venerdì 15 ottobre 2010

come è andata

15/10/2010... una delle giornate più lunghe della mia vita!
È iniziato tutto ad una certa ora, che chiameremo ora X, ora in cui decido di alzarmi dal letto per prepararmi e partire alla volta della mia "amata" facoltà; stranamente non incontro il solito traffico, trovo un parcheggio senza cercarlo per ore (ovviamente se fosse passato un vigile, al ritorno avrei trovato anche una multa...) e mi ritrovo a destinazione ad un'ora che chiameremo X+1.
Solo a questo punto comprendo che l'assenza di traffico e il parcheggio facile non erano pure casualità: qualcuno ha tramato nell'ombra contro di me! Ebbene il mio programma era chiaro dovendo trovarmi nell'aula che puzza di muffa (anche se oggi la puzza non l'ho sentita) all'ora Y=X+9/2, avevo deciso di arrivare in anticipo per studiare, ma non avevo fatto i conti con la mia nonvoglia di aprire libri, appunti o roba simile, che mi ha spinto a rimanere con i miei amici tesisti...
Questo potrebbe essere considerato il mio ERRORE n° 1 della giornata, infatti, stare con loro per 9/2 di ora mi ha riportato alla mente una delle domande fondamentali dell'uomo:
"Ma io quando la farò questa famosa tesi?"
Non avendo trovato una risposta accettabile mi sono arreso e ho deciso di sommare ansia a ansia (non credendo che "al peggio non c'è mai fine" volevo dimostrare questa mia teoria arrivando a toccare il fondo).
Ore Y, mi presento di fronte alla famosa aula, incontro una mia amica, entriamo.
A questo punto penso che deve solo farmi una domanda, mi chiamerà subito e, nel bene o nel male, finirò presto, mai pensiero fu più sbagliato, questo è stato il mio ERRORE n° 2.
Ore Y+4=X+17/2 lentamente, rimasto ormai ultimo e unico interrogato, mi alzo dalla sedia semisconfitto a causa dell'ERRORE n° 3 (in preda all'ansia ho detto una cavolata senza senso che mi avrebbe potuto portare alla seconda bocciatura consecutiva).
Attendo, senza alcuna speranza di una risposta positiva, e mi sento dire:
"Approvato con 20."
Stupito e felice dell'ERRORE n° 4 (errore di valitazione, ma da parte mia o del professore?), ripenso all'allegra giornata e rispondo:
"Grazie!"
Non voglio più provare un'ansia del genere! Il voto potrebbe fare quasi schifo, ma ormai è mio!
Beh, direi che, tutto sommato, è andata brillantemente*!

*brillantemente: avverbio, in modo che, dopo la bellezza di 8 ore di ansia, sono riuscito a risponedere ad una domanda che non avevo capito, dicendo una cavolata immane, ma uscendo dall'aula con un voto, che ha messo la parola fine ad un incubo. [B. Bert (2010), Bertizionario, Bertlandia, Editori fasulli riuniti]

Bert

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