che poi quello è un periodo in cui basta veramente respirare per far pensare agli altri di essere belli belli in modo assurdo;
  • Marika Fruscio timida, che in pratica sarebbe quella con le tette, che poi sarebbero il motivo che la faceva essere la ragazza di facili costumi, costumi talmente facili che con te proprio niente, manco morta;
  • Steve Urkel sbianchettato, e questo era un po' il mio ruolo, quello dello sfigato che andava bene a scuola, abbastanza simpatico, ma di certo non trombabile*;
  • aspirante Daria, di certo non bella, ma forse una delle persona più interessanti del circondario, certo, non c'era ancora tutta questa sostanza, ma almeno portava un po' di originalità.

A questo punto mi rendo conto che non posso fermarmi qui e, contro la mia volontà, vi presento anche la parte più rappresentativa del corpo docente:
  • quella di musica era una donna della serie "ma quanto mi credo bella anche se sono veramente un cesso?", sposata con un tizio che lavorava in tv (anche se non si sa bene dove e con quali ruoli), sedicente parente di una rossa e riccia giornalista televisiva, residente in viale Parioli e, a quanto dicono, donna di abbastanza facili costumi... ah, ovviamente di musica non ne sapeva un cacchio, e questa è stata la fortuna di vicini e famigliari, perché per imparare a suonare quel cacchio di flauto decentemente avrei potuto rompere i timpani (e non solo) a molte persone;
  • quella d'inglese era di origini campane, era alta all'incirca due mele o poco più ed era tanto competente quanto folle, tanto per farvi un esempio vi dico che quando cadeva una matita a qualcuno lei fermava la lezione, gliela faceva raccogliere per poi buttargliela ancora a terra per poi fargliela raccogliere nuovamente, tutto questo per almeno una decina di volte. Un'altra interessante peculiarità di questa donna era la capacità di urlare a squarciagola contro il malcapitato di turno e, al contempo, quella di assumere un colorito simil violaceo in volto, per poi tornare normale nel giro di pochi secondi... paura, pura paura.

E siamo quindi giunti alla fine di questo interessantissimo** capitolo della mia vita scolastica. Ora conoscete i protagonisti, successivamente (forse) vi presenterò anche alcuni fatti decisamente poco interessanti per la stragrande maggioranza del mondo, ma che di certo saranno sempre meglio di una puntata di Kalispèra!, quindi stay tuned**.

*nel senso che in quel periodo se ne parla tanto, ma i fatti stanno a zero.
**ma anche no.

lunedì 12 dicembre 2011

disservizio pubblico

E d'improvviso vieni colto da un senso di meraviglia ed immenso disagio, e scopri che esiste qualcosa ancora in grado di farti rimanere sbalordito: un palinsesto.

Scoprire che tra due giorni tornerà in onda meraviglioso programma di Alfonso Signorini mi riempie il cuore di gioia e mi fa capire che a volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla... il mio cuore sta per franare.
Insomma il ritorno di Kalispéra! è una notizia sconcertante di suo, ora aggiungeteci che Pamela Prati (al secolo Paola Pireddu) farà parte del cast del programma e, se ancora non siete in preda a qualche crisi mistica, sappiate che Pamelona avrà il ruolo di prima ballerina.

Ora capite per quale motivo sono rimasto sconvolto da questo annuncio?

No? Non lo avete ancora compreso pienamente? Beh, forse non avete visto le puntate della precedente stagione, ma vi rinfresco la memoria raccontandovi due cose che ho capito grazie ad Alfonso e alla sua immensa bravura:
  1. la ragazza tristemente nota come Ruby Rubacuori è in realtà una novella santa Maria Goretti;
  2. se sei omosessuale e la notte ti sbatti (o fai sbattere da) chiunque, il giorno dopo puoi sempre pentirti amaramente di ciò che hai fatto e di ciò che sei, andare in chiesa, confessarti, ammettere la tua colpa ed essere accolto come un figliol prodigo... la sera dopo ovviamente la storia si ripete dall'inizio. Mi viene il dubbio che questo pentimento (giustamente) in realtà non esista, ma, allo stesso tempo, mi piace immaginare Signorini sul balcone che recita l'ave Maria agli uccelli*
Io non mi sono ancora ripreso, ma, mi raccomando, venerdì 16 dicembre alle 21:10 vi voglio tutti sintonizzati su Canale5! E se non vi ho ancora convinto, sappiate che, oltre ad Alfonso e Pamelona, ci saranno Melissa Satta ed Elena Santarelli, felicissima conferma proveniente dalla precedente edizione.

Vi prego, ditemi che non è vero o, in alternativa, uccidetemi dolcemente.

*magari ho capito male io, quindi qui potete trovare le sue esatte parole.

giovedì 8 dicembre 2011

la M di Morituri te salutant

Posto queste righe con un po' di ritardo sugli eventi, perché ho dovuto elaborare il lutto.

E così, piccolo Mike, ti hanno tarpato le ali, hanno bloccato la tua fuga e, tra poco, ti rinchiuderanno nuovamente in quella piccola scatola legnosa e tra quelle quattro strette mura.

Che poi, diciamocelo chiaramente, Mike ha passato il 96% della propria vita chiuso in una scatola, ma perché adesso volete obbligarlo, contro una sua evidente volontà, a rimanere murato in uno spazio angusto?
Ma manco dopo morto sto poraccio è libero de fa come je pare?
Avrebbe detto qualcuno che parla con un vago accento romanesco, io invece vi voglio dire che, passate le prime ore di apprensione per la Daniela, Leonino & Co., grazie al mio piccolo cervello problematico, avevo immaginato due possibili soluzioni dell'enigma del presentatore dentro la bara in giro per l'Italia:
  1. Mike è il nuovo Michael Jackson**, è vivo e ha deciso di inscenare la propria morte per fare in modo che la Daniela intascasse i soldi dell'assicurazione, si è sottoposto a numerose operazioni di chirurgia plastica e adesso il suo aspetto è all'incirca questo, la Daniela ha assoldato un killer per fare fuori l'equipe medica che ha eseguito gli interventi (ovviamente ha preteso che il killer raccogliesse in un portagioie i cuori di tutti gli assassinati) e, infine, ha nascosto i loro corpi. Ora Mike vive di pesca su un'ignota isola tropicale.
  2. Mike è morto, si svolge la cerimonia funebre e tutto sembra andare come dovrebbe, finché Pippo Baudo non decide di entrare a far parte del gruppo di quelli che trasportano il feretro. Molti non avranno notato nulla, ma in quel preciso istante io ho percepito chiaramente un fremito nella forza, come quando un vecchio ricordo ritorna alla mente, quel fremito segnava l'innescarsi di complessi processi di rigenerazione cellulare, processi in atto nel corpo di Mike; non sto a spiegarvi con precisione come funzionano certe cose, vi basti sapere che i raggi catodici emanati da Pippo Baudo hanno stimolato il ritorno alla vita del nostro allegro eroe. La decisione del redivivo Mike di dedicarsi al vagabondaggio per inseguire una vita avvolta nel mistero e nell'anonimato è storia.
Insomma, caro Mike, ormai per me eri un simbolo di libertà e ribellione, un eroe romantico post mortem, roba che sei il primo dopo la creatura, che poi era un accrocco di cadaveri vari tenuti insieme dalla colla vinilica; cioè, dai, mica barbabietole e fenicotteri rosa*!
Eri un eroe, eri romantico, ma anche il tuo sogno, come tutti i sogni romantici, è tristemente giunto a una conclusione.

Dicono che il tuo viaggio avrà come meta finale un forno e poi in un'urna di dubbio gusto; purtroppo la vita è così, caro Mike, non ci resta che salutarci per sempre... forse.

Allegria!

*è inutile cercare di convincermi del contrario, a me rosa e rosso insieme non piacciono... a dirla tutta non mi piace proprio il rosa, ma i fenicotteri rosa sì, sia ben chiaro.
**che era il nuovo Jim Morrison, che è stato il nuovo Elvis.

lunedì 5 dicembre 2011

mezzo secolo

Dicono che puoi evocarla mettendoti di fronte a uno specchio e ripetendo il suo nome per tre volte.
"Bloody Mary."
"Bloody Mary."
"Bloody Mary."

E tanti auguri anche a Maria per i suoi primi 50 anni!

mercoledì 30 novembre 2011

la tata o vita discreta di un personaggio

Avete presente tata Lucia?
Se non ce l'avete presente, partite dal presupposto che tata Lucia non ha una vera vita.

Tata Lucia abita in un asilo, ma finge di snobbare allegramente i bambini che ha intorno; è talmente presa dal suo essere tata che appena squilla il telefono si precipita ad ascoltare la richiesta d'aiuto della famiglia di turno, corre in mezzo alla strada, rimedia (non è dato sapere in che modo) qualcuno che la accompagni e parte alla volta della destinazione indicatale via telefono*.

Considerando che trova sempre un mezzo di trasporto uscito direttamente dalla prima metà del diciannovesimo secolo, la durata media dei vari viaggi è di circa 6/7 mesi; in questo periodo di tempo tata Lucia entra in modalità risparmio energetico, riducendo al minimo le attività cardiache e cerebrali**, per poi riattivarsi appena un minuto prima di giungere presso la residenza della famiglia in difficoltà. Scesa dal suo mezzo di matusalemmiana memoria, la nostra si dirige spedita verso il citofono/campanello e si presenta:
"Sooono la taaaaata Luciaaa"
le vocali allungate sono un piccolo inconveniente dovuto all'ibernazione autoimposta per sopravvivere al viaggio, ma tali incertezze non la scoraggiano mai, tanto che, dopo uno scambio di brevi saluti di presentazione con i componenti della famiglia da aiutare, se ne esce con la sua mitica e temibile frase:
"Ora mi metto in un angolino; voi fate come se non ci fossi."
ora, la richiesta è abbastanza strana, ma pare che qualcuno riesca a fingere che lei (come anche i cameraman) non ci sia. Contenti loro...

In questa fase, aiutata dall'invisibilità, tata Lucia studia la vita della famiglia, cerca di individuare gli eventuali problemi e quali potrebbero essere i metodi più efficaci per risolversi.
Riconosciuta la malattia e stabilita la cura, tata Lucia si autoproclama dittatrice della casa e impone le regole che genitori e figli dovranno rispettare pena... non si sa. Solitamente il cambio di regole provoca uno stato di agitazione negli individui definiti adulti, agitazione solitamente eccessiva, perché le regole imposte dalla dittatrice buona si rivelano ben presto utili ed efficaci mezzi per modificare in meglio la vita di tutti.

Finito il suo lavoro, la tata se ne va, e così, lentamente come era arrivata, si dirige verso il suo asilo, verso quei bambini che scorrazzano senza alcun controllo in un mondo felice, quei bambini che lei bellamente ignora, in attesa di una nuova telefonata e di una nuova famiglia a cui aggrapparsi giusto per il tempo che serve a sentirsi parte di qualcosa, perché è l'unico modo che le resta per continuare a esistere, e lei lo sa, lo sa molto bene.

E, detto ciò, vi saluto.
Adesso mi metto in un angolino; voi fate come se non ci fossi.

*a volte usano un portatile, grazie al quale viene trasmesso un videomessaggio di aiuto.
**durante i viaggi più lunghi il suo elettroencefalogramma può diventare piatto per diversi giorni.

lunedì 28 novembre 2011

grandi speranze... o quasi

Premettendo che:
  • a casa mia compaiono i primi addobbi;
  • su Italia1 trasmetteranno The family man;
  • andràtuttobene ha fatto l'albero;
possiamo dire che è ufficialmente Natale.

Quest'anno mi sento particolarmente buono, quindi inizio sin d'ora a scrivere la mia letterina a Babbo Natale (che esiste, sappiatelo). La mia letterina non è una di quelle alla miss Italia, non chiederò cose che non possono essere regalate tipo, la mia non sarà una lettera tipo:
"Caro Babbo Natale,
quest'anno non chiedo niente per me, vorrei solo la pace nel mondo."
non voglio nemmeno sembrare uno troppo colto e informato sull'attualità, quindi non scriverò nemmeno:
"Caro Babbo Natale,
vista la crisi, quest'anno ti chiedo di far abbassare lo spread, perché con uno spread così alto poi sembro ancora più basso, e già ho le gambe corte e tozze..."
Diciamo che la mia letterina di quest'anno sarà all'incirca questa:
Caro Babbo Natale,
tu lo sai, ormai mi conosci, dopotutto sono un ragazzo per bene, cresciuto in campagna, poco sveglio... un sempliciotto insomma; e quale desiderio può esprimere un ragazzo di sani principi come me, se non il ritorno sulla scena musicale di un gruppo di fama internazionale che ha fatto la storia della musica italiana?
Beh, direi nessuno, infatti il mio desiderio è proprio questo.
In realtà mi rendo conto che non è facile organizzare il tutto per potermi fare un regalo del genere, proprio per questo, caro Babbo, ho deciso di darti una mano realizzando la copertina del cd che, secondo me, potrebbe lanciare sul mercato internazionale le Lollipop.
Sì, proprio loro, quelle che a Sanremo hanno stonato dall'inizio alla fine, secondo me non sono state capite, per questo ho deciso di organizzare per loro un concept album, questo concept album:


Ti ringrazio tanto, perché so che farai un lavoro ancora migliore di quello di Simona Ventura a X Factor; grazie Babbo, a presto.
Con sincero affetto,
Bert.
Come avrete sicuramente notato si tratta di un album di sole cover, perché penso che, una volta riarrangiate, queste canzoni potranno degnamente esaltare le grandi capacità vocali di questo gruppo di straordinarie interpreti.
Giusto per fare qualche esempio di come immagino questo album, vi dico che Violentami potrebbe diventare una ballad megaromantica e Ti voglio senza amore una hit dance; certo, canzoni come Forever per sempre e Muscolo rosso non possono essere migliorate, quindi dovranno essere riproposte esattamente come sono, e ci tengo a sottolineare che questa è una condizione fondamentale per arrivare al successo.

Insomma, se il ritorno in grande delle Lollipop è anche una vostra speranza nascosta, chiedete e fate chiedere a Babbo Natale di produrre questo eccezionale Lato B.

È inutile dirvi qual è il filo conduttore di questo concept album, penso che sia tutto abbastanza chiaro, ma vi chiedo una cosa: come mai Luna di lana?
Vi voglio lasciare con questo inquietante interrogativo.

Rifletteteci.

sabato 26 novembre 2011

celebrazioni solenni

Finora il 2011 è stato certamente un anno ricco di ricorrenze, di commemorazioni e di date da ricordare, per esempio, se qualcuno se lo fosse dimenticato, è sempre il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, ma c'è una data che è passata in secondo piano, per la precisione quella di oggi: 26 novembre 2011.

Dovete sapere che questa data segna un momento importante per tutto il nostro Paese, perché oggi Elena Anna Staller, meglio nota come Ilona Staller, ancor meglio nota come Cicciolina, si appresta a spegnere la bellezza di 60 candeline.


Ci tenevo particolarmente sottolineare questa ricorrenza, perché Cicciolina ha influito in modo fondamentale per la vita della nostra amata terra natia, ma ripercorriamo bravemente le tre tappe fondamentali che l'hanno resa una delle donne più influenti degli ultimi 40 anni:

1976 - Cicciolina porta per la prima volta un nudo integrale in un locale pubblico.
1978 - Cicciolina mostra il seno in tv; è la prima volta nella storia della televisione italiana.
1987 - Cicciolina è la prima attrice di film per adulti ad essere eletta in un parlamento nel mondo, per la precisione, con 20.000 preferenze entra a far parte della Camera dei deputati.

Ci pensate che forse senza di lei non avremmo avuto la possibilità di vedere le tette in tv? Vi rendete conto di quale innovazione culturale ha portato questa donna? Se non ci fosse stata lei probabilmente al giorno d'oggi la televisione non avrebbe visto la nascita di veline, letterine, schedine, letteronze, quelledicoloradochenonsocomesichiamano, ma, soprattutto, non avrebbe mai visto la luce uno dei programmi televisivi fondamentali per ogni persona di buon gusto: Colpo Grosso.


Cosa sarebbero stati gli anni di confine tra '80 e '90 senza Umberto Smaila e le mitiche fruttine?

Insomma un semplice gesto come quello di mostrare le tette ha dato il via a una nuova epoca di libertà, un nuovo periodo in cui anche un uomo alto meno di me, con meno capelli di me, con più figli di me, con più capi d'imputazione di me e, di certo, con una vita sessuale più intesa della mia potesse finalmente scendere in campo per il bene dell'Italia.

E dobbiamo anche ringraziare Cicciolina se, finalmente, la percentuale di donne in politica ha avuto una netta impennata; dobbiamo ammettere che le donne che oggi fanno politica non hanno alle loro spalle la stessa carriera di Cicciolina, ma in quanto ad avere cose dietro le spalle... beh, se facesse a gara con alcune di loro (magari poche, per carità) Cicciolina potrebbe anche perdere.

E così, dopo aver spalancato le porte del parlamento a tutte le categorie di lavoratrici, dopo aver spalancato le gambe un sacco di volte per lavoro, insomma, dopo aver spalancato tutto quello che poteva spalancare, finalmente la nostra eroina compie i mitici 60 anni, che finalmente le consentiranno di poter usufruire del meritato vitalizio che spetta a ogni ex deputato della Repubblica Italiana.
Come dite? Adesso i vitalizi non esistono più? Non vi preoccupate, non esisteranno dalla prossima legislatura, e solo per i neoeletti. E, in ogni caso, anche se dovessero decidere di eliminarli del tutto, mi farò personalmente promotore di una proposta di legge che obblighi ogni cittadino italiano a versare almeno 1 € l'anno in favore di Cicciolina, per un ammontare minimo di 60.720.683 € annui.

Ovviamente, nel giorno della sua celebrazione, non posso non citare i momenti bui vissuti dalla nostra amata Cicciolina, come quella volta nel 1984, quando i carabinieri interruppero un suo show dal vivo


o quando le attribuivano malignamente di aver avuto una relazione con un cavallo; ma per fortuna, anche nei momenti più duri, il suo amico di sempre, il famosissimo Pito Pito, le è rimasto accanto, consolandola e donandole la forza per risorgere dalle proprie ceneri.
E così, dopo mille difficoltà, e dopo aver cambiato per sempre il volto del nostro Paese, Cicciolina arriva a festeggiare i suoi prima 60 anni.
Per questo, oggi voglio onorarla ricordandola attraverso la sua collaborazione con l'immenso Ennio Morricone:


100 di questi giorni Cicciolina, 100 di questi giorni!

CICCIOQUIZ: chi è stato che, nel 1974, con il suo aereo privato, ha portato Cicciolina in una delle più belle isole della Grecia? La risposta qui.

mercoledì 23 novembre 2011

XXX animal sex XXX

Tanto ormai lo sapete che si parla di animali, quindi, senza dilungarmi troppo e passiamo a vedere cosa accade nel Parco Nazionale del Serengeti


anzi, ho cambiato idea, dilunghiamoci


ve lo immaginavate che il coso del tapiro era così lungo?
Il fatto è che ormai lo vediamo solo come il compagno di vita di Staffelli e abbiamo quasi dimenticato la sua natura animalesca; un po' come è successo con Giuliano Ferrara: ci siamo talmente abituati a sentire i suoi lamenti che non ricordiamo quasi più che in origine era un tricheco ammaestrato.

Insomma il tapiro è ben dotato, ma non lo nomina mai nessuno quando si deve parlare di dimensioni importanti, tutti preferiscono citare l'asino e il cavallo, quest'ultimo, inoltre, è anche sinonimo di virilità spinta all'estremo, per la precisione usiamo la parola "stallone" per descrivere un uomo di quelli che si riproducono, o almeno compiono l'atto che sarebbe necessario alla riproduzione, un numero di volte esagerato (certo alcuni di questi dicono di compierlo un numero di volte esagerato, ma se poi vai a indagare scopri che non è proprio così); insomma dare a qualcuno dello stallone è un complimento (quando non è detto con aria di scherno ovviamente), da uno stallone ci si aspettano delle determinate prestazioni e dei comportamenti precisi; molti di quelli che dicono di rientrare in siffatta categoria considerano la parola "omosessuale" come un'offesa, per la precisione la peggiore offesa possibile, ma cosa direbbero se conoscessero questi simpatici cavalli qui sotto?


Come minimo i tizi in questione reagirebbero gonfiando i muscoli, esclamando frasi imbarazzanti che riguardano le parenti donne di chi gli ha fatto vedere il video, ma c'è un animale simile a un cavallo allungato che dimostra chiaramente quali siano le reali dimensioni di chi ostenta il proprio fisico per mettere in soggezione gli altri. Il seguente video (i volti dei protagonisti sono oscurati per rispettare la loro privacy) vi dimostrerà chiaramente cosa voglio dire:

Avete presente? Una giraffa, con un collo enorme e un pene... beh, normale, non dico piccolo, ma da un collo del genere magari ti aspetteresti di più.

Un altro animale chiamato in ballo quando si parla di sesso è il cervo, purtroppo lui entra in gioco solo in riferimento a tradimenti e corna, e di solito chi tradisce è la cerva; sappiamo tutti che è il maschio quello che porta le corna, ma quello che non sappiamo è che il maschio tradito poi si consola, ma per evitare nuove delusioni amorose che fa? Guardate qui sotto e lo scoprirete


Rimanendo in ambito omosessuale non possiamo non nominare i pinguini, degli uccelli da cui potremmo imparare molto.


Alcuni hanno scelto, invece, di seguire l'esempio degli elefanti, noti amanti del fisting estremo.


Gli stessi elefanti gradiscono anche molto il sesso interraziale.


Ma loro non sono di certo gli unici a esserne appassionati: maestri in questo genere sono i cani, amanti di galline come di anziane signore.



Se invece siete i soliti esibizionisti, ma non siete molto pratici, dovete sicuramente chiedere aiuto alle scimmie.


Ah, lo sapevate che le scimmie si masturbano?
Non ci credete? Guardate qui


Troppi video?
Lo so, ma non riuscivo a scegliere, quindi lascio a voi la decisione; sappiate che non potete perdervi i pinguini e la signora.

martedì 22 novembre 2011

consigli letterari

È un periodo di crisi (ma quanto mi piace ripetere le ovvietà che dicono tutti?) e questo lo abbiamo capito, ma, anche in tempi bui come questi che stiamo vivendo, non si deve assolutamente dimenticare la letteratura.

Sono anni ormai che ci dicono di leggere di più, ma non ci convincono, perché sono ancora in molti a considerare un libro come una spesa* superflua ed evitabile, uno sfizio, qualcosa di non necessario. A causa di questo atteggiamento diffuso, ho un'enorme paura che si possa iniziare a risparmiare proprio sulla cultura; per evitare che la grande letteratura italiana faccia una brutta fine, oggi ho deciso di parlarvi di tre grandi opere letterarie contemporanee.

Barbara d'Urso
Tanto poi esce il sole
So bene che non aspettavate altro dalla vita, se non il nuovo libro autobiografico di Barbarella nostra, sì, proprio lei, quella che ormai da qualche anno, sempre alla stessa ora, viene colta a chiacchierare amabilmente con il suo adorato pubblico dalle inattese telecamere di Mediaset.
Ammetto di non essere nemmeno riuscito a leggere tutte le righe della presentazione che compaiono sul sito dell'editore, ma penso che un'opera di tale interesse non possa passare inosservata, quindi accattatevill', che Carmelita nostra è tanto brava, bella buona.
Di certo questo libro ha un pregio: non immagino un modo migliore per buttare 18 €.

Editore: Mondadori
Anno: 2011
Collana: Ingrandimenti
Pagine: 180
Formato: 14,0 x 21,5
Legatura: cartonato con sovraccoperta
Prezzo: 18.00 €
ISBN: 978880461386

Luca Zanforlin
Denise la cozza
E così, in netto ritardo su tutti i fronti e copiando in maniera imbarazzante (ma state tranquilli che lo ammette anche lui eh) Ugly Betty, che oltretutto è la versione americana di Yo soy Betty, la fea (che ogni tanto guardavo), e quello sì che era un capolavoro; arriva sugli scaffali anche il nuovo libro di Luca Zanforlin, che sarebbe quel tizio che fa il maestrinosottuttoio nella mitica scuola di Amici (sappiate che guardo anche Amici). Insomma, dopo le precedenti fatiche letterarie, dove in pratica si prendevano pari pari i vari intrecci amorosi che si andavano creando tra gli allievi della scuola meno scuola d'Italia, li si mischiava e si davano a tutti dei nomi di fantasia, tipo che se ti chiami Mario ti facevano diventare Dario; Zanforlin riesce finalmente a scrivere una storia originale... ah, no, è vero, stavolta ha copiato dalla copia della copia di una telenovela colombiana, ma non fa niente, perché i grandi possono anche prendere spunto da idee altrui, ma la loro mano si vede sempre, è quella che fa la differenza.
Ah, io non ho avuto il coraggio, ma se volete potete leggerne gratuitamente un capitolo, se trovate le 9 piccole differenze che fanno di Luca Zanforlin un grande avvisatemi.

Editore: Mondadori
Anno: 2011
Collana: Arcobaleno
Pagine: 204
Formato: 14,0 x 21,5
Legatura: brossura con alette
Prezzo: 16.00 €
ISBN: 978880461303

Bruno Vespa
Questo amore
E puntuale come i dolori che deve sopportare una persona affetta da una grave forma di malattia emorroidaria nel momento in cui si ritrova a defecare, anche quest'anno il Vespone nazionale ha tirato fuori il suo bel libro, oddio, bello non lo so, ma lui dice**:
"Vorrei aver scritto questo libro molto tempo prima. Avrei imparato a conoscere meglio gli uomini, le donne (soprattutto) e la vita."
 Non so se le donne a questo punto sono felici di sapere che Bruno abbia finalmente scritto questo libro, ma ormai è successo e ve lo tenete, magari cercate di non stargli troppo vicino, se non vorrete cadere vittime di quel faccino un po' così, di quel fascino da mascalzone, di quell'aria furbetta o di quell'alito che stranamente odora di... come dirlo in modo raffinato? Quella cosa che faceva al bagno quello di prima, la persona con la malattia emorroidaria.
E così, sono passate un sacco di righe e non vi ho ancora detto di cosa tratta il libro; in realtà volevo farvi un plastico per presentarvelo più agevolmente, ma siccome anche stavolta potete leggere gratuitamente un capitolo di questa meravigliosa opera, lascio a Bruno quel che è di Bruno.

Editore: Mondadori
Anno: 2011
Collana: I libri di Bruno Vespa
Pagine: 360
Formato: 14,0 x 21,5
Legatura: cartonato con sovraccoperta
Prezzo: 19.50 €
ISBN: 978880461370
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Per non lasciarvi con l'amaro in bocca, ma pur sempre rimanendo in tema, vi posto il video di una fantastica versione d'epoca della canzone che, nella versione di Yolanda Rayo, compare come sigla di Yo soy Betty, la Fea:


*che poi esistono anche le biblioteche, ma facciamo finta di niente.
**parlare di un proprio libro è come parlandosi addosso?

lunedì 21 novembre 2011

considerazioni sparse (ma soprattutto una)

E con la fine di novembre arriva la prima rata delle tasse universitarie.
Siamo in un periodo di crisi, quindi per quest'anno il magnifico rettore ha deciso di risparmiare sulla carta, inviandoci una bellissima email piena di cose racconti fantastici. Vengo così a sapere che per facilitare la vita degli studenti fuori corso e rendere il loro cammino verso la laurea il più veloce possibile, per loro* e solo per loro, le tasse saranno aumentate del 50%; questo a meno che non si decida di passare al "tempo parziale", che praticamente consiste in una sorta di patto con l'università, la quale non ti aumenta le tasse, ma, allo stesso tempo, ti impedisce di accumulare più di tot crediti in un anno; fatto un rapido calcolo, basandosi sui crediti ancora da conseguire, si stabilisce quanti anni di tasse non maggiorate dovrai pagare, ma se superi quel numero di anni o vuoi fare un esame in più, magari proprio quello che ti manca per arrivare a laurearti, ovviamente ti ritroverai in debito con la magnanima università che ti ha aiutato in questo percorso. Tutto questo sempre per aiutare i fuoricorso, perché insieme al tempo parziale verranno attivati dei servizi di tutoring grazie ai quali si potranno avere chiarimenti e si arriverà a una più semplice comprensione di materie ostiche... il problema è che i servizi di tutoring verranno attivati, chissà quando e chissà se mai accadrà, mentre il tempo parziale e le tasse aumentate esponenzialmente sono una realtà che ti devi sorbire da subito.

Ripeto, questo naturalmente è sempre per aiutare i fuoricorso.

Tutto ciò non è stato fatto perché, grazie alle stupefacenti capacità di insegnamento e alle bocciature imposte a prescindere da professori raccomandati o frustrati, la Sapienza straborda di studenti fuoricorso; e non c'entra il fatto che i fuoricorso fanno diminuire i fondi stanziati a favore dell'università stessa che, naturalmente, invece di rivedere i metodi di assegnazione delle cattedre e l'organizzazione dei corsi stessi, decide di vendicarsi su chi, suo malgrado, si trova ancora a dover avere a che fare con lei; no, non c'entrano queste cose, non lo pensate nemmeno per un attimo.
Ovviamente non c'entra nemmeno il fatto che fino a pochi anni fa i fondi venivano stanziati in base al numero di studenti iscritti, e la Sapienza, in quanto università più grande d'Europa (dicono, ma bisogna vedere in che senso), ci teneva ad avere un sacco di iscritti, e non era importante se fossero in corso o meno, bastava che ci fossero; e se da quando le regole per l'attribuzione dei fondi sono cambiate qualcuno ha deciso di inventarsi nuove regole, non si deve pensare a una sorta di vendetta trasversale, ma solo a una pura coincidenza.

Ora io sono uno di quelli che poteva aver anche concluso il proprio percorso universitario, non esistono scuse all'infuori di mie colpe per la situazione in cui sono, ma ci sono persone che per poter svolgere una vita decente e per permettersi l'università devono lavorare, giusto per dirne una, e molto spesso il lavoro prende tempo che altrimenti poteva essere dedicato allo studio, questo porta facilmente lo studente/lavoratore nella condizione di fuoricorso. Mi sbaglierò, ma la saggia decisione del magnifico & Co potrebbe impedire a molti l'accesso a un titolo di studio per il quale magari si sono sacrificati per anni, però ci tengo a sottolineare che questa scelta è stata fatta per favorirli, come a dire che l'istruzione non è poi così accessibile a tutti e in un modo o nell'altro te lo facciamo capire.

Detto questo, dopo secoli e secoli, sono finalmente riuscito a dare un esame, ho fatto pena allo scritto e ancora peggio all'orale, ma l'ho passato e in tempo di guerra...

Ah, alcuni di voi già lo sanno, comunico agli altri che mi sono anche iscritto a twitter, non so se fa per me e non credo di riuscire ancora a capirlo, ma fino a quando non mi faranno pagare una tassa maggiorata del 50% credo che non mi cancellerò, credo, non ne sono certo. Sappiate che sarei felice se qualcuno riuscisse a spiegarmi come funziona.

In tutto ciò, purtroppo, non sono ancora riuscito a leggere il magnifico opuscolo che mi hanno lasciato quei due fantastici creazionisti convinti, perché sto perdendo altro tempo all'università, ma non vi spaventate: non ho intenzioni serie.

*e tra questi loro ci sono anche io.

venerdì 18 novembre 2011

XXX orgy XXX

Ormai sappiamo tutti che le lumache ce l'hanno lungo, ma ci basta? Ovviamente no; per questo oggi andiamo a infilarci nella più grande orgia dopo il Big Bang*.
Lo so, state pensando che la mia definizione possa essere esagerata, ma sappiate che il numero dei partecipanti all'orgia può essere anche di 30000, no, dico trentamila, non tremila o trecento, ma trentamila.
Forse questo numero da solo potrebbe già spaventarvi, ma, se siete una donna, il peggio deve ancora venire, perché il rapporto tra maschi e femmine è all'incirca di uno a dieci, inoltre i maschi sono tutti provvisti non di uno, ma di ben due peni. Facendo un rapido calcolo possiamo supporre che ci sono almeno 20 peni per ogni donna, e questo vale per le sole fasi iniziali dell'orgia.

Forse siete abbastanza scombussolati da questi numeri, ma non voglio darvi il tempo per metabolizzarli, quindi vi mostro una foto esplicita (mettete a letto i bambini) dell'orgia in questione:


Loro sono serpenti giarrettiera e stanno facendo sesso.
Ora i numeri di partenza li conoscete, ma vi mancano alcune informazioni per comprendere pienamente la vita pericolosa della serpentessa giarrettiera e quella frustrante del 90% dei serpenti giarrettiera. Dovete sapere che queste i serpenti giarrettiera danno sfogo a tutti i loro istinti sessuali repressi appena sentono un po' di caldo; durante l'inverno cercano in luogo sicuro in cui dormire beatamente senza morire congelati, ma appena si rendono conto che il sole è abbastanza forte da poterli riscaldare decentemente escono dalle loro tane, si cospargono di protezione solare e aumentano la loro temperatura corporea fino a quando non gli viene in mente una cosa:
"Ma quanto tempo sarà che non faccio un po' di sesso?"
Si fanno due conti e decidono che è proprio ora di dare sfogo a ogni istinto represso.

Siccome il sole è uno per tutti, tutti i serpenti giarrettiera escono contemporaneamente dalle loro tane con l'ormone a mille, ma c'è sempre il serpente giarrettiera ritardatario**; in certe occasioni, se non hai sentito la sveglia, sai bene che per quando arriverai nella mischia, ogni pertugio sarà turato e addio al sesso. Cosa ti combina allora il sagace serpentello mezzo addormentato? Sapendo che i suoi simili sono talmente infoiati da non guardare in faccia nessuno, si improfuma da donna, si struscia con quanti più maschi possibile e si fa scaldare da loro; ovviamente si espone al rischio di finire infilzato da qualche doppio pene, ma si sa che tira più una squama di serpentessa giarrettiera che un carro di doppi peni; e poi lui è consapevole che a forza di strusciare gli altri maschi si stancano, e questo significa meno concorrenza.

Il nostro serpentone ritardatario è ormai bello caldo, ha sfiancato quelli che ci provavano con lui e parte alla ricerca di una serpentessa piacente, solare, disponibile, automunita, disposta a fare nuove amicizie... ma anche no. Mentre passeggia in mezzo a tanti doppi peni, adocchia da lontano una serpentessa con tutte le spire al posto giusto, certo, la competizione sarà seria, ma decide di provarci; si avvicina con fare elegante mette in mostra tutto il suo fascino, evita gli altri pretendenti, è quasi arrivato, dai che questa me la faccio, sento che questa è la volta buona e...

di colpo gli si ammosciano entrambi i peni.

Ecco, questo è quello che succede a un serpente giarrettiera quando incontra una serpentessa che si era già accoppiata. Perché, come spesso capita, il maschio si fida molto della sua compagna, ma sa anche che in mezzo a tanti peni potrebbe succedere di tutto, e allora la cosparge di una sorta di antiviagra a effetto immediato capace di fermare sul più bello anche il più rubizzo serpentello.

Insomma stavolta non era quella giusta, ma la ricerca continua, almeno fino a quando l'orgia non si trasformerà in un duello tra jedi a colpi di spade laser a doppia lama (ma senza laser e senza spade), che poi mica è detto che a quel punto finisce tutto eh!

Insomma, per farla breve, la vita di un serpente giarrettiera maschio è frustrante, molto frustrante, soprattutto se pensate che questi animaletti striscianti hanno rare possibilità di accoppiamento, due peni e nemmeno una mano.

In conclusione, sebbene l'idea di una mega orgia sia abbastanza affascinante, ho deciso che, sempre se i buddhisti hanno ragione, non vorrei mai reincararmi in un serpente giarrettiera.

*o era Big Gangbang? Una battuta che nemmeno Pippo Franco ai tempi d'oro.
**ovviamente una serpentessa non si pone il problema di arrivare tardi.

martedì 15 novembre 2011

toc toc

toc
Si usa, in genere iterato, per imitare il rumore dei colpi battuti su una porta da chi bussa

Oggi hanno bussato alla mia porta, o meglio, hanno suonato al mio citofono, e sottolineo che il citofono è rotto e quindi per capire chi aveva suonato sono anche dovuto uscire di casa...

-divagazione non necessaria-

Il mio abbigliamento in quel momento (che poi anche adesso è lo stesso):
  • pantaloni in tessuto acetato color puffo con tanto di bottoni laterali (tipo questi insomma, ma color puffo) risalenti a... non so quale era geologica, ma, calcolando che li ho bucati scivolando sul pavimento della palestra al liceo e che già all'epoca erano datati, direi che dovrebbero venire dritti dritti dal pleistocene;
  • maglietta gialla a maniche lunghe, colore... giallo quasi senape, anche lei munita di un dignitosissimo buco, che questa volta risale al secondo anno di università ed è stato provocato da un'affilatissima finestra in alluminio dallo spigolo "leggermente" pericoloso;
  • ciabattone dei Simpson color grigio, ho cercato un'immagine, ma non trovo quelle con il disegno che ho io, quindi niente.

-fine della divagazione non necessaria-

...dicevo che hanno bussato alla mia porta due tizi in giacca e cravatta che quando mi vedono mi incastrano* in una conversazione surreale chiedendomi se sono credente, alla mia risposta uno dei due dice:
"E posso sapere come mai?"
naturalmente, con la cortesia che mi contraddistingue dico:
"No."
Si capiva da un chilometro che erano qualcosa di molto simile a una coppia di euroconvertitori senza euro, ma non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte alla ghiotta occasione di ascoltare finalmente qualche vaneggiamento a sfondo religioso.

Non ricordo nemmeno come il tizio parlante** abbia introdotto l'argomento, ma sta di fatto che a un certo punto inizia a farfugliare qualcosa in merito all'origine della vita e all'evoluzione, mi chiede se non trovo strano il fatto che nelle scuole venga insegnata la teoria dell'evoluzione "proprio in Italia, che è un Paese cattolico" (per non allungare il discorso non gli faccio notare che in realtà lo Stato dovrebbe essere laico e che nelle scuole pubbliche si cerca di insegnare qualcosa che abbia un minimo di fondamento), gli faccio presente che quella dell'evoluzione è sì una teoria, quindi non una certezza, ma che è anche la teoria che oggi riesce a essere la più convincente, a quel punto lui mi chiede come faccio a dirlo e mi rendo conto che forse non aveva mai sentito parlare di resti fossili.

Alla parola fossili la conversazione vira bruscamente sulla ricerca del senso di tutto, e il tizio mi dice che non è possibile che la Terra e tutti gli esseri viventi esistano per puro caso, che deve esserci un motivo dietro a quello che vediamo intorno a noi. Probabilmente faccio un mezzo sorriso e poi inizio a storcere la bocca, dentro di me penso che sia un limite voler per forza trovare un senso al di fuori di noi, mi chiedo per quale motivo un omino buffo si stia sforzando di convincermi che non può bastarmi il fatto di esistere qui e ora, che devo necessariamente voler trovare un motivo alla mia esistenza differente dalla pura casualità.
Lo penso, ma non dico niente.

Non parlo, ma probabilmente la perplessità traspare dai miei occhi, perché l'omino buffo allora inizia a dirmi che esiste un modo per capire cos'è la vita, da dove viene e perché viene; in sintesi mi dice che nella Bibbia ci sono le risposte a ogni domanda, io ci tengo a puntualizzare che non la vedo proprio così. A quel punto lui mi fa un esempio parlandomi di un medico che per far capire a un suo paziente quale sia la malattia che lo colpisce deve parlare un linguaggio semplice; ok, sono d'accordo, ma gli faccio notare che procedendo per successive semplificazioni posso iniziare a intuire il succo del discorso, ma non capirò mai la sostanza reale, quindi tutte le certezze che mi andava sbandierando poco fa non erano altro che il riassunto del riassunto del riassunto di una storia scopiazzata da qualcuno che l'aveva scritta dopo aver sentito il racconto semplificato della versione stringata di quello che uno aveva forse detto a un'altra persona.

Non lo convinco del tutto, allora divaga nuovamente e cerca di farmi tornare a dire che se il mondo esiste ed è così com'è, c'è una mente pensante che lo governa. Io sarei curioso di continuare la conversazione per capire fino a che punto possa arrivare la sua convinzione, ma ho freddo, quindi decido di dire quello che penso, facendogli presente che se la Bibbia contiene tutte le risposte e l'evoluzionismo è meno convincente del creazionismo, allora mi sorgono dei dubbi quando si parla di 7 giorni 7 (che poi sono 6 se escludiamo quello di riposo); lui, tutto pimpante, mi inizia a dire che la Bibbia ci spiega che il tempo di Dio non è il tempo dell'uomo, potrei essere d'accordo, se non fosse per un piccolo problema: Dio ha separato il buio dalle tenebre, poi ha creato il sole, gli astri e la luna... quindi direi che un giorno inizia all'alba e dura tutto il tempo che il sole impiega per ritornare al punto di partenza, se Dio è saggio come il medico che usa parole semplici per spiegare concetti complessi quando dice "giorno" dovrebbe intendere "giorno", non era geologica; a questa mia opposizione risponde il tipo solitamente muto dicendomi che un giorno di Dio equivale a 1000 anni umani...


Gli faccio notare che 7 x 1000 = 7000, mi sbaglierò, ma forse, e dico forse, i conti non tornano.
Imbarazzo.

Si congedano dicendo che forse sarebbero tornati, devo ammettere che quasi quasi ci spero in un loro ritorno.

Ah, nel frattempo mi avevano tolto dalle mani l'opuscolo che mi avevano dato e me ne hanno affibbiato un altro che secondo loro conteneva delle informazioni di tipo scientifico, se riesco a trovare il tempo e la voglia di leggerlo vi illuminerò.
Dite che parto prevenuto?
Beh, avete ragione: parto molto prevenuto, pensate che credevo addirittura che i creazionisti fossero solo una leggenda metropolitana.

*della serie "cacchio ormai mi hanno visto, non posso nemmeno fischiettare con indifferenza e rientrare in casa".**l'altro è intervenuto solo un paio di volte e lo preferivo quando taceva, almeno in quella condizione sembrava meno convinto del tizio parlante.

domenica 13 novembre 2011

la differenza tra me e te

Ogni tanto capita di trovarsi in ambienti poco familiari, e cosa faccio io in tali situazioni? Semplicemente, come un novello Ozzy Osbourne, inizio a fissare il vuoto: rimango in uno stato comatoso, paragonabile a un vigile letargo, finché il vuoto che sto fissando non viene occupato da un particolare che, senza alcun motivo preciso, risveglia in me un qualche tipo di curiosità.

Qualche sera fa mi trovavo in uno dei miei momenti di estasi mistica quando vidi passare di fronte a me due sottilissime linee nere dalla forma leggermente arcuata, due linee che mi hanno fatto percepire quanta distanza c'è tra me e alcuni miei coetanei.
Quelle linee erano sopracciglia, sopracciglia di un mio coetaneo.
Mi sono passate davanti e mi hanno ipnotizzato; il mio sguardo seguiva come incantato quelle insolite linee che danzavano meravigliate nell'aria. E così, novello Dante, mi lasciavo guidare da uno spelacchiato e sottile Virgilio, e lo suo passo mi conduceva fin nei più nascosti angoli della mia anima, dove una domanda, incatenata dai ghiacci delle mie reticenze, si contorceva bramosa del calore della luce solare:

"Perché?"

Credo che l'argomento sopracciglia maschili sia, a ragione, uno dei più sviscerati di sempre, perché effettivamente si tratta di un tema ritenuto fondamentale* in ogni epoca, dopotutto le espressioni facciali, imprescindibili per una completa e corretta comunicazione, hanno uno stretto rapporto con forma, dimensioni e movimenti delle sopracciglia.
In questi ultimi anni le sopracciglia maschili sono al centro di una seria riflessione che vede opposte due fazioni talmente agguerrite da far impallidire guelfi e ghibellini. Quello che nel medioevo avveniva con le merlature, oggi avviene con le sopracciglia: con una sola occhiata possiamo distinguere i gruppi degli intransigenti (che mostrano con orgoglio folti monocigli arruffati), da quelli degli uomini dediti alla spinzettatura selvaggia (che amputano le sopracciglia in diversi punti a seconda del gusto personale). Le vie di mezzo sono quasi totalmente inesistenti; sono, infatti, ben pochi quelli che riescono a controllare le pinzette, poiché una volta afferrato quello strano oggetto metallico, la mente maschile si lascia trasportare e, pelo dopo pelo, supera il punto di non ritorno, fino ad arrivare a risultati stupefacenti e inaspettati.

Il dilemma delle sopracciglia maschili si è acuito abbastanza recentemente, quando, a causa della mancanza di precisi modelli di riferimento, si è scelto di ricorrere alle ormai consolidate abitudini spinzettatorie femminili, senza però tenere conto delle evidenti differenze che un volto femminile può e dovrebbe avere rispetto a uno maschile.
E così sono spuntate ali di gabbiano in ogni luogo, sopracciglia con punte alte (qualcuno raggiunge picchi paragonabili al K2) o sopracciglia corte e sottili, fino ad arrivare alle creazioni originali quali il sopracciglio amputato (che fa apparire gli occhi innaturalmente distanziati), il sopracciglio ad ala di pterodattilo (che conferisce un'espressione di meraviglia perenne), il sopracciglio praticamente assente (figlio illegittimo di quello corto e sottile) e il mitico sopracciglio scolpito (che forse vuole simulare un'evidentemente inesistente cicatrice).

La risposta all'evidente deriva estremista è stata rapida e si sono venuti a creare veri e propri gruppi contro il maltrattamento delle sopracciglia, ma la mancanza di un coordinamento interplanetario non ha permesso a queste associazioni di tutela pilifera di diventare vere e proprie lobby sopraccigliari; al contrario, e a mio parere inspiegabilmente, un paio di sopracciglia martoriate riesce ad aumentare notevolmente la base di uomini spinzettanti presenti nel mondo.

Insomma, tornando a me, quelle sopracciglia mi hanno aperto nuove prospettive e mi hanno fatto notare tutti quei particolari, più o meno piccoli, che mi fanno spesso sentire fuori posto. Ecco il decalogo di quelli che ho notato l'altra sera:
  1. non mi diverto per forza, molti altri sì;
  2. non mi pettino e non uso gel e simili, mai, e si vede;
  3. non sono mai entrato in una palestra in vita mia;
  4. l'impegno impiegato nel vestirsi si nota, e io ce ne metto veramente poco;
  5. se c'è una ballerina brasiliana a culo di fuori non sono disposto a combattere per un posto in prima fila;
  6. non mi spinzetto;
  7. non avrei mai il coraggio di avviare tre attività senza un serio sostegno alle spalle, specialmente se avessi la mia stessa età e due figli;
  8. non sono affatto convinto delle mie scelte;
  9. fisso il vuoto, in alcuni momenti potrei apparire inquietante;
  10. se non voglio nemmeno provare ad ascoltare la tua risposta, non ti faccio domande per riempire un momento di silenzio che potrebbe apparire imbarazzante, soprattutto perché di solito i silenzi non mi imbarazzano.
Per concludere l'argomento sopracciglia, vorrei fare un appello a le donne, perché molte di voi hanno trovato il giusto equilibrio che gli permette di trovarsi esattamente a metà tra Frida Kahlo e Moira Orfei**; a voi che ce l'avete fatta dico:
"Convincete vostro marito, vostro figlio, vostro cugino, vostro padre, vostro nonno e anche quello che abita nella casa di fronte a non esagerare con le pinzette, perché si vede; anche se non hai ancora trasformato le tue sopracciglia in qualcosa di innaturale, ma ti sei limitato a "ripulire e ridefinire il contorno", bene, sappi che si nota, i peli non sono fatti per essere perfetti, le sopracciglia sono sempre esistite, hanno una loro funzione e vanno rispettate per questo, ma non possono e non devono diventare un motivo di vita."

Ah, per caso siete delusi perché il titolo vi aveva fatto pensare a Tiziano Ferro?
Beh, io invece sono soddisfatto di avervi ingannato.

*come ci confermano anche Cartesio ("Supercilium ergo sum") e Robert Hooke ("Ut supercilio sic facies").
**e tra questi due estremi non posso che favorire la peluria di Frida, anche se comprensibilmente non tutti possono permettersi qualcosa del genere (e non parlo solo del numero di bulbi piliferi).


venerdì 11 novembre 2011

altro che Laura Pausini

La data è palindroma, bifronte, un po' monotona, rara e tutto quello che vi pare; Laura Pausini incombe e ce lo ricorda ormai da questa estate per mezzo di cartelloni pubblicitari inquietanti;


probabilmente qualcuno ha detto che oggi finirà il mondo (è meglio o peggio della Pausini?), ma se gli asteroidi continuano a sfiorarci e le comete, pur di non entrare in contatto con noi, si lanciano nel sole, credo che non succederà nemmeno stavolta; potrebbe aprirsi un varco cosmico, ma potrebbe anche non succedere.

Spero solo che tutti questi pensieri inquietanti non vengano a trovarmi nel momento sbagliato, come quella volta che il fantasma del Natale passato entrò nella stanza di Scrooge mentre era su cam4.

E comunque ho la tosse.
E oggi è esattamente un anno, un mese e un giorno dal mio primo post.
E devo anche fare un esame.
Altro che Laura Pausini.

mercoledì 9 novembre 2011

sui pregiudizi o di come si regge una casa

Molte persone udendo la parola "ingegnere" pensano a una persona tutta d'un pezzo, seria, intelligente, attenta, molto preparata, insomma diciamo uno "co' una capoccia così", questo perché non sanno quale sia la realtà dei fatti.

Siccome non lo faccio da molto, voglio partire da questa definizione wikipediana:
L'ingegneria è la disciplina e la professione che ha come obiettivo l'applicazione dei risultati delle scienze matematiche, fisiche e naturali alla risoluzione di problematiche che concorrono alla soddisfazione dei bisogni umani.
L'ingegneria, applicando le norme tecniche, fornisce metodi, progetti e specifiche per la produzione (costruzione) di un bene fisico, di un prodotto o di un servizio, e più in generale per lo sviluppo e il controllo di un processo industriale.
Praticamente l'ingegneria impiega nozioni complesse e interessanti, ma materialmente poco utili, per produrre qualcosa di concreto; per utilizzare un'analogia, la differenza tra un fisico e un ingegnere è come quella che c'è tra Donatello che scolpisce Maria Maddalena e un falegname che fabbrica il più semplice degli sgabelli.

Personalmente credo che il bello dell'ingegneria sia proprio la facilità con la quale riesce a mortificare concetti sublimi fino a renderli terra terra; il problema è che sono in molti, troppi, quelli che ignorano la capacità degradante di questa disciplina, per questo oggi vi racconto una cosa che ho imparato sull'ingegneria strutturale.

Sapete come si regge una casa? Io l'ho scoperto abbastanza di recente e sono rimasto felicemente sorpreso nell'apprendere quanto quei tizi sempre in giacca e cravatta siano imprecisi, proprio come me.

Progettare la struttura portante di un edificio significa approssimare.

A parte le semplificazioni dovute alle nostre carenze intellettive, che non ci permettono di calcolare con esattezza i reali comportamenti di quello che andiamo a progettare, dobbiamo anche fare i conti con l'impossibilità di sapere quali siano le reali caratteristiche dei materiali che andremo a utilizzare per realizzare il nostro progetto, perché non possiamo conoscere queste caratteristiche finché il materiale non sia stato effettivamente prodotto e testato (quindi distrutto).
Cosa hanno deciso di fare gli ingegneri per superare queste incertezze? Hanno deciso di utilizzare la statistica.

Svolgendo diverse prove standardizzate, hanno ottenuto delle curve che rappresentano la densità di probabilità che un materiale ha di resistere a determinate tensioni, ma quali valori prendere come riferimento? Bene, è stato deciso di scegliere quelli che fossero minori o uguali al 95% dei valori ottenuti, lasciando sempre il rischio che un 5% di probabilità che il materiale realmente utilizzato non sia in grado di resistere alle sollecitazioni a cui sarà sottoposto... o meglio, sollecitazioni a cui potrebbe essere sottoposto, perché lo stesso ragionamento statistico fatto per la resistenza del materiale viene fatto anche per il calcolo delle sollecitazioni agenti, con la piccola differenza che stavolta si prendono le sollecitazioni maggiori o uguali al 95% di quelle ottenute.

Da questo ragionamento segue una domanda: e se capito proprio tra quei due 5% che non vengono considerati, quindi ho materiali poco resistenti e sollecitazioni più alte di quelle che si hanno di solito?
La logica risposta dovrebbe essere qualcosa di poco carino, soprattutto perché ti potresti ritrovare con un edificio che non si reggerà mai in piedi, e allora cosa hanno fatto gli ingegneri? Hanno deciso di prendere dei numeri (che da quello che ho capito sono presi quasi a casaccio) da utilizzare per aumentare i valori di calcolo delle sollecitazioni e diminuire quelli delle resistenze di calcolo.
Capite che gente approssimativa?


Spero che questo post possa farvi vedere gli ingegneri senza pregiudizi.

Qualcuno leggerà fino in fondo?

lunedì 7 novembre 2011

viversani et cetera

Siamo quello che mangiamo.
Una frase che tutti hanno sentito almeno una volta nella vita, ma che spesso lascia il tempo che trova. Come dicevo anche in occasione di Halloween, ormai mangiare significa semplicemente fagocitare quantità enormi di cibi poco salutari; la cultura del cibo che ha caratterizzato per secoli il nostro Paese viene lentamente, ma inesorabilmente, soppiantata da modelli culinari che fanno riferimento a culture, popoli e climi differenti dal nostro.

Avendo preso a cuore questo problema ho deciso di ispirare con il mio comportamento le generazioni future, per questo, da bravo cultore del cibo sano. Sono consapevole che molti invidiano la mia forma fisica, quindi oggi vi voglio regalare alcune semplici regole da seguire per mangiare in modo sano, proprio come faccio io!
Partiamo con la lista delle cose che non mangio nemmeno sotto tortura:
  • il pesce e ogni essere vivente che abbia come residenza l'acqua, fatta eccezione per il tonno, ma solo se è stato allevato e cresciuto in scatola, perché la scatola gli conferisce quel sano gusto metallico che riesce a coprire quello del tonno (ci tengo a precisare che non mangio nemmeno i bastoncini di pesce);
  • i vegetali di svariati tipi, in generale mi piace dire che non mangio cose verdi, fatta eccezione per i piselli;
  • i funghi, che non sopporto anche come "persone", perché sono talmente asociali da essersi inventati un regno a parte solo per loro... e lo fanno solo per darsi un tono, non c'entra niente la storia del non è cane, non è lupo, perché in quel caso mi sarebbero stati simpatici;
  • l'abbacchio;
per pareggiare i conti e rendervi totalmente informati ecco la lista di alcune cose che invece mangio, o ho mangiato, senza gravi conseguenze:
  • le lumache (che poi in realtà mangio le chiocciole, ma le chiamo lumache), che però capita di mangiare di rado, perché la caccia alla lumaca è un'attività assai pericolosa e ormai i coraggiosi che si dilettano in tali imprese sono rari come i neuroni di Amadeus;
  • le rane, queste le ho mangiate solo una volta, per la precisione ho mangiato le cosce, erano fritte e me le avevano presentate come "pollo"... ero troppo piccolo per capire che anche loro erano troppo piccole per essere di pollo, ma mi sono piaciute, quindi chi se ne frega da dove venivano;
  • i rigatoni co' la pajata, se non lo sapete, vi spiega lui cosa sono.
Lo so, state iniziando a sospettare che le mie abitudini alimentari non sono proprio delle più sane (so anche che alcuni di voi hanno pensato a probabili doppi sensi nascosti nella lista delle cose che non mangio), per dimostrarvi che i vostri sospetti sono più infondati che mai vi presento una lista poco dettagliata degli ingredienti* del panino alto 20 cm che ho mangiato tre giorni fa e che ho finito di digerire... mai:
  1. pane;
  2. insalata;
  3. pomodoro;
  4. un miscuglio imprecisato di salse;
  5. hamburger**;
  6. una tonnellata di formaggio fuso***
  7. bacon;
  8. pane;
  9. insalata;
  10. pomodoro;
  11. il solito miscuglio imprecisato di salse;
  12. hamburger**;
  13. una tonnellata di formaggio fuso***;
  14. bacon;
  15. pane.
Tornato a casa ho sentito che lo stomaco era un po' sovraffollato, per questo ho deciso di aprire la busta blu da 200 g di M&M's (devo ammettere che sono meglio quelle nella busta gialla, ma anche queste blu le ho finite eh!) e di mangiare un Bacio Perugina al cioccolato bianco; il Bacio mi ha detto la seguente frase:

Il brivido di meraviglia è dell'uomo la parte migliore.
The thrill of wonder is the best part of men.
J. W. Goethe
Ok, siamo quello che mangiamo, probabilmente io sono sorridente, rosa e a spirale, ma se l'alternativa è rimpinzarsi di quintali di yogurt per diventare come Rosanna Lambertucci...
Lambertucci in yogurt su letto di fermenti lattici e divano a fiori
benvenuto colesterolo!

*ve li presento dal basso verso l'alto.
**ma non come quelli del McDonald's, che sono minuscoli, questo era altro quasi 3 cm e aveva un diametro che sfiorava i 15 cm.
***dicevano che doveva essere Cheddar, ma era troppo rosa, quindi non oso immaginare che cosa potesse essere.

giovedì 3 novembre 2011

milf mia cara milf

Oggi vi voglio rendere partecipi di tre notizie estremamente inutili, tre notizie assolutamente non interessanti, tre notizie su tre milf (che poi io una non me "ilf"), tre notizie che qualcuno, prima o poi, doveva darvi. 

GRANDE FESTA ALLA CORTE DI FRANCIA
Partiamo dalla notizia più vecchia e dalla milf più vecchia: finalmente la vecchia Carlà* ha portorito e la bambina si chiama Giulia, non Dalia (forse con qualche acca in mezzo, ma non so dove) come avevano detto all'inizio.
Ok, lo ammetto, questa notizia l'ho scritta solo per linkare il video nel titolo. 

E DOPO IL PORNAZZO
Dicono che Belen sia incinta... anzi no, hanno smentito tutto... anzi no, hanno confermato e dovrebbe nascere tra giugno e luglio (quindi praticamente è incinta da un giorno)... anzi no, Corona dice che querela tutti quelli che hanno detto che è incinta senza prove.
Ma chi se ne frega? 

SE UNA NOTTE D'AUTUNNO UNA MADRE DI FAMIGLIA
Una saggia blogger un giorno disse:
"Lo sai vero che se una madre di famiglia non ci prova con te su internet non sei nessuno?"
Probabilmente molti di voi, stando a queste parole, non sono nessuno, mentre io... beh, io sono decisamente qualcuno, quindi me ne vanto.
Dovete sapere che una madre di famiglia ci ha provato spudoratamente con me via internet. Ovviamente tutto ciò è accaduto in modo totalmente spontaneo; se qualcuno sta pensando il contrario, ci tengo a chiarire che non sono stato io a chiedere alla madre di famiglia di fingere di provarci in modo che poi io potessi andare in giro per il mondo a vantarmene, proprio no!
E quindi adesso sapete che io sono qualcuno. Mi aspetto tante pacche compiaciute sulle spalle e tanti sguardi pieni di invidia, sappiatelo.

*ah, non la sopporto.

martedì 1 novembre 2011

ˌhæləʊˈiːn

Ieri sera, mentre mi accingevo a raggiungere la piscina con fare tra il baldanzoso e il dinoccolato, mi sono reso conto che era Halloween [ˌhæləʊˈiːn]: orde di demoniaci bambini vagavano per le strade con aria famelica e spaventevole, orde che ai miei tempi non si palesavano in alcun modo, perché ai miei tempi questa festa era relegata a una fugace ed effimera apparizione nello speciale di Halloween dei Simpson, e nulla più.

Insomma è arrivata nuovamente la notte di Halloween e, puntuale come ogni anno, io me ne sono dimenticato.

Solo un anno fa mi ero ripromesso che stavolta mi sarei ricordato e che mi sarei addirittura mascherato (avvenimento più unico che raro per me), invece niente, non riesco proprio a ricordarmi di questa festa. Ho deciso di interpretare questa mia amnesia selettiva come un chiaro segnale divino: QUESTA FESTA NON S'HA DA FARE!
l'ultima frase me l'ha suggerita lui
E così, novello Giovanna D'Arco, mi accingo a partire per la mia crociata* contro Halloween esponendovi LA motivazione per cui non vale la pena festeggiare Halloween: 
perché quando ero piccolo io per mangiare caramelle fino alla nausea (e io ho un livello di sopportazione molto alto in questi ambiti) dovevi aspettare il 6 gennaio.
Mi sembra una motivazione più che sufficiente, infatti, se sono stato svantaggiato io da questa americanizzazione ritardataria, devo scaricare la rabbia su qualcuno e, in quanto brutta persona, mi scarico vendicandomi su questa generazione di bambini che può liberamente strafogarsi di caramelle.

[e da qui inizia la paternale atta a convincervi delle mie ragioni]

Genitori moderni, mi rivolgo a voi, ma non avete a cuore la salute dei vostri figli? Non sapete che mangiare una dose eccessiva di caramelle è altamente nocivo per la salute dei vostri figli? Non sapete che la percentuale di bambini obesi negli USA è... non lo so quanto, ma alta? E secondo voi perché? La colpa è evidentemente delle caramelle di Halloween.

[la paternale si trasforma in una teoria del complotto alla Mistero]

Forse è un caso che questa festa obesizzante sia arrivata in Europa proprio dalla lontana America, come è un caso che la bandiera Americana sia ricoperta di stelle, identiche a quelle dei pan di stelle, e cosa sono i pan di stelle se non dolci? Probabilmente queste sono solo coincidenze, ma non è strano ritrovare nella bandiera di una nazione che esporta feste dolciarie un chiaro riferimento a dei biscotti? Dei biscotti che oltretutto sono molto buoni? Biscotti che se ne apro un pacco da mezzo chilo è facile che quello stesso pacco non arrivi a vedere l'alba del giorno successivo alla sua apertura?
Ma no, sono solo semplici e stupide coincidenze: la nostra cultura non è a rischio; i nostri bambini non sono giornalmente esposti all'influsso di una nazione che vuole farli diventare precocemente obesi; gli USA non sono una repubblica federale fantoccio governata nell'ombra dalla famigerata famiglia che vive nel mulino bianco; le caramelle di Halloween non sono dannose e, soprattutto, va tutto bene così, siamo noi a decidere del nostro destino e della salute dei nostri figli, nessun altro... o forse no?

la bandiera che gli USA ci tengono nascosta
[ora la butto sul patetico]

Sì, ok, la teoria del complotto non regge (anche se la famiglia del mulino bianco è famigerata sul serio), però, vi prego, fatelo per me: non fategli fare dolcetto o scherzetto, non fatemi sentire inferiore solo perché io non ho potuto farlo, solo perché sono nato in quel decennio totalmente sbagliato che sono stati gli anni '80 (anche se sono convinto che sarebbe stato bello avere l'età che ho adesso negli anni '80), non merito un trattamento simile solo perché quando ero piccolo io in tv esisteva ancora Alf, e che cacchio!

[fine della paternale/teoria del complotto/richiesta patetica]

Che dite? Vi ho convinto a non festeggiare Halloween? E a non mandare in giro i vostri eventuali figli a fare "dolcetto o scherzetto"?

Ah, se non ci sono riuscito e fate una festa, il prossimo anno invitatemi, così non mi dimentico che è festa.
Buona fine della festa di Ognissanti e buon Día de Muertos in anticipo a tutti quanti!

*lo so che Giovanna non ha partecipato ad alcuna crociata, ma ci stava bene lo stesso.